venerdì 22 novembre 2013

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Booking Life - Quanto vale il tuo cuore?

La cover del primo volume
Booking Life è una miniserie shōnen composta da due volumi, realizzata da Yuzo Takada (famoso per 3x3 Occhi, un mastodonte in quaranta volumi che recensirò appena avrò il coraggio di rileggerlo - per ora vegeta in fondo alla mia libreria) per la Kodansha nel 2003. In Italia è stato edito dalla Star Comics in un’edizione da edicola senza sovraccoperta o pagine a colori al prezzo di 4,20€ a volume nel 2008. Di solito si trova in quasi tutte le fiere tra le offerte ed è comunque una serie facilmente reperibile (credo di averlo già scritto altrove, ma la Star Comics rimarrà sempre nel mio cuore per il fatto che le sue edizioni si trovano anche ad anni di distanza senza dover impazzire o dover fare un mutuo per un singolo volume).

Un brusco risveglio
Kentaro Kuzumi è un giovane di ventiduenne che lavora per un supermercato specializzato nelle consegne a domicilio di pasti. Una sera viene aggredito da uno sconosciuto che lo colpisce al cranio con una spranga di ferro. Soccorso immediatamente viene rianimato da un arresto cardio-circolatorio dai medici dell’ambulanza e portato immediatamente in ospedale, dove gli fanno tutti i controlli necessari e gli offrono le cure d’emergenza. Qui emerge [1] che, in caso di morte celebrale, il suo cuore sarebbe completamente compatibile per il trapianto ad una ragazza affetta da una gravissima cardiomiopatia, una malattia degenerativa mortale che le ha già strappato ben due fratelli. La giovane, presa dall’euforia (in teoria non avrebbe neanche dovuto saperlo ma l’infermiera è una chiacchierona) corre da lui in rianimazione e lo ringrazia sentitamente.
Il sorriso di Kirin
A sentir parlare di donazioni di organi e di autopsie (Kentaro era stato vittima di un’aggressione, per cui l’autopsia non è da escludere, anzi, spesso effettuata) il ragazzo si spaventa a morte e, per reazione, si risveglia completamente! Durante la sua convalescenza in ospedale finisce per incontrare di nuovo quella strana ragazza, incuriosendosi sulla sua sorte e finendo anche per farsi assumere dalla signora Ryoko Kisaragi, coordinatrice per i trapianti di organi e cominciando a conoscere un mondo difficile e triste a cui mai avrebbe pensato prima dell'incidente.
 
Un paziente pronto per l'espianto

Io non sono né un medico né posso parlare in prima persona di esperienze vissute da qualche mio famigliare o conoscente (per fortuna!) ma trovo che il discorso del trapianto di organi, affrontato in modo molto interessante in questo manga, sia un argomento che meriti un attimo di riflessione.
La preparazione dell'espianto
Ho già parlato su questo blog di due aspetti del trapasso di una persona, ovvero della morte stessa (nella recensione del film Departures) e della decomposizione della carne (nella recensione di Death Sweeper). È proprio da quest’ultimo punto che vorrei prendere spunto per parlare dell’argomento della donazioni organi, un argomento, purtroppo, troppo spesso sottostimato (tralascerei un secondo il discorso delle donazioni da vivo, visto che vengono effettuate tra persone che si conoscono fisicamente, spesso parenti, e sono legati solo a determinati organi - come reni e fegato - per cui il donatore possa sopravvivere all’intervento di espianto).
Ora, appurato che tutti dobbiamo morire, prima o poi (meglio poi, ma non si può scappare), e che si tratta di un fenomeno distruttivo e irreversibile, io mi domando, semplicemente, cosa se ne fa un cadavere di tutti i suoi organi? Risposta: nulla!
L'operazione vera e propria
Si decompongono e nel giro di qualche giorno sono un mucchio di carne marcia (qualcuno ha mai provato a lasciare un paio di giorni una bistecca fuori dal frigo?), mentre, se espiantati e donati ad un’altra persona, possono salvare delle vite. Ora, il processo per essere scelti come donatori non è per nulla semplice (e il manga lo spiega chiaramente), dato che devono essere rispettate delle rigide norme di salute, età e condizione generale del donatore (nonché il fatto, non irrilevante, che il decesso debba avvenire in ospedale in seguito a morte celebrale, che se il paziente muore altrove è troppo tardi per procedere all’espianto), quindi qualunque forma di timore e pregiudizio è assolutamente irrazionale.
Personalmente sono favorevole al 100% alla donazione di organi (io per prima sono una donatrice di sangue e ho dato il mio consenso per l’espianto) perché penso che sia l’estremo gesto di generosità che una persona possa compiere nei confronti del suo prossimo. Un gesto che, tra l’altro, non gli costa assolutamente nulla, perché tanto ormai è morta!

