lunedì 29 settembre 2014

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Si alza il vento - Un sogno impegnativo

La locandina del film
Si alza il vento (風立ちぬ Kaze tachinu) è un film d'animazione del 2013, scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. In Italia è stato distribuito nei cinema per soli quattro giorni a metà settembre 2014 (mi spiace non essere riuscita a scrivere la recensione prima ma in questo periodo sono incasinatissima) dalla Lucky Red. L'opera è tratta dall'omonimo manga, disegnato e sceneggiato sempre da Miyazaki e pubblicato sulla rivista Model Graphix Hobby dal 2009. Il manga, a sua volta, è in parte ispirato all'omonimo romanzo di Tatsuo Hori. Il film ha richiesto diversi anni di lavoro per vedere la sua definitiva realizzazione (ha avuto anche sfiga, il terremoto del 2011 del Tohōku ha fatto rimandare i lavori perché si è pensato che rappresentare il terremoto del Kantō del 1923 fosse indelicato, in quel momento) e diverse modifiche allo storyboard (il primo era più fantastico) ma riesce a mostrare benissimo la passione di Miyazaki per gli aerei e il volo (classico elemento ricorrente in molti dei suoi capolavori) e a contenere rimandi ai temi a lui più cari, pur parlando dell'uomo che ha costruito i famosi Caccia Zero, i cacciabombardieri di punta del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il protagonista della storia
Prima di essere fraintesa e di dare un'erronea impressione del film vorrei fare una piccola precisazione. Questo non è un film di guerra e, soprattutto, questo non è un film che fa apologia della guerra. La guerra è sullo sfondo, si sente la sua presenza minacciosa, si intravvede in certe situazioni, si percepisce per lo sforzo fatto dai militari per avere un aereo all'altezza di quelli occidentali, ma non è l'argomento principale del film. Il film parla della vita di un ottimo ingegnere, di una persona gentile, sfortunata, timida, coraggiosa e geniale.
Il vento che porta via la roba di Nahoko
Il film è un'ode al genio tecnico, all'impegno, al duro lavoro e al coronamento dei propri sogni. Che poi quei sogni siano stati creati da una persona capace di far volare il primo aereo in Giappone e che quello stesso bellissimo aereo venga poi utilizzato per turpi scopi esula dall'argomento primario del lungometraggio.

Mentre va a Tokyo per studiare
Detto questo, Si alza il vento è la storia biografica di Jirō Horikoshi, l'inventore dei famosi dei Ka-14 e dei Caccia Zero, i terribili bombardieri usati dal Giappone nella Seconda Guerra Mondiale. Jirō è un ragazzo miope che adora l'idea del volo, un fanciullo che sogna di pilotare un velivolo ma che, non potendo farlo [1], si dedica anima e corpo ad imparare a costruirlo. Dopo aver frequentato le scuole ed essere riuscito ad ottenere una laurea in ingegneria a Tokyo, viene assunto dalla Mitsubishi, che lo assegna al team di sviluppo dei caccia.
Gli uffici tecnici alla Mistubishi
Nonostante l'accordo di scambio tecnico che la sua ditta stipula con la Junkers (un'altra nota ditta tedesca che produce aereovelivoli [2]), la strada per colmare il gap tecnologico tra il Giappone e l'occidente è indubbiamente lunga e difficoltosa ma, spronato dalla figura esuberante di Giovanni Caproni (un altro ingegnere italiano, che gli compare in sogno ed è un po' la sua guida e il suo guru) e dalla dolce Nahoko, Jirō non si perderà mai d'animo.

Jirō e il suo amico Honjō
I personaggi messi in scena sono relativamente pochi ma tutti molto ben caratterizzati e particolari. In primis vi è Jirō, un ragazzo semplice e gentile ma davvero intelligente. Per lui è importantissimo seguire il suo sogno e si butta a capofitto nel suo progetto, dedicando anima e corpo alla realizzazione del suo aereo. Jirō, pur essendo il miglior tecnico dell'azienda, non si monta mai la testa ed ha un rapporto semplice e diretto con i suoi colleghi e sottoposti, che lo stimano e lo appoggiano in ogni suo tentativo (l'ambiente di lavoro che riesce a creare è davvero ottimo e stimolante).
A destra Kurokawa
Accanto a lui vi sono quattro figure prominenti. Il primo è Kirō Honjō, ingegnere aeronautico e amico di Jirō, che lavora su un altro progetto di aereo e ne condivide la passione, anche se ha una visione più cupa della vita. Il secondo è Kurokawa, il suo capo, un ometto buffo, apparentemente eccessivamente severo e pignolo, ma anche comprensivo e abbastanza intelligente da proteggere i suoi migliori uomini. A concludere il quadro vi sono le due figure che si legano di più al privato del protagonista.
Il primo incontro con Nahoko
Il primo, Giovanni Caproni, è un personaggio con cui Jirō non ha mai realmente parlato ma che gli appare regolarmente in sogno per spronarlo, con la sua esuberanza e il suo temperamento scoppiettante, a continuare nel suo lavoro, mentre la seconda è Nahoko, una ragazza dolcissima che entra nella vita del protagonista quasi per caso e riesce a portarvi un tenero affetto.

