giovedì 26 settembre 2013

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D’Artagnan e i moschettieri del Re - Uno per tutti e tutti per uno!

Cover del primo DVD Yamato
D’artagnan e i moschettieri del re (アニメ三銃士 Anime Sanjushi) è un anime shōnen meisaku [1] realizzato nel 1987 dagli studi Gakken e KONRAD ed è composto da cinquantadue episodi, a cui va aggiunto un film, chiamato  La grande avventura di Aramis (ニメ三銃士 アラミスの冒険 Anime Sanjun: Aramis no bōken) del 1989. Si tratta di una trasposizione poco fedele (e ripeto poco fedele!) dei romanzi I tre moschettieri e Il visconte di Bragelonne di Alexandre Dumas, realizzata in modo tale da rendere la storia adatta anche ad un pubblico molto giovane. La serie animata fu passata in italia sia sulle reti Mediaset sia su quelle Rai, mentre il film (di qualità inferiore al resto, sia per trama che per disegno – ma che completa la storia, arrivando a dare una conclusione sulla storia della mamma di Jean, lasciata in sospesa nella trama principale) è stato inserito come contenuto speciale dell’edizione DVD della Yamato del 2009 e mai passato in televisione.

Cover del secondo DVD Yamato
[Premessa] La saga de I tre moschettieri (e quindi I tre moschettieri, Vent'anni dopo e il Visconte di Bragelonne) è la mia saga letteraria preferita di sempre (con una leggera predilezione per il primo romanzo della serie). Grazie a questi titoli sono diventata un'amante del genere "cappa e spada" (che adoro ambientato in ogni epoca e luogo - e da questo nasce anche la mia passione per le storie di samurai). Tutto è iniziato quando avevo sei anni, vedendo in televisione (con la complicità di una nonna che se ne strasbatteva del divieto ai "cartoni giapponesi" che mi era stato imposto tra le mure domestiche) la serie D'Artagnan e i moschettieri del Re. Quest'anime ha, quindi, un valore affettivo molto elevato per me e potrei non essere del tutto obiettiva

D'Artagnan saluta i nonni e lascia
la natia Guascogna
D’Artagnan è un giovane guascone che vive con il nonno e la nonna. In seguito ad una stupida lite con un nobile locale (questo diceva che l’animale più grosso della Francia fosse la sua mucca, mentre D’Artagnan sosteneva che il primato spettasse all’elefante – mi pare un validissimo motivo per prendersi a sprangate sulle gengive) è costretto a lasciare la terra natia per recarsi a Parigi. Gli anziani nonni, preoccupati a morte per il nipote (noto rissaiolo impenitente) gli danno una spada (nella speranza che non la usi), un cavallo (in questa versione Ronzinante, più intelligente del suo proprietario) e una scorta di medicina per le ferite (che tanto quella viene utile).
D'Artagnan in cerca di lavoro
Dato che ci sono gli suggeriscono anche di cercar lavoro presso Monsieur de Tréville, il capitano dei moschettieri di Sua Maestà, o il cardinale Richelieu, primo ministro di Francia, (che sono, tipo, i due uomini più potenti del reame, subito dopo il Re). Il giovane D’Artagnan prende quest’ultimo suggerimento un pelo troppo sul serio e, arrivato a Parigi, va subito ad importunare prima uno e poi l’altro, ottenendo come risultato un’accoppiata di due di picche, l’astio di Rochefort, qui capitano delle guardie del Cardinale, e tre duelli combinati con altrettanti moschettieri.
Da sinistra: Athos, Aramis e Porthos
I tre, manco a dirlo, sono i tre moschettieri del titolo (che qui verranno definiti in continuo come “I tre moschettieri”, come se fossero gli unici tre moschettieri del Re o una specie di entità indivisibile, e non porteranno praticamente mai la divisa per non meglio chiariti motivi), tre validissimi soldati che sono pronti a farlo a sashimi senza pietà (anzi, si litigano chi debba combattere con lui per primo perché gli altri, molto probabilmente, non si godranno nessun duello).
Rochefort e le guardie del Cardinale
Peccato solo che appostate nel mulino davanti a cui si sono dati appuntamento per il duello (che i Carmelitani scalzi del libro i giappi non sanno neanche bene cosa sono, probabilmente) ci siano nascoste le guardie del Cardinale che, appena le spade vengono sguainate, saltano fuori per arrestare tutti quanti, visto che i nostri baldi protagonisti hanno violato l’editto, promulgato dal Cardinale Riuchelieu, che proibisce i duelli privati.
Il primo Uno per tutti e tutti per uno
viene fatto con le spade spezzate,
per solidarietà a D'Artagnan
D’Artagnan, senza motivo apparente, invece di dar man forte ai suoi salvatori (le guardie) si schiera con i moschettieri ma, tre secondi prima che si scateni l’inferno, arriva Monsieur de Tréville che impedisce il bagno di sangue, fa una lavata di capo ai suoi uomini (e in questo è il campione del mondo: non ho mai visto un personaggio fare tanti culi a strisce in una singola serie - ad un certo punto ne fa uno anche al Re in persona), caccia a calci nel sedere le guardie del Cardinale e spezza la spada di D’Artagnan per punizione. Da quel momento D’Artagnan diventerà amico del cuore dei tre moschettieri che volevano passarlo a fil di spada e un disoccupato cronico.

