Questa volta ne approfitto per fare una piccola (siamo sempre in estate e fa sempre un caldo assurdo per cui non ho voglia di impelagarmi in post troppi impegnativi) dissertazione sulle caratteristiche che rendono un finale un buon finale e non raccontare dei bei finali. Un bel finale è una chiusura perfetta per la storia, per cui è un peccato raccontarlo (mentre da uno brutto è quasi meglio mettere in guardia!), per cui mi asterrò dall'evidenziare dei buoni finali ma sottolineerò solo le loro caratteristiche.
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Ora, questo non è un saggio su come scrivere un buon finale, ma è la descrizione di come io amo vedere i finali delle storie che leggo.
1) Tutti i personaggi hanno completato la loro parabola narrativa ed è nota la fine che fanno. Possono morire tutti, possono sposarsi tutti tra di loro e figliare come conigli (sì, gradisco avere informazioni sugli eredi), possono chiudersi in un monastero di clausura e formare un gruppo di asceti, non importa, ma mi piace davvero tanto sapere che fine fanno i vari personaggi, anche quelli più sfigati e secondari (anche perché spesso mi appassiono a qualche sfigato secondario). Se proprio devo dire io sono una che non ama per nulla il finale aperto. Autore, tu che stai scrivendo la storia, dimmi come va a finire, grazie! Mi accontento di poco, anche sono due pagine o una manciata di minuti, ma fammi intravvedere il "dopo"!
2) Non sono rimaste sottotrame in sospeso che fanno pensare "Ehi, ma tizio non aveva trovato l'artefatto magico che trasforma il pelo di gatto in panna montata? Alla fine non l'ha mai usato!". Nel finale è buona norma che tutti i pezzi del puzzle narrativo si incastrino, dando al lettore un senso di completezza. Se tizio ha trovato l'artefatto, è meglio che gli serva, altrimenti non ha senso farglielo trovare e il lettore\spettatore si arrovellerà inutilmente sul suo scopo (facendo poi nascere fior fiore di fanfiction fetish sul tema, ma questo è un'altra storia). Tite Kubo, sappi che la storia della Chiave di Re mollata in sospesa alla fine della saga degli Arrancar ti ha regalato una salva di "vaffa"!
3) La rivelazione\evento finale non delude. Ora, dopo magari centinaia di pagine o decine di episodi, il lettore\spettatore si è fatto delle aspettative sul finale, delle aspettative che magari contemplano un colpo di scena conclusivo (che c'è praticamente sempre, se no che conclusione è!). Autore, questo è il tuo momento, giocatelo davvero bene! Specialmente se migliaia di fanfiction hanno già ipotizzato cosa potrebbe succedere (Tutti i riferimenti a Harry Potter e I Doni della Morte non sono casuali), impegnati e trova qualcosa di originale per concludere (tutti i riferimenti a Rave sono ancora meno casuali).
4) C'è coerenza con l'inizio della storia. Questa è una cosa è facile da gestire nelle storie corte (romanzi, film, ...) ma un po' più complicata sulla lunga durata della saga. Se dopo la solita tonnellata di episodi rivedendo il primo episodio o rileggendo le prime pagine si ha il sentore che si stia leggendo una storia completamente diversa rispetto a quella di partenza, tu autore, hai fallito. La tua storia è andata per i prati e si è evoluta così tanto da non sembrare il finale di ciò che dovrebbe concludere. Mantieni il focus sulla tua storia! Oda, per ora stai andando alla grande, ma questo è un avvertimento!
5) Autore, non farti prendere dalla mania del sequel. Se la storia è finita non stare a riscaldare la minestra perché non hai più idee e le serie che hai provato a creare dopo la tua opera di punta non sono state all'altezza del successo di quell'altra. Ti prego, abbi pietà! Piuttosto dedicati allo spin-off su un altro personaggio: così puoi riutilizzare l'ambientazione ma non abusi di personaggi che ormai hanno già detto tutto. Che ne dici? Ciao Hideaki Anno, la vediamo di chiudere sto benedetto Evangelion una volta per tutte? Grazie!
In soldoni un buon finale è quello che lascia il lettore\spettatore soddisfatto e non interessato a "saperne di più". Prenderlo per sfinimento (con luggagini eccessive o sequel scriteriati) o troncare la storia prima che possa aver raccontato tutto quello che doveva raccontare è male! Un buon finale è un elemento fondamentale di una buona storia!
Sempre in tema finali:
Sempre in tema finali:
Anche io apprezzo moltissimo i finali completi in cui poi ti fanno vedere che cosa stanno facendo tutti *__*
RispondiEliminaIl finale aperto ci può stare per qualcosa di breve, ma dopo una serie lunga mi aspetto qualcosa di più "concreto"!
una cosa che non amo proprio, invece, è uno scontro finale deludente, nel senso che l'antagonista si rivela una ciofeca e non c'è un conflitto sensato che tanga :/ o quando l'autore la tira per le lunghe e si capisce che non sa neanche lui come vorrebbe finire >__>
prego per i fans di One Piece che Oda dia un finale degno alla sua epopea XD
In realtà il finale aperto mi irrita anche sulla serie o sul film. Non ce la faccio, mi sembra che l'autore non si sia voluto sprecare abbastanza da scrivere un vero finale e abbia raffazzonato tutto in due minuti!