La natura è sempre bellissima
Dal punto di vista tecnico Si alza il vento, è un classico film di Miyazaki e offre bellissimi paesaggi naturalistici (dallo stile leggermente acquarellato ma molto dettagliati), cieli azzurri splendidi e personaggi disegnati con un tratto dolce e semplice. A differenza, però, dei film precedenti, qui il regista non si concede viaggi nel fantasy o in
Il Giappone del periodo
un medioevo fantastico, non crea bestie e spiriti o male personificato in orrendi vermi neri, ma si attiene strettamente alla realtà, decidendo di rappresentare con maestria e precisione strumenti tecnici, giunti, staffe, ali, carlinghe, matite, regoli calcolatori [3], ma anche stanze, oggetti di uso quotidiano e abiti.
Nell'hangar
Come sempre la nostalgia del passato è uno dei temi caldi di Miyazaki ma, in questo film, viene in parte superata e in parte enfatizzata, mostrando un Giappone in piena esplosione tecnica che cerca di abbandonare la sua arretratezza, provando disperatamente a diventare una potenza mondiale in grado di concorrere sulla scena politica internazionale [4] ma che non riesce (e non vuole) a rinunciare del tutto alle sue tradizioni e ai suoi modi di fare.
Un aereo portato al campo volo
E qui nasce uno dei contrasti più belli dell'intero film. Jirō guarda alle nazioni più moderne (ma alleate, che si parla sempre di Italia e Germania), cerca di superarle con le sue capacità creando una macchina che permetta all'uomo di librarsi sulle ali del vento come mai nessuno sia riuscito a fare prima, ma i suoi velivoli, i suoi gioielli della tecnologia, devono essere portati al campo volo su un carro trainato da buoi! Il film è tutto pieno di contrasti di questo tipo.
Il maestoso Junkers G 38,
un aereo di linea degli anni '30
Se da una parte Honjō si lamenta molto dell'arretratezza del suo paese, dall'altra Jirō si ispira ad un piatto tipico giapponese per produrre un modello di ala, se da una parte si vedono scorci di porti industriali, dall'altra le case sono tutte tradizionali, come è tradizionale il rito con cui Jirō sposa sua moglie. A coronare il tutto arriva poi il comparto audio, con le meravigliose musiche del "solito" Joe Hisashi e un doppiaggio italiano buono [5] ma, come sempre per la Lucky Red, che pesta molto il piede sull'arcaismo e sulla estrema fedeltà al giapponese. Se alcune cose possono essere apprezzabili (io lo dico e lo ripeto, mi piace il sound arcaico che viene dato a questi film), altre un po' meno ("secondo fratello" non si può sentire, non si può proprio sentire!).

