|
La cover del primo volume |
G.I.D. (GID Gender Identity Disorder) è un manga Josei del 2006, scritto e disegnato da Yuko Shoji e pubblicato in Giappone dalla Kodansha. In Italia è stato portato nella pregevole collana Manga San della Kappa edizioni l'anno successivo in un'edizione composta da due volumi di grosso formato, senza sovraccoperta o pagine a colori e al prezzo di 12,00€ l'uno (premettendo che costano abbastanza cari, bisogna dire che si tratta di volumi di discreto pregio, con carta spessa e parecchie pagine). Spesso questa serie si trova nei ripiani delle offerte in fiera, per cui, se vi capita di vederlo approfittatene.
Dopo il salto vediamo perché merita leggere quest'opera!
|
Fin da piccola ha le idee molto chiare [1] |
Akiko è la figlia adorata di
Tadanori
Tendo, un politico di spicco
del partito governo, e, sin da piccolissima, asserisce di essere
un
maschio. All'inizio le sue
richieste a Babbo Natale di avere
un
pisello (come il padre e il
fratello maggiore Takayuki), il suo insistere nel frequentare
il bagno dei
maschi e il suo vestire sempre
con
i pantaloni
vengono presi dai parenti per
difetti caratteriali o fasi passeggere, ma, più la piccola cresce, più diventa
chiaro a tutti
come Akiko, pur essendo
biologicamente una ragazza,
non si senta
tale. Il punto di rottura con
la famiglia, che non accetta il suo stato di transgender, arriva quando la
giovane ha diciassette anni e il padre, per
salvaguardare
la propria carriera politica e
quella del primogenito, decide di
spedirla all'estero
a studiare.
|
I molestatori, poi non aiutano |
Akiko non ci sta,
scappa
di casa, si piazza da
Shoei
Tachibana, un giornalista che
salva da una banda di teppisti che lo stavano molestando (come sport aveva
scelto il karate, tra le proteste del padre che avrebbe volto che praticasse
attività più "femminili"), e
si fa adottare dalla nonna, che accetta di farle iniziare
le
terapie per cambiare di sesso.
Da quel momento Akiko prende il nome di
Akira e
inizia un lungo e doloroso (fisicamente e psicologicamente)
percorso
che lo porterà a diventare
l'uomo che aveva sempre
sognato di essere, incontrando parecchi altri personaggi che
lo sosterranno o che lo ostacoleranno, a volte anche
inavvertitamente.
|
i tormenti di Akira |
Il personaggio più importante è, ovviamente,
Akiko/Akira, un giovane che si sente
prigioniero nel corpo sbagliato e che deve combattere una
durissima e
lunga battaglia per ottenere quello che tutti gli altri possiedono al momento della loro nascita:
un corpo che rispecchi il proprio modo di percepirsi. Sentirsi un uomo e trovarsi ad affrontare delle
problematiche tipicamente femminili (come il ciclo mestruale - che, per la cronaca, non è che piaccia neanche alle donne,
eh) lo
distrugge psicologicamente e gli fa percepire come il suo fisco,
il fisico che odia e non accetta, lo stia
tradendo giorno dopo giorno. A sostenerlo, però, sarà il suo
carattere inflessibile, grazie a cui decide di reagire attivamente e di trovare una soluzione drastica e definitiva al suo stato.
La
transizione, ovviamente, non è facile, ma frequentando
l'ospedale conosce delle altre persone nel suo stato (come Moryosuke Miyake, un ragazzo gentile che ha già fatto l'operazione per asportare il seno e sta risparmiando per quella ai genitali,) con cui può entrare, per la prima volta nella sua
solitaria vita, in vera confidenza, e delle
donne che riescono a comprenderlo per come è veramente e che accettano di diventare le sue partner sessuali.
|
A confronto con il fratello
maggiore |
Oltre al protagonista, ci sono
i suoi famigliari. Se il
padre è un uomo duro, inflessibile, all'antica, che non vuole saperne di
perdere la figliola (anche se non si rende conto di non averne mai avuta una e di stare rinunciando a suo figlio, per via di questo comportamento ostinato), il
fratello Takayuki e la madre sono più compresivi ma
non sono in grado di contrastare il volere del capofamiglia, rimanendo in una specie di stato di
stallo emotivo che li porta ad allontanarsi lentamente da Akira.
