venerdì 13 settembre 2013

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Death Sweeper - Agenzia di pulizie speciali

Cover del primo volume
Death Sweeper è un manga seinen composto da cinque volumi, scritto e disegnato da Shou Kitagawa nel 2007 per la Kadokawa Shoten e pubblicato in Italia dalla J-Pop in un’edizione da fumetteria con sovraccoperta. Ogni cover, per sottolineare il contenuto dell’opera, contiene l’immagine di uno dei personaggi principali coricato all’interno di una bara con un simbolo di riciclo sul petto. Si tratta di un manga destinato ad un pubblico adulto, che offre contenuti molto drammatici.
NOTA: Questo manga parla di morti decomposti, non ci sono moltissime immagini di cadaveri, ma quelle che ci sono, sono molto forti, per cui avviso prima di continuare con la recensione. Chi non se la sentisse di affrontare l’argomento è meglio che si fermi qui.

Le pulizie nella casa del fratello
Okazaki Hiroyuki è un giovane studente universitario come tanti altri. Frequenta le lezioni e il club di calcio, ha una fidanzata carina (che trascura) e vive con sua madre. Hiroyuki ha anche un fratello maggiore, brillante e molto amato dalla genitrice, che vive da solo e che, purtroppo, da qualche tempo ha smesso di condurre una vita normale ed è diventato un hikikomori. Hiroyuki tutti i mesi gli porta i soldi che la famiglia gli passa per mantenersi, ma non si cura molto delle sue effettive condizioni di salute psicologica finché, un brutto giorno, non lo trova morto nel suo appartamento dopo che si è suicidato. Quando viene scoperto il cadavere, però, sono passate ormai già quasi tre settimane dal momento del decesso e Hiroyuki rimane traumatizzato nel vedere il corpo del suo perfetto fratellone ormai devastato da un avanzato stato di decomposizione.
A volte gli Sweeper trovano anche cose
imbarazzanti tra i beni del morto, come
una collezione di porno
Da quel momento comincia a fare pensieri infelici sulla sua stessa vita, pensieri che sfociano  nella decisione impulsiva di farsi assumere dalla Death Sweeper, la ditta specializzata in pulizie speciali (ovvero rimozione tracce e oggetti appartenuti a defunti e grandi quantità di spazzatura) che ha sistemato la stanza dove era stato trovato suo fratello. Qui inizia tutto un percorso di consapevolezza che parte nel modo più drammatico e inquietante possibile, visto che Hiroyuki si trova per sua stessa scelta ad affrontare di nuovo la vista e l’odore nauseabondo dei cadaveri in decomposizione, un percorso non facile, che porterà il giovane a rielaborare e riesaminare il suo rapporto con la morte stessa.



Miwa spiega a Hiroyuki che qualcuno
deve pur fare il loro lavoro
I personaggi presentati sono una manciata. Da una parte c’è il giovane Hiroyuki, un ragazzo normalissimo, di quelli che fino alla tragica dipartita del fratello neanche ci aveva pensato alla morte, che si trova improvvisamente a dover affrontare ciò che il morto si lascia alle sue spalle, con tutto il suo carico di orrore e di paura. Spostando materassi impregnati di liquidi di decomposizione, raccogliendo pezzi di carne putrescente lasciati indietro, pulendo sagome rimaste su muri e pavimenti e sterminando mosche e insetti vari, Hiroyuki acquisirà gradualmente consapevolezza di uno dei fenomeni più naturali che ci siano e che, nella società moderna (e quella nipponica in particolar modo), viene reso trasparente per le persone normali: la morte. Accanto a lui ci sono gli altri dipendenti della Death Sweeper.
Hiroyuki conosce gli altri impiegati
In primis vi è Miwa Reiji, il suo primo collega e mentore, un ragazzo giovane e di bell’aspetto, dall’aria algida e totalmente insensibile davanti ad un corpo umano in putrefazione, ma fragilissimo alla vista del cadavere di un gatto, seguito da Teruhiko Ueno, con la sua aria da perfettino e il piglio imprenditoriale nello svolgere il uso lavoro e Daijiro Yamamoto, lo psicologo capellone della compagnia, un uomo molto particolare, padre di famiglia tenero e dolce, ma molto aggressivo (anche se efficacissimo) nell’aiutare le persone che chiedono l’intervento della Sweeper. A loro si aggiungo anche Hisoka Nakajima l’ambigua segretaria della Sweeper, che fu fermata dal compiere lei stessa suicidio dall’intervento telefonico di Miwa, e la sorella di Yamamoto una donna ambigua, legata alla Butterfly, una compagnia poco limpida che si occupa di conservare i corpi dei defunti con una speciale polvere estratta dalle ali di alcune farfalle che è in grado di inibire la decomposizione.

