giovedì 6 febbraio 2014

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Oreimo - E se la tua bella sorellina fosse una otaku?

La cover del primo DVD della serie
Ore no imōto ga konna ni kawaii wake ga nai (俺の妹がこんなに可愛いわけがない Ore no imōto ga konna ni kawaii wake ga nai, Non è possibile che mia sorella minore sia così carina), noto anche come Ore no imōto (俺の妹) o Oreimo (俺妹 – da qui in poi Oreimo che se no divento vecchia a scrivere quel titolo immondamente lungo) è una serie anime seinen composta da due stagioni da sedici episodi l'una, tratta da un'omonima serie di light novel scritte da Tsuksa Fushimi. Prodotta dalla Anime International Company (AIC), la prima serie è andata in onda in madrepatria tra l'ottobre 2010 e il dicembre dello stesso anno (i quattro episodi finali sono stati distribuiti solo tramite il sito ufficiale), mentre la seconda serie è stata realizza dalla A-1 Pictures nell'estate del 2013. In Italia è inedita ma si trova facilmente sottotitolata.

Kyosuke a scuola
Kyōsuke Kosaka è un normale studente della scuola superiore. Tranquillo, posato, non è uno che si dia particolarmente da fare e conduce una vita serena e rilassata, spesso in compagnia di "miss normalità" la sua amica d'infanzia Manami Tamura. Kyōsuke ha anche una sorella, Kirino, con cui non parla praticamente più. Un giorno, il giovane trova in ingresso la custodia di un DVD di una serie di maghelle contente un eroge [1] a tema "fratello che seduce la sua sorellina". 
Kirino al telefono con una amica
Rimasto un attimo scioccato dalla scoperta, giunge alla conclusione che l'oggetto misterioso appartenga a sua sorella e decide di provare a restituirglielo. Da quel giorno Kirino farà diventare Kyōsuke il suo consulente personale, rivelandogli di essere segretamente una otaku (per non farsi sgamare dai suoi genitori tiene la roba, specialmente quella porno, nascosta in un armadio a muro) e riallacciando un rapporto con lui, con il risultato di trascinarlo a fiere, eventi, incontri off-line e facendolo entrare in un mondo a lui completamente sconosciuto.

Kirino mostra la sua collezione
Quello che mi è piaciuto molto di questa serie è che ribalta il ruolo classico del maniaco di fumetti, videogiochi e animazione. Mentre di solito l'otaku medio è rappresentato come una specie di ciccione bavoso che si eccita alla vista delle statuette di ragazzine in costumini succinti, sfigato e senza alcuna speranza di avere una vita sociale di qualsivoglia tipo, in questo caso l'otaku è una ragazzina di quattordici anni, carina, simpatica, molto popolare, piena di amiche e che nel tempo libero ha un lavoretto come modella
Kirino con la sua amica Kanako
Kirino è una ragazza super popolare, super alla moda, piena di vita e un'otaku assatanata! So che in Giappone il concetto di otaku è estremamente dispregiativo (a differenza di qui in occidente, dove è quasi un complimento, in certi ambienti) e trovo davvero interessante che, per una volta, si provi a ribaltare il punto di vista: essere un otaku (ovvero un appassionato di cartoni animati, fumetti e giochi) non è necessariamente una condanna ad una vita solitaria e da maniaco sessuale represso! Kirino, con la sua esuberanza e la sua timidezza su certi argomenti, incarna perfettamente questa contraddizione, mostrando chiaramente la possibilità di essere al contempo belle, simpatiche, donne, intelligenti e otaku.