|
La nonna lo appoggia |
Ad
appoggiarlo apertamente saranno, invece, l'inarrestabile
nonna, una donna vecchio stile, candida nel suo kimono tradizionale, ma disposta ad accompagnarlo a fare
le visite, il suo nuovo amico
Shoei, un giovanotto di ampie vedute che decide di ospitare Akira con la promessa di uno
scoop ma che poi impara conoscerlo e diventa uno dei suoi più importanti
amici e
sostenitori e
Kaori, la donna che finalmente riuscirà ad
amarlo appassionatamente per quello è concretamente.
|
La prima volta che Akira vede del porno |
Dal punto di vista del
disegno devo dire che ho amato molto il tratto di
Yoko Shoji che riesce a mettere in scena
personaggi anatomicamente corretti, espressivi e solidi. Una delle cose più belle che riesce a creare nelle sue tavole è il fatto che
la transizione di Akira da donna a uomo sia
così graduale da non risultare mai forzata o improvvisa. Certo, guardando i disegni della
bambina con i capelli lunghi e gli occhioni sberluccicosi delle prime pagine e
dell'uomo maturo nelle ultime, la differenza è incredibile, ma leggendo la storia, pagina dopo pagina,
non vi sono mai bruschi salti estetici nel personaggio.
|
Akira e Kaori, a transizione
terminata |
L'unica cosa di cui mi sento di
lamentarmi di quest'opera è, forse,
lo spazio. Se il primo volume è
estremamente approfondito e fa partecipe il lettore dei travagli di Akira, il secondo si focalizza
un pelo troppo sulla sua carriera politica e scorre via veloce, senza
approfondire troppo lo stato emotivo del suo protagonista. Ecco, quest'opera sarebbe stata perfetta se fosse stata composta da
un volume in più in cui dare spazio ad eventi e sentimenti che rimangono fuori dalla storia per motivi di forza maggiore. Mi sarebbe piaciuto vedere
trattato maggiormente il
rapporto di Akira con Kaori e i loro figli, gli
effetti della transizione sul suo fisico, magari vedergli affrontare qualche
difficoltà.
Certo, lui è un privilegiato nella sua condizione di GID (perché ha i soldi, che non doneranno la felicità ma semplificano molte cose) ma il secondo volume scorre via davvero troppo rapidamente.
|
La cover del secondo e ultimo volume |
In definitiva G.I.D. è un un'ottima opera che in soli due volumi (e sottolineo che l'eccessiva brevità è il suo maggior difetto) riesce ad aprire una finestra sul mondo dei transessuali, raccontando con delicatezza la difficile vita della piccola Akiko/Akira, una giovane che non si sente una donna e che combatte una lunga battaglia per ottenere il corpo maschile che ha sempre sognato e per ritagliarsi un suo posto in una società che non sembra accettarla e che la ostracizza fin dalla più tenera infanzia. Akira si sente sbagliato, non perché vuole essere qualcosa di diverso da quello è nato, ma proprio perché non sente collimare il suo corpo con il suo essere uomo. Si rende conto che in lui c'è qualcosa che non va ma questo qualcosa è proprio l'esatto opposto di quello che la società (e suo padre) non accettano in lui. In definitiva suggerisco questo manga un po' a tutti perché tratta di un tema difficile da trovare in un'opera manga e lo fa con sensibilità, spiegando nei dettagli cosa sta succedendo ad Akira (anche per chi fosse completamente a digiuno dell'argomento), senza però mai spingersi in scene eccessive.
Per chi fosse
interessato all'argomento dei disturbi di genere segnalo anche le recensioni
Aftershool Nightmare e
Family Compo che trattano l'argomento in
modo diverso (il primo a tinte horror, mentre il secondo a tinte comiche).
[1] Mi scuso per la qualità scarsa delle immagini ma non ho trovato nemmeno una scan on-line e ho litigato con lo scanner domestico (odio scannerizzare i miei manga!). Tra l'altro questa è la primissima volta che mi capita di recensire una serie di cui non ci sia nemmeno una versione on line!