Incontro con Caproni nel sogno
In conclusione posso dire che Si alza il vento è un film molto poetico, in cui Miyazaki riversa tutto se stesso, mettendo in scena i temi da lui tanto amati e rendendolo un'ode alla tecnica e al progresso. Gli aerei di Jirō rimarranno nella storia per il ruolo tragico che hanno avuto durante la guerra ma non è questo il focus del regista. Il regista vuole mostrare la vita di uomo, una vita completamente dedicata alla ricerca di un sogno che permetta di volare con il vento alle persone.
Un maestro onirico
Questo sogno è puro e non ha connotazioni buone o cattive. Semplicemente Jirō desidera costruire gli aerei, come poi vengano impiegati è responsabilità delle persone che li usano. Per me, è uno dei punti chiave dell'intera opera. Non sono malvagi scienziati, inventori, ingegneri, studiosi, che aiutano a creare qualcosa di nuovo, qualcosa che può portare effettivi benefici alla gente, ma il modo con cui questo qualcosa viene poi utilizzato. Si pensi alla dinamite di Nobel, agli studi sulla fissione atomica di Fermi, alle macchine di Leonardo da Vinci e agli aerei di Horikoshi.
Ragazzo giapponese, hai raggiunto il
tuo sogno?
Nessuno di loro nasce con intenti malvagi ma nasce come evoluzione e creazione per il genere umano. Il problema di fondo è che, purtroppo, questi studi richiedono anni di lavoro e ricerche e un sacco di risorse impiegate per portarli a termine. Chi ha questi soldi e questo tempo? Non sicuramente l'industria civile (che deve ricavare sempre un profitto immediato) ma l'esercito. L'esercito ha soldi, ha tempo, ha strutture da impiegare, ma, purtroppo, ha anche scopi ben poco nobili. Questa, secondo me, è la più grande contraddizione del sistema produttivo attuale (e che Miyazaki sottolinea): per avere tempo, materiale e fondi per creare qualcosa di veramente innovativo è necessario appoggiarsi all'unico cliente che ne abbia la possibilità, ossia l'esercito.
Mi sento di consigliare questo film a chi abbia voglia di ragionare su queste tematiche e non si aspetti un fantasy d'avventura, altrimenti potrebbe (a torto) annoiarsi. Lo sconsiglio ai bambini, non è il genere di opera adatta a loro.


Il trailer italiano di Si alza il vento


Altri post legati al film o ai Caccia Zero:
  1. Ali d'argento (manga sulla guerra)
  2. L'estate della nostra adolescenza (manga sulla guerra)
  3. Intervista al nipote di Caproni (su Animeclick)

Altri film dello Studio Ghibli recensiti:
  1. Il mio vicino Totoro
  2. Laputa: Castello nel cielo
  3. La collina dei papaveri
  4. Kiki, consegne a domicilio
  5. Nausicaä della valle del vento
  6. Principessa Mononoke
  7. La città incantata
 

NOTE:

[1] Per diventare piloti bisogna avere 10/10 di vista, senza alcuna esclusione.

[2] La Junkers è la ditta produttrice di molti dei migliori aerei tedeschi impiegati nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale. Credendo molto del design dei monoplani (anche se all'epoca andavano ancora fortissimi i biplani), durante la Grande Guerra sviluppò i primi caccia totalmente in alluminio e poi, durante il Secondo Conflitto Mondiale realizzò i migliori velivoli in dotazione della Lutwaffe (anche se Hugo Junker, il padrone, fu espropriato della ditta e di tutti i suoi possedimenti dal partito nazista). Negli anni 60 ha partecipato alla ricerca spaziale ma, adesso, per chi fosse interessato, la Junkers ha smesso di produrre aeroplani e si dedica al settore termotecnico, realizzando caldaie, scaldabagni, bollitori, centraline climatiche, termoregolatori, riscaldatori solari e pompe di calore.

[3] Ne volete sapere una buffa? Io sono ingegnere e non so usare il regolo calcolatore. Ai miei tempi erano ormai in voga in pieno le calcolatrici e quindi i regoli non servivano più (e lo erano da pochissimi anni, che la Dolce Metà invece lo usò ancora a scuola) !

[4] Anche se poi le cose sono andate a finire male, come è ben noto e nessuno degli aerei creati di Jirō è mai tornato in madrepatria.

[5] Una curiosità: in giapponese Jirō è doppiato da Hideaki Anno, il famigerato regista di Nadia - il mistero della pietra azzurra e Evangelion. In passato era già stato collaboratore di Miyazaki (per la realizzazione di Nausicaä della Valle del vento) ma non aveva esperienza di doppiaggio. È stato scelto perché il suo carattere e la sua personalità sono simili a quelle del personaggio in questione (oltre, ovviamente, al fatto che le audizioni sono andate bene, se no Miyazaki col cavolo che lo prendeva).