Kirino lo obbliga a giocare gli eroge
Tra gli altri personaggi messi in scena c'è Kyōsuke, fratello gentile (e un po' sottomesso), ragazzo normalissimo e studente nella media (di quelli con una vita lineare e noisa), che, per via della passione di Kirino, viene inaspettatamente catapultato in un mondo che non si aspettava: colorato, divertente, accattivante e assolutamente fuori dai suoi schemi. Un mondo da cui si fa affascinare.
Saori. È ben stramba!
Accanto ai due protagonisti, la storia offre poi tutta una carrellata di soggetti strambi (quasi tutti femminili - l'unica "normale" è Mamami, ma è talmente normale da essere stramba anche lei!) che arricchiscono la galleria di personaggi offerta. In primis vi sono Kuroneko e Saori Bageena (ovviamente sono due nickname), le due amiche che Kirino si fa su un forum per otaku. 
Kirino e Kuroneko litigano
La prima è una ragazzina che veste da gotich lolita e ha dei gusti in fatto di animazione diametralmente opposti rispetto a quelli della protagonista (se a Kirino piacciono le opere super moe e piene di colori brillanti, all'altra piacciono le serie dark e oscure), per cui ci finisce regolarmente a litigare, mentre la seconda è una tipa strana, vestita in modo assurdo ma molto più saggia di quello che potrebbe apparire ad un primo sguardo (nonché l'ago della bilancia del gruppo). 
Con l'amica del cuore Ayase
Poi, ovviamente, ci sono le amiche che Kirino ha a scuola, quelle che inizialmente non sanno del suo essere otaku e che faranno fatica ad accettarlo quando diventerà innegabile. La prima, la più importante, è Ayase, la migliore amica di Kirino, una ragazzina dolce e gentile, ma anche dotata di un pugno mortale (usato al 95% contro Kyōsuke) e Kanako una tipa super, di quelle con le idee ben chiare e un piano delineato per arrivare ovunque desideri arrivare.

Il moe che fa impazzire
Kirino
Dal punto di vista tecnico questa serie offre un character design abbastanza classico, che strizza l'occhio al moe (magari ne strizza anche due) ma che riesce a rendere unici i suoi personaggi e a caratterizzarli bene anche dal punto di vista dell'abbigliamento e degli accessori. Le animazioni sono fluide, i colori vivaci e brillanti e gli sfondi ben curati (mi sono piaciuti molto specialmente gli scorci di Akihabara). Dal punto di vista del comparto audio si può dire che le musiche sono graziose ma non indimenticabili e il doppiaggio è ottimo e riesce a dare ad ogni personaggio una voce a dir poco perfetta.

Tutti insieme alla fiera dei fumetti!
In definitiva Oreimo è un anime simpatico, che inizia con una buona idea e che riesce, perlomeno nella sua prima stagione, ad essere scorrevole, divertente, interessante (butta anche un occhio dall'interno al mondo della creazione e della distribuzione di fumetti, romanzi e videgiochi amatoriali nipponici) e a evitare quelle brutte situazioni di fratelli che finiscono a fare cosacce tra di loro (situazioni molto amate dal pubblico giapponese e che, devo dire, temevo dal primissimo episodio). 
La fujoshin mannara della compagnia
Purtroppo, però, la seconda stagione perde di questa freschezza, forzando i suoi personaggi in situazioni che rasentano l'harem (a favore di Kyōsuke, ovviamente, che è praticamente l'unico personaggio maschile rilevante della serie), abbandonando il discorso sul sottobosco degli otaku (orientandosi, quindi, alla solita trita commedia sentimentale da quattro soldi) e creando circostanze a dir poco melodrammatiche e imbarazzanti. In conclusione consiglio di vedere Oreimo a chiunque voglia vedere una serie spumeggiante e simpatica, a patto che lasci perdere la scadente seconda stagione o che, in alternativa, la guardi ben conscio del terribile calo qualitativo del materiale.