La storia del vecchio signor Yamamura
Kentato Koizumi, il nostro protagonista, è un ragazzone motivato, estremamente disponibile e gentile ma non troppo furbo, che, pur avendo la tessera da donatore in tasca (scelta fatta quasi per caso ai tempi della scuola), si trova improvvisamente a dover gestire delle situazioni di questo genere, toccando con mano il doppio dramma di chi perde una persona cara e di chi magari vede sfumare la possibilità di avere finalmente l’organo che può salvarlo (o cambiargli radicalmente la qualità della vita). In Giappone la situazione dei trapianti è anche peggiore rispetto all’Italia (per motivi religiosi e culturali il trapianto è mal visto), per cui succede che i pazienti si trovino in delle liste lunghissime, che rischiano di essere praticamente bloccate dalla scarsità di organi a disposizione.
La disperazione di un padre
Accanto al protagonista ci sono Kirin, la ragazza che attende il cuore, una giovane forte ma al contempo fragile, che vede inesorabilmente la sua vita scorrerle tra le dita senza poter fare nulla, ma che cerca di non arrendersi mai (anche se ogni tanto è un po’ inquietante), il vecchio signor Yamamura, un uomo in attesa di un rene, ormai in dialisi da anni, che vive nell’ospedale, la signora Kisaragi una donna dura e dall’aria spietata e professionale, ma che più di tutti è costretta ad affrontare la tragedia della scarsità di organi, e tutti quei pazienti e i loro parenti con cui ha a che fare con il suo lavoro. Ogni incontro che Kentaro fa e ogni esperienza che vive ampliano leggermente il suo quadro, aggiungendo un tassello alla sua visione globale e al suo modo di concepire il problema del trapianto di organi (e a quella del lettore).
 
La signora Kisaragi
Il disegno che Yuzo Takada offre in quest’opera è indubbiamente il frutto di una mano esperta e molto abile, che si delinea attraverso linee decise e sicure, ottimi sfondi dettagliati e un uso scenografico dello sfondo nero. Il character design è morbido e particolareggiato e mette in scena personaggi accattivanti ed estremamente espressivi. Se proprio devo fare le pulci al lato tecnico, posso dire che, nonostante i corpi siano proporzionati e anatomicamente corretti (anche se il vecchio Yamamura soffre della nanite tipica dei vecchi nipponici dei manga che, con il procedere dell’età, si bonsaizzano), raramente si possono osservare alcune teste un pelo sottodimensionate.
 
La cover del seocondo volume
In definitiva Booking Life è un manga coraggioso, che tratta un argomento delicato come quello dei trapianti di organi approfondendo il tema quanto basta per interessare una persona completamente a digiuno dell’argomento, senza però diventare eccessivamente didascalico o un manuale di medicina applicata. Personalmente lo ritengo un ottimo titolo (e poi sono solo due volumi, facilmente recuperabili senza spendere un capitale) che offre una panoramica insolita, interessante e completa (diciamo che tralascia solo il problema religioso dei trapianti, che non viene accennato ma che è la motivazione di fondo per cui è una pratica così difficile da far accettare ai parenti del defunto [2]) che non cade mai nel facile sentimentalismo. Lo consiglio a tutti quelli che desiderano leggere qualcosa di diverso o approfondire un argomenti di cui magari non sanno moltissimo.