Il corpo di un suicida
Dal punto di vista del disegno si può osservare che è realistico e molto pulito e che delinea con grande abilità e precisione l’azione in scena, mantenendo sempre la tavola molto chiara e offrendo personaggi con un character design classico ma estremamente espressivo (specialmente gli occhi sono davvero ben fatti). L’autore fa un uso abbastanza diffuso dei retini, che non servono solo a delineare le ombre, ma rimarcano anche gli stati d’animo dei personaggi (specie se distruttivi) e, spesso, rappresentano anche la puzza di putrefazione che riempie la scena. Il punto cruciale, però, di un’opera di questo genere, sono, manco a dirlo, le scene dei decessi. Qui l’autore dimostra tutta la sua abilità, mettendo in tavola delle scene crude e senza sconti, senza però mai eccedere con lo spattler non richiesto. Anzi, se si va a ben vedere, pur essendo delle scene pesantissime di morte, dove il segno del passaggio del defunto è macabramente presente, la presenza di cadaveri veri e propri si può contare sulla punta delle dita.

Un'altra stanza
In definitiva Death Sweeper è un manga estremamente pesante, non adatto a tutti i tipi di stomaci, che riesce a far trasudare dalle sue pagine un dolciastro odore di disfacimento che costringe il lettore ad affrontare un tema scomodo e spesso ignorato come quello della decomposizione del corpo umano. Non solo, quindi, la morte in sé (come vine invece affrontato da altre opere come Departures), ma anche il fatto che il corpo non si conservi come i parenti se lo ricordano durante l’ultimo addio, ma che rapidamente si deteriora e marcisce.

Nella mia vita mi è capitato di vedere solo due cadaveri di esseri umani.
La mamma di Hiroyuki dopo il suicidio
Il primo era di una ragazza giovane e, sulla bara, nei due giorni che trascorsero tra la sua morte e il suo funerale, fu messo un refrigeratore per evitare che si manifestassero i sintomi della decomposizione (se non l’inevitabile sorriso della morte, quell’espressione di sorriso che hanno i cadaveri per via del rilassamento muscolare che fa dire ai parenti “sembra sereno”. Personalmente, lo trovo un ghigno molto inquietante, anche perché la bocca rimane chiusa solo per un reggimento in plastica - per chi non ha mai visto un cadavere: no, non sembra che dorma, si vede lontano un miglio che è morto, nonostante il lavoro dell’impresario di pompe funebri), mentre l’altro era mio nonnoA lui non fu messo il refrigeratore. Il secondo giorno la pelle del suo viso, che in vita era stata soffice e un po’ cadente, si era completamente ammosciata, dandogli un’espressione assolutamente spiritata e sul retro della testa il sangue aveva cominciato a depositarsi, creando una sfumatura nerastra tra i suoi radi capelli candidi. Io, che ho un buon olfatto, cominciavo anche a percepire un vago odore di decomposizione. Ma, onestamente, non è stato questo che mi ha colpita di più ma il fatto che le sue mani fossero bianche, con i tendini e le ossa molto in vista, sotto una pelle tesa e quasi traslucida, e completamente gelate, nonostante fosse una tiepida giornata di primavera.

la cover del secondo volume
Dico tutto questo per segnalare che, nonostante la morte sia quasi completamente cancellata dalle nostre vite e che i segni della decomposizione vengano mascherati in ogni modo (con mezzi elettronici come il refrigeratori, meccanici come il reggimento o estetici come il make-up), sono qualcosa con cui, prima o poi, tutti quanti dovremo avere a che fare. Quindi, trovo che questo manga sia una lettura molto interessante che costringe il lettore a venire a patti con il fatto che un domani la vita abbandonerà il suo corpo e che questo, senza alcuna eccezione, diventerà una carcassa soggetta alla decomposizione. Questa è una cosa che tutti sanno, ma che fanno inconsciamente finta di non ricordare, almeno finché l'opera (o la vita) non glielo sbatte prepotentemente in faccia.
La cover del terzo volume
Il punto più debole dell’opera è forse il finale, in cui si sposta il focus dall’argomento principale verso una svolta un po’ fantascientifica e scandalistica (non che non mi sia piaciuto il finale, anzi, trovo che dia alcuni spunti interessanti anche lui ma lo trovo un po’ più debole della prima parte) ma, in conclusione, mi sento di consigliare quest’opera a chiunque abbia voglia di confrontarsi con il discorso della putrefazione della carne. Non è un manga leggero, lo dico e lo ripeto, ma trovo che sia un buon proseguimento del discorso impostato nel bellissimo film Departures (focalizzato sulla morte). La morte esiste, è una cosa naturale, come è naturale la decomposizione. Anzi, dal punto di vista dell’ecosistema è un processo assolutamente fondamentale (e non solo per nutrire l'ecosirtema: le cacche degli astronauti dell’Apollo sono ancora sulla Luna, dove non c’è un meccanismo di putrefazione, congelate in busta chiusa. Provate ad immaginare tutte le cacche e tutti i morti del mondo: se non si decomponessero sulla Terra non ci sarebbe spazio per i vivi!) e trovo molto ipocrita far finta che non esista neppure.

