mercoledì 27 maggio 2015

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Lo Scultore - Cosa sei disposto a dare per la tua Arte?

La cover un po' inquietate dell'opera
Lo Scultore (The Sculptor) è una graphic novel disegnata e realizzata dal fumettista americano Scott McLoud e pubblicata dalla First Second Book nel 2015. Nello stesso anno è stata portata in Italia dalla Bao Publishing in un volume cartonato, con sovraccoperta e contenente quasi cinquecento pagine, al prezzo di 21€. Pare che i diritti cinematografici per girarne un adattamento siano stati acquistati da Sony poco dopo la sua pubblicazione in madrepatria e che nel progetto siano coinvolti Scott Rudin e Josh Bratman. Dopo averne sentito parlare in lungo e in largo, ho deciso di recuperare questo volume e di verificare se effettivamente era così bello come molti recensori sembravano descriverlo.

David incontra il suo zio-non-zio e si
accorge che c'è qualcosa di strano
David Smith è un giovane artista fallito. Da giovanissimo è stato una promessa dell'arte moderna, portato in palmo di mano da critici e mecenati, ma la sua stella è bruciata in fretta, troppo in fretta, lasciandolo con un loft da svuotare il più presto possibile perché non si può più permettere l'esorbitante costo dell'affitto e un mucchio di sogni infranti. David Smith è disperato. I suoi genitori sono morti, sua sorella minore è morta, non ha più nessuno al mondo e non sa più cosa farsene della sua vita. Mentre si commisera in una tavola calda, lo scova per caso suo zio Harry, che gli fa fare un tuffo nel passato e gli rivela di non essere esattamente suo zio Harry. O meglio, che suo zio Harry è morto in guerra anni prima e che lui non è altro che una vestigia della Morte (che a quanto pare ama incarnarsi in gente random e mantenerne l'aspetto
Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo 
spazio tempo vitale (semi-cit.)
finché tutti i suoi parenti non sono defunti) e che è venuto lì per offrigli una scelta. David può decidere di abbandonare per sempre la sua Arte e rifarsi una vita come tante altre (con una moglie, dei figli, un lavoro che non ama così tanto ma di qualcosa bisogna pur campare, una vecchiaia serena e via discorrendo) oppure può decidere di sacrificare la sua stessa vita per l'Arte. David, ovviamente [1], sceglie la seconda e la Morte gli dà il potere di plasmare il materiale con la semplice imposizione delle mani e un tempo limite di duecento giorni. Scaduti quelli ad aspettarlo ci sarà la morte. Poco dopo, mentre, ancora frastornato da quanto accaduto, sta andando ad una presentazione con una mecenate nella speranza di farsi finanziare qualcosa, un angelo scende dal cielo e gli sussurra che tutto andrà bene mentre gli dà un bacio.

L'angelo!
Ora, prima che chi legge questa recensione pensi che questo fumetto sia la saga della supercazzola a tema pseudo-religioso vorrei far presente che, mentre la Morte (con la maiuscola) è effettivamente l'incarnazione della morte e il patto che stringe con David è concretamente reale, l'angelo (con la minuscola) è solo una performance artistica in cui il giovane si trova casualmente invischiato. La ragazza con le ali piumate che scende dal cielo non è un'entità sovrannaturale ma è Meg, una giovane attrice che David conoscerà di lì a poco. Da quel momento le cose cominciano a succedere molto velocemente. David si rende conto che il suo nuovo potere è vero, si ubriaca di arte, combina casini, stringe legami con Meg, incontra ancora la Morte e comincia ad ossessionarsi sul fatto che gli manchi poco tempo da vivere, ora che uno scopo nella sua vita l'ha trovato.
 
Con sta cosa che non accetta l'elemosina
scassa l'anima per mezza storia,
anche quando è così malridotto che un
barbone, impietosito, cerca di regalargli
un dollaro!
David è un personaggio piuttosto difficile. Personalmente mi sta anche piuttosto antipatico. Si appassiona per la sua Arte, ama il suo lavoro e il suo mondo, ma è anche totalmente intrattabile e incapace di prendere delle decisioni razionali. Per lui non ci sono mezze misure: ci sono solo regole stringenti che lo rendono scorbutico e che lo costringono a viaggiare nel solco delle sue convinzioni, testardo come un mulo! Ma David è anche traboccante di vita, di una forza interiore che cerca di esprimere in ogni modo, arrivando a violare persino la legge, e di cui si ostina a non disperderne neppure una goccia, materializzandola tutta in sculture sempre più significative per lui. Accanto a lui c'è Meg. Meg è problematica quanto David (perché no, una ragazza normale non sarebbe stata adatta), ha un complesso impressionante da Candy Candy e anche lei vive in un suo mondo a volte scisso dalla realtà. Ma se il mondo di David è molto intimista ed egoista (ci sono i suo bisogni, le sue idee, il suo modo di fare, le sue fisse, ...) quello di Meg è aperto e solare (perlomeno finché non scoppia) e include tutte le persone che incontra, senza fare eccezioni.
 