Che bella recensione Aca-chan, complimenti! ;3
RispondiEliminaConcordo con tutto quello che hai detto, in particolar modo con il fatto che nel secondo volume scorre un po' tutto troppo velocemente >_> Ci lamentiamo di manga troppo lunghi o allungati col brodo, beh in questo caso un volume in piu' invece ci voleva proprio :(
In ogni caso onore alla Kappa per aver portato un manga del genere...voglio dire l'argomento non è facile anzi...è anche piuttosto tabu' perchè magari la maggior parte delle persone sente di uomini che vogliono diventare donne e non viceversa....
La Shoji mi piace molto come autrice, il suo "Seito Shokun!" è un istituzione e non sai che darei per leggerlo! Ora questa donna si è un po' intestardita con questa serie e a distanza di 35 anni propone spin off lunghi o sequel altrettanto lunghi, ma la sua produzione di "intermezzo" come appunto "G.I.D." e "I'S" mi piace e non poco ;)
Grazie mille <3
EliminaÈ un vero peccato anche perché nel primo volume l'autrice mostra di avere tutte le potenzialità di approfondire la storia e i personaggi, avendo più spazio a disposizione ^^
Concordo appieno e devo dire che queste iniziative editoriali hanno tutto il mio sostegno! GID l'ho cercato parecchio, prima di riuscire a metterci le mani sopra ^^
Giusto l'altra serie mi stavo documentando sulla Shoji e pensavo la stessa cosa su "Seito Shokun" ma ventiquattro volumi non sono pochi. Chissà se qualche casa editrice se ne interesserà ^^
Ottima recensione, che condivido dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaIl mio più grande cruccio riguardante questo manga è la piattezza del personaggio di Kaori: invece della parte dedicata alla carriera politica di Akira (noiosissima), l'autrice poteva soffermarsi sul rapporto fra Akira e Kaori. Insomma, quest'ultima arriva, professa amore eterno e diventa la mogliettina perfetta (senza mai un dubbio, un esitazione...). Tutto molto bello, ma fa un po' favoletta.
Grazie mille :D
EliminaVerissimo. Kaori ha un guizzo di sua personalità solo all'inizio, quando cerca di [SPOILER] convincere Akira che non è una doppiogiochista come tutti gli altri del gruppo [FINE SPOILER] ma per il resto assume il suo ruolo di tradizionale buona moglie e se ne sta nel suo cantuccio (come, tra l'altro, fa anche la madre di Akira). [SPOILER] La cosa che a me ha più stupito è quando decide di stare al paese per favorire la carriera politica del marito, mentre lui si trasferisce a Tokyo! [FINE SPOILER]
Con un terzo volume si poteva dare un po' più di spazio anche a lei :D (credo che il discorso della carriera politica sia messo per creare un po' di trama)
Non avevo mai letto di manga sull'argomento, mi piacerebbe leggerlo, anche perché non ho idea di come siano trattati i transgender in Giappone. A occhio e croce, come ogni persona che si discosti da quella che per la società è considerata "norma", mi viene da pensare che siano se non ostacolati almeno ignorati e messi in un angolo.
RispondiEliminaPeccato per la mancanza di approfondimento di alcuni passaggi, ma in ogni caso credo valga la pena di leggere un'opera del genere.
Non è un'opera perfetta ma trattando di un argomento così delicato e raro da trovare in un manga, secondo me, è da non farsi sfuggire! Io ci ho messo un po' a trovarla (o meglio, a trovare il primo volume, che il secondo ce l'avevo in libreria da quasi un anno) ma spesso fa capolino in fumetteria (per ora) ^^
EliminaCome ho scritto a suo tempo, e in linea con altri commenti, applaudo al fatto che sia stata scelta una tematica così delicata; la marcia trionfante nel secondo volume, però, mi lascia perplessa...
RispondiEliminaLa storia sarebbe stata più realistica se Akira avesse incontrato almeno qualche difficoltà, ma credo che l'autrice volesse anche lasciare un messaggio positivo ^^
EliminaCosta tanto, però mi interessa moltissimo, cercherò qualche sconto.