author

SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





31 commenti :

  1. Sebbene i disegni mi piacciono moltissimo, penso sia un po' macabro per i miei gusti XD Grazie per la dritta comunque, neanche sapevo fosse stato pubblicato in Italiano XD Vedrò di spammarlo ;)

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    1. Macabro è un po' macabro (ci mancherebbe altro, con questo tema di fondo) ma è davvero interessante e trovo che spinga molto a ragionare su un argomento poco discusso. Per chi ha si sente di leggerlo è notevole ^^

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  2. Purtroppo quest'anno ho dovuto fare due veglie funebri per due parenti stretti, e d'altronde mi era già successo altre volte in passato.
    Nel caso di uno dei due non ho avuto neppure il coraggio di entrare in camera mortuaria perché era un uomo con una vitalità straordinaria, e vederlo sul letto di marmo, freddo a sua volta come il marmo, era qualcosa di inaccettabile per me.
    Argomento purtroppo inevitabile quello della morte, ma questo manga non fa per me nel periodo attuale. Ho deciso di essere un po' vigliacco, almeno per qualche mese. Poi più avanti chissà, in fin dei conti è comunque una cosa con cui bisogna venire a patti, anche se è tanto difficile.

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    1. Capisco che se il momento non è particolarmente roseo questo manga, con un argomento così particolare (che non è nemmeno la morte in sé ma la decomposizione della carne), sia un po' pesante. Prima di comprarlo, io stessa, ci ho ragionato sopra tre anni (quando l'ho visto completo per la prima volta e ha attirato la mia attenzione la ragazza di cui ho parlato nel post era appena morta), valutando bene che il momento di leggerlo fosse propizio.

      Personalmente lo ritengo una lettura davvero pregevole e, se più avanti ti verrà curiosità, te lo consiglio ^^

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  3. Siccome è un manga lo segno fra le cose che recupererò assolutamente ma nella realtà è veramente difficile affrontare certe cose..

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    1. Già, concordo, ma trovo che cominciare a pensare all'argomento in modo un pochino meno astratto sia comunque utile ^^

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  4. Ce l'ho, completo, in casa: ho letto metà del primo volume e l'ho posato inorridito (e anche piuttosto a disagio...)...
    Non credo ce la farò mai a leggerlo e da un lato mi dispiace (la curiosità è forte, non lo nego!), dall'altro va anche bene così :-)

    L'argomento della morte in se stesso mi è comunque sempre e molto presente e non necessariamente, a mio parere, si associa automaticamente alla decomposizione (io per esempio mi farò cremare, dopo aver donato qualcuno dei miei organi se ancora utilizzabili).

    ...e ora credo proprio che salterò il pranzo... ^^

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    1. La parte più dura, secondo me, è proprio quella iniziale, perché il protagonista non è psicologicamente pronto a quello che sta per affrontare e riflette l'ansia per l'idea della decomposizione che si fa strada nella mente del lettore. Dopo, quando lui evolve è anche meno pesante ^^

      Quando morirò, da me possono prendere quello che vogliono (o possono) riutilizzare e smaltire il resto come meglio credono, tanto ormai a quel punto la cosa non mi toccherà più, visto che sarò morta ^^

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  5. Un manga molto interessante, secondo me, ma non credo riuscirei a reggerlo. Infatti, nonostante segua alcuni splatter come Higurashi e L'attacco dei Giganti, sono una persona abbastanza impressionabile. Posso vedere laghi di sangue e e non dire una parola, ma la sola vista di un cadavere in decomposizione o di una persona squartata mi fa rabbrividire. [SPOILER]Ricordo ancora il trauma che mi provocò la morte di Marco nell'Attacco dei Giganti, il suo cadavere mezzo divorato e in decomposizione fu una visione a dir poco terrificante, soprattutto per l'espressione che aveva. [FINE SPOILER]