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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





50 commenti :

  1. Mi piace moltissimo l'analisi che hai fatto di questo film Acalia. Prima di tutto apprezzo che tu abbia sottolineato che si tratta di un opera che si ricollega alla realtà e ad avvenimenti realmente accaduti, molte volte si può pensare a Miyazaki come l'autore di opere dai forti connotati fantasy e si finisce per dimenticare che anche lui ha realizzato film di tutt'altro genere. Concordo inoltre con quanto hai detto a proposito delle motivazioni che spingono determinate persone a realizzare qualcosa e all'erronea concezione che poi viene attribuita ad essa. Creare per favorire lo sviluppo e il progresso e poi utilizzarlo per scopi poco nobili sono due concetti decisamente agli antipodi, tuttavia mascherare la cosa dietro a false verità è più comodo che affrontarle direttamente. Spero di poter vedere presto il film, non sono potuto andare al cinema quando c'era nella mia città ma non mi faccio scappare un opera di Miyazaki ;)

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    1. Grazie :D
      Il fatto è che, lavorando in un settore tecnico, sento la tematica di fondo di quest'opera molto affine a me. Spesso chi crea qualcosa di fisico (o virtuale) può essere associato erroneamente all'uso che poi viene fatto di quell'oggetto. Chi crea l'oggetto in se lo crea con accezione morale neutra, è poi chi lo usa che sceglie se renderlo "buono" o "cattivo". In generale io ritengo che tutti gli oggetti (anche quelli nati per ferire e/o uccidere) abbiano una valenza neutra e che la scelta sia sempre nella mano che la impugna. Un oggetto non può avere coscienza!

      Il Miyazaki fantasy mi piace molto ma devo dire che questa sua versione realistica mi ha anche molto colpita :D

      Spero anche io che tu riesca a vedere presto il film perché merita molto :D

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  2. Addirittura Anno doppia il protagonista! :)
    Comunque, da questi screenshot si vede tutta la grande arte del Maestro e tutti i suoi capisaldi :)
    Prima o poi lo vedrò senz'altro^^

    Moz-

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    1. Già! Sono rimasta stupita anche io quando l'ho scoperto :D
      Secondo me è un film assolutamente da vedere, è proprio il sunto della poetica di Miyazaki ^^

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  3. Anche io prima o poi lo vedrò! :) Ho letto recensioni contrastanti nel senso che o è piaciuto moltissimo oppure c'è chi l'ha definito "il piu' brutto" quindi l'unica cosa è vederlo (prima o poi) e giudicare da me XD
    Ottima recensione come sempre *___*

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    1. Chi dice che è brutto non capisce niente! Ecco!!!!

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    2. Che poi dire che è "il più brutto" è diverso da dire che "è brutto", magari questo qualcuno ha preferito tutte le precedenti opere dell'autore. Però la gente potrebbe esprimersi un po' meglio, anche perchè "brutto" è comunque un termine che cozza con questo film!

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    3. @Caroline: Anche io avevo letto dei giudizi negativi prima di guardarlo ma poi l'ho trovato molto bello. Penso che sia uno di quei film che o lo ami o lo odi (e poi credo che molti siano rimasti turbati dall'assenza del fantasy e dell'avventura) ^^

      @Nyu: Concordo al 100% con te!

      @iyanceres: Brutto e "un film di Miyazaki" nella stessa frase non ci stanno, a prescindere. Poi più che "il più brutto" direi magari "quello più difficile da capire" perché non c'è la parte fantasy ;-P

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  4. Che bella recensione!!!
    Questo film è davvero straordinario!

    Io non ho la più pallida idea di cosa possa essere un regolo calcolatore.. in effetti guardavo quell'aggeggio con mille punti interrogativi!
    Dovresti farti insegnare dalla Dolce Metà ad usarlo.. ahaha.. sembra un oggetto magico!

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    1. Grazie!
      Anche a me è piaciuto moltissimo! Trovo che togliendo il lato fantasy, il regista sia riuscito ad andare direttamente al nocciolo del discorso che gli premeva mettere in scena :D

      Ah ah ah, credo che non lo sappia più usare neppure lui, ormai. Le calcolatrici dominano! (Come detto non lo so usare, ma so che è uno strumento che serve per fare i calcoli, basato su una scala logaritmica. In pratica allineando in un certo modo le parti mobili al corpo centrale fisso viene il risultato ;-P)

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    2. Certo cara, come dici tu.. coff! coff!

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    3. Tanto neanche io so come funziona nel dettaglio ;-P

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  5. Recensione davvero appassionante e convincente, farò del mio meglio per vederlo.

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    1. Grazie! E spero che il film ti piaccia (perché per me merita tutto)!