RispondiEliminaIo l'ho preso in offerta (però ci ho messo diversi mesi a trovare il primo volume) ^^
EliminaDirei un manga molto inusuale ma che tratta temi, oggigiorno, molto frequenti (anche se parecchi lo fanno solo per moda e la cosa mi urta). Sarebbe interessantissimo leggerlo. Spero di trovare qualche scan, se merita mi sa che passo al cartaceo :3
RispondiEliminaLe scan, purtroppo, latitano. Pensa che questa è la prima volta che mi capita di dovermi scannerizzare la mia copia per avere delle immagini da mettere nel post >__<
EliminaPerò in fiera spesso si trova a dei buoni prezzi ^^
Ammazza, è la storia mai narrata di Sailor Uranus?
RispondiEliminaA parte gli scherzi, è sicuramente un'opera interessante, e pensa che proprio ieri pomeriggio l'ho vista al Teramo Comix!! :D
Non sapevo nemmeno di cosa trattasse quindi non ho rischiato di comperarla, ma comunque mi sono buttato sul sicuro: He-Man, il Punitore di Ennis e... un Batman Legends (approposito, ho molto apprezzato il tuo commento da me, ho visto due Scooby/Batman!)
Moz-
Uranus sarebbe più una travestita che un transessuale, quando si trasforma è palesemente donna ;-P
EliminaAnche a me capita spesso di vedere dei volumi interessanti e di lasciarli lì per ignoranza (e poi pentirmi perché nel frattempo che io mi documento diventano rari come panda) XD
La mia Dolce Metà aveva buttato un'occhio su He-Man ma poi ha desistito dall'acquisto, tu cosa ne pensi (magari glielo regalo per il compleanno)?
(La scena con Batman che spiega come comportarsi con gli squali è rimasta nella storia XD)
Non conosco l'opera, ma la prenderò senz'altro, visto che l'argomento lo trovo molto interessante, molto importante e scarsamente (...) affrontato dai fumetti occidentali.
RispondiEliminaChe poi l'argomento sia affrontato "per moda" (?!?...) o per chissà quale altro recondito motivo, l'importante è che finalmente qualcun* lo affronti.
Complimenti ad Aca-san per la recensione! :D
In realtà è scarsamente trattato un po' ovunque (o forse sono io che non so bene dove cercare?) ma questa serie è davvero una rarità, nel panorama commerciale ^^
EliminaCome sempre, parlare delle cose considerate "scandalose" è il primo passo per renderle universalmente accettate ^^
Grazie mille :D
Mi ispira parecchio spero un giorno di essere così fortunata da trovarla in cartaceo
RispondiEliminaIn fiera spesso si trova (io l'ho preso lì), oppure puoi provare a ordinarlo in fumetteria :D
EliminaBella, come recensione!
RispondiEliminaDevo dire che come manga è molto, molto originale, un tema quasi per niente affrontato nei media (in generale). Tra l'altro, dal titolo dell'articolo pensavo fosse una cosa ironica, ma invece pare si tratti di un'opera giustamente seria.
Se lo becco lo prendo, mi pare interessante!
Mi piace molto che la più tollerante sia la nonna che veste in abiti tradizionali, mi piace che il messaggio sia che vecchiaia e tradizioni non siano in conflitto con la tolleranza e l'accettazione dell'altro...
Grazie mille :D
EliminaQuesto è uno dei motivi per cui, se capita l'occasione, non bisogna farselo sfuggire. È una lettura scorrevole, interessante e anche educativa perché, nonostante su alcune parti scorra rapidamente, comunque lascia al lettore un'idea di cosa deve passare chi affronta la transizione.
Spesso nei manga i personaggi "tradizionali" sono anche aperti e comprensivi. Diciamo che rappresentano la saggezza ^^
Questo argomento mi affascina molto, quindi cercherò di recuperare GID appena possibile! :) Peccato che si allontani dal "sentiero maestro" nel secondo volume :/ Il disegno, da quel che ho visto, mi attira. La cover è semplice e mi piace come, pur nella sua essenzialità, riesca ad esprimere il fastidio del protagonista nella prima e una maggiore fiducia nella seconda.
RispondiEliminaPer di più, la tua recensione calza a pennello con una cosa per cui mi sono lamentata proprio oggi! A lezione di linguistica inglese si parlava di Language and Gender e la professoressa ha chiesto (testuali parole): "se vi rivolgete ad una persona gay, usate "he" o "she"?"
Io, temendo si cadesse nel solito malinteso ho risposto che se è un uomo uso "he", se è donna "she".