Il nuovo amico di D'Artagnan
Per sua fortuna, il giorno prima, bighellonando in giro, il giovane guascone aveva conosciuto Jean, un piccolo imprenditore nel ramo della vendita delle bambole hand-made (al giorno d’oggi spopolerebbero), ora disoccupato per un brutto incidente con l’elefante (non l’ho detto? Sì, c’è un dannatissimo elefante in questa serie! Ed è anche un personaggio discretamente rilevate in un paio di punti della storia!), con cui forma un duraturo sodalizio e si innamora a prima vista Constance Bonacieux, la dama di compagnia preferita della Regina Anna.
Il disastroso incontro con Constance
Da lì a poco D’Artagnan e Jean (Jean è un personaggio inventato, nel libro D’Artagnan, prima di riuscire ad avere l’agognata casacca da moschettiere, entra nelle guardie della compagnia des Essart) decideranno di buttarsi nel redditizio mercato della cosmesi (organizzano bagni a domicilio, anche se, per loro sfortuna, Aramis, il moschettiere fissato con l’igiene, è il loro unico cliente abituale) ma ben presto un intrigo politico che vede protagonisti il malvagio Cardinale Richelieu, quel fesso del Duca di Buckingham, la regina Anna (detta “la regina del e-adesso-che-cazzo-faccio”) e la cospiratrice Milady, lo costringeranno a cambiare decisamente il suo stile di vita, portandolo verso una sudata carriera nei moschettieri (prima come apprendista e poi come effettivo) e rendendolo un vero eroe.

Il Cardinale Richelieu e Milady
Finito l’arco narrativo dei gioielli della regina (che copre la prima parte del romanzo I tre moschettieri), gli sceneggiatori si rendono conto che hanno ancora una ventina di episodi da coprire, ma non possono tirar fuori la storia della Rochelle e degli ugonotti (la seconda metà del romanzo) perché probabilmente i bambini giapponesi non sanno neanche cosa sia un ugonotto [2] (e poi una guerra è un macello da disegnarla e animarla), per cui decidono di mescolare le carte, attingendo direttamente da Il visconte di Bragelonne.
Il bandito Maschera di Ferro
Fanno diventare il Principe Philippe il fratello gemello di Luigi XIII (invece che di Luigi XIV), inseriscono un paio di nuovi personaggi (come il bandito Maschera di Ferro e Manson - a scanso di equivoci, Philippe e Luigi indossano a turno la maschera di Ferro ma non sono Maschera di Ferro -che macello!) e rimettono in pista Milady (ve lo dico? No, non la giustiziano, che tutta la storia del boia di Lille e della decapitazione era un tantinello inadatta).
Sua Maestà il Re. Sarà il vero Luigi
o Philippe?
Con un piano complicatissimo, che necessita anche di svariati congegni ingegneristici notevoli, il rapimento di un sarto, la dabbenaggine di Richelieu e l’espulsione di D’Artagnan dai moschettieri, il trio del male (ovvero Milady, Manson e Maschera di Ferro) riesce finalmente a sostituire Luigi con Philippe, mettendo quindi su trono una marionetta che può manovrare a piacimento, facendogli esiliare o imprigionare tutto il resto del cast. In questo modo si preparano le condizioni ideali per una violenta battaglia finale che potrà unire sotto un’unica bandiera la fazione dei moschettieri e quella del Cardinale Richelieu.