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  6. Ottima e dettagliatissima recensione, come sempre! ;)
    Sono riuscita a vedere questo meraviglioso film al cinema e sono veramente felice di non aver perso questa opportunità, perchè è davvero molto bello e significativo. Volevo parlarne anche io, ma non so se sarò in grado di tirar fuori un post altrettanto ben fatto! XD
    Per quanto riguada il doppiaggio, nonostante sia apprezzabile il tentativo di rimanere fedele al testo originale, a volte è davvero esagerato, soprattutto perchè tutti i dialoghi ricorrono ai soliti tre aggettivi... per dirlo in parole povere, è tutto "ammirabile" e "ben fatto"! XD

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    1. mi correggo, è "ammirevole", non "ammirabile"... non ce la posso proprio fare... u.u

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    2. Grazie mille <3
      I film di Miyazaki al cinema sono ancora più belli, non c'è nulla da fare, sono davvero creati nei minimi particolari per il grande schermo ^^

      Concordo sul fatto che il doppiaggio a volte è davvero esagerato (e poi sottolineo che a me piace lo stile finto-vero-arcaico, magari ad altri fa schifo e puzza di base). Forse dovrebbero cercare di renderlo un pelo più orecchiabile ^^

      Se la scrivi la leggerò molto volentieri :D

      PS: non ti preoccupare, succede ^^

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  7. Splendida recensione!
    Io ho un'idea diversa di questo film, anzi più che un'idea è un sentimento del tutto soggettivo: il film mi è piaciuto moltissimo per i suoi scenari, i suoi magnifici paesaggi, la caratterizzazione dei personaggi e credo proprio che Acalia abbia perfettamente azzeccato lo "spirito" e il "messaggio" del film :)
    Sono molto felice di averlo visto ed è veramente un'opera degna, anzi degnissima!, di visione e di analisi.
    ...dopodichè, la storia a me personalmente ha annoiato moltissimo :)
    Dunque sconsiglio il film? Assolutamente no! Lo consiglio vivamente, è splendido!
    ...ma A ME ha annoiato. Tutto qui :-)
    Un carissimo saluto e spero che Nyu non mi mangi vivo, anche perché non ho assolutamente detto che il film è brutto! :-D

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    1. Grazie mille <3
      Anche la Dolce Metà l'ha trovato noioso, diceva che non succedeva nulla ;-P
      A me personalmente non serve che ci sia una trama (che poi c'è, a questo poveraccio ne succedono di tutti i colori) per appassionarmi ad un'opera (credo di averlo già detto, ma se i personaggi mi convincono io sono a posto) :D
      Poi, ovviamente, le opinioni sono del tutto personali, per cui sei liberissimo di esserti annoiato (come ho anche letto in giro di altre persone) ^^

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  8. A me è piaciuto molto! Concordo in pieno con la tua recensione.

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    1. Sono contenta che ti sia piaciuto, ho letto tanti pareri contrastanti ^^

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  9. Visto anche io un paio di settimane fa.
    Sottoscrivo in toto la tua recensione, non avrei saputo dirlo meglio.

    L'unico elemento "fantastico" che Miyazaki ha mantenuto è proprio il legame onirico con Caproni… un po' nell'insieme ne ho sentito la mancanza.

    Quando tu parli di contrasti (i buoi che tirano l'ultimo modello di aereo) l'ho visto più come un modo di sottlineare l'estrema povertà del giappone di quell'epoca, un'epoca di limbo perché erano appena usciti dal medioevo feudale, e dopo la seconda guerra mondiale sono diventati una delle nazioni più avanzate del pianeta.

    Inoltre, il Il maestoso Junkers G 38 mi ha ricordato un sacco "il Gigante" di Conan Ragazzo del Futuro.

    Bello e poetico come sempre.
    Di Hisaishi però preferisco altre OST

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    1. Thanks :D

      Secondo me Miyazaki ha voluto appositamente rimuovere del tutto l'elemento fantastico per rendere più concreto e reale il suo personaggio, anche se poi ci prende gusto a prendere in giro lo spettatore con la prima scena (in cui io mi sono detta "ma non avevano scritto tutti che non c'era fantasy?"). Tra l'altro, a proposito della prima scena, mi è piaciuto molto come il personaggio si renda poi conto di essere in un sogno e emerga nella concreta realtà dove deve poi lavorare e impegnarsi per raggiungere la sua macchina volante :D

