lunedì 2 settembre 2013

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Batman: Under The Red Hood - Quando qualcosa è spezzato non tornerà come prima

La cover del DVD. Di quel Jonah Hex ne
parliamo un'altra volta
Batman: Under The Red Hood è un film d’animazione direct-to-video realizzato dalla Warner Bros. Animation nel 2010 come ottavo elemento della serie (attualmente in prosecuzione) del DC Animated Original Movies. Il film, che in Italia è stato doppiato ma mai distribuito, è ispirato alle due celebri storyline della testata Batman chiamate “Una morte in famiglia” (1988-1989) e “Sotto il cappuccio” (2005-2006) e la sua sceneggiatura è scritta da Judd Winick, già autore della saga “Sotto il cappuccio”.
Attenzione, la recensione sarà un po’ più spoilerosa del solito ma non ha senso parlare di questo film senza scrivere chi sia nascosto sotto la maschera di  Red Hood. Se volete vedere il film godendovi la sorpresa non leggete.

Joker che sfotte Jason mentre
lo mena
Il film apre con una scena drammatica in cui Joker prende letteralmente a sprangate Jason Todd, il secondo Robin, finché il poveretto è talmente malridotto da non riuscire praticamente più ad alzarsi da terra. Finito il lavoro, il criminale psicopatico non perde tempo, esce dal magazzino e innesca una bomba. Per una volta Batman arriva troppo tardi, appena in tempo per vedere il suo assistente morire per l’esplosione.
Batman e Nightwing
Cinque anni dopo Batman non ha ancora completamente assorbito il colpo della morte del suo secondo Robin, suo figlio adottivo e suo assistente, e combatte in solitaria nelle strade della sua città. Ogni tanto passa a trovarlo un preoccupato Nightwing (il nuovo nome da eroe del primissimo Robin, Dick Grayson) ma tra i due non c’è molto dialogo (come sempre, tra Bruce e Dick il dialogo è una di quelle cose che mancano e, anche quando provano a parlare, hanno difficoltà a comprendersi pienamente).
L'arrivo di Red Hood
Proprio in quel periodo fa la sua comparsa a Gotham un nuovo fuorilegge dal nome Red Hood, un criminale anomalo che comincia una crociata in solitaria in cui colleziona letteralmente le teste degli altri fuorilegge, specialmente quelli appartenente al cartello guidato da Black Mask. Quest’ultimo la prende malissimo e ha la geniale idea di tirar fuori da Arkham Asylum e ingaggiare uno abbastanza folle da poter tener testa alla nuova minaccia: Joker!
Black Mask non è contento
Gotham City diventa,quindi, nel giro di pochissimo tempo una polveriera (come se di solito non fosse giù un postaccio di cacca) pronta ad esplodere, con troppe fazioni in campo che non vedono l'ora di scannarsi a vicenda. C’è quella di Batman e Nightwing, che cercano di limitare i danni e cadaveri da portare all’obitorio, quella di Black Mask, che cerca di salvare i suoi traffici illegali e i suoi uomini, quella di Joker (scemo chi pensa di poterlo controllare) e quella di Red Hood, pronto a passare sul cadavere fumante di ogni malvivente di Gotham per completare il suo piano.
Anche Jason è innervosito
Ma qual è questo piano? Dietro la maschera di Red Hood, ovviamente, si cela un redivivo Jason Todd che brucia dal desiderio di essere vendicato proprio da Batman e che sta facendo di tutto per creare la situazione di scontro finale che coinvolga lui stesso, il suo amato mentore e il suo assassino.