Opening della prima serie di Oreimo




L'espressione di Kirino quando
gioca agli eroge
[1] Eroge è la contrazione di Erotic Game (o Ero chikku ge mu) ed è, di fatto, un videogioco porno. Normalmente ha la struttura di una visual novel a simulatore di appuntamenti e, se il giocatore fa le corrette scelte durante lo svolgimento della trama, riesce ad ottenere che una delle fanciulle si conceda virtualmente a lui. I giochi a cui gioca Kirino sono quelli bastati sulle "sorelline", ovvero dove il protagonista, maschile, deve sedurre una sorellina. Esistono un sacco di varianti sul tema, sia destinati ad un pubblico maschile (gli erogame strettamente detti), sia ad un pubblico femminile (gli yaoi game e gli otome game) o di omosessuali (i bara game). In pratica è un po' come lo sfaccettato mercato del porno animato nipponico, ce n'è per tutti i gusti!


author

SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





24 commenti :

  1. Mi sembra simpatico.. spero di potergli dare un'occhiata prima o poi! :)

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  2. Non avevo capito bene il significato di eroge, per fortuna hai messo la spiegazione! Però se ho apito bene sono giochi che simulano gli appuntamenti, per cui a rigor di logica dovrebbero essere interessanti per quei ragazzini "sfigati" che non hanno una ragazza. Come mai ci gioca lei, che è pure carina? (So che sembra un'affermazione molto stereotipata, ma comunque non mi torna... Dovrebbero piacerle ruoli in cui si può immedesimare, o no?)

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    1. Bhe, io gioco ai giochi di Batman ma non è che mi immedesimi troppo con un supereroe che va in giro a pestare tutti gli sgherri dei suoi nemici che trova e che si lancia scenograficamente dai palazzi (soffro di vertigini!) ;-P

      Semplicemente Kirino è una fan del moe e quindi le piacciono (da un punto di visto non sessuale, ovviamente) le ragazzine tenerelle che le fanno le moine al di là dello schermo. Punto! ^^
      Il succo della serie è proprio questo: ci sono cose che, pur essendo normalmente usufruite da sfigatoni, possono comodamente essere apprezzate anche da persone diverse, solo che le persone diverse, normalmente, non le conoscono e non ne hanno a che fare per non essere additati come sfigatoni. È un po' il solito cane che si morde la coda! Diciamo che il messaggio di fondo può essere riassunto con "suvvia fatevi meno pare mentale e guardatevi, leggete e giocate a quello che vi piace guardare, leggere e giocare" ^^

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    2. Mah, secondo me l'immedesimazione c'è eccome. Batman è un personaggio che stimi per diversi motivi, per questo scegli di giocarci e non vorresti vivere quelle situazioni nella vita reale. Credo sia parte del gioco stuzzicare la propria fantasia, potendo in qualsiasi momento retrocedere in caso di difficoltà. Credo che molti otaku giochino ad avere una ragazza virtuale perché nella realtà non saprebbero gestire la situazione, come tu non sapresti saltare dai grattacieli con la corda, questo non vuol dire che non provi interesse per chi (nella fantasia) sa farlo.
      Ho capito il messaggio della serie, ma da quello che so e dal mio ragionamento non mi è ancora chiaro l'interesse di Kirino per gli eroge, magari non lo sarà mai, ma comunque non credo sia un'ostacolo per chi vuole godersi la serie.

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    3. L'immedesimazione c'è senza dubbio, ma è tale e quale a quella che ha Kirino nelle figure dei fratelli maggiori :D (Se io posso immedesimarmi in un tipo che si butta da un palazzo lei può farlo con i fratelli. E come io non vorrei mai essere in giro di notte con un mantello addosso a picchiare qualunque cosa si muova, lei non ha nessun interesse nell'avere una vera sorella minore. E non ha nessun problema di socializzazione, anzi è la sua passione per i videogiochi che gliene può procurare).
      A lei piace tutto quell'esagerato moe, tutte le moine che le ragazzine le fanno e poi, manco a dirlo, soffre un po' del complesso del fratello (anche se non lo ammetterebbe mai, visto che poi con il suo, di fratello, si comporta in modo diametralmente opposto a quello delle ragazzine 2D che tanto apprezza) :D