 
[1] Il ragazzo ha la tessera con cui dà il suo consenso informato alla donazione degli organi, per cui possono fargli esami e pensare ai trapianti anche senza il consenso della famiglia.
 
[2] Sì, defunto. Una persona in stato di morte cerebrale (che non è il coma) è considerata clinicamente e giuridicamente morta.


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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





26 commenti :

  1. Mamma mia come è triste.. solo a leggere quello che hai scritto mi stava scendendo il lacrimone! :+
    Però mi sembra bello.. me lo segno.

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    1. Non è un manga che si butta sul divertimento ma devo dire che riesce a non essere un'opera strappalacrime o eccessivamente tragica (nonostante il tema trattato).
      Bello è bello, se ti capita dagli un'occhiata :D

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  2. Oggi come oggi il discorso della donazione di organi lo do assolutamente per scontato!
    ...ma forse sbaglio, se leggo che in certe situazioni "per motivi religiosi e culturali il trapianto è mal visto"... e la cosa mi fa anche un po' arrabbiare, dato che non riesco a concepire un soo motivo per cui essere "contrari" alla donazione d'organi!
    Qualsiasi siano le credenze individuali, i nostri organi non ci serviranno più dopo la morte.
    E se si crede in qualche religione che predica la resurrezione dei morti (non mi riferisco necessariamente a The Walking Dead ^____^), anche in quel caso non c'è da essere contro la donazione di organi, visto che se davvero tutti i morti risorgeranno, posso garantire che, mummie ben conservate a parte, della gente morta qualche centinaio d'anni fa (pensa un po' quella morta da qualche migliaio, di anni fa!) non resta più nemmeno la polvere!
    Quindi gli eventuali dei e/o dee preposte alla resurrezione, certamente avranno altro materiale su cui lavorare che non i corpi fisici.

    Inoltre, come sempre, ottima recensione.
    Opinione NON condivisa dal mio portafogli^^

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    1. Concordo pienamente, ma quell'egoismo di fondo che fa pensare a molto persone "gli organi sono miei e me li porto nella tomba" è estremamente diffusa. Pensa che ho sentito fare dei discorsi analoghi anche sulle semplici donazioni di sangue, discorsi del genere "non ci vado perché il sangue è mio, perché dovrei darlo a qualcun'altro?". Ecco, quando sento queste cose rabbrividisco e penso che, per fortuna, non sono tutti così (e che, però, se gli succede qualcosa, la sacca di sangue, al pronto soccorso, la pretendono)!

      Anche se dovesse mai esistere la resurrezione (escludendo il caso The Walking Dead, in cui gli organi puoi anche non averli, tanto non è che facciano questa grossa differenza), comunque dopo non più di una settimana è tutto marcio. Anzi, dopo pochi minuti dal decesso tutti gli organi interni sono completamente inutilizzabili. Personalmente, se non dovessero servirmi più, preferirei che i miei organi continuassero a vivere in un'altra persona ^^

      Grazie mille ^^ (Mi spiace per il tuo portafoglio ma sappi che la cosa è reciproca :D)

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  3. Qualcuno che affronta temi così con la dovuta maturità *_*
    Il manga mi attira molto ma, come ben sai, i dindi mancano perché li sto conservando per il 3DS xD Penso che comprerò qualcosa alla prossima carrellata, a Pasqua ;_;

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    1. Per fortuna è una serie edita dalla Star Comics, per cui non scappa, si può anche cercare con calma. Spesso l'ho vista in fiera completa nelle offerte :D

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  4. Sono d'accordo con te sulla donazione di organi!
    Questo manga sembra interessante, non da farmi correre in fumetteria sull'istante, ma se mi capita l'offerta lo comprerò.