I quattro moschettieri in divisa
I personaggi messi in scena sono quelli del famoso romanzo di Dumas ma mostrano qualche piccola o grossa differenza. Per esempio, Aramis, quello che in originale è il moschettiere che più di tutti si dà da fare con il gentil sesso (in tutti e tre i romanzi, nonostante alla fine dei primo prenda i voti sacerdotali e diventi abate), qui è una donna (ed è anche l’unico dei moschettieri ad avere uno straccio di background, che Athos e Porthos se lo possono scordare).
Milady con la scimmietta Pepe
Milady (che si chiama proprio Milady di nome, non è Milady de Winter, è Milady e basta, come se si fosse chiama Signora di nome proprio) è una che viaggia con uno zoo di bestiole che obbedisce a qualunque suo ordine verbale, anche complicato (la più odiosa è Pepe la candida scimmietta che indossa sempre un elmo romano a pennacchio), e spesso indossa una maschera sul volto (come se essere l’unica donna dell’intera Francia ad avere i capelli verdi come Lamù non la rendesse facilmente identificabile da chiunque avesse il QI maggiore di quello di un criceto).
Constance con suo padre
Monsieur Bonacieux, il sarto, è convenientemente il padre di Constance e non suo marito (che spiegare ai fanciulli perché il protagonista sbavasse sempre e solo per donne sposate era un po’ un macello). Nonostante queste varianti, però, bisogna dire che si tratta di un buon campionario di personaggi, di cui solo i principali vengono approfonditi (D’Artagnan, Milady, Constance, Aramis, Philippe, la Regina Anna), mentre gli altri affondano un po’ nel baratro dello stereotipo. Attenzione, non sono creati male o poco interessanti, semplicemente non vengono approfonditi, dando maggior spazio all’azione e all’avventura.

Aramis affronta i fantasmi
del suo passato
Dal punto di vista tecnico si nota molto che la serie è figlia degli anni ottanta, anche se il risultato finale è ancora abbastanza apprezzabile anche al giorno d’oggi. Ci sono alcune scelte grafiche discutibili (come i ciuffi oversize e le versione deformed con le bocche enormi, tipiche del periodo, o la camminata a gambe storte di D'Artagnan quando è emozionato) e qualche forzatura registica per allungare il brodo, ma si possono apprezzare la qualità degli sfondi (anche se c’è qualche riciclo, le atmosfere e i dettagli sono abbastanza curati), i duelli sceneggiati adeguatamente bene e un’animazione tutto sommato discreta.
Una vista di Parigi
Il comparto audio offre una colonna sonora buona e un doppiaggio italiano altalenante. Fermo restando che l’adattamento è imbarazzante (e orrendamente ripetitivo del genere: Tizio1: “presto, nessuno deve scoprire che il Duca di Buckingham è qui” Tizio2: “Se scoprissero il Duca di Buckingham sarebbe la fine” Tizio1: “Nascondiamo il Duca di Buckingham nel solaio” – e basta, l’abbiamo capito che parlate del Duca di Buckingham, imparate ad usare i pronomi personali!), alcuni personaggi sono doppiati bene (tipo Milady, il Cardinale Richelieu e Athos – che ha la voce di Marco Balzarotti, per cui, se chiudo gli occhi mentre parla posso immaginarmi Batman al posto del moschettiere rosa vestito), mentre altri sono a dir poco imbarazzanti (tipo Constance, che non si può proprio sentire, o anche D’Artagnan, che a tratti è atroce). Per fortuna, con il procedere della serie, la qualità del doppiaggio migliora leggermente.