EliminaL'antagonista ciofeca, anche è un duro colpo. Ci sono alcuni anime che vanno fortissimo fino all'ultimo, poi finisce il materiale del manga e gli sceneggiatori dell'anime vanno a braccia, facendo casino ç__ç
Pare che Oda un finale ce l'abbia già da tempo ma bisogna vedere se è quello che sarà il vero finale di OP XD
Anch'io odio i finali troppo aperti e le sottotrame in sospeso! Invece ai giapponesi sembrano piacere un sacco...
RispondiEliminaBellissimo il manufatto per trasformare il pelo di gatto in panna montata!
Non capisco proprio come facciano a piacere ;-P
EliminaGrazie!
I finali sono troppo difficili.. xD
RispondiEliminaEh eh eh, il finale è la prova definitiva che l'autore deve affrontare ;-P
EliminaI finali aperti sono sempre motivo di discussione, ognuno dà la propria interpretazione e ci vede il proprio significato. Io non li amo particolarmente, perché come te preferisco che mi si dica chiaramente come va a finire e qual è il destino dei personaggi.
RispondiEliminaSe volevo discutere su come finiva la storia, tanto valeva non farlo proprio il finale. Secondo me il finale aperto è la scorciatoia di chi non sa bene come chiudere per non scontentare nessuno ;-P
EliminaQuesto post è meraviglioso! Non ho potuto fare a meno di ridere (e, in certi casi, contemporaneamente piangere per la veridicità delle tue parole)! XD
RispondiEliminaConcordo su tutto, sia categorie che gran parte degli esempi (gli altri non li conosco)! :P
Ps: pure le immagini che hai scelto sono troppo belle! XD
EliminaGrazie e ... grazie! :D
EliminaIl tema del finale per me è piuttosto sensibile. Si nota? ;-P
Quoto sui finali non troppo aperti! Mi piace sapere come va a finire per tutti, anche i personaggi secondari; apprezzo quelli aperti solo quando l'alternativa "certa" sarebbe un finale tragico e tristissimo XD Accetto anche quelli naturalmente, quando sono l'evoluzione naturale della storia, ma ammetto che se c'è una qualche alternativa preferisco il finale più aperto ma che lascia un barlume di speranza per il futuro ;_;
RispondiEliminaIn realtà io preferisco il finale tristissimo. Posso accettare anche una strage ma odio quando l'autore che lascia con un detto-non-detto che ti lascia appeso, senza sapere se effettivamente la tragedia è successa o meno ^^
EliminaLa penso anche io così, riguardo ai finali, in particolare sulla coerenza e sulle sottotrame.
RispondiEliminaI finali aperti a me non piacciono particolarmente, però quando in una storia, sebbene sia conclusa rimane un qualcosa che ti fa pensare al dopo mi fa piacere provare ad immaginare un poco cosa sarebbe successo nonostante la parte principale si sia conclusa e si sia visto che succede ai personaggi dopo, cosa che preferisco in genere nelle storie brevi^^ (mi sono spiegata malissimo e si capisce poco e niente, forse era meglio se questa parte non la scrivevo XD)
Uno dei miei finali preferiti è quello de "L'attimo fuggente".
Ho adorato il film stesso [per salvare chi volesse leggere il commento per una volta non mi metterò a scrivere la trama (non tutta, il tema almeno ce lo DEVO mettere ;-P)] che mostrava i sogni di alcuni ragazzi (di uno in particolare) e l'amore di un insegnante a permettere loro di realizzare ciò che volevano, facendolo in modo diverso da quello classico dell'epoca e soprattutto diverso dai metodi del severo istituto, ma comunque incredibilmente efficace.
Un film rivoluzionario, è stato definito (da un'enigmistica). A tratti divertente, poi tragico, anche; incentrato sulla ricerca di sè, oltre a questo aggiungeva poi altre parti diverse.
Il finale, poi l'ho trovato perfetto e perfettamente coerente con l'inizio, senza frasi troppo mielose ma con un gesto che diceva tutto. Commovente, proprio come quando si dice che un'azione(? O forse era un'immagine? O qualcos'altro?) vale più di mille parole. Il finale, come si sarà capito mi è piaciuto molto. Ho pianto pure (sai che novità ! Solo che quando l'ho visto, alle medie, c'era tutta la classe, che per la metà continuava a guardarmi/ridere -fu lì una delle prime volte che, anche se il comportamento dei molti mi infastidiva pensai "chissene importa!", fatto rivoluzionario che mi segnò e mi segna ancora oggi e mi fa ricordare questo bel film con tanto piacere! :D)
Mi va bene il finale aperto solo se è il trampolino di lancio per un sequel già pianificato che va a chiudere tutto quello che era rimasto in sospeso ;-P
Elimina(e poi ancora, che un finale aperto per me è sempre un finale difficile da digerire) XD
Quel finale è davvero bello e stra-commovente. La parabola narrativa è completa e l'addio è fondamentale :D
(Pure io piango sempre sulle scene commoventi. Una volta cercavo di nasconderlo, adesso me ne sbatto. La mia Dolce Metà quasi non ci fa più caso XD)
anche io detesto i finali aperti. La solitudine dei numeri primi per esempio per me è un libro rovinato da un finale di merda, giuro, piuttosto di quello schifo avrei preferito un'ecatombe collettiva.
RispondiEliminaConcordo. Meglio una strage di un finale che ti lascia appeso!
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