lunedì 7 novembre 2011

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Tamara e Never Ending Heart – Due volumi unici di Fuyumi Soryo

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Tamara, la protagonista dell'omonimo volume guarda la
sua amica Tome che fa il segno del numero due
Tamara e Never Ending Heart sono due volumi unici disegnati da Fuyumi Soryo, rispettivamente nel 2004 e nel 2000, ed editi in Italia dalla Star Comics nel 2006 e 2007. L’autrice in questi due tankobon sfrutta il mondo dell’arte in molte delle sue declinazioni per mettere in scena delle piccole storie psicologiche o slice of life. Partendo da quello della musica, passando dalle arti visive, con una piccola parentesi sul teatro e approdando infine a quello brillante e patinato della moda. Non si limita a mostrare la prevedibilmente lucida superficie di questi ambienti, ma mostra dei personaggi molto umani, con le loro grandi e piccole oscurità, imbastendo dei piccoli racconti psicologici e autoconclusivi.

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Cover di Never Ending Heart
Never Ending Heart contiene tre storie con protagonisti differenti. La prima narra di Rinzy un famosissimo cantante rock dal comportamento estremamente dissoluto che, a causa della sua infedeltà, spinge una delle sue amanti al suicidio. Purtroppo viene visto mentre si allontana dal luogo dell’incidente da un ragazzino, JP. La manager della star decide di tener d’occhio il giovane dandogli la carica di assistente del cantante ma ben presto cominciano ad affiorare delle fastidiose verità su JP e Rinzy diventa sempre più legato a quello che prima era solo uno scomodo imprevisto. Nella seconda storia, “Ci vediamo nell’Eden”, si parla di come una ragazza liceale affronta la scuola di arte a cui ha deciso di iscriversi. La giovane dovrà superare determinate situazioni che le giungono inaspettate e riuscire a prendere delle decisioni che condizioneranno la sua futura vita lavorativa. Anche la terza storia, “L’omino di marzapane è fuggito”, è legata al mondo della scuola ma in questo caso si tratta di un comune liceo e vede un gruppo di ragazzi intenti a organizzare uno spettacolo teatrale per il festival della cultura. Tra litigi, vendette e personaggi con una personalità ambigua, i protagonisti dovranno risolvere il mistero che circonda la nuova compagna di classe e la lega a una recita avvenuta nel loro passato.

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Cover di Tamara

Tamara (il secondo volume), invece, narra le avventure di una super modella giapponese, Tamara Asabuki, che ha l’insana tendenza a mettersi in un mare di guai. Non la aiuta il fatto di avere un pessimo carattere (leggasi è insopportabile) e di essere perennemente senza soldi per certi suoi investimenti scriteriati (leggasi gioco d’azzardo). Durante la prima storia del volume prende parte a una sfilata in cui un’altra modella muore decapitata, mentre nella seconda viene invitata da una sua amica in un castello maledetto, dove, manco a dirlo, muore della gente. Con lei ci sono Tome Tennoji, una giovane stilista in erba, dolce e gentile (la cui vita viene sconvolta dall'eccentrica modella), e l’agente Jinno, il poliziotto che indaga in entrambi i casi.


I personaggi significativi presentati in queste opere sono abbastanza pochi, tendenzialmente non più di tre o quattro per ciclo narrativo ma sono decisamente ben realizzati e approfonditi. In particolar modo la ragazza protagonista di “Ci vediamo nell’Eden” e Tamara sono dei personaggi interessanti, con dei caratteri originali e intriganti. La prima è debole e indecisa, sballottata dalle richieste della scuola e trascinata da alcuni suoi successi, conscia della sua passione per l’arte ma incapace di scegliersi autonomamente la propria via mentre la seconda è forte, volitiva e un po’ stronza, bravissima di mettere sé stessa davanti a qualunque cosa. Il carisma e l’energia di Tamara formano un fantastico contrasto con l’apatia e la delicatezza psicologica dell’altra ragazza, rendendo di fatto questi due personaggi i miei preferiti di entrambe le opere.

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Tamara e Tome arrivano al castello in Francia
Il disegno della Soryo è realistico ed espressivo e, pur essendo estremamente sintetico, riesce ad avere uno stile unico e facilmente riconoscibile. Segnalo che il racconto “Ci vediamo nell’Eden”, essendo antecedente è anche un po’ più scarno come tratto grafico degli altri, ma si fa perdonare la mancanza con le sue atmosfere particolari e nostalgiche. Le tavole sono ben curate e gli sfondi, specialmente in Tamara, sempre presenti e molto dettagliati e suggestivi. In generale si può facilmente osservare una maturazione delle tecnica dell’autrice tra il primo e il secondo volume.

In definitiva si tratta di due bei volumi unici, che si leggono piacevolmente insieme anche se nascono separati. Fuyumi Soryo riesce a regalare delle piccole storie con una trama semplice, interamente basate sulla presenza psicologica dei personaggi, che, pur non essendo dei capolavori, riescono comunque ad essere decisamente interessanti e a farsi apprezzare dal lettore. Consiglio questi manga a chiunque non abbia mai letto nulla di questa autrice e desideri provarla: con una spesa minima ci si può fare una chiara idea dello stile e del tipo di disegno di Fuyumi Soryo.
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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





6 commenti :

  1. Amo tantissimo questa autrice, ma mi sono persa entrambi i volumi ç_ç Cercherò di recuperarli.
    Il mio manga preferito fra i suoi è ES, l'hai letto?

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  2. No, devo confessarti che di questa autrice non conoscono praticamente nulla. Questi due volumi li ho presi per caso a una fiera da un cestone di tutto ad 1€ (se vedo dei volumi unici non me li faccio mai scappare).
    Però, dato che mi è piaciuta, credo che recupererò sicuramente anche qualcosa di più lungo ^^

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  3. Non sono una grande fan dei volumetti unici perchè, molto spesso, mi sembra che la storia venga troncata e non si possa perciò epsrimere nel suo pieno potenziale.
    L'autrice mi piace molto (Mars lo adoro! *-*), ma non così tanto come Adachi o Hojo di cui divoro tutto XD (storie brevi comprese *-*) Perciò, almeno questi, me li evito XD Anche se Never Ending Heart mi ispira :P

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  4. A me invece piacciono parecchio proprio perchè, essendo brevi e auto conclusivi, riescono a dare una piccola impressione sul lavoro dell'autore senza costare una fortuna. Non tutte le storie hanno bisogno di tante pagine per essere raccontate (per dire i volumi unici della Takahashi, di Taniguchi e di Samura sono fantastici) e, pur essendo una che non disdegna affatto le serie lunghe, mi piace l'idea di un piccolo mondo racchiuso solo in un volume ^^

    Soprattutto se li trovo in offerta negli scatoloni di Tutto a 1€ in fiera non posso proprio dire di no ^^

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  5. A vedere la cover del primo e del secondo volume non sembra quasi la stessa autrice :P

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  6. Bisogna dire che, anche se l'evoluzione dell'autrice è abbastanza notevole, specialmente Tamara (i due racconti più recenti), nelle tavole si vede parecchio che sono disegnate dalla stessa mano ^^

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