Che poi i moschettieri sarebbero quattro
e non tre.
Il definitiva D’Artagnan e i moschettieri del Re è un anime che sente addosso i suoi ventisei anni abbondanti ma che riesce comunque a regalare diverse ore di sano intrattenimento, tra cappe, spade e avventure. Chi stesse cercando una trasposizione fedelissima dei romanzi di Dumas è bene che se ne tenga a debita distanza, ma chi stesse cercando una serie di avventura adatta anche ad un pubblico molto giovane la troverà sicuramente di suo gradimento. Da piccola la adoravo e la mia prima cotta per un personaggio immaginario me la presi proprio per quel gran figo di Athos (rimanendo poi un pelo delusa a trovare un quarantenne alcolizzato nel libro, per cui spostai il mio gradimento verso il bell’Aramis). Rivedendola oggi posso notare le piccole incongruenze nella trama o l’inconsistenza di alcuni personaggi (come il povero Rochefort, che qui fa una figuraccia dietro l’altra e serve solo a far diventare D’Artagnan figo per contrasto) ma trovo che abbia mantenuto invariato gran parte del suo fascino (e spero che non sia l’effetto nostalgia a parlare per me).

La sigla italiana dell'anime, una delle mie preferite di sempre


[1] Il World Masterpiece Theater (世界名作劇場 Sekai meisaku gekijō, abbreviato in Meisaku) è una sereie di anime tratti da grandi opere della letteratura mondiale, realizzata dalla Nippon Animation. Alcune opere, pur non essendo dei meisaku puri (ovvero non sono fatti dalla Nippon Animation) rientrano comunque nell'etichetta. Tra queste c'è D'Artagnan e i moschettieri del Re.

[2] Gli ugonotti erano i protestanti francesi di confessione calvinista. La Francia, da sempre cattolica (molto cattolica, al punto da ospitare il Papa, per un certo periodo), ebbe problemi ad accettare i rigidi protestati. Dal 1500, quindi, si scatenarono a riprese alterne delle guerre di religione intestine (alternate ad editti e leggi più liberali nei confronti degli ugonotti), fino al 1628 quando il Cardinale Richelieu espugnò La Rochelle, l'ultima roccaforte ugonotta. I moschettieri del romanzo di Dumas parteciparono a quella guerra e alla presa de La Rochelle.

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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





34 commenti :

  1. Oddio oddio adoro <3 Grazie mille per questa (bellissima *_*) recensione. Ma lo sai che non sapevo fossero usciti i DVD di questo anime? Li voglioooo *___* Scherzi a parte appena ho un po' di money me li recupero. Ci tengo troppo a questa serie^^

    Ahaha anche io ci rimasi male quando lessi poi il libro (perchè ovviamente prima ho visto l'anime da bambina poi ho recuperato il libro ma anni dopo) nello scoprire che in realtà Aramis era un uomo...che shock! Ormai l'avevo impressa come donna perchè nell'anime era cosi ;)

    Nooo a me Pepe piaceva un sacco era troppo puccia *__* Mi piaceva anche il personaggio di Milady ;)

