lunedì 6 luglio 2015

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Rughe - Storia di un lungo addio

La cover del volume
Rughe (Arrugas in spagnolo, ma Rides, per l'editore originale francese) è una graphic novel disegnata e sceneggiata dallo spagnolo Paco Roca per la casa editrice Delacour. Pubblicato nel 2007, ha ricevuto un sacco di premi (tra cui il Gran Giunigi al Lucca Comics 2008) e da esso è anche stato tratto un film d'animazione lungo novanta minuti, diretto da Ignacio Ferreras e distribuito nel 2011 (candidato agli Oscar e vincitore di un paio di Goya - ma in Italia tipo nessuno l'ha sentito nominare). In Italia il fumetto è stato pubblicato dalla Tunué nella collana Le ali con il titolo Rughe nel 2008 in un'edizione con copertina morbida e pagine a colori al prezzo di 7,90€ (prezzo che, per essere un volumetto tutto a colori, è davvero ottimo).

Juan scarica suo padre all'ospizio
Emilio è un anziano. Ormai non ce la fa più a cavarsela da solo perché ogni tanto ha dei momenti in cui la sua testa fa confusione e lui crede di essere ancora giovane, ai tempi in cui faceva il direttore nella filiale di una banca. Suo figlio Juan, stufo di stargli dietro, decide di risolvere la situazione mandandolo in ospizio [1]. Qui Emilio conosce diversi altri anziani e, pur inizialmente piuttosto riluttante, ben presto si abitua alla sua nuova deprimente routine: mangiare, dormire, mangiare di nuovo e poi ancora dormire e via discorrendo all'infinito, in uno scorrere di giorni grigi, sonnacchiosi e uguali. Tra i suoi amici ci sono Miguel, il suo vicino di stanza, un uomo simpatico, ma con il vizietto di truffare quelli che non ci stanno più con la testa, Dolores e Modesto, una coppia molto unita, lei sana e arzilla e lui terminale di Alzheimer, Antonia, una donna che cerca di autoconvincersi di non essere stata scaricata alla casa di riposo e tanti altri. Pian piano (con i ritmi consoni a un gruppo di anziani), ma inesorabilmente, le cose evolvono e ad un certo punto Emilio si rende conto che anche lui sta dando il lungo addio al mondo: i suoi vuoti cognitivi sono dovuti all'Alzheimer!
 
Una malattia orrenda che cancella
le persone
Emilio è un personaggio splendido. Solido, intelligente, posato, gentile e pacato, si può dire che è un anziano modello, di quelli che potrebbero passare una serena vecchiaia. Purtroppo non è solo. Nella sua testa c'è un morbo terribile, una bestia nera che gli strappa i ricordi, le parole, la consapevolezza e che trasforma il suo carattere, rendendolo sempre più irascibile e cattivo. Emilio scivola lentamente lungo quella china, una dimenticanza alla volta, ma il suo declino è inarrestabile. Nelle pagine del fumetto non viene mostrato tutto del decorso dell'Alzhemer ma quel che viene messo in scena basta e avanza per far capire benissimo l'enormità del problema (e quanto l'autore si sia documentato in merito). Accanto ad Emilio ci sono gli altri vecchi, ognuno con i suoi tic, con i suoi rimpianti, con il suo passato, con i suoi desideri e con le sue malattie. Ognuno con una storia che si sta pian piano sgretolando, tra un riposino e una confezione di pastiglie dopo cena. Se devo dire i personaggi di questo fumetto sono creati ad opera d'arte e riescono a rimanere nel cuore del lettore anche se compaiono in scena anche solo per poche vignette.
 