    Ciononostante, trovo che questo manga offra spunti di riflessione davvero interessanti, soprattutto per la nostra società, che spesso e volentieri fa finta che la morte nemmeno esista. Sebbene io soffra di tanatofobia, abbia paura della decomposizione (infatti voglio farmi cremare) e ci pensi spesso durante la notte, penso che un manga simile potrebbe anche farmi bene e aiutarmi a riflettere ancora, anche perché già dalla recensione sono riuscita ad immedesimarmi un po' con il personaggio di Miwa. Di fronte a casa mia vengono investiti un sacco di cani e gatti (sorte a cui non è sfuggito neanche il mio cane, purtroppo) e il solo vedere i loro cadaveri mi fa star male. Nei film e nei fumetti la morte di un gatto o di un cane mi tocca più di quella di una persona. Quindi, insomma, un po' capisco Miwa. XD

    Anch'io, qualche anno fa, ho dovuto fare i conti con la morte di mio nonno materno. Però, devo confessare di aver avuto una reazione piuttosto diversa dalla tua. Prima di morire, mio nonno aveva un aspetto molto deperito per via della demenza senile, che lo aveva praticamente trasformato in uno scheletro. Quando lo vidi morto - sebbene trovassi la sua espressione tutt'altro che serena, ma abbastanza "neutra" - mi sembrò molto più rilassato, tanto che fui quasi "contenta". Non voglio passare per persona cinica, ma la mia convinzione in quel momento fu: "Almeno ha smesso di soffrire".
    Il vero trauma fu toccare le sue mani e sentirle fredde come il ghiaccio.
    Fortunatamente, fu seppellito prima che iniziasse a decomporsi, anche se non ricordo se avesse il refrigeratore oppure no.

    Bene, dopo questo luuungo papiro (molto personale, direi), dico solo che "Death Swepper" mi interessa parecchio. Spero di riuscire a trovarlo e di darci almeno un'occhiata.

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    1. Come credo si sia capito dalle mie letture e dalle mie visioni sono difficilmente impressionabile (tranne quella volta che *cof cof* ho sognato zombie per mesi, dopo aver visto un certo film di notte ed essere tornata a casa da sola con il buio - no, non ho smesso con i film di zombie) ma, in questo caso, la cosa è radicalmente differente.

      Il manga ti sbatte in faccia in modo molto realistico letteralmente dei pezzi di carne putrefatta (nei film di zombie, L'attacco dei giganti e affini, alla fine non sono per nulla realistici, mentre qui si trattano di situazioni che potrebbero avvenire in ogni casa senza scomodare componenti fantasy o horror). Il fatto è che qui non ci si sofferma sul concetto di morte in sé ma sul fatto che l'uomo non è dissimile a qualunque altra forma di vita e come esse si decompone. Spesso i corpi che si vedono nel manga non hanno neanche più del tutto la forma umana.
      La moderna società permette di vedere il corpo quando è ancora integro e poi, al massimo, le ossa. In Death Sweeper viene mostrato cosa succede tra queste due fasi.

      Miwa è un personaggio davvero molto particolare, freddo e distaccatissimo quando si tratta di umani e fragilissimo quando si parla di animali. Dove abito io si vedono, ogni tanto, piccioni investiti e qualche topo, ma, per fortuna niente cani e gatti (e nella mia via c'è una colonia felina ma è una vietta piccola e i mici sono diventati bravissimi ad attraversare). Una volta mi sono trovata un piccione mezzo decomposto nei fiori (ci sono dei criminali che li avvelenano) e devo dire che per tirarlo fuori ce n'è voluta un po'. Anzi, se proprio devo dire quando l'ho notato mi sono proprio spaventata.
      Mi spiace molto per il tuo cane.

      Sicuramente il rilassamento dei muscoli del viso (che magari tuo nonno teneva contratti per via della sua malattia) può dare un'espressione più tranquilla al viso del morto. Forse con mio nonno mi ha fatto un po' quell'impressione perché, quando morì, mia nonna chiamò me e mia madre e fui io a constatare che era morto (e quando siamo arrivate non erano ancora passati né il medico legale né gli impresari di pompe funebri, per cui aveva la bocca aperta e gli occhi socchiusi). Premetto anche che era vecchio e stanco (quasi 94 anni) ma non era per nulla deperito, anzi, era bello cicciottello.
      In ogni caso, rimango anche io dell'idea che le mani gelate siano la cosa più traumatica. Non è un freddo che uno si aspetta. Sai che saranno fredde ma non pensi che possano diventare così ghiacciate.