      Quando parlo di contrasti parlo anche proprio di contrasti culturali. Se da un certo punto di vista hai pienamente ragione, dall'altra ho trovato molto interessante come il Giappone cercasse in tutti i modi di andare avanti pur senza abbandonare mai le proprie tradizioni del tutto (cosa che si ritrova anche in altre opere e nel loro attuale modo di fare e pensare) ^^

      Miyazaki fa quasi arrabbiare tanto riesca sempre a creare dei capolavori ^^

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  10. Ah, sì, sorvolerei sull'adattamento dei dialoghi della Lucky Red… fanno rabbrividre, così come han fatto rabbrividire in Arietty e L'estate dell'addio

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    1. Come dicevo io non l'ho patito troppo ma devo anche dire che mi piace lo stile anticheggiante (anche se certe uscite proprio non si potevano sentire) ^^

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    2. A me piace lo stile dei nuovi doppiaggi Lucky Red, danno un tocco di unico ai film dello Studio! Un paio di frasi suonano maluccio, ma in generale il risultato è buono, e l'ho apprezzato specialmente in Principessa Mononoke, quello che anche nell'originale era più "arcaico" che mai.

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  11. Sapevo che ti sarebbe piaciuto! ^_^
    Come sai, condivido in toto con la tua recensione (anche con il "secondo fratello", e ci aggiungo un "è parecchio completato" XD), ma ci tengo a ripeterlo: per me questo film è splendido! Non vedo l'ora di poterlo rivedere!
    Apprezzo molto l'approfondimento tecnico che hai inserito, io non ne capisco un tubo quindi me ne sono tenuta ben lontana quando ho dovuto scrivere il mio commento ^^"

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    1. Con un tema di questo genere e un regista come Miyazaki era facile che mi sarebbe piaciuto :D
      Concordo pienamente con te e devo dire che piacerebbe anche a me rivederlo, anche solo per apprezzarne di più i dettagli (che quando guardi un film per la prima volta magari ti perdi nel seguire lo svolgimento dei fatti) ^^
      Per me, invece, l'approfondimento tecnico era un invito a delinquere e anzi, ho dovuto fare attenzione a non farne un pippone assurdo stile manuale tecnico ;-P

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  12. Non l'ho ancora visto, spero di riuscire a recuperarlo presto :D

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  13. Purtroppo ancora non l'ho visto.
    Dalle mie parti non lo hanno proiettato, quindi aspetterò quando sarà il momento...

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    1. Tornerò a leggerlo quando l'avrò una visione più chiara :)

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    2. Che peccato! Merita un sacco visto al cinema (come tutti i film di Miyazaki), è davvero un peccato che non l'abbiano dato T__T
      Ti aspetto per quando sarai riuscito a vederlo :D

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  14. secondo me il fatto che sia una storia vera, anche se romanzata, rende il film ancora più bello. Mi è piaciuto il contrasto tra vecchio e nuovo, secondo me dice molto anche sul giappone come paese oggi, da un lato legatissimo alle tradizioni, dall'altro iper tecnologico.

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    1. Concordo, anche perché si percepisce davvero tanto che Miyazaki si sia documentato tantissimo per realizzarlo (il che dà un ulteriore valore aggiunto all'opera) ^^
      Ho interpretato il contrasto tra vecchio e nuovo esattamente nello stesso modo. Il Giappone è una nazione che è stata in grado di superare la sua vecchia tecnologia ma di salvaguardare tradizioni e modi di fare :D

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  15. Bella recensione, e fai bene a sottolineare che non si tratta in alcun modo di un film sulla guerra (o tantomeno a favore della guerra), dato che ai tempi dell'uscita se ne sentirono di tutti i colori. In realtà basta conoscere un po' Miyazaki, i suoi lavori precedenti e il suo modo di pensare perché sia palese che non farebbe mai un film pro-bellico.
    Vorrei rivederlo doppiato o sottititolato, che credo di essermi persa parecchi dettagli tecnici guardandolo in originale un anno fa, ai tempi dell'uscita in Giappone.
    Forse lascia un po' spiazzati i fan dei film più "magici" del maestro, ma credo che sia del tutto coerente con la sua poetica, con l'amore per il volo e la fiducia nelle capacità dell'uomo di raggiungere, mettendosi in gioco, i propri sogni (sacrificando, inevitabilmente, qualcosa).