      Come io non sono un'aspirante vigilante mascherata (perché oddio, oltre alle vertigini ci sono altri duemila motivi per cui la cosa è infattibile) anche Kirino non è un'aspirante maniaca delle sorelline minori (tant'è che nel mondo reale neanche le guarda le bambine). Semplicemente si diverte con i giochi godendosi la pucciosità della cosa ^^

      L'interesse di Kirino per gli eroge è una pura questione di gusti: c'è gente a cui piacciono gli sparatutto, c'è gente a cui piacciono i picchiaduro, c'è gente a cui piacciono gli strategici a turno, a lei piacciono i pucciosissimi eroge ^^
      Semplicemente la sua passione fa un po' "strano" perché è fuori dagli schemi classici (ma vorrei dire, è tale quale alla sua amica fujoshin, che gioca solo a videogiochi erotici yaoi! Semplicemente a una piace il moe e all'altra il porno gay) ^^

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  3. quelle brutte situazioni di fratelli che finiscono a fare cosacce tra di loro (situazioni molto amate dal pubblico giapponese e che, devo dire, temevo dal primissimo episodio)--->questa tua frase riassume benissimo il perchè non mi fossi ancora azzardata a provare questa serie. Le cose incestuose mi mettono un po' i brividi, chissà perchè ai giapponesi piacciono tanto. Ho fatto la tesi sull'argomento per tentare di scoprirlo e sono emerse un po'di teorie interessanti, però secondo me c'è di più.

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    1. Temevo il peggissimo anche io dal primo episodio ma la prima serie, ti assicuro, scorre via che è una meraviglia senza incidenti e, soprattutto, focalizzandosi su tutto tranne che sul sentimentalismo (ma, a maggior ragione, ti sconsiglio la seconda serie, che è di un imbarazzante unico!). Anche a me le cose incestuose non piacciono particolarmente (anche se a volte funzionano, come in Angel Sanctuary) ma per i giapponesi sono una vera e propria ossessione. Adesso sarei curiosa di leggere la tua tesi, è un argomento interessante :D

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  4. Finalmente gli otaku (e i nerd nel mondo occidentale) stanno avendo la loro rivincita, e finalmente ci si rende conto che non sono tutti come l'uomo-fumetto dei Simpson. Dall'altro lato ora però stanno quasi diventando "troppo cool" e la gente a destra e a manca si vanta quasi di esserlo. Forse sarebbe semplicemente il caso di guardare, leggere e giocare quel che si vuole senza darsi etichette di alcun tipo.
    Questa serie mi incuriosisce abbastanza, però mi è venuta in mente una recente dichiarazione di Miyazaki secondo cui la rovina del mondo degli anime sarebbero gli otaku che ci lavorano, proprio perché creano opere di questo tipo che si rivolgono sempre allo stesso pubblico (appunto di otaku). Non trovo che la cosa sia così terribile, ma capisco il suo punto di vista, e il rischio di diventare troppo autoreferenziali credo sia sempre concreto.

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    1. Concordo appieno! Personalmente odio le etichette (e poi mi sono sempre domandata, quand'è che uno riceve il bollino di qualità di otaku/nerd? Al primo manga letto? Al decimo? Al duecentesimo?). Il problema sono le mode, e su quelle non c'è nulla da fare, prima o poi passeranno e l'etichetta "otaku/nerd" smetterà di essere ambita ^^

      Miyazaki, secondo me, in parte ha ragione (ovvero, seguendo le mode e assecondando un pubblico spesso pecoreccio si rischia a perdere tutta l'arte che sta dietro a queste produzioni e di ritrovarsi con delle serie vuote e prive d'anima. Delle specie di fanfiction buttate sullo schermo!) ma ha anche in parte torto marcio (nel senso che può fare lo splendido perché ha uno studio che gli frutta fior fiore di quattrini. Altri, per bieca legge di mercato, cercano di assecondare il pubblico pagante. Avere nello staff esponenti del suddetto pubblico pagante è il modo più facile per cavalcarne umori e simpatie, per vendere di più. Poi Miyazaki mi piace molto come regista ma ho idea che sia uno snob spaccaballe senza pari ;-P)