Meg e David insieme,
in un momento buono
Dal punto di vista del disegno Scott McCloud offre un tratto molto dettagliato e dagli spigoli squadrati, quasi graffiato sul foglio, che mette bene in risalto la disperazione e il dramma doppio del suo protagonista (prima ha tempo ma non uno scopo nella vita, e dopo ha uno scopo ma ha anche pochissimo tempo). L'intero volume è bicromatico, in bianco e nero e blu, dove le campiture blu e azzurre riescono a conferire profondità e volume alle varie vignette, e danno al contempo all'intera opera una sfumatura fredda, che si contrappone bene all'azione e alla calda e passionale vitalità degli eventi rappresentati. Se devo dire, quello che meno mi è piaciuto dell'intero volume è l'Arte di David. Ora, lui viene rappresentato come una specie di genio incompreso dell'Arte pura ma trovo che le sue sculture siano tutte piuttosto banalotte e bruttine. Credo avrei apprezzato maggiormente uno stile di lavoro del protagonista più personale e particolare. Ottimo, invece, è il ritmo narrativo, che porta il lettore a tuffarsi nella storia e a leggerla tutta di un fiato!
 
L'Arte di David

Quando lui scopre che l'angelo
che ha visto è una ragazza vera
In conclusione posso dire di aver apprezzato Lo scultore, che è indubbiamente un'opera che, pur avendo qualche difettuccio (un paio di forzature nella trama, qualche particolare non approfondito - tipo la malattia della sorella di David che, immagino, sia stato qualcosa di molto importante nella crescita del ragazzo e che invece viene a malapena accennata - e la rappresentazione della sua arte, che non mi dice molto) riesce a tenere il lettore con gli occhi incollati alle pagine fino alla fine, sballottandolo in un turbinio di sentimenti contrastanti ma indubbiamente realistici. La trama è talmente accattivante e procede talmente spedita che si sorvola sui suddetti difettucci senza farci quasi caso (ad una prima lettura, diciamo) e si vola dritti di filati verso il drammatico gran finale dal gusto leggermente poliziesco. Consiglio Lo scultore a chiunque stia cercando una buona storia, una storia che faccia riflettere sui propri limiti e sul rapporto con il prossimo, una storia in cui il protagonista guarda in faccia la Morte e chiede solo un mezzo per esprimere se stesso e la sua Arte.
PS: La Morte è il mio personaggio preferito dell'opera.
 

NOTE:

[1] Ma sarebbe stato interessante anche un fumetto che mostrasse l'altra storia, quello del David che vive una vita serena e alla fine viene a patti con il fatto di aver sacrificato la sua Arte.


author

SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





16 commenti :

  1. La Bao sforna titoli interessanti uno dopo l'altro! Mi segno anche questo! :) poi lo stile sligoloso mi piace parecchio *-*

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    1. La Bao mi sta prosciugando le finanze, riempiendo la libreria e rendendo felice ;-P

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  2. Avevo visto la cover in giro e pensavo a tutt'altro tipo di storia.
    Anche secondo me sarebbe interessante la versione "come sarebbe andata se...", forse in un certo senso sarebbe una scelta narrativa più coraggiosa perché più difficile da sviluppare in modo coinvolgente.

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    1. La cover secondo me è piuttosto ingannevole e non troppo riuscita. Per avere un'idea del contenuto è meglio sfogliare un attimo il volume :D

      Concordo! Per una volta il Neo di turno prende l'altra pillola XD

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  3. Era un secolo che volevo comprarmi qualcosa di McCloud, potrebbe essere il volume giusto.

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    1. Ha le carte in regola per diventarlo :D
      (Di suo in fumetteria c'era anche Zot, se ti interessa)

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  4. Interessante come trama, anche lo stile del disegno è abbastanza accattivante. Ottima segnalazione ;-)

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  5. Mi è molto piaciuto, mi dispiace non esser riuscito a farlo leggere ai miei conoscenti. Purtroppo a volte c'è poca voglia di impegnarsi anche nelle letture...
    Ma davvero ci faranno un film?? Mmmm... speriamo bene

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    1. Già, concordo, contando anche che leggere una graphic novel non porta via neppure chissà quanto tempo!
      Speriamo bene davvero, l'idea del live action spesso mi spaventa (anzi, trovo sarebbe stato meglio un film d'animazione) XD

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  6. Uuhh! McCloud! Un paio di anni fa ho partecipato ad un contest indetto da una rivista specializzata, se avessi vinto lo avrei incontrato di persona. Ovviamente non ho vinto -_-

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  7. Mumble...Mumble... Ma allora allo scadere dei 200 giorni la morte si reincarna in David? Lo stile non sembra per niente americano, prende molto dai manga giapponesi mi pare.

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    1. No, allo scadere dei 200 giorni l'ultimo parente dell'involucro che si è scelto muore, per cui la Morte tornerà a fare la Morte (e magari si incarna in un'altra persona, il volume non dice se si prende delle pause tra una "vita" e l'altra) :D

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  8. Mi ispira molto, le tavole sembrano molto belle e la storia abbastanza originale.

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