      Se Death Sweeper ti ispira te lo consiglio, è davvero un manga che fa riflettere e che tratta di un argomento davvero raro ^^

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    2. No, ma anch'io spesso e volentieri preferisco le letture forti a quelle leggere, mi intrigano di più, e poi del sangue non ho neanche paura, quindi più ce n'è e più ci godo. Più che altro a terrorizzarmi è la vista delle interiora, non so perché.

      Ecco, forse Death Sweppers colpisce proprio perché a prima vista sembra un horror, ma in realtà è molto realistico e ci sbatte in faccia un avvenimento che, alla fine, risulta essere parte della vita stessa. Riconosco che manga come L'attacco dei Giganti non sono nulla a confronto. Infatti il cadavere di Marco mi terrorizzò proprio perché si stava decomponendo e perché aveva un'espressione che... non riesco neanche a definirla, ma mi aveva messo i brividi.
      Ti confesso poi che questo manga mi ha ricordato un libro che ho letto tanti anni fa, dal titolo "Alice: i giorni della droga". Era il diario di una ragazza che si drogava e che nel suo diario personale descriveva tutto (sia i viaggi fatti con la droga sia alcuni avvenimenti della sua vita personale) con lucidità. Una delle sue più grandi paure era proprio quella di decomporsi, di essere mangiata dai vermi, paura che si è sviluppata ulteriormente quando entrambi i suoi nonni sono morti nel giro di pochissimo tempo.
      E' anche per questo che trovo Death Swepper interessante, tratta di un argomento delicatissimo e riesce a farlo in modo così naturale da spaventarti.

      Il bello è che pure nella realtà ci sono persone come Miwa, più toccate dalla morte di un animale che da quella di una persona. Io un po' sono così, e poi c'è una mia amica che è ancora peggio. Le fa più impressione veder morire un gatto piuttosto che una persona.
      Oddio, non vado matta per i piccioni, però la gente che li avvelena è proprio terrificante. .__.
      Pensa che alcuni dei miei vicini di casa avvelenano i cani e sparano ai gatti.
      Oddio, io non ho fiori, ma una volta nel marciapiede, mentre andavo a prendere l'autobus per andare a scuola, per poco non sono inciampata nel cadavere di un gattino investito. La cosa brutta è che nessuno si è degnato di toglierlo ed è rimasto lì per giorni. Puzzava in modo tale da farmi quasi vomitare.
      Beh, il mio cane è morto circa due anni fa, ma ancora adesso pensarci mi fa rabbia. Per colpa di questo sono diventata iper protettiva nei confronti del mio gatto, quando non riesco a trovarlo mi vengono le crisi di nervi perché ho paura che sia scappato, e davanti a casa gli animali non hanno molte speranze, visto che le macchine corrono a 180 all'ora.

      Sì, effettivamente mio nonno aveva un'espressione "tranquilla" proprio per quello. Il tuo poi ha avuto la "fortuna" di morire in età avanzata, il mio invece aveva "solo" 76 anni, ma sembrava ne avesse una ventina in più perché la malattia lo aveva ridotto in uno stato davvero pietoso. Fortunatamente, io l'ho visto quando era già nella bara, con la bocca e gli occhi chiusi, però è stato comunque un trauma.
      Ecco, le mani fredde sono qualcosa di terribile. Io credevo fosse ancora un po' caldo perché era morto da poco, invece era proprio gelato. Sul serio, in quel momento sono stata davvero male.

      Quando riuscirò a tornare in fumetteria cercherò di trovarlo (o di ordinarlo). Non per buttarla sullo scherzo, ma sarebbe anche l'ideale per dimostrare ai miei genitori che no, i manga non sono roba da bambini (già, i miei purtroppo sono ancora convinti di questo .__.).

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    3. Esattamente. Uno è portato a pensare che cadaveri decomposti, parte di corpi ed altro siano appannaggio unicamente del genere horror, mentre questo manga capovolge la prospettiva, mostrandoli in un contesto realistico e quasi quotidiano (il quasi è d'obbligo perché non è che, per fortuna, succeda veramente tutti i giorni).