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    1. Spesso si trova in fiera a buon prezzo (cioè, non è che a prezzo di copertina sia chissà quale spesa) e poi è della Star, quindi si trova bene :D

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  5. Bellissima recensione!
    Orlando, non hai idea di quanto purtroppo tu sia in errore... sapessi l'ignoranza che c'è sulla materia. Abissale.
    Già, come si può capire, è difficilissimo dover spiegare a qualcuno cos'è un espianto (anche perché spesso i candidati sono ragazzi giovani, morti in modo violento e rapido, tipo per strada) e in più ti trovi davanti un muro di pregiudizio spaventoso (tipo: "io non dono gli organi perché ho paura di sentire male quando me li levano", sentita con le mie orecchie, sigh).

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    1. Grazie mille :D
      Non oso immaginare quanto possa essere difficile spiegare a qualcuno il concetto di espianto degli organi. Forse la cosa che più confonde è che il caro estinto, attaccato alle macchine, sembra ancora vivo e si ha l'ingannevole idea che possa riprendersi.
      Il pregiudizio, purtroppo, è difficilissimo da estirpare.

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  6. 3x3 occhi/Trinetra è uno dei primi manga che ho letto (quando ancora era serializzato su Young!) e per questo stimo Yuzo Takada .
    Questa miniserie mi è sfuggita.. farò attenzione se mi capita sottomano...
    P.A. A proposito della donazione d'organi, non sai quante persone ancora hanno delle riserve del tipo "ma magari poi ti svegli!", anche tra chi penseresti avere una certa cultura, e quindi in grado di valutare la situazione più obiettivamente, piuttosto che lasciarsi condizionare da un insensati pregiudizi, e persino tra il personale ospedaliero...

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    1. Anche per me è stato uno dei primi! Mi sa che abbiamo iniziato più o meno nello stesso periodo. Purtroppo non me lo ricordo benissimo, dovrei proprio decidermi a tirarlo fuori e a rileggerlo come si deve ^^

      PS: Posso solo immaginarlo, io sono donatrice Avis e ho sentito fare dei discorsi analoghi anche sul sangue, con gente che mi suggeriva di smettere di andare a donarlo! I pregiudizi sono una bestia grama da estirpare!

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  7. Ai tempi l'ho snobbato senza troppi rimorsi. Adesso, dopo aver letto la tua recensione, mi dispiace un po'... Se lo trovo in fumetteria lo prendo!^^

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    1. Per fortuna è un prodotto Star Comics, quindi non è difficile da trovare. Come prodotto è molto particolare e merita di essere letto già solo per l'argomento ^^

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  8. Sembra interessante e in effetti è un tema particolare da trattare, e anche da noi in Italia penso ci sia ancora parecchia ignoranza.
    Mi lascia un po' perplessa Kirin che lo ringrazia prima che sia certa di avere gli organi...non deve essere facile gestire il dopo.
    I character danno l'impressione di avere la testa piccola perché hanno le orecchie enormi.. come Conan!

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    1. Il problema di fondo in Italia è che ci sono anche tanti pregiudizi (purtroppo anche supportate da credenze religiose che predicano la resurrezione della carne).
      Kirin era sicura di avere il cuore (se lui fosse morto ovviamente, ma lei è una tipa diretta e un po' inquietante, da questo punto di vista, per cui dava praticamente per scontato il decesso) perché aveva una compatibilità elevatissima e una malattia molto grave ^^
      In effetti è vero, non ci avevo fatto caso che hanno dei padiglioni auricolari che prendono anche il satellitare XD

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  9. Non avevo mai sentito parlare di questo titolo °_°
    E' un peccato che serie (o miniserie) così interessanti e particolari vengano messe così facilmente da parte :/
    L'argomento è sicuramente molto coraggioso e se ne dovrebbe parlare di più, anche a scuola in cui a stento si parla della semplice donazione di sangue. Ricordo che a scuola feci gli esami e tutto, ma poi non mi arrivarono più comunicazioni per completare la pratica ._.

