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La cover del DVD. Di quel Jonah Hex ne
parliamo un'altra volta |
Batman: Under The Red Hood è un film d’animazione direct-to-video realizzato dalla Warner Bros. Animation nel 2010 come ottavo elemento della serie (attualmente in prosecuzione) del DC Animated Original Movies. Il film, che in Italia è stato doppiato ma mai distribuito, è ispirato alle due celebri storyline della testata Batman chiamate “Una morte in famiglia” (1988-1989) e “Sotto il cappuccio” (2005-2006) e la sua sceneggiatura è scritta da Judd Winick, già autore della saga “Sotto il cappuccio”.
Attenzione, la recensione sarà un po’ più spoilerosa del solito ma non ha senso parlare di questo film senza scrivere chi sia nascosto sotto la maschera di Red Hood. Se volete vedere il film godendovi la sorpresa non leggete.
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Joker che sfotte Jason mentre
lo mena |
Il film apre con una scena
drammatica in cui Joker prende letteralmente a sprangate
Jason Todd, il secondo Robin, finché il poveretto è
talmente malridotto
da non riuscire praticamente più ad alzarsi da terra. Finito il
lavoro, il criminale psicopatico non perde tempo, esce dal magazzino e
innesca una bomba. Per una volta
Batman arriva troppo tardi, appena in tempo per vedere il suo assistente morire
per l’esplosione.
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Batman e Nightwing |
Cinque anni dopo Batman non ha ancora completamente
assorbito il colpo della morte del suo secondo Robin, suo
figlio adottivo e suo assistente, e
combatte in solitaria nelle strade della sua città. Ogni tanto passa a trovarlo un preoccupato
Nightwing (il nuovo nome da eroe del primissimo Robin, Dick Grayson) ma tra i due non c’è molto
dialogo (come sempre, tra Bruce e Dick il dialogo è una di quelle cose che mancano e, anche quando provano a parlare, hanno difficoltà a comprendersi pienamente).
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L'arrivo di Red Hood |
Proprio in quel periodo
fa la sua comparsa a Gotham un nuovo fuorilegge dal nome
Red Hood, un criminale anomalo che comincia una
crociata in solitaria in cui colleziona letteralmente
le teste degli altri fuorilegge, specialmente quelli appartenente al cartello guidato da
Black Mask. Quest’ultimo la prende malissimo e ha la
geniale idea di tirar fuori da Arkham Asylum e ingaggiare uno abbastanza folle da poter tener testa alla nuova minaccia:
Joker!
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Black Mask non è contento |
Gotham City diventa,quindi, nel giro di pochissimo tempo
una polveriera (come se di solito non fosse giù un postaccio di cacca) pronta ad esplodere, con troppe fazioni in campo che non vedono l'ora di scannarsi a vicenda. C’è quella di
Batman e
Nightwing, che cercano di limitare i danni e cadaveri da portare all’obitorio, quella di
Black Mask, che cerca di salvare i suoi traffici illegali e i suoi uomini, quella di
Joker (scemo chi pensa di poterlo controllare) e quella di
Red Hood, pronto a passare sul cadavere fumante di ogni malvivente di Gotham per completare il suo piano.
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Anche Jason è innervosito |
Ma qual è questo piano? Dietro la maschera di
Red Hood, ovviamente, si cela un redivivo
Jason Todd che brucia dal desiderio di
essere vendicato proprio da Batman e che sta facendo di tutto per creare la situazione di
scontro finale che coinvolga lui stesso, il suo amato mentore e il suo assassino.
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Batman e Robin, il secondo Robin,
Jason Todd |
Jason
è legato a Batman con un
doppio filo. Da una parte
Bruce è il suo maestro e la sua
figura paterna, una figura imponente che l’ha tolto dalla
zona degradata in cui viveva come un
piccolo criminale e gli ha dato
una famiglia e
uno scopo, una figura che ama come
un vero padre, ma, dall'altra parte, la sua psiche è rimasta così
compromessa dalla sua stessa
tragica morte da non riuscire più ad accettarlo come un
riferimento morale e come un obiettivo da raggiungere (tant'è che ad un certo punto, iratissimo, gli grida (
"Dimmi cosa ti disturba di più: che il tuo più grande fallimento sia tornato dalla tomba o che io sia un Batman migliore di te?" - seguono spiegazioni di Batman su quanto queste siano mucchi di scemenze condite da una buona dose di mazzate).