      Un'altra cosa che fanno gli Sweeper, oltre a trattare le stanze in cui ci sono stati i corpi, è quella di smaltire gli oggetti del morto (con l'apposito rito di preghiera, che i giapponesi ci tengono tantissimo a queste cose) e, a volte, di ripulire case in cui ci siano state grande quantità di spazzatura accumulate. Più si notano queste sfaccettature del lavoro e più si capisce che operano in contesti assolutamente realistici.

      Poi, trovo anche molto interessante come facciano notare parti pratiche del lavoro, come il fatto di dover sostituire assi in legno che si sono impregnate o come pulire determinate situazioni, dando una sfaccettatura davvero professionale all'opera.

      Una delle scene che più mi ha colpita è quella in cui Miwa dice al telefono ad una tipa di non suicidarsi, perché così avrebbe solo creato fastidi a chi le stava intorno. In effetti, quando si pensa ad un suicidio si tende a dimenticare quello che comporta dal punto di vista puramente pratico per chi rimane, visto che spesso il corpo non viene trovato immediatamente e tutto diventa ancora più complicato.

      Povero gattino. Credo che chiamando la nettezza urbana dovrebbero occuparsene loro (o un veterinario, loro sicuramente sanno cosa fare). O forse qualcuno avrebbe dovuto metterlo in un bidone dell'umido. Dalle mie parti quelli della nettezza urbana non toccano nulla che non sia nei bidoni. Una volta è caduto fuori un pannolino (di un bimbo) ed è stato lasciato sull'asfalto per mesi. Un'indecenza (specialmente visto che nel mio palazzo c'era un solo bimbo e i genitori non si sono degnati di raccoglierlo e di buttarlo nuovamente nel bidone)!

      Comunque credo che vedere e, soprattutto, toccare, un cadavere dal vivo, sia una di quelle cose che non ti figuri pienamente finché non ti capita veramente. Tu sai cosa aspettarti ma a toccare, letteralmente, con mano la cosa è tutto un altro discorso.

      Ai miei ormai ho fatto una testa quadra sul fatto che i manga non sono per bambini e, anzi, credo che mia madre, specialmente, quando ero più giovane, li controllasse per vedere cosa leggevo ;-P
      In ogni caso sarebbe un'ottima terapia d'urto!

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  6. E' un argomento parecchio pesante, quindi penso che ci si debba trovare nel giusto periodo e stato d'animo per iniziarlo, però per essere interessante è interessante eccome! Penso che lo inserirò nella lista delle mie future letture/recuperi, ma non so quando avrò il coraggio di leggerlo :/

    Inizialmente mi ha fatto pensare a Nido di vespe della Minekura, ma questo volume unico è più "leggero" anche se molto triste. Solo che come modo di affrontare l'argomento si discostano parecchio.

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    1. Verissimo, io per prima ci ho messo un po' a decidermi di prenderlo, anche se gli facevo la corte da un bel po'. Se ti capita e hai voglia di leggero, comunque merita ma è meglio sapere cosa contiene prima di avere brutte sorprese ^^

      Nido di Vespe è più legato al concetto di morte (e all'espianto di organi), qui si parla di un gradi no successivo, dove c'è solo più decomposizione.

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  7. Ho subito pensato a un film che ho visto un po' di tempo fa, si intitola "Sunshine cleaning". L'argomento è simile ma viene trattato in maniera divertente, mi era piaciuto molto. Due sorelle si inventano un mestiere come pulitrici delle scene del crimine, alcune scene fanno sorridere.

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    1. Accolgo subito il suggerimento e mi segno il titolo del film, che sembra molto interessante. Il manga è molto bello ma tratta l'argomento con tono molto serio e, a tratti, quasi didattico ^^

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    2. Sì, l'ha ricordato anche a me, benché sia decisamente più leggero di questo manga, almeno considerando la recensione di Acalia! E proprio a te, Acalia, volevo rispondere che hai assolutamente ragione su una cosa: non c'è nulla di più diverso da un dormiente di un morto. Un cadavere si identifica subito, e da bambini con una percezione ancora più acuta, per la sua totale ALIENITA' al resto del paesaggio. All'improvviso, quella persona cui sei sempre stata accanto si trasforma in qualcosa di molto differente, non necessariamente repulsivo (grazie a Dio non è che tutti vengano ritrovati dopo settimane di decomposizione) ma certamente con uno status non più del tutto umano. Saranno i 21 grammi dell'anima??

