giovedì 13 agosto 2015

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30 giorni di ... Revolution - Giorno 19 - L'autore o regista con cui non riesci a venire a patti


Come credo ormai sappia chi segue da un po' questo blog, non ho un genere preferito in assoluto ma spazio allegramente tra generi, stili e tipo di opere anche molto diverse tra di loro. Ad esclusione di un certo tipo di prodotti (ossia quelli di scadente qualità o banalmente quelle esteticamente ricche ma povere di contenuto - e quindi praticamente tutto il cinema action americano recente o schifezze come Spartacus), ci sono principalmente due autori con cui non riesco proprio a venire a patti. E non ci riesco perché mi annoiano da morire!

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1) Mitsuru Adachi



Questa non è una novità, l'ho già scritto in giro sul blog ma proprio non ce la faccio con questo autore. Di lui ho letto solo lo Short Program e l'ho trovato di una noia abissale. Purtroppo, se un'opera mi annoia o non mi provoca alcun sentimento per me è illeggibile e di conseguenza anche il suo autore viene marchiato come "noioso". Seriamente, preferisco quasi una serie brutta (ma brutta forte) ad un noiosa! Almeno quella brutta mi ha scatenato qualche sentimento di ira, disgusto, schifo. Quella noiosa neppure quello! E proprio per questo motivo recensisco serie belle e serie brutte ma non serie noiose! Magari di Adachi ci sono delle serie meravigliose che mi sto perdendo ma non ce la faccio proprio. Prendo in mano uno dei suoi volumi e mi viene quasi da sbadigliare!


2) Emilio Salgari


Salgari l'ho affrontato durante la mia prima adolescenza, in un periodo in cui leggevo di tutto e di più e in cui mi ero auto-imposta di non mollare un libro a metà (perché mi piace darmi regole assurde, ma soprassediamo). Di Salgari ho letto: Le tigri di Mompracem, I pirati della Malesia, Il Corsaro Nero, La regina dei Caraibi e La figlia del Corsaro Nero. In casa, in realtà ho altri titoli (sicuramente La Vendetta di Yanez e poi non ricordo) ma non sono mai riuscita ad affrontarli. Una noia micidiale. Ora, non sono in grado di fare una recensione realistica delle opere perché sono passati un sacco di anni e la memoria vacilla (e no, non li rileggo!), ma ricordo solo che il ciclo del Corsaro Nero mi era piaciuto un po' più di quello di Sandokan, che invece era una palla micidiale. 


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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





19 commenti :

  1. Pensa che io Salgari l'ho molto amato, una volta :D
    In effetti può essere pesantuccio (anche se all'epoca era criticato perché TROPPO LEGGERO!), e ha il terribili difetto di chiudere le vicende, protrattesi per centinaia di pagine, in un epilogo di dieci righe. Ma forse fa parte della sua filosofia, il bello dei suoi libri non è raggiungere il fine, ma appunto le avventure che conducono lì. Però non è che dei finali decenti mi spiacerebbero, eh?

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    1. Salgari non lo trovo affatto pesante. Più che altro lo trovo proprio noioso. Ora non lo ricordo bene ma non mi appassionai molto alle sue storie ;-P
      Forse mi facevano anche imbestialire i finale, non li ricordo bene ;-P

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    2. Ahaha, non ti sprecare a indagare oltre, che al mondo c'è fior fiore di bei libri da leggere, e troppo poco tempo per farlo!
      Penso che Salgari abbia avuto quel successo per la mania dell'esotico di fine era coloniale, che ora non c'è più.
      Comunque era anche molto moderno, per certi aspetti: avere la minoranza locale (in Sandokan) dalla parte dei buoni all'epoca era osare tantissimo!

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    3. Esatto! (Però ogni tanto perdo un po' di tempo su qualche porcheria brutta brutta, non per altro ma per gioia della stroncatura - ma, il mio motto è sempre "meglio brutto che noioso" XD).

      Altamente probabile che l'esotico l'abbia molto aiutato :D

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    4. Sì, sì, hai ragione! Meglio brutto che noioso, altrimenti non si spiegherebbero certe mie 'passioni' riguardo a certi film...