    Io tra l'altro mi ricordo ancora questo cartone

    http://it.wikipedia.org/wiki/D'Artacan_e_i_tre_moschettieri

    Muahahhaah XD Non aggiungo altro, però all'epoca me lo vedevo XD

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    1. Era da un sacco che volevo fare la recensione ma, quando l'avevo cercato, era impossibile trovare gli episodi con l'audio in italiano. Si trovava solo in francese (e non lo parlo abbastanza bene per sciropparmici una serie da 52 episodi senza sottotitoli) e mi era arresa. Qualche tempo fa ho rifatto una ricerca (più per sfizio che per altro) e ho scoperto dei DVD Yamato *__*

      Io da piccola ero convintissima che Aramis fosse una donna e poveretto a chi provava a spiegarmi che nel libro originale non era così. Poi ero una fervente sostenitrice della coppia Athos/Aramis. Non ti dico poi quando sono arrivata al romanzo come le mie fantasie infantili si sono sbriciolate XD

      Pepe ha il difetto che è sempre in mezzo alle scatole dei protagonisti. Dopo un po' ti cominci a chiedere com'è che nessuno gli spara XD

      D'artacan lo vedevo anche io ma mi piaceva molto meno. Prima o poi, però, lo commenterò ^^

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  2. Io lo guardavo con piacere anche se non ero attratta da nessuno dei personaggi.. gli anime di una volta sono impareggiabili (frase da vecchia bacucca).

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    1. Un po' è il fattore nostalgia, non c'è nulla da fare, gli anime della propria infanzia rimangono gli anime della propria infanzia ^^

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  3. Come anime non mi aveva mai fatto impazzire, lo ammetto, ma i romanzi e il tema dei tre Moschettieri sono tra i miei preferiti in assoluto!!

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    1. I romanzi sono meravigliosi, adoro Dumas e soprattutto adoro quel ciclo! L'anime, comunque, per me, rimarrà sempre il mio primo "incontro" con i moschettieri ^^

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  4. D'artagnaaaaaa sempre combatte e no si abbatte, che tipetto! Me lo ricordo bene...mi ricordo anche un "moschettieri" con gli animali....

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    1. L'altro era D'Artacan, personalmente preferivo questa versione. E poi la sigla era davvero troppo figa :D

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  5. Gran bella recensione! Adesso mi hai fatto venire voglia di leggere i romanzi!
    Devo dire che i disegni dell'anime, giummoni a parte, ha il suo fascino!
    Ho beccato qualche episodio ogni tanto, ma a saltare, per cui non sono riuscita a seguire con grande attenzione. In effetti ricordo che quando li sentivo parlare era un tantinello traumatico D:

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    1. Non hai letto i romanzi? Eretica! °__°
      Scherzo, scherzo, comunque te li suggerisco caldamente, sono davvero molto belli e poi Dumas scrive benissimo ^^
      La parlata del doppiaggio a tratti è abbastanza tragica, specie se ti capitano certi episodi dove Constance ha tante battute XD

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    2. Lo so >__< e mi fustigherei da sola! Ci sono tanti di quei romanzi che devo recuperare! >.<
      Mi sa che ho beccato proprio uno di quelli XD oppure ne ho beccato uno con la scimmia e ho cambiato a razzo...le scimmie mi stanno sullo stomaco, non so perchè °_° mi inquietano...

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    3. Per recuperare i romanzi hai sempre tempo, ma Dumas te lo suggerisco caldamente, scrive benissimo *__*
      Altamente probabile per scimmietta, è endemica in tutta serie. Ad un certo punto ho quasi sperato che Aramis si decidesse a farla fuori ma niente, l'ha lasciata andare XD

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  6. Me lo ricordo benissimo.
    Ma devo ammettere che non sono mai riuscito a vedere il finale.
    All'epoca c'erano molte cose che non sono mai riuscito a finire di vedere.
    Magari quando proiettavano l'ultima puntata dovevo andare dal dottore o uscire con i miei.
    Insomma, cose da marmocchio