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    3. Recupererò il film e appena possibile ci scriverò un'opinione sopra, mi sembra molto interessante ma, effettivamente, ho idea che sia decisamente più leggero di questo manga ^^

      Sul discorso dell'immediata identificazione del cadavere in quanto tale, probabilmente chi era sentimentalmente legato alla persona che era stata in quel corpo cerca di auto-consolarsi ma trovo comunque che sia una delle affermazioni più scorrette possibili. Non so se sia l'anima o semplicemente il soffio della vita a mancare ma è davvero impossibile confondere un cadavere per una persona che dorme.

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  8. Sulla morte ne ho già parlato in passato e mi trovi in perfetto accordo, il manga lo avevo notato a una fiera del fumetto, c'erano i primi 2 numeri nei cassoni con tutto a 1 euro, ma siccome era incompleto non li avevo presi... prima o poi devo rimediare, mi ispira molto! :U

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    1. Il manga è molto bello e penso proprio che potrebbe piacerti, tratta l'argomento in modo molto realistico e non sentimentale. Completo a buon prezzo l'ho visto diverse volte, quindi non credo che sia difficile trovarlo ^^

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  9. Departures mi interessa e devo ancora vederlo, questo un po' meno, ma perché come sai non leggo molti manga e mi soffermo di più sullo stile che sulla storia in sé.
    Per quanto riguarda la morte, credo ci sia un bricciolo di morbosità nel raccontarla e nell'averne paura, infondo è un evento come un'altro, anzi molto più universale che altri, per cui mi è abbastanza indifferente.
    Una cosa che mi ha fatto parecchio schifo è un film consigliato da Pixel in cui i cadaveri vengono tenuti in avanzato stato di decomposizione e anche "pacioccati" come marionette fingendo che siano ancora vivi. :-P

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    1. Departures è bellissimo e non posso che consigliartelo nuovamente perché merita davvero!
      Diciamo che questo manga più che la morte in sé va ad esplorare cosa succede alla carne dopo la morte, mostrando il processo di decomposizione e di disfacimento del cadavere.
      Anzi, qui spesso il corpo vero e proprio non c'è neanche, ma vengono solo mostrate le traccie lasciate.

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  10. Il tema non mi scandalizza, anzi mi incuriosisce assai.
    Sarà per la cultura della morte a cui mi hanno insegnato fin da piccolo: il nostro corpo non ci sarà più, ma l'anima sarà immortale.
    Sono contento che esistano ancora manga anti-conformisti, è la cosa che mi invoglia a leggere quest'opera!

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    1. Decisamente anticonformista, specialmente per il fatto che in Giappone già il concetto di morte è una cosa di cui si parla poco, figurati poi della decomposizione della carne. Davvero è un titolo particolare ^^

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  11. Prima di tutto complimenti per la recensione :) Mi piace molto il tuo modo di scrivere, infatti, anche se scrivi papiri riesci a coinvolgermi nel discorso XD.
    Comunque è un'argomento tabù quello affrontato nella recensione, ho sempre pensato che la morte e il sesso (forse qualche anno prima e ora di meno) sono stati (e sono) sempre quegli argomenti che pochi sanno affrontare in maniera magari obbiettiva(premetto che ho già 21 anni quindi non sono cosi "vecchia").
    Purtroppo o per fortuna vengo da una famiglia che si vergogna ad affrontare certi argomenti (ricordo ancora quando ho avuto per la prima volta il ciclo e pensavo che stavo per morire XD e per giunta mia madre non mi disse mai il perché di questo fenomeno, che poi scoprii in 3 media studiando scienze XD ), infatti quando morirono i miei nonni non me li fecero mai vedere,o mi spiegarono mai il motivo della morte, ma potevo al massimo assistere al funerale, perchè la bara era chiusa.
    Solo qualche hanno fa, quando morì mia nonna paterna, ho potuto vedere la sua salma (la prima in assoluto)....piansi di brutto, lo ammetto, ma di un pianto liberatore, perché aveva sofferto tanto e ora poteva finalmente riposare in pace.
    Non mi fece senso o chissà quale reazione, però incominciai a pensare alla morte e a tutto quello che ne comporta, infatti questa frase che hai scritto rispecchia a pieno i miei pensieri "La morte esiste, è una cosa naturale, come è naturale la decomposizione. Anzi, dal punto di vista dell’ecosistema è un processo assolutamente fondamentale e trovo molto ipocrita far finta che non esista neppure."
    Poi quest'anno barcollò in me l'argomento "suicidio" a causa di bullismo psicologico (subito in passato)e per la scomparsa dei presunti "amici e colleghi", che mi portò a diventare una (pseudo) hikikomori , cioè sempre nella mia stanza,sempre isolata, non uscivo mai, non avevo rapporti con nessuno (quasi quasi nemmeno con il mio stesso ragazzo). Oggi possiamo dire che mi sono a poco a poco ripresa e riesco a parlarne tranquillamente, non per i miei genitori (che avendo un'argomento scomodo da affrontare non hanno fatto niente) , ma grazie a me stessa e all'aiuto del mio ragazzo e alla sola ed unica amica che non mi sfruttava per fini personali :)