La ginnastica per gli anziani
della casa di riposo
A coronare il tutto c'è il disegno di Paco Roca, con il suo stile netto e sintetico, caratterizzato linee morbide e da un character design pulito che rende i personaggi inconfondibili e incredibilmente espressivi (basta vedere Modesto, ha due espressioni: una faccia impassibile e un quasi impercettibile sorriso, ma quando lo fa, il volto gli si illumina benché abbia alzato solo gli angoli della bocca), nonostante i volti siano tracciati con poche e sicure linee. A questo va poi aggiunto l'uso del colore che, con una palette di tonalità pastello, principalmente calde e marroni, crea un'atmosfera dolce e un po' nostalgica. Da segnalare, purtroppo, è che nella traduzione italiana ci sono alcune imprecisioni. Nulla di drammatico ma stonano nel flusso narrativo (ad esempio quando Miguel chiede solo di mangiare Bignè. Ora a me quella parte era risultata strana, poi, vedendo il film ho scoperto che l'uomo chiedeva di mangiare Boccadillos ossia panini - cosa molto più sensata nel contesto!).

L'anziana che crede di essere sul treno per Instanbul

Molto ben fatto è anche il film d'animazione tratto da questo fumetto. Si tratta di un'opera che traspone su pellicola molte delle emozioni della versione cartacea ma, devo ammetterlo, mi è piaciuto meno dell'originale (come quasi sempre accade). Primo non ho apprezzato le piccole modifiche al character design e, secondo, trovo che le parti aggiunte alla storia non dicano nulla di più ma, anzi, facciano perdere il focus sul problema dell'Alzheimer, che nel fumetto è molto meglio esposto.
 
I segni della demenza di Emilio
Purtroppo questa non è una storia a lieto fine e non è una storia di anziani che vivono avventure incredibili come il vecchio Carl in Up o Bruce in Batman Beyond. Nessuno degli anziani migliora, nessuno riesce ad uscire da quella casa di riposo e tutto quello i suoi ospiti possono sperare è di non finire al piano di sopra, dove ci sono i non autosufficienti e la situazione è ancora più penosa. Purtroppo la vecchiaia non è una malattia, e da essa non si guarisce, ma, con il passare del tempo, si può solo peggiorare. Rughe racconta questo, racconta di come la vecchiaia e la malattia trasformino, plasmino e alla fine cancellino le persone, spingendole inesorabilmente verso l'altra sponda del fiume Stige, spesso non prima di aver loro tolto lucidità e sanità mentale [2].
La locandina del film con Emilio,
Miguel e Antonia
Il ritratto che Paco Roca fa delle case di cura per anziani è fulminante ed estremamente lucido ma anche incredibilmente commuovente e delicato (perché gli anziani sono persone, non oggetti, non rotture di scatole, ma persone, persone che magari hanno passato la vita a sgobbare per crescere una famiglia e che poi si trovano scaricati all'ospizio come un pacco indesiderato. Persone che non lo fanno apposta a non essere più lucide come un tempo). E poi ci sono i disegni e le atmosfere, carichi di colori autunnali e di una triste dolcezza, che accompagnano il lettore pagina per pagina, rendendo la storia scorrevole, a tratti divertente e mai artificiosa. In definitiva consiglio a tutti questo libro. È piccolo, costa solo 7,90 € ma contiene al suo interno uno scorcio su un mondo spesso dimenticato e considerato nulla più di una mera scocciatura, ma anche un mondo che, prima o poi, tocca toccare con mano a tutti quelli che riescono a raggiungere la terza età.


Il trailer del film (parlato in spagnolo con sottotitoli inglesi - in rete si trova il film intero sottotitolato in italiano)


Altro:
  1. Trapianto di organi: Booking Life
  2. Anoressia: Questo non è il mio corpo
  3. Morte: Departures
  4. Decomposizione: Death Sweeper
  5. HIV: Pillole Blu
 

NOTE:

L'emozionante vita dell'ospizio
parte 1
[1] Non starò qui a sindacare se questa è la scelta migliore o meno ma, devo dire, nella mia vita ho visto tre ospizi: quello di lusso in cui decise di andare la mia bis-nonna Lina (gran donna di polso, attrice nata e dotata di infinito senso pratico. Quando si è resa conto che si nutriva solo più di pane e Nutella e che suo figlio - ossia mio nonno - era così anziano da aver bisogno a sua volta di essere badato - l'aveva avuto a soli sedici anni, per cui non era poi molto più vecchio di lei che veleggiava felice verso i novanta -, decise spontaneamente di andare in casa di riposo e fece tutti i documenti prima che mia nonna provasse anche solo a chiederle di trasferirsi qui a Torino - lei era di un paesino vicino a Mantova), quello in cui è stata messa la nonna della Dolce Metà dopo un brutto incidente intestinale sfociato in una colostomia e quello dove è finita la mia prozia Lena dopo una brutta caduta (ha l'osteoporosi molto grave, per cui si è praticamente sbriciolata la schiena).
L'emozionante vita dell'ospizio
parte 2
Ora, compresa la casa di riposo di lusso scelta dalla mia bisononna (con stanze ampie, televisioni in camera, parco, diversi saloni con attività, cappella interna e quant'altro) gli ospizi sono dei luoghi tremendamente deprimenti! Non è tanto per le facilities che hanno (o che non hanno, che l'ospizio del paesini di vecchi incartapecoriti in cui è finita la mia prozia ha in tutto un singolo televisore, piazzato in una tristissima sala con le pareti color vomito di gatto e con delle colonne in mezzo, per cui gli sfigati che vengono parcheggiati dietro quelle manco riescono a vederlo, quel dannato singolo televisore!) ma per quel che succede. Senza mezzi termini, come mi disse la mia bisnonna una volta che andai a salutarla "lì la gente ci muore tutti i giorni". Credo che per un anziano sia tremendo vedere la vita, la salute e/o il cervello che scivolano via tra le dita degli altri ospiti, in un continuo carosello di addii e peggioramenti.
 
[2] E questo, se devo dire, un po' mi spaventa. Ho sempre fatto affidamento sul mio cervello e sul mio intuito. Ma forse, se li perdessi, non me ne accorgerei neppure.


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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





22 commenti :

  1. Rughe sembra una bellissima opera, mi piacerebbe trovarla in lingua originale

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    1. In giro si trova il cartone in lingua originale con sottotitoli. Per quanto riguarda il fumetto credo che Amazon\eBay facciano miracoli :D

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  2. Un capolavoro. Letto quello, ho recuperato tutte le opere di Roca anche se ancora me ne manca qualcuna.

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    1. Io ho letto questo e i due volumi dell'uomo in pigiama (che adoro). Mi consigli qualche altro titolo?

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    2. DUE volumi delle Memorie di un Uomo in Pigiama? Io ne ho uno solo (gentilmente fornito da Tunué come molti altri per recensirlo).
      Le altre opere di Roca sono molto diverse per atmosfera e ambientazione l'una dall'altra, io ho adorato L'Inverno del Disegnatore (storia vera dei fumettisti che tentarono di scappare dalla editrice Bruguera) ma sono molto suggestivi anche quello sulla guerra di Spagna (più sul drammatico) e Le Strade di Sabbia, nettamente surreale. A parte L'Inverno del Disegnatore gli altri non sono al livello di Rughe, comunque.
      Non ho letto Il Gioco Lugubre, che però mi pare sia molto diverso da come Roca lavora attualmente. Anche Emotional World Tour (diario di bordo delle varie convention realizzato con un altro fumettista spagnolo) è simpatico.

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    3. Sì, sono due: Memorie di un uomo in pigiama e Avventure di un uomo in pigiama (e il secondo anche mi è piaciuto molto le storie sono un po' più lunghe di una pagina) :D

      A me ispirava Emotiona World Tour perché ho idea che sia sullo stile dell'Uomo in Pigiama e devo dire che anche L'inverno del disegnatore potrebbe entrare allegramente nella mia corposa wishlist fumettosa :D
      Gioco Lugubre, se devo dire, è quello che mi ispira meno XD

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    4. mi mancano le Avventure, dannazione...
      In effetti Emotional World Tour è un po' su quello stile, due fumettisti che raccontano le cose più o meno assurde che capitano alle convention!

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    5. Ottimo, credo che gli darò un'occhiata :D

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  3. Ciao Acalia, ho scoperto da pochi mesi il tuo blog, e da allora lo seguo regolarmente. Complimenti! Spero di recuperare presto quel film!
    P.S. Mi faresti gli auguri per il mio 18° compleanno? è proprio oggi!