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    1. Stranamente sono riuscita a vederlo tutto e mi ricordavo anche qualcosa del finale (anche se facevo qualche piccola confusione. Ho sempre odiato anche io il fatto non poter vedere l'ultimo episodio di qualcosa ma a genitori e dottori non è mai fregato molto della cosa XD
      Le generazioni internet, potendosi recuperare i pezzi eventualmente persi, non hanno proprio idea di cosa voleva dire mancare un finale prima XD

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  7. io invece non sono una grande amante del genere cappa e spada,ed il romanzo originale l'ho letto secoli fa in versione ridotta,come Vent'anni dopo e Il visconte di Bragelonne,comunque in generale il Ciclo dei moschettieri non mi ha entusiasmato,di Dumas padre mi è piaciuto tanto Il conte di Montecristo.
    Il cartone in questione lo guardavo da bambina,ricordo con discreto gusto,ma ora come ora sarei più propensa a procurarmi i DVD di Holly e Benji,il che penso la dica lunga sulla probabilità di un recupero xD

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    1. Ho letto anche io una versione ridotta di Vent'anni dopo la prima volta (ero disperata, non trovavo un'edizione integrale a morire) ma ti assicuro che le opere di Dumas perdono tantissimo, tagliuzzate in questo modo ç__ç
      Il conte di Montecristo l'ho letto e mi è piaciuto molto ma l'anime non l'ho mai visto ^^

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  8. Da piccolo lo vedevo sempre :O Per qualche motivo pensavo si trattasse di una serie americana.. e rivedendo i personaggi, mi sa che avevo una cotta per Milady X__x

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    1. Forse ti ingannava il tema molto occidentale (quando ero piccola avevo l'incubo di scoprire al volo se una serie era nipponica o meno, almeno prima che mio padre cambiasse canale) ^^
      Milady è un gran bel personaggio, in questa serie è affascinate ^^

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  9. Ricordo male io o nell'anime avevano addirittura inserito l'elemento magico/fantasy? Ho in mente questa scena dove c'è Porthos che viene pietrificato. Ma potrei sbagliarmi di grosso, ho ricordi molto vaghi su questa serie!

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    1. L'anime l'ho rivisto di recente (prima di scrivere un post pieno di fregnaccie partorite da uno scarso ricordo unito alla mia fantasia infantile) e non ci sono elementi fantasy. Adesso sono però curiosa di sapere quale altra serie aveva un personaggio simile a Porthos che viene pietrificato ;-P

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    2. Accidenti, ho googolato in lungo e in largo, ma la vedo molto ardua.. Eppure mi ricordo anche il ragazzino (che ora assocerei a Jean) che diceva "anche le sue lacrime sono diventate di pietra!"
      Vabbe', un giorno mi verrà in mente la vera identità di quell'anime!

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    3. Non è che ti confondi con Fantagirò, se non sbaglio la scena delle lacrime pietrificate veniva da lì (nel terzo, quando Romualdo cade nel lago)? ^^

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    4. Porthos pietrificato? Ricordo che combatte in una cava in una delle scene, ma non mi sembra che sia mai stato pietrificato.
      Nei Cavalieri dello zodiaco c'è una scena dove a parte Sirio vengono tutti pietrificati...

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    5. Ho rivisto la serie da poco (per fare una recensione accurata) e Porthos non viene mai pietrificato, anzi, nella scena della cava maneggia un albero intero XD
      Può anche essere quella scena dei Cavalieri!

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  10. I romanzi di Dumas sono meravigliosi! Li ho letti "tardi" nella vita e mi hanno fatto innamorare dei Moschettieri! (Però non sono diventato un fan del genere cappa&spada, anzi mi sa che la mia conoscenza si ferma ai tre romanzi dumasiani...)
    Di questo cartone ho visto solo, molto recentemente, qualche puntata sparsa e devo ammettere che non mi ha catturato particolarmente. Non so se proverò a dargli un'altra chance.
    Come sempre, gran bella recensione^^
    Orlando