Morale della favola...siamo comunque caduti nel "malinteso", dato che la professoressa mi ha detto che "non si può sapere come la persona preferisce essere chiamata". In sintesi: confonde gay e transessuali! Non ha parlato di LGBTQI, ha detto solo gay...!
Io capisco la confusione o l'ignoranza in un ragazzino, ma una persona adulta che non riesce nemmeno a fare questa minima distinzione, mi fa riflettere su quanto ancora siamo indietro sull'argomento :/
Mi chiedo perchè non si parli seriamente di questi argomenti a scuola, sarebbe un buon modo per evitare cavolate del genere (dette da insegnanti che fanno la predica sullo stare attenti agli stereotipi!) e la situazione verrebbe vista nel modo naturale che merita.
Sì Millefoglie, direi che la tua insegnante s'è fatta una "tampa" grossa come una casa! Che tra l'altro si porta dietro un pregiudizio altrettanto grosso...
EliminaUna persona la chiami "lei" o "lui" a seconda di come si presenta e/o di come vuol farsi chiamare, cosa che non c'entra NULLA con l'orientamento sessuale.
(Io per es. non credo di essere molto portato per il ricamo né di apparire granché "femminile" :DDD )
Comunque anch'io mi sono lamentato con la mia insegnante del Corso d'Inglese - che non ne può nulla, poraccia... - perché il testo che usiamo in classe è quanto di più sessista e maschilista abbia mai visto in vita mia! E io ho già dichiarato che durante il prossimo livello mi rifiuterò di usarlo.
(...e cosa userò al posto, ancora non è dato sapere :DDD )
@Millefoglie: In ogni caso è una serie che merita tantissimo di essere letta, a prescindere da quella pecca (che mi dispiace quasi segnalare, ma, per correttezza va inserita nella recensione, non posso dire che sia un'opera perfetta, ma rimane comunque molto meritevole) ^^
EliminaPurtroppo moltissime persone, specialmente tra gli adulti, devo dire, fanno ancora confusione. A scuola i professori non ne parlano per due motivi: primo molto probabilmente non si sentono affatto preparati (e la tua prof dimostra la confusione generale) e, secondo, per evitare che le associazioni catto-bigotte saltino loro al collo. Pensa che l'ultimo giorno di scuola una compagna riuscì a dire alla professoressa di storia e filosofia che sì, era una brava prof, ma avrebbe dovuto parlare di più di storia della Chiesa e meno di altre cose (al che io me la sono mangiata pubblicamente, perché certe cose non le sopporto - e la prof mi ha lasciata fare indisturbata). Pensa che avessero affrontato un argomento sacrosanto come quello dei transgender: come minimo il giorno dopo questa ci mandava a scuola l'esorcista!
@Orlando: Concordo al 100%!
Tanta fortuna per il libro, quelli di inglese sono quasi tutti pessimi, da questo punto di vista XD
PS: Io sono donna, mi sento donna e tutto il resto ma non parlarmi di ricamo, l'unica volta che ci ho provato (perchè una mia zia pensò bene di regarlarmi il kit "il tuo primo ricamo") il risultato è stato un coso che sembrava più un incidente atomico che la colomba che avrebbe dovuto essere (ed era pure a mezzo punto, una roba di una semplicità disarmante) XD
Fortunatamente, parlando della cosa con altri colleghi per capire cosa era passato, hanno concordato con me. C'è ancora speranza XD
EliminaCapisco che la professoressa volesse fare, a modo suo, un discorso a fin di bene (linguistico e non), ma mi sa che avrebbe dovuto documentarsi un po' meglio (e dire che è anche abbastanza giovane!). Anche perchè si capisce che non è una persona "chiusa". Le basterebbe una ricerchina online...
