I mezzi espressivi del fan (parte seconda): Le Fan Art e i Fan Video

Continua in questo postClicca qui per leggerlo il discorso sui mezzi espressivi dei fan, iniziato venerdì scorso con le Fanfiction, ovvero le storie inventate dai fan partendo da personaggi di opere già esistenti, passando ad analizzare le Fan Art (i disegni dei fan) e i Fan Video (i video prodotti dai sempre dai fan). Come vedremo ci sono diverse similitudini in queste categorie e soprattutto c'è una cosa che accomuna quasi tutto quello che viene prodotto dalle testoline degli appassionati. Avremo anche modo di estendere leggermente il vocabolario specialistico introdotto nel precedente post. Ma ora, senza indugi, torniamo ad immergerci nel fantastico mondo della produzione amatoriale!

FAN ART - Esprimere il proprio amore per la serie disegnando

Questa è una fan art su Mulan

La fanart è un’opera grafica basata su uno o più personaggi di una serie qualunque. A volte per sollucherare la fantasia di un disegnatore basta un piccolo particolare, un personaggio secondario o addirittura solo un vestito che si leghi in qualche modo all’opera in questione. In soldoni sono fan art tutte quelle immagini a base di “qualunque cosa purchè sia in qualche modo famosa”, dalla tavola splendida al meme, da demotivational alla vignetta satirica. Tralasciando un attimo tutte quelle cose che richiedono solo l’uso (anche scarso) di un qualunque programma di fotoritocco (come i meme e demotivational, che volendo si possono fare anche con il caro vecchio Paint), anche qui si possono osservare diversi livelli di abilità del disegnatore, che vanno dall’incapace che meritava di essere fermato all’asilo per manifesta inabilità a reggere la matita in mano (e che ammorba la rete con i suoi presunti capolavori, chiedendo a destra e a manca pareri e like) a qualcuno capace di produrre delle vere e proprie opere d’arte che occasionalmente riescono a superare persino l’originale. 

Fan art con testo, basata sulla battuta

Alcune fan art sono solo disegnate mentre altre associano anche del testo all’immagine, assumendo quasi sempre un tono divertente e buttandosi sul lato della parodia (che, tra le altre cose, non da problema per il discorso del copyright). Come nel caso delle fanfiction sono praticamente sempre realizzate da fan (specie quelle che sembrano disegnate da un asino cieco), anche se occasionalmente si può osservare una mano tutt’altro che amatoriale. Per chi fosse interessato (anche se credo che ormai tutti lo conoscano) il posto migliore dove pescare delle fan art è DeviantArt, dove si può trovare veramente di tutto! In generale si può osservare che la rete tende a salvare solo le fan art onestamente diventi e/o molto ben realizzate e a far sparire progressivamente il resto. O sarà che i disegnatori di fan art hanno più pudore degli scrittori di fanfiction e i disegni di quando andavano alle materne li lasciano nel cassetto? Ai posteri l’ardua sentenza! 

Anche questa è una fan art (e un meme)

Diciamo anche che con il trend dei domotivational (quelle immagini a sfondo nero con un’immagine esplicativa e una scritta bianca) e quello recente dei meme (quelle immagini montate con le faccine preconfezionate che spopolano sui social network come Facebook), per creare una fanart non è più necessario sfoggiare le proprie doti grafiche, rendendo possibile l’impresa praticamente per chiunque abbia un’idea più o meno divertente. Per chi fosse interessato e ancora non lo conoscesse, il più grande sito di diffusione di meme e cavolate assortite (non necessariamente fan art) è 9gag.com. Per tutti gli altri passate sulla pagina di FaceBook di questo blog, dove ho messo alcune gallerie a tema (io continuo a fare pubblicità alla pagina, sia mai che qualche like in più ci scappi).

NOTA: non tutti i meme e i demotivational sono necessariamente fanart, solo quelli che si riferiscono a serie, libri, film, telefilme, ecc.

NOTA 2: praticamente tutte le immagini che decorano questo post (e la sua parte prima) sono fan art.

Fan art in bianco e nero sui Biker Mice

Per questa categoria vale praticamente tutto il glossario visto nella precedente puntata a cui aggiungerei solo i seguenti termini:

Uomini im cross-dressing da Madoka
Magica o Rule 63 inversa?
Difficile a dirsi in questo caso!