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Ra's Al Ghul spiega a Batman
cosa ha combinato |
In questo film, a differenza dell’originale cartaceo,
la resurrezione del giovane è stata opera del solito
R’as Al Ghul che,
pentitosi del fatto di esser stato l'involontario mandante della sua prematura scomparsa (era stato proprio lui ad aver assoldato
Joker, in quella tragica occasione -
e nessuno riesce a capire che assoldare Joker sia una pessima idea!), ha trafugato e poi immerso il cadavere senza vita del ragazzo nelle sue immancabili
pozze di Lazzaro (per chi non le conoscesse sono delle pozze naturali e segretissime di sostanze chimiche che gli hanno permesso di vivere quei seicento anni che si porta dietro e di risorgere tutte le volte che accidentalmente muore).
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Il DNA conferma che sono la
stessa persona |
Jason è, però, anche
doppiamente legato a Joker, che è non solo
il suo assassino, ma anche
il suo obiettivo e
la sua maschera. Infatti, quel costume da
Red Hood, tanti anni prima, prima che diventasse
l’uomo allegro che tutti conoscono, era stato proprio Joker stesso
a portarlo e Jason ben lo sa. Scegliendo questa strada, il giovane
muore definitivamente come Robin, l’assistente di un eroe, e
rinasce come Red Hood, un criminale sanguinario che vive solo per
la vendetta, curiosamente molto più sanguinario di quanto era stato
Joker stesso al tempo in cui portava quel nome.
Proprio per questo motivo Jason si troverà a scontrarsi senza esclusioni di colpi con un Batman che non può in alcun nome accettare il suo comportamento.
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Va anche ad aprire la tomba
di Jason e ci trova un fantoccio |
Il
Batman messo in scena è un Batman
psicologicamente provato (qui non compare Tim Drake, il terzo Robin, quindi suppongo che non si sia preso altri assistenti nel frattempo), che
reagisce alla morte del suo Robin diventando un uomo ancora
più duro e
solitario, un uomo che non vuole più
rischiare che qualcuno muoia per assecondare la sua ossessiva
crociata, ma che comunque
non è disposto a infrangere il sua
marmoreo codice morale per vendetta,
ben sapendo che uccidendo qualcuno, anche solo Joker, tutto il lavoro fatto negli anni con tenacia e dedizione diventerebbe improvvisamente inutile.
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Batman in azione |
Batman sarà
se stesso fino alla fine e questa
coerenza lo porterà a
scontrarsi con un Jason
lacerato, che si sente
tradito e che cercherà di
forzargli la mano nella più tragica delle scelte. Oltre a loro ci sono il già citato
Nightwing, con la sua logorrea che infastidisce evidentemente Batman e una nutrita galleria di nemici, tra cui spiccano l'immancabile Joker, Black Mask, Ra's Al Ghul, l'Androide Amazo (con i poteri di Superman) e il gruppo di assassini chiamato Fearsome Hand of Four.
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Alfred sconvolto dalla scoperta che
Jason è Red Hood |
Dal
punto di vista tecnico si tratta di un’opera di
ottimo livello, che offre un
character design moderno e un po’ spigoloso (basti solo vedere i costumi di Batman, Nightwing e Red Hood), degli sfondi accuratissimi (Gotham City, Sarajevo e il castello di Ra's sono diversi e tutti molto belli) e delle
splendide animazioni, perfettamente integrate con la
CGI.