Batman e Robin, il secondo Robin,
Jason Todd
Jason è legato a Batman con un doppio filo. Da una parte Bruce è il suo maestro e la sua figura paterna, una figura imponente che l’ha tolto dalla zona degradata in cui viveva come un piccolo criminale e gli ha dato una famiglia e uno scopo, una figura che ama come un vero padre, ma, dall'altra parte, la sua psiche è rimasta così compromessa dalla sua stessa tragica morte da non riuscire più ad accettarlo come un riferimento morale e come un obiettivo da raggiungere (tant'è che ad un certo punto, iratissimo, gli grida ("Dimmi cosa ti disturba di più: che il tuo più grande fallimento sia tornato dalla tomba o che io sia un Batman migliore di te?" - seguono spiegazioni di Batman su quanto queste siano mucchi di scemenze condite da una buona dose di mazzate).
Ra's Al Ghul spiega a Batman
cosa ha combinato
In questo film, a differenza dell’originale cartaceo, la resurrezione del giovane è stata opera del solito R’as Al Ghul che, pentitosi del fatto di esser stato l'involontario mandante della sua prematura scomparsa (era stato proprio lui ad aver assoldato Joker, in quella tragica occasione - e nessuno riesce a capire che assoldare Joker sia una pessima idea!), ha trafugato e poi immerso il cadavere senza vita del ragazzo nelle sue immancabili pozze di Lazzaro (per chi non le conoscesse sono delle pozze naturali e segretissime di sostanze chimiche che gli hanno permesso di vivere quei seicento anni che si porta dietro e di risorgere tutte le volte che accidentalmente muore).
Il DNA conferma che sono la
stessa persona
Jason è, però, anche doppiamente legato a Joker, che è non solo il suo assassino, ma anche il suo obiettivo e la sua maschera. Infatti, quel costume da Red Hood, tanti anni prima, prima che diventasse l’uomo allegro che tutti conoscono, era stato proprio Joker stesso a portarlo e Jason ben lo sa. Scegliendo questa strada, il giovane muore definitivamente come Robin, l’assistente di un eroe, e rinasce come Red Hood, un criminale sanguinario che vive solo per la vendetta, curiosamente molto più sanguinario di quanto era stato Joker stesso al tempo in cui portava quel nome. Proprio per questo motivo Jason si troverà a scontrarsi senza esclusioni di colpi con un Batman che non può in alcun nome accettare il suo comportamento.


Va anche ad aprire la tomba
di Jason e ci trova un fantoccio
Il Batman messo in scena è un Batman psicologicamente provato (qui non compare Tim Drake, il terzo Robin, quindi suppongo che non si sia preso altri assistenti nel frattempo), che reagisce alla morte del suo Robin diventando un uomo ancora più duro e solitario, un uomo che non vuole più rischiare che qualcuno muoia per assecondare la sua ossessiva crociata, ma che comunque non è disposto a infrangere il sua marmoreo codice morale per vendetta, ben sapendo che uccidendo qualcuno, anche solo Joker, tutto il lavoro fatto negli anni con tenacia e dedizione diventerebbe improvvisamente inutile.
Batman in azione
Batman sarà se stesso fino alla fine e questa coerenza lo porterà a scontrarsi con un Jason lacerato, che si sente tradito e che cercherà di forzargli la mano nella più tragica delle scelte. Oltre a loro ci sono il già citato Nightwing, con la sua logorrea che infastidisce evidentemente Batman e una nutrita galleria di nemici, tra cui spiccano l'immancabile Joker, Black Mask, Ra's Al Ghul, l'Androide Amazo (con i poteri di Superman) e il gruppo di assassini chiamato Fearsome Hand of Four.

Alfred sconvolto dalla scoperta che
Jason è Red Hood
Dal punto di vista tecnico si tratta di un’opera di ottimo livello, che offre un character design moderno e un po’ spigoloso (basti solo vedere i costumi di Batman, Nightwing e Red Hood), degli sfondi accuratissimi (Gotham City, Sarajevo e il castello di Ra's sono diversi e tutti molto belli) e delle splendide animazioni, perfettamente integrate con la CGI. 
Il castello di Ra's
La sceneggiatura è emozionante e perfettamente calibrata e riesce ad alternare flashback di quando Jason era ancora Robin con spezzoni del presente e del suo ritorno dall’aldilà. Le scene d’azione sono travolgenti e spettacolari e mai troppo lunghe, completate da dialoghi perfettamente incisivi. Come sempre nei film di questa serie, colonna sonora e doppiaggio sono davvero pregevoli, anche se i ruoli di Batman e di Joker questa volta vanno, rispettivamente, a Bruce Greenwood e a John DiMaggio (che è forse quello che mi è piaciuto meno). La voce di Riddler è quella di Bruce Timm, il produttore.