16) Cross-dressing: Semplicemente un personaggio fino a quel momento normalissimo viene fatto vestire come una persona appartenente all'altro sesso, con risultati quasi sempre disastrosi. Certo, può essere divertente in una festa tra amici vestire da donna un paio di sfortunati soggetti estratti a sorte (chi non l'ha mai fatto? Io sì, con mia sorella acconciammo e truccammo due amici, ho delle foto come prova!), ma certe cose che girano liberamente in rete non si possono proprio vedere. Prendere personaggi amati, magari anche particolarmente virili e cacciargli addosso una minigonna è proprio una cattiveria! Sia per il personaggio che per chi lo guarda. La cosa peggiore è che molti personaggi maschili nati da opere giapponesi alla fine si prestano tantissimo, tanto che spesso e volentieri praticano cross-dressing già nella loro serie originale (basta vedere Ciel di Kuroshitsuji o tutti i protagonisti di Princess Princess).

17) Rule 63: Recita: For any given male character, there is a female version of that character! In realtà è praticamente la stessa cosa del gender bender visto nel post precedente, ma, in questo caso, assume dei contorni più catastrofici, visto che lo sfortunato visitatore si trova davanti una perfetta rappresentazione di quello che nelle fanfiction era rimasta solo fantasia. In quel caso, impegnandosi tanto e leggendo sistematicamente tutti i she come he, si può anche far finta che sia tutto normale (o quasi, basta che non ci siano scene di sesso o peggio ancora di parto). Qui no! Qui il tuo eroe preferito, quello che ami da quando eri bambino è diventato una tenera e indifesa donzella! Si vede benissimo nell'immagine! E, qualunque cosa farai, non te lo riuscirai a togliere di testa!  

Top Gun nel furryverse

18) Furry: Il furry è un fandom che immagina i suoi personaggi come animali antropomorfi. Fin qui quasi nessun problema, per esempio sia le Tartarughe ninja sia i Biker Mice sono dei furry già nel loro comunissimo canon. Il problema sorge quando un giovane talento in erba delle matite decide di furryzzare (esiste questa parola? Se non esiste pazienza, la uso allo stesso) un personaggio di un fandom normalmente umano (no, non ho una galleria per questo, cercatevelo se volete soffrire!). Quindi, cercando, si possono trovare (ma ve lo sconsiglio) versioni pelose e animali di tutti i personaggi più famosi. Nessuno escluso. Nemmeno le persone reali. La cosa peggiore è che poi il Picasso della rete decide anche di farli accoppiare, con risultati a metà tra la barzelletta di Pierino e il conato di vomito.

LE DOUJINSHI! - Quando le fanfiction incontrano le fan art 

Una cover random di una su
One Piece, Nami e Robin protagoniste

Le dōjinshi (同人誌, traslitterato anche come doujinshi) sono riviste giapponesi pubblicate con mezzi propri da aspiranti mangaka. Quindi sono praticamente sempre realizzate da amatori, anche se  in alcuni casi vi partecipa anche qualche professionista, per farsi pubblicità al di fuori dei canali classici dell’industria fumettistica. Tutti gli anni si tengono in Giappone delle apposite convention in cui i disegnatori possono proporre i loro lavori e gli appassionati possono comprarli. Molte di queste opere riprendono i personaggi originali di altre serie, andando ad analizzare rapporti e particolari che nella serie madre erano stati tralasciati. In pratica si tratta quasi sempre di storie a sfondo sessuale (giusto per intendersi, praticamente tutti gli hentai cartacei su storie famose sono dōjinshi), tanto che la mancanza della componete erotica viene spesso segnalata con l’etichetta dōjinshi ippan. In pratica sono delle fanfiction a fumetti, che uniscono la parte di storia inventata dall’autore alla parte di disegno vera e propria. 

Andando a cercare se ne trovano proprio
su tutto

Molti autori di dōjinshi pubblicano in rete delle fan art per mostrare al proprio pubblico il loro stile. Per chi fosse interessato, il modo migliore per acquistare delle dōjinshi (ponendo che sono praticamente sempre in giapponese) è eBay, dove si trovano a prezzi variabili, da pochi euro fino ad una cinquantina di euro, per i prodotti più ricercati. In ogni caso è piena la rete di siti che contengono scansioni di questi lavori, magari anche con traduzioni in idiomi più comprensibili. Alcuni celebri mangaka, come le CLAMPTutte le opera delle autrici di Osaka che ho recensito, hanno iniziato la loro carriera disegnando proprio dōjinshi di serie all’epoca famose (e infatti nel loro lavoro ricorre una sorta di impronta porno sopita). Il copyright è uno dei problemi più grossi per chi si occupa di lavori basati su un’opera di un altra persona. Alcuni scrittori famosi (come Anne Rice e George R. R. Martin) non desiderano che dalle opere sia tratto alcunché, neanche fanfiction e fan art, di quelle create senza scopo di lucro per timore che il fandom gli sfugga di mano . 