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Il castello di Ra's |
La sceneggiatura è emozionante e perfettamente calibrata e riesce ad alternare
flashback di quando Jason era ancora Robin con
spezzoni del presente e del suo ritorno dall’aldilà. Le
scene d’azione sono travolgenti e spettacolari e mai troppo lunghe, completate da
dialoghi perfettamente incisivi. Come sempre nei film di questa serie,
colonna sonora e
doppiaggio sono davvero pregevoli, anche se
i ruoli di Batman e di Joker questa volta vanno, rispettivamente, a
Bruce Greenwood e a
John DiMaggio (che è forse quello che mi è piaciuto meno). La voce di
Riddler è quella di Bruce Timm, il produttore.
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Batman a Sarajevo, corre per
cercare di salvare Jason |
In definitiva
Batman: Under The Red Hood è un ottimo film d’animazione (uno dei miei preferiti del DCUAOM) che racconta
una storia drammatica e
piena d’azione che costringe Batman a
confrontarsi con uno dei momenti
più tragici della sua carriera da eroe:
la morte del suo secondo Robin. Quest’opera è, tra l’altro, l’unica che offre
una controparte animata del personaggio di
Jason Todd, uno dei Robin
più controversi e
difficili da gestire (ma che in fondo mi piace abbastanza come personaggio).
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Jason da Robin scatenato |
Basti solo vedere nella serie cartacea tutti i danni che fa, tipo quelle volte che
non obbedisce a Batman, partendo alla carica ed esagerando con la violenza, o quell’altra volta, quando gli
cade “accidentalmente” dal balcone un sospettato che non poteva essere incriminato perché aveva appoggi diplomatici o, ancora, quando va
a raccontare in giro alle persone sbagliate del suo lavoretto serale.
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Batman raccoglie il corpo del suo
assistente |
Nell’ormai classico
DCAU Jason
non esiste proprio e Tim Drake eredita parte della sua storia (ovvero le origini da una famiglia disagiata e una piega tragica nel suo destino in
Batman Beyond: Il ritorno del Joker) , in
Batman: The Brave and the Bold Bat-mite mostra una
statuina commemorativa della saga
“Una morte in famiglia” ma Batman
non reagisce alla sua vista perché semplicemente in quell’universo narrativo Jason
non esiste, mentre in
Young Justice Invasion, si intravvede
il memoriale di Jason nel
mausoleo dei giovani eroi morti, ma la sua storia
non viene mai narrata (vi è solo un piccolo riferimento quando Dick Grayson dice a un Tim Drake in cerca di consigli di non morire -
e Tim non si tasta i gioielli di famiglia in pubblico solo perché è un ragazzo educato).
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Jason spaventa Alfred il suo
primo giorno da Robin |
Jason Todd è stato il Robin
più sfortunato di tutto il nutrito gruppo, quello che è stato
meno amato dal pubblico (che decretò la sua morte con un sondaggio), nonché quello che
durò meno. Tuttavia, la sua dipartita
segnò molto profondamente il suo mentore, che faticò moltissimo ad
accettare il fatto che un ragazzo, un figlio, era morto indossando il costume di Robin che lui stesso gli aveva messo in mano.
Batman: Under The Red Hood semplifica le storyline originali ma riesce nell’impresa di offrire
un film epico,
adenilico e
ricco di interessanti spunti!
Assolutamente da non perdere!
Alfred: "Signore, alla luce dei recenti sviluppi vuole che rimuova il costume di Robin dalla teca?"
Batman: "No, questo per me non cambia niente! Assolutamente niente!"
Il trailer del film
Per chi se li fosse persi, ecco gli altri post del progetto su Batman:
Lo voglio vedere *___*
RispondiEliminaOttima scelta, è uno dei miei film preferiti su Batman ^^
EliminaPovero Batman.. mi dispiace, non gliene va mai bene una!
RispondiEliminaNella sua carriera da eroe ha avuto dei momenti davvero bui.
EliminaBello proprio!
RispondiEliminaTrama molto adulta e a tratti anche dura, rispetto ad altre opere.
BELLO!
È davvero uno dei miei film su Batman preferiti. Jason è stato un personaggio sfortunato ma la sua storia trovo che abbia dato spessore al suo mentore ^^
EliminaSembra uno dei più interessanti!
RispondiEliminaÈ davvero uno dei più belli e poi mostra un Batman in un momento davvero difficile della sua carriera da eroe ^^
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