    Dopo tutto quello che ho scritto (scusa per il papiro XD), penso di aggiungerlo ai manga da leggere, perchè non mi impressiono per fortuna e questi argomenti, anche se in precedenza affrontati mi porteranno ad avere altri spunti e punti di vista in più su cui riflettere.
    Grazie :D

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    1. Innanzitutto grazie mille per il complimento ^^ So che quando comincio a scrivere tendo a farmi prendere la mano, ma mi piace approfondire il tema di cui sto parlando, specialmente se si tratta di un argomento così particolare.

      Nella mia famiglia anche argomenti delicati come la morte e il sesso sono sempre stati affrontati senza particolari imbarazzi, solo che, fino a tre anni fa, non era successo neanche a me di vedere una salma dal vivo. I miei parenti (per fortuna) sono tutti abbastanza longevi e l'unico morto che ricordo quando ero piccola è stata mia bis-nonna, ma all'epoca ero davvero troppo piccola per partecipare ad una veglia funebre.

      Finché non mi è capitato di aver a che fare con la morte in maniera diretta, toccando letteralmente con mano cosa vuol dire essere davanti ad un cadavere, credo di non essere stata bene in grado di comprendere il concetto di morte in sé. Da un certo punto di vista è una cosa inspiegabile e nebulosa e, dall'altro, è semplicissimo nella sua naturalezza. Semplicemente il corpo che fino ad un attimo prima era stata una persona, diventa un oggetto inanimato.

      Mi dispiace molto per quello che hai passato perché il bullismo psicologico è una delle violenze gratuite più infide che possano essere perpetrate nella società moderna. Per fortuna, comunque, sei riuscita ad uscire da quella brutta situazione. Il suicidio, permettimi l'espressione, in certi casi è una via di fuga ma, personalmente, trovo che non sia risolutivo. Alzare la testa, farsi aiutare da chi è vicino, e che magari non aspetta altro che la sua mano tesa venga afferrata, è, invece, risolutivo ^^
      Quindi: brava e bravi il tuo ragazzo e la tua amica :D

      PS: credo che tutte le ragazze al primo ciclo abbiano pensato di stare per morire o qualcosa del genere. È una cosa che davvero non ti aspetti, anche se sai benissimo che altre donne in casa (tipo la mamma) ce l'hanno XD

      PPS: Non ti preoccupare per i papiri, sono la prima a scriverne e buona lettura ^^

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  12. Quanti discorsi interessanti ha tirato fuori questo post!
    Non so se leggerò questo manga. Intanto devo vedere Departures, quello di sicuro.

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    1. Alcuni fumetti riescono proprio a far riflettere e questo è uno di quelli. La tematica è davvero particolare (e pesante), per cui te lo consiglio solo se ti senti di affrontare l'argomento. Departures, invece, è un film assolutamente da vedere ^^

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  13. Questo ce l' ha nei recuperi il moroso...ammetto che come titolo io non l' ho mai calcolato molto, ma ora, grazie alla tua recensione, credo proprio che diventerà una delle cose da leggere il prima possibile, non appena riusciremo a trovarlo ad un buon prezzo :)

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    1. Spero che lo troviate (io non ho fatto molta fatica, più che altro ho esitato prima di lanciarmi nell'acquisto e nella lettura per via del tema un po' particolare), perché è davvero un ottimo titolo :D

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  14. Grazie mille :D
    Da un certo punto di vista posso capire che la morte sia un fenomeno che faccia estremamente paura, ma dall'altra, nelle moderne società occidentali, è davvero trattata come se praticamente non esistesse. E poi c'è la decomposizione. Negata e nascosta per millenni! (Arrivando persino a quel concetto tutto Cattolico della presunta resurrezione della carne).
    Spero che tu riesca a trovare questa serie, è un manga che merita davvero di essere letto. Io l'ho comprato completo ad una fiera ma credo che sia ancora completamente disponibile in fumetteria ^^

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