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    1. È una di quelle miniserie che è passata un po' in sordina. Uscì subito dopo 3X3 occhi ma non è che fu pubblicizzata più di tanto >__<
      Credo che la lettura di un'opera di questo genere potrebbe aiutare molte persone a superare stupidi pregiudizi o semplicemente un'ignoranza di fondo (per quel solito discorso che la morte tende ad essere nascosta in tutte le sue forme, per cui anche dell'espianto di organi non si parla molto).
      Nella mia scuola superiore ci invitarono a fare la prima donazione (veniva l'autoemoteca direttamente nel cortile, un paio di volte all'anno) appena maggiorenni ^^
      In ogni caso, per la pratica, se non ha notizie da più di trenta giorni, forse proverei a dare un colpo di telefono, magari si è solo persa qualche parte burocratica ^^

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    2. Purtroppo molte serie subiscono questa sorte a causa del pessimo uso che le case editrici fanno della pubblicità ._. nessuno pensa mai a riproporre vecchie serie, magari in offerta...
      Concordo! ^^
      Il fatto è che non arrivò proprio a nessuno °°" e ormai sono passati mesi e mesi...vorrà dire che appena posso rifarò tutto da capo :)
      La mia scuola è famosa per questo genere di accordi campati in aria...un giorno vennero a farci la visita oculistica, ma poi scoprimmo che era solo un modo idiota per far pubblicità ad un solo oculista della città ._. e che i tizi erano mezzo incompetenti..(mi hanno pure scambiata per maschio! E poi ero io a dovermi far controllare la vista >.>)

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    3. Già, alla fine l'unica che fa questa politica è la Dynit, che alle fiere si presenta con pacchi e pacchi di box (che vanno prontamente esauriti). Peccato solo che abbia un parco titoli molto ridotto.
      Ah, ok, allora meglio lasciar perdere e piuttosto rifare la pratica mi sa che la cosa è misteriosamente scomparsa nel nulla, visti i precedenti mi sa che ci sono poche speranze che si sia trattato solo di un disguido >__<

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  10. Tema molto difficile d'affrontare; per me che magari non ci sono dentro è qualcosa a cui non ci avevo mai dato peso o pensato magari.
    Questo sarà un titolo da salvare tra quelli da comprare in futuro, perché una conoscenza seppur generale bisogna sempre averla :)

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    1. Visto la delicatezza di un argomento come questo succede spesso che non ci si pensi proprio e poi, se mai si dovesse trovarsi nella situazione (e si spera sempre di no), si è troppo sconvolti e scioccati per prendere delle decisioni lucide. Al contrario, trovo, che dovrebbe essere affrontato a mente lucida ^^
      Concordo pienamente :D

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  11. Sai che mi sembra qualcosa di già visto....
    Ma non saprei dire cosa!
    Uhm uhm

    Un aiutino?

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    1. Non saprei dire, non sono poi molte le opere che trattano di trapianti di organi. Non è che magari l'hai letto qualche tempo fa e non ricordi il titolo?

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  12. É un argomento delicato. Ammetto che io sono uno di quelli che non ha ancora firmato nulla per autorizzare l'espianto, e se mi chiedessero perché in realtà potrei solo addurre paure irrazionali, perché in effetti so bene che una volta morto i miei organi non mi servono più... Probabilmente è una forma di terrore atavico legato all'istinto di conservazione, non so...

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    1. Certo, come argomento è indubbiamente delicato e, onestamente, spero di arrivare ad un'età per cui nessuno sia più interessato ai miei organi, ma sono anche convinta che, ragionandoci sopra a mente lucida diventi abbastanza evidente l'effettiva irrazionalità di fondo dei problemi che uno si pone. In più, c'è sempre sempre il discorso contrario per cui, se capitasse a chiunque di aver bisogno di un organo, sarebbe poi più che felice di riceverlo, per cui mi sembra doppiamente giusto superare le incertezze in questo senso e, nella sfortunata ipotesi di essere dei candidati idonei per l'espianto, concedere questo regalo a qualcuno che ne ha bisogno :D

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