@Orlando: è esattamente quello che ho pensato io quando mi è stata posta la domanda e infatti ho cercato di rispondere così. Ma parlare in pubblico non è decisamente il mio forte :S
Per il libro...un conto è presentare dialoghi stereotipati, ma riuscire ad essere sessisti con un libro di grammatica...sono stati proprio dei campioni! XD Se posso esserti utile per qualcosa chiedi pure ^^ Il libro che usavo al liceo non era male e, se servono appunti di grammatica, ne ho diversi messi da parte e su internet si trovano pagine utilissime :)
@Acalia: sicuramente lo recupererò! Alcuni titoli meritano più per l'intento e il messaggio che non magari per la struttura o lo stile di disegno^^
Tra i più giovani, almeno in certi casi, magari c'è più curiosità verso l'argomento e quindi si tende ad assimilare qualcosina in più. Agli insegnanti spesso sembra non importare purtroppo. Come se un giorno non potessero avere uno studente transgender, per esempio! -_-
In effetti non avevo pensato alla religione sul momento (beata innocenza XD), probabilmente perchè non ho mai avuto incontri ravvicinati del terzo tipo nell'ambito scolastico. La faccenda della lezione di filosofia è veramente deprimente...
PS: mi iscrivo al club degli impediti nel cucito. Ci hanno provato ad insegnarmi...ma meglio sorvolare sui risultati!XD
La documentazione dovrebbe essere alla base di tutto. Non c'è nulla di peggio di una persona che si sente di sapere quando non è vero (e non sono poche) ^^
EliminaBisogna dire che i professori spesso fanno finta di nulla per evitare problemi, pensa a quelli che sono stati denunciati per aver fatto leggere un libro che trattava il tema dell'omosessualità. Un po' è comprensibile (cioè, chi la vorrebbe una denuncia? Non tutti sono nati per combattere battaglie) e un po' è molto triste che non si possa avere un dibattito aperto.
In più bisogna dire che rispetto alla precedente generazione (quella dei nostri genitori intendo), la nostra è cresciuta con un modo di pensare già un po' più aperto (e meno influenzato dai dettami della Chiesa Cattolica, tanto per tornare in tema) e da questo nasce la curiosità ^^
Io avevo in classe un paio di quelli "duri e puri" che, come sempre fanno queste persone, cercavano di imporre a tutti il loro modo di pensare e di ragionare (una tristezza senza fine!).
PS: Il massimo che ho mai cucito sono stati un paio di vestiti per i miei pupazzetti e tutti si sono squagliati poco dopo aver finito di fare le foto XD
Mai titolo di un post fu più schietto!
RispondiEliminaMi ha fatto molto ridere! xD
Io ho appena preso i due volumi.. spero di leggerli presto! ;)
Scrivere i titoli dei post è sempre un macello, per una volta è stato facilissimo: è bastato andare al succo della questione :D
EliminaNon vedo l'ora di leggere anche il tuo commento :D
Molto particolare come storia, ma leggendo la tua recensione sembra che sia stata trattata col giusto grado di attenzione dall'autore (è un tema delicato, la banalizzazione o la trasformazione in commedia demenziale sarebbe stata inappropriata).
RispondiEliminaMe lo segno, può essere una lettura diversa e interessante.
Assolutamente sì! Si vede, tra l'altro, che l'autrice si è documentata parecchio e affronta il tema con interesse, senza diventare mai pedante o eccessivamente didascalica :D
EliminaSe ti capita non lasciartelo scappare, merita ^^
Molto interessante.
RispondiEliminaSono felice che l'autore Yuko Shoji abbia mostrato con molti dettagli e particolari minuziosi.
Da Counselor mi è capitato di sentire casi del genere, purtroppo noi non siamo le persone giuste per questo percorso.
E' davvero una decisione difficile, che non si può prendere sottogamba: davvero difficile da raccontare in un manga.
Davvero è un'opera interessante e andrebbe letta già solo per il tema assolutamente raro da trovare (oltre il fatto che lo tratta in modo ottimale, in modo molto delicato) ^^
EliminaCounselor? Non credo di avertelo mai chiesto, ma è il tuo lavoro?
Nella collana MangaSan hanno pubblicato un sacco di opere interessanti, non ho ancora capito se hanno smesso di pubblicarla o esiste ancora..
RispondiEliminaSono ormai mesi e mesi che non pubblicano più nulla nemmeno sotto la Ronin. Non sono ufficialmente chiusi ma la Kappa non è neanche un'editrice attiva.
EliminaUff va a finire che smettono di pubblicare roba "alternativa" perchè non vende abbastanza. Fortuna che esiste Amazon e i manga pubblicati in inglese all'estero :P
EliminaIl problema credo che sia più grave, nel senso che è proprio a livello di editore che non ce la fa. Speriamo che qualche altra casa editrice erediti la nicchia :D
Elimina