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  2. Ma nemmeno Touch e Rough di Adachi?
    Il difficile per me è stato venire a patti con il suo stile di disegno, dove praticamente i personaggi maschili e femminili si differenziano soltanto per i capelli. :-p

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    1. No, non li ho letti. Magari un giorno mi capiterà e mi innamorerò ma per ora ho delle difficoltà (e il fatto che i personaggi siano tutti uguali non mi aiuta affatto) ;-P

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  3. Su Salgari mi trovi d'accordo. Datato sicuramente come genere, come linguaggio e come stile, non riesco neppure a trovargli meriti letterari. E pensare che ha ancora i suoi fans inossidabili!

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    1. La cosa peggiore è che io amo il genere "cappa e spada" e sono una fan sfegata di altri autori anche più datati (come Dumas) ma Salgari proprio non lo reggo ;-P

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  4. Nuuuu..a me Adachi piace moltissimo.. so che i suoi manga hanno personaggi identici ma io non riesco a fare a meno di comprarlo e leggerlo sempre!

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    1. Ognuno ha i suoi autori feticcio (io ho le CLAMP, che non sono riciclano il design, ma riciclano proprio il personaggi intero XD) ^^

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  5. Lo Short Program (tranne poche storie) non è piaciuto moltissimo neanche a me. In generale di Adachi preferisco leggere le serie lunghe (o composte da più volumi) in confronto ai racconti brevi; le trovo più concludenti e sensate, oltre che più interessanti e belle da leggere ^^ A me come autore piace, e vorrei recuperare altro di suo ^^ (Però è anche vero che ho interrotto Mix al primo volume, quando l'ho finito non mi è venuta la voglia di leggere il secondo e sapere cosa accadeva, diciamo che del non molto di suo che ho letto l'amore, al momento c'è per Touch soltanto ^^)

    Un autore che dubito riuscirei a sopportare (non tanto per la noia, ma proprio perchè non credo faccia per me) è Suehiro Maruo. Penso sarebbe troppo pesante e farei fatica a leggerlo e, se lo facessi per me sarebbe troppo rischiando di diventare proprio un autore di cui non riuscirei a leggere nient'altro. Non ho ancora letto nulla di suo ma da ciò che ho letto da parte di altre persone (di cui anche pareri positivi) per ora non me la sento, forse più avanti potrei provare ^^

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    1. Personalmente ritengo che la storia breve sia il banco di prova dell'autore. Un conto è avere tutte le pagine che si vuole per sviluppare personaggi e situazioni e un conto è dover fare tutto in pochissime pagine. Il fatto che lo Short Program sia così noioso mi frena moltissimo ^^

      Maruo è pesantino come autore. Ma molto pesante, in generale ti consiglio di pensarci prima di provere l'Ero Guro. Io leggendo Notte Putrescente ci sono rimasta un attimo di sasso (invece ho apprezzato Il Vampiro che RIde - ma è comunque pesante!). Se vuoi provare il genere Ero Guro ti consiglieri forse di tentare prima con Shintaro Kago che è sempre molto splatter ma tende a mettere nelle sue opere delle note comico-demenziali o comunque non si prende sul serio come Maruo :D

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  6. Non ho ancora letto nulla di nessuno dei due ^^"anche se qualcosina la proverei, giusto per curiosità...
    Di Adachi ne sento parlare molto bene, anche ad amiche del cui buon gusto mi fido, però leggiucchio trame e guardo i disegni e non mi invogliano molto :/

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    1. Salgari non te lo consiglio, ormai è datato e poi è proprio noiosino, specie nel ciclo di Sandokan.

      Di Adachi anche io sento parlare sempre bene, ma poi mi torna in mente lo Short Program e niente, non ce la faccio a comprarlo XD

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  7. Nooo, eresiaaa! Io sono una fan di Salgari (o meglio, lo ero, adesso non mi piace più come una volta, ma Iolanda l'ho riletto allo sfinimento).

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    1. Ah ah ah! Premesso che il ciclo dei Corsari è meglio (tant'è che sono andata avanti con la storia), io con Salgari ho delle difficoltà XD

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