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    1. Quello l'ho sottolineato subito perché ho letto commenti inorriditi di ignoranti che l'additavano come un film di guerra o apologetico sull'esercito giapponese nella Seconda Guerra Mondiale! Non sapevo se ridere o se piangere, per cui ho fatto che specificare subito, prima di partire :D

      Sicuramente non è un'opera apprezzabile da un pubblico ampio come La città incantata (che, avendo più piani di lettura, tra cui uno avventuroso, era più adatta ad ogni palato) ma penso che sia davvero il film in cui Miyazaki ha messo tutti suoi temi preferiti fino in fondo :D

      Hai letto l'intervista a Italo Caproni linkata in fondo? È davvero interessante :D

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  16. Gran bell'articolo, complimenti! Come sempre poi, tu hai uno stile più "enciclopedico" e razionale, hai analizzato tutto per filo e per segno, mentre io nella mia di recensione ho preferito basarmi sulle emozioni che la pellicola mi aveva provocato per poi collegare i vari argomenti... due approcci diversi ma ugualmente validi per descrivere questo Capolavoro! :)

    Comunque, mi hai fatto ricordare che devo ancora postare sulla fanpage di feisbuk una cosa che ha a che fare con questo film... domani lo faccio!

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    1. P.S. Non ti offendi se nel frattempo linko, sempre sulla fanpage, l'intervista a Italo Caproni, vero? XD

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    2. Grazie :D
      Più che altro mi faccio prendere la mano dagli approfondimenti! Tutte le vole che rileggo un post quasi pronto finisco per aggiungere parti perché non mi sembra ancora abbastanza completo XD
      Ti dirò, meglio due approcci diversi e due post diversamente interessanti che due post involontariamente fotocopia :D

      PS: Figurati! Anzi, io l'ho scoperta tramite il feed di FB ;-P

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    3. Esatto, e anche a me fa piacere leggere gente che scrive delle mie stesse cose ma con stili diversi!

      Comunque, nel caso qualcuno se lo fosse chiesto, alla fine l'ho postata quella cosa, ed era un modellino da costruire del Mitsubishi Zero che ho preso a Londra XD

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    4. Vado subito a dare un'occhiata (anche se i modellini non sono il mio pane) ;-P

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  17. Non sono riuscita a vedere questo film al cinema perchè ero supermegaultraimpegnatissima quella settimana e devo dire che mi incuriosisce, e anche parecchio! Tuttavia, non mi piace per niente il metodo di distribuzione di Lucky red per questi film giapponesi...soltanto qualche giorno al cinema e in cinema selezionati. Ci sono film d'animazione americani insipidi (tipo la saga dell'Era Glaciale o Madagascar 3- anche se ho adorato l'1 e il 2) che restano al cinema per settimane e settimane, e non capisco perchè i film giapponesi debbano restare così poco al cinema...non dovrebbero essere solo prodotti di nicchia! (Lo dico da persona che preferisce, più per stile di disegno e per umorismo che per altro, i cartoni americani a quelli giapponesi, però devo ammettere che certi film d'animazione giapponesi, sia quelli di Kon che Miyazaki e anche, stranamente ma seriamente, il primo dei Pokemon- hanno tematiche molto più profonde di quelli americani)
    P.S.: non posso fare la pilota di aerei...beh, poco importa, perchè volare mi terrorizza (anche se prendo da sempre l'aereo)!

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    1. Purtroppo questi film li danno davvero per pochi giorni e se qualcuno è per caso inguaiato diventa un macello. Il motivo per cui lo fanno credo che sia per massimizzare l'introito (conta anche che il biglietto viene 10€) su dei titoli che non è detto che attirino chissà quali folle. Almeno hanno smesso (per ora) di fare la giornata singola, che era davvero deprimente (anche se capisco che serviva per testare la reazione del mercato) ç__ç
      Il fatto è che il mercato dei film d'animazione americani è molto più mainstream e sono sicuri di vendere di più che non con quello giapponese (pensa a titoli come Evangelion Rebuilt, MAdoka Magica, Il giardino delle parole, erano tutti per un pubblico di nicchia, rispetto all'Era glaciale o Madagascar) ^^

      PS: Nemmeno io posso. Ma pazienza, soffro di vertigini ;-P

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    2. Sì, purtroppo è vero :(
      Comunque prima di Mononoke avevano fatto il trailer de Il giardino delle parole, speriamo che esca presto in DVD così me lo posso vedere ;)

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    3. L'ho visto al cinema ed è particolare come film :D
      (C'è anche una recensione, qui sul blog)