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    1. Ciao e grazie ;D
      Il film merita molto ed è anche un'interessante diversivo rispetto ai cartoni americani e giapponesi che spopolano ^^

      PS: Auguri! :D

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  4. Sembra davvero carino.. però già immagino che mi metterà tristezza.. ;_;

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    1. Un po' sì e un po' no, comunque ha un bel messaggio finale :D

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  5. Non sapevo minimamente l'esistenza di Rughe, ma a quel prezzo lo prendo volentieri!

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    1. È un volume molto particolare e merita una lettura. A quel prezzo, poi, è davvero un peccato non leggerlo :D

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  6. Credo sia molto interessante, come storia! ^^
    L'argomento mi sembra poco comune per un fumetto ma molto interessante. Trovo pure che possa essere ulteriormente interessante perchè parla di un argomento che sarà sempre attuale, perchè come hai già giustamente espresso è un problema su cui, prima o poi ci dobbiamo passare tutti, a cui non si può sfuggire (proprio come la morte, come hai già, ma soprattutto ricordato un po' di post fa); proprio per questo credo possa essere un volume che può essere adatto a tutti ; non l'ho ancora letto ma da quel che hai scritto fai capire davvero in modo chiaro ciò che dirà (e "darà") il volume senza fare spoiler. ;D

    Complimenti per la recensione bellissima che riesce a colpire molto e a far venire la voglia di prendere immediatamente il volume e il modo in cui scrivi (che riesce ad adattarsi benissimo a seconda di ciò che vuoi dire, dal comico al serio) mi piace molto (credo però che ormai non ci sia neppure il bisogno di scriverlo! ;-P)

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    1. Sì, è davvero interessante, anche perché la tematica, pur essendo molto importante, è quasi sempre accuratamente evitata. Vecchiaia e malattia ad un certo punto della vita sono inevitabili, ma a molte persone piace di più far finta che rimarranno sempre giovani e belli ^^

      Grazie mille, sei troppo gentile :D
      Sono davvero contenta se riesco a trasmettere almeno un po' delle sensazioni e delle emozioni che le varie opere mi fanno provare :D

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  7. Sembra molto struggente come opera.
    Anch'io ho avuto mia zia in una struttura del genere e ogni volta che andavo a trovarla mi prendeva la malinconia. Sarà un caso ma ha cominciato a peggiorare da quando è finita in quel posto (su sua scelta, va detto, si vergognava troppo a essere di peso ai miei genitori per la sua perduta autosufficienza fisica), la sua testa ha cominciato a vaneggiare... Spero di non finire mai in posti del genere.

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    1. Spero anche io di non finire mai in posti del genere ma, a volte, è praticamente inevitabile. Mia nonna, che ha sempre badato a sua madre e poi a suo marito con devozione, con la bisnonna ha dovuto cedere e l'ha portata in ospizio quando ormai non ce la faceva assolutamente più da sola.

      Ogni tanto mi capita di pensare che, finché sono giovane, è il caso di cominciare a mettere da parte dei soldi per non pesare sui miei futuri figli se avrò bisogno di ospizio o badante (un po' è triste come pensiero ma la vecchiaia è inevitabile) ^^

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  8. Già la recensione mi ha messo un'infinita tristezza (ultimamente sono particolarmente suscettibile a, praticamente, QUALSIASI tema) per cui non so se avrò mai il coraggio di leggerlo, anche se da come ne parli sembra decisamente un'opera meritevole! T.T
    Complimenti come sempre per l'ottimo post! :)

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    1. L'opera è indubbiamente meritevole e indubbiamente triste ma devo dire che lascia un messaggio commovente finale :D
      Grazie mille :D

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  9. Ne avevo già letta un'ottima recensione e mi ispirava molto, ma rimando sempre. Sarà che mia zia di Alzheimer è morta e quindi sono un po'sensibile al tema.

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    1. Immagino che non sia un tema facile da affrontare, con quei pregressi, però posso confermarti che è un bel volume ^^

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