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    2. Miyazaki ha solo espresso un parere comune alla società nipponica. Forse si perde di vista il vero significato del termine otaku che è semplicemente "Fanatico" di qualsiasi cosa e non solo di anime/manga, ma anche di fotografie, modellismo eccetera anche se in quel caso faceva riferimento a quello anime/manga.
      Qualsiasi cosa detta da un giapponese va contestualizzata in ambito nipponico. Lì gli otaku sono dei malati mentali (letteralmente) che vivono SOLO in funzione di determinate attività. Alcuni sono anche occidentali, sia chiaro, ma quelli giapponesi sono l'emblema della fissazione . Vi ricordate dell'otaku che sposò la waifu di Testarossa?, ecco, siamo a quei livelli. Per farvi capire il perché di tanto sdegno.
      Dunque Miyazaki non ha tutti i torti. Lui voleva dire "Opere create da malati mentali per malati mentali", semplice. E si parla di gente che segue più che altro le cose più in voga (Anche in Giappone va il mainstream eh XD) ignorando opere che magari meritano. Miyazaki semplicemente si lamenta di questo, della produzione priva di veri e propri valori, superficiale e a puro scopo commerciale.
      Se il suo intento fosse stato diverso, diciamocelo, il poraccio si sarebbe tirato na zappa sui piedi dato che ANCHE gli otaku alimentano la sua produzione pagando per i gadget delle sue produzioni! XD Insomma, ha criticato una parte del suo pubblico!

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    3. Sì, certamente, ma anche i fanatici sono un mercato, anzi, in questo caso sono il mercato che è disposto a spendere più soldi in assoluto in questa industria, quindi capisco le ditte che cercano di assecondarli ^^

      Che poi molto probabilmente anche il concetto di otaku ha tante sfumatura, che vanno da persone normali che si appassionano a determinate cose (e poi magari si comprano gadget e menate varie) a pazzi furiosi che si sposano con i loro cuscini XD

      Come dicevo sopra, da un punto di vista intellettuale sono anche d'accordo con Miyazaki (sarebbe sempre meglio se le produzioni creative fossero completamente slegate da una logica di mercato) ma, purtroppo, queste cose avvengono solo nel mondo delle favole, e alle case di produzioni i portafogli degli otaku fanno gola. Molta gola ^^

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    4. E invece in Giappone non c'è l'Otaku moderato, infatti il termine lì non ha sfumature, è solo una cosa occidentale quella tu intendi. Infatti gli appassionati (occidentali) subito parano le mani in avanti dicendo "No, ma io intendo l'otaku occidentale".
      Il termine in realtà ha un significato originario totalmente diverso, questi cambiò solo in seguito ad un omicidio, visto che il tale, l'assassino, era ossessionato da manga Hentai. Pare che la polizia ne avesse trovato na montagna a casa sua XD Forse han collegato il luogo, casa, con la passione/ossessione coltivata appunto in sede domestica.
      Se gironzoli in Giappone, molti anziani usano ancora il termine otaku che... significa appunto CASA xD Per dire come il tempo cambia le cose!
      A parte ciò, quoto. Diciamo che Miyazaki ha esagerato col giudizio visto che le altre case producono proprio per quella fetta che li fa campare. Ma al tempo stesso capisco il motivo della sua critica.
      Diciamo che Miyazaki si vergogna di tale pubblico XD Un po' come se tu scrivessi un libro e ti ritrovassi na marea di bimbominkia come fan D:

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    5. Che il termine sia dispregiativo e basta lo so, ma credo fermamente che anche in Giappone ci siano delle vie di mezza. Insomma, non tutti gli appassionati di anime si sposano i loro porno-cuscini! Se no quel tizio non avrebbe fatto notizia e scalpore ;-P
      Anche lì ci saranno quelli che si limitano a leggere o a vedere le serie del cuore e, magari, a comprarci qualche statuina, no? Il problema è proprio nel fatto che poi vengano definiti nello stesso modo dispregiativo di quelli che invece fanno delle loro passioni una patologia, per cui tendono a nascondere questo aspetto delle loro vite (come fa la protagonista della serie) e finisce che gli unici "otaku" che escono allo scoperto siano i casi patologici. È un po' sempre il solito cane che si morde la coda! :D

      Tra l'altro i giapponesi hanno sempre un po' l'ansia che le letture e le visioni influenzino gli assassini che fanno notizia, finendo per incolparli ingiustamente (come successe anche a Battle Royale e a Higurashi no naku koro ni). Da noi nessuno ti va a raccontare che cosa leggeva o se guardava Criminal Minds questo o quell'assassino XD
      Diciamo che è anche magari da questa rappresentazione diffusa dell'otaku (ovvero bavoso pervertito con problemi sociali pesantissimi o killer spietato) che nasce il fatto che Miyazaki sia così prevenuto ^^

      PS: Sì, comunque anche se i mie fan fossero bimbomikia, comunque il libro l'avrebbero pagato, quindi io farei meno la snob, visto che con quei soldi ci camperei. Ma io sono io e Miyazaki è Miyazaki ;-P

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  5. Me ne parlò tempo fa una mia amica ma dimenticai totalmente il titolo XD MI interessò per questa cosa appunto e, sembra quasi, la canzone di Megpoid Gumi (Vocaloid) "Scusa se sono Otaku" LOL Sembra un anime adorabile :3

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    1. Il tema di fondo è interessante, lo stile è molto puccioso e, devo dire, nella prima serie è anche trattato abbastanza bene.
      La seconda serie, invece, perde tutto il suo charme dietro ad amorini adolescenziali di scarso interesse XD

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    2. Infatti se dovessi vederla, probabilmente mi fermerei alla prima serie XD

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  6. Il titolo mi ha fatto venire in mente "La Figlia dell'Otaku", l'hai letto Acalia?
    Su questa serie non so che dire.
    Sembra interessante, ma non penso che attualmente la vedrò. Ho altre cosette da recuperare

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    1. No, non l'ho letto e, anzi, ne ho anche sentito parlare in toni non molto lusinghieri XD
      La prima serie di Oreimo è carina ma non è un'opera irrinunciabili ^^

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  7. Ad essere sincera...pensavo che dal titolo fosse proprio una di quelle serie super moe/ecchi in cui il fratello e la sorellina finiscono inspiegabilmente insieme (magari per poi scoprire che sono fratellastri o adottati etc...). Non pensavo fosse una commedia sulle sorelle otaku XD A questo punto potrei dargli una chance! ^^

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    1. In realtà lo temevo anche io guardando il primo episodio ma poi la prima serie (tralsciando quello schifo inconsistente delle seconda serie) prende una piega davvero molto gradevole e fin interessante :D
      La serie è piena di moe ma di roba ecchi non c'è nulla (se non una scenetta pietosa ma facilmente dimeticabile) ^^

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    2. Erano partiti in modo più originale, per poi fiondarsi sul trito e ritrito quindi...un peccato però! :/
      Tutto sommato qualche scena ecchi la posso sopportare :) dopotutto lo avevano infilato anche in FullMetal Panic, serie che adoro **

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    3. Già, ma si può sempre far finta che la seconda serie non esita, la prima ha un suo finale :D
      Purtroppo un po' di ecchi occasionale c'è sempre, regole di mercato, temo XD

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