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  18. Ottima recensione, hai analizzato aspetti a cui non avevo badato. Però... si devo aggiungere un però... non mi odiate per quel che sto per scrivere... mi aspettavo qualcosina in più, ed è strano perché molte cose del film mi sono piaciute: i disegni, la musica, come Jiro vuole realizzare i suoi sogni, la dolcezza di Naohko, ma nonostante ciò non posso definirmi soddisfatta di Si Alza Il Vento, Miyazaki ha voluto concludere con un film per sè più che per il pubblico, ed è giusto così, ma probabilmente sono andata al cinema aspettandomi qualcosa di diverso, se dovesse capitarmi di rivedete Si Alza Il Vento potrei cambiare opinione. Al momento se qualcuno dovesse chiedermi "Ti è piaciuto?", la risposta è Nì.

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    1. Grazie mille :D

      Secondo me ti è mancata la trama avvincente che hanno molti film di Miyazaki. Questa, essendo il racconto di una vita era indubbiamente meno avventurosa di altre sue opere ^^ (tranquilla, qui nessuno ti odierà per un'opinione)

      Probabilmente hai ragione quando dici che Miyazaki ha voluto fare un film più per sé che per il pubblico, ma devo dire che così facendo è riuscito (secondo me) a mettersi al 100% all'interno della pellicola :D

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  19. Ho letto subito questa bellissima recensione ma ho tempo di commentare solo adesso. Arrivo dopo tantissimi commenti e spero di non scrivere cose già dette ^_^
    Sono riuscita a vedere il film al cinema e mi è piaciuto molto. La prima impressione sul doppiaggio è stata contrastante. Alcune espressioni le ho trovate un po forzate, ma poi ho letto la lunga intervista al responsabile della traduzione per il doppiaggio (metterei il link ma da telefono è complicato trovarlo, inoltre sono sicura che tu l'abbia letto) e ho capito molte cose che mi erano sfuggite. Così ho rivalutato il lavoro e compreso e accettato alcune scelte.
    Io penso che tutti i film di Miyazaki siano prima di tutto un piacere per gli occhi, e il lavoro che c'è dietro e la passione che traspare mi commuovono sempre tanto.
    Anche in questo film emergono caratteristiche tipicamente giapponesi che adoro, insieme alla sensibilità pacifista che Miyazaki inserisce sempre.

    Devo poi dire che sono felice di aver visto questo film in una sala piena nonostante fosse un lunedì sera freddo e piovoso. Età media la mia, segno che l'animazione giapponese ha seguito e la gente ha smesso di pensare che i"cartoni" siano solo per bambini.

    Adesso devo solo rivederlo in giapponese!

    Ah! Chiudo la pappardella dicendo che ho trovato stupendo il fatto che i suoni degli aerei e dei rumori sono stati realizzati con le voci.

    Ultimo P.s. sono assolutamente di parte, per me potrebbe fare un film muto con un'immagine fissa sullo schermo e direi che è bello. Però questa volta fatico a capire come possa essere definito brutto da qualcuno.

    Baci!

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    1. Tranquilla, tanto non c'è fretta per i commenti (e grazie mille <3) :D

      Non ho letto l'intervista (ma a questo punto me la vado a cercare, che male non mi fa, leggerla) ma devo dire che io non ho mai disprezzato questo doppiaggio. Certo, certe espressioni sono forzate e poco ascoltabili ma trovo che dia un suo stile all'opera. L'unico problema di un adattamento così rigido, però, è quello di allontanare un po' dalla visione di ottimi film i neofiti del genere che potrebbero trovarlo ostico da seguire (e questo è un male, visto che sarebbe bello avere più spettatori dell'animazione nipponica) ^^

      Io l'ho visto di domenica pomeriggio e, nonostante ci fosse qualche bambino in sala (che suppongo si sia annoiato a morte, visto che non è esattamente un film per marmocchi), devo dire che era decisamente piena di adulti (tant'è che sono finita praticamente in prima fila XD).

      Ecco cosa ho dimenticato di scrivere nel comparto tecnico: i suoni fatti a bocca! Anche il terremoto è stato realizzato così e devo dire che quel rumore è davvero inquietante!

      Secondo me questo capolavoro viene definito "brutto" o "il più brutto di Miyazaki" perché non c'è azione o avventura e quindi la gente tende ad annoiarsi (invece che a gustarsi la poetica dell'autore). De gustibus, credo, ma fatico anche io a comprendere certe cose ^^

      Baci!

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