Batman a Sarajevo, corre per
cercare di salvare Jason
In definitiva Batman: Under The Red Hood è un ottimo film d’animazione (uno dei miei preferiti del DCUAOM) che racconta una storia drammatica e piena d’azione che costringe Batman a confrontarsi con uno dei momenti più tragici della sua carriera da eroe: la morte del suo secondo Robin. Quest’opera è, tra l’altro, l’unica che offre una controparte animata del personaggio di Jason Todd, uno dei Robin più controversi e difficili da gestire (ma che in fondo mi piace abbastanza come personaggio).
Jason da Robin scatenato 
Basti solo vedere nella serie cartacea tutti i danni che fa, tipo quelle volte che non obbedisce a Batman, partendo alla carica ed esagerando con la violenza, o quell’altra volta, quando gli cade “accidentalmente” dal balcone un sospettato che non poteva essere incriminato perché aveva appoggi diplomatici o, ancora, quando va a raccontare in giro alle persone sbagliate del suo lavoretto serale.
Batman raccoglie il corpo del suo
assistente
Nell’ormai classico DCAU Jason non esiste proprio e Tim Drake eredita parte della sua storia (ovvero le origini da una famiglia disagiata e una piega tragica nel suo destino in Batman Beyond: Il ritorno del Joker) , in Batman: The Brave and the Bold Bat-mite mostra una statuina commemorativa della saga “Una morte in famiglia” ma Batman non reagisce alla sua vista perché semplicemente in quell’universo narrativo Jason non esiste, mentre in Young Justice Invasion, si intravvede il memoriale di Jason nel mausoleo dei giovani eroi morti, ma la sua storia non viene mai narrata (vi è solo un piccolo riferimento quando Dick Grayson dice a un Tim Drake in cerca di consigli di non morire - e Tim non si tasta i gioielli di famiglia in pubblico solo perché è un ragazzo educato).
Jason spaventa Alfred il suo
primo giorno da Robin
Jason Todd è stato il Robin più sfortunato di tutto il nutrito gruppo, quello che è stato meno amato dal pubblico (che decretò la sua morte con un sondaggio), nonché quello che durò meno. Tuttavia, la sua dipartita segnò molto profondamente il suo mentore, che faticò moltissimo ad accettare il fatto che un ragazzo, un figlio, era morto indossando il costume di Robin che lui stesso gli aveva messo in mano. Batman: Under The Red Hood semplifica le storyline originali ma riesce nell’impresa di offrire un film epico, adenilico e ricco di interessanti spunti! Assolutamente da non perdere!

Alfred: "Signore, alla luce dei recenti sviluppi vuole che rimuova il costume di Robin dalla teca?"
Batman: "No, questo per me non cambia niente! Assolutamente niente!"

Il trailer del film

Per chi se li fosse persi, ecco gli altri post del progetto su Batman:
Serie animate:
  1. Batman - Introduzione al progetto e al personaggio
  2. Batman - Le serie anni '60 e '70 prodotte dalla Filmation
  3. I Superamici della Hanna-Barbera
  4. Batman: The Animated Series
  5. The new Batman Adventures - Batman cavaliere della notte
  6. Batman Beyond (Batman of the Future)
  7. Superman: The Animated Series
  8. Justice League
  9. Justice League Unlimited
  10. The Batman
  11. Batman: The Brave and The Bold
  12. Young Justice!
  13. Young Justice Invasion
Film d'animazione legati alle serie animate:
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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





8 commenti :

  1. Risposte
    1. Ottima scelta, è uno dei miei film preferiti su Batman ^^

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  2. Povero Batman.. mi dispiace, non gliene va mai bene una!

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    1. Nella sua carriera da eroe ha avuto dei momenti davvero bui.

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  3. Bello proprio!
    Trama molto adulta e a tratti anche dura, rispetto ad altre opere.
    BELLO!

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    1. È davvero uno dei miei film su Batman preferiti. Jason è stato un personaggio sfortunato ma la sua storia trovo che abbia dato spessore al suo mentore ^^

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  4. Risposte
    1. È davvero uno dei più belli e poi mostra un Batman in un momento davvero difficile della sua carriera da eroe ^^

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