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Il trio protagonista della serie |
Prendete demoni della mitologia celtica, spade maledette, fortissimi combattenti e bande di teppisti, non avrete ancora cominciato a raccogliere tutti gli elementi che compongono l’ottimo Durarara!, serie di animazione del 2010. Ci sono tre storie principali che si intrecciano tra di loro: quella del laceratore, quella di Celty, il motociclista nero, e quella dei Dollars. Dopo i primi episodi introduttivi della serie i filoni maggiori cominceranno a stringersi tra di loro come in una specie di treccia, raccogliendo man mano tutti i personaggi dell’anime, per arrivare al complicato finale. Nonostante tutto la storia narrata è incredibilmente semplice e scorrevole, con un sistema di sottotrame apparentemente slegate, ricca di misteri ma senza esagerare mai con situazioni impossibili. Raccontare la trama in questa sede sarebbe veramente superfluo e controproducente, bisogna vederlo per sapere cosa succede. È la storia dell’intera città di Ikebukuro (una parte di Tokyo) che si contorce, cresce, cerca i suoi spazi, si contrae e lotta per una boccata d’aria. I personaggi si mescolano, cambiano schieramento, combattono, soffrono, si spezzano e si rialzano, in un meccanismo fluido che regge le fila dell’intera Ikebukuro. Nessuno dei presenti può astenersi dall’interpretare la propria parte, aggiungendo la propria voce al coro dei personaggi già in scena. Parte tutto da una situazione apparentemente comune (un ragazzo che si trasferisce a Tokyo da un paesino di campagna) ma la città stessa e i suoi numerosi e bizzarri problemi finiranno per coinvolgere tutti in una avventura assolutamente imprevedibile. Ecco imprevedibile è un aggettivo che si adatta perfettamente a questo anime.