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    1. Sui romanzi di Dumas ho messo le mani per la prima volta in prima media, quando la prof di italiano ci portò a visitare la biblioteca della scuola non potei fare a meno di buttarmici sopra a pesce ^^
      Anime Sanjushi è un po' sui generis e l'inizio è un po' debole ma dopo migliora abbastanza e, escludendo il terribile doppiaggio italiano, diventa abbastanza avventuroso (fermo restando che tante cose sono alleggerite) ^^

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  11. Parbleu, Aramis una donna? Interessante!
    Mi fa anche piacere che non uccidano la perfida Milady, nel libro ci ero rimasta male (anch'io la chiamavo Milady di nome da piccola XD).
    Anch'io ero innamorata di Athos...però del quarantenne alcolizzato del libro XD

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    1. Già, decisamente, un cambio strada che ha creato molti ignari fan (tra cui me) della coppia Athos/Aramis XD
      (Anzi, adesso che ci penso vado ad aggiornare il post delle coppie per cui ho tifato e che non sono diventate tali con loro due.)
      A me piaceva quello vestito di rosa, con il baffetto alla Zorro e la voce di Batman dell'anime ;-P

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  12. Ho un ricordo mooolto sfocato di quest'anime, sicuramente perché a quei tempi non ero nata e quando fecero suppongo le repliche (fine anni 90) ero troppo piccola XD Ma non so il perché me lo ricordo, anzi avevo pure la cassetta in cui c'era anche la sigla :)

    Il libro è tra l'enorme elenco di libri da leggere, quindi sarei più propensa verso il libro ora, l'anime magari quando mio nipote (ancora ha 6 mesi) cresce glielo potrei far vedere tranquillamente XD

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    1. La programmazione delle reti Mediaset per me è sempre stata un mistero: certi cartoni (tipo, un nome a caso, Dragon Ball) l'hanno mandato in onda fino alla nausea di svariate generazioni, mentre altri sono poi spariti dopo appena un passaggio XD

      Per il nipotino (quando crescerà un pelino che adesso è ancora piccolo) credo potrà essere un'ottima visione, ne l frattempo ti consiglio il libro, che è davvero un bel romanzo ^^

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  13. D'Artagnan fa parte di quella fantastica generazione di cartoni animati a cui vi può collegare anche Robin Hood, Il Mistero della Pietra azzurra, I cavalieri dello Zodiaco ecc... Hanno segnato un periodo storico, e per chi li ha seguiti con lo spirito giusto, hanno maturato una "passione" per la giustizia non da poco.
    Concordo in parte con la recensione, a livello visivo è superlativo, anticipa molto di ciò che si vedrà nell'animazione (e anche nel cinema) degli anni a venire. Basti vedere i movimenti di macchina stile steadycam in soggettiva (per avere un esempio guardate nella sigla quando Athos combatte con la spada spezzata, con le altre spade che arrivano a seguire). Registicamente è qualcosa di incredibile. I personaggi seppur non abbiano tutti un background approfondito, sono incredibilmente caratterizzati.
    Un grande anime, che non perde niente rispetto a quelli attuali, anzi, nel suo genere è imbattibile, come la maggior parte dei cartoni animati di quel periodo. Per quanto escano belle opere oggi, poche possono paragonarsi a questi classici.

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    1. D'artagnan e i moschettieri del Re è una di quelle serie che hanno veramente fatto la mia infanzia e che ho spudoratamente amato visceralmente :D
      Per me è stato il mio primissimo anime visto per intero e ne sono sentimentalmente molto affezionata!

      Detto questo, registicamente parlando, le scene possono anche essere molto belle (come per esempio quella che hai evidenziato tu) ma trovo che l'animazione risenta un po' del passare degli anni (niente di male, è una cosa normalissima) ^^
      Temevo che rivederla dopo tanti anni sarebbe stata una clamorosa delusione (specialmente per la parte tecnica e per un paio di forzature di trama che ricordavo) ma devo dire che è stata una piacevole visione ^^

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  14. Hera
    Innamorata cotta di D'Artagnan!

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