Un'altra. Questa volta a tema Inu Yasha

Ponendo che il diritto di satira è assicurato per legge e quindi neanche questi autori possono impedirla sulle loro opere, il problema sorge solo nel caso di racconti seri, specialmente quando, come nel caso delle dōjinshi, si tratta di guadagnare dei soldi dal proprio prodotto. Bisogna osservare a questo punto punto che non tutte le dōjinshi sono realizzate su materiale strettamente nipponico e che se ne possono trovare un po' con ogni soggetto. In realtà in Giappone sono largamente tollerate come oggetti venduti solo per eventi che durano un giorno (le convention), anche se ci sono stati un paio di casi di contenziosi. Uno è quello che la Nintendo ebbe nel 1999 con l’autore di un dōjinshi  che scrisse un racconto erotico basato sui Pokemon (finito a tarallucci e vino), mentre l’altro coinvolse Fujiko Fujio, autore di Doraemon, quando nel 2006 fu pubblicato un immaginario ultimo capitolo della sua opera (incompleta) e l'autore finì a bloccare immediatamente le vendite e a sistemare la cosa con la ditta detentrice dei diritti. 

FAN VIDEO - Quando i fan si sentono registi nati

Un fan video viene creato ogni qual volta un fan prende in mano degli spezzoni del suo anime, film o telefilm preferito e li rimonta insieme o quando gira lui stesso un filmato a tema. Normalmente i Fan Video hanno un contenuto di porno infinitamente più basso dei loro colleghi fanfiction e fanart per ovvi limiti fisici (se vengono usati gli spezzoni originali è difficile che compiano dal nulla scene di sesso che non c’erano). Possono essere dei trailer fatti dai fan, degli spezzoni parodistici, dei ridoppiaggi o dei filmati montati su una apposita base musicale.

Esempio filmato fatto interamente dai fan: Link to the Future!
 Interamente realizzato da fan del videogioco.

1) AMV - Anime Musical Video

Scegli una serie di successo ...

In questo caso il fan della serie sa di non avere doti letterarie o artistiche necessarie a scrivere una fanfiction di successo o a produrre una fanart di grido (magari perchè ci ha già provato e fallito ripetutamente) e decide di mostrare al mondo il suo amore per la serie del cuore con un bel video. AMV è la sigla di Anime Musical Video (video montato su una traccia audio) e, come sempre tutto quello che viene prodotto amatorialmente, può essere una schifezza senza pari o un prodotto decisamente pregevole (diciamo anche che alcuni sono prodotti anche da degli studi di video elaborazione come pubblicità).

... crossoverala senza pietà ...

Ma come nasce un AMV? Un giorno un fan si sveglia e sente di avere la stoffa del grande regista. Sceglie degli spezzoni del suo anime o video gioco (nel qual caso dovrebbe chiamarsi GMV ma tutti li chiamano comunque AMV) preferito, una canzone da usare come sfondo e ne fa un videoclip musicale da proporre al giudizio del mondo. Per uplodarlo andrà in quel gran calderone di roba indescrivibile di youtube (andateci e cercate AMV per vedere quanta roba è stata prodotta) unendolo alle migliaia di altre presunte opere. Il segreto per fare un AMV almeno guardabile è la pazienza (e posso parlarne in prima persona, visto che uno nella mia vita l’ho prodotto pure io, anche se non l’ho mai pubblicato e mai lo pubblicherò da nessuna parte!).

.... e aggiungi una base musicale qualunque.

Pazienza di scegliere una base musicale adatta all’idea del prodotto finale che si vuole realizzare, senza prendere la propria canzone preferita del momento e senza fare marchette a pezzi in gran voga, e soprattutto pazienza di spulciarsi tutto quanto l’anime o il videogioco per trovare le scene che più si adattino alle parole. In pratica è un lavoraccio da fare quasi fotogramma per fotogramma, in modo da rendere tutto scorrevole e perfettamente sincronizzato (torna il problema del sincro di cui avevamo già parlato nel post dedicato al doppiaggioClicca qui per leggerlo). Ovviamente il 90% degli AMV sono fatti dai soliti rimbambiti che scelgono una canzone a caso (possibilmente J-pop, Rock o metal), ci schiaffano sopra la loro scena di combattimento preferita presa praticamente intera (noia mortale garantita al 200%) e si aspettano un tripudio di lodi e apprezzamenti che se tutto va bene non arriverà mai.

Alcuni esempi di AMV:

AMV sui personaggi secondari di One Piece, è un po' vecchiotto ma mi piace sempre tantissimo



Un AMV di tono epico sui protagonisti di Bleach

AMV Crossover tra Trigun e Cowbot Beebop, basato su un improbabile (ma non troppo) combattimento tra i due protagonisti, attenzione spoiler



Beer Song versione anime, AMV comico



Mai dire AMV, mega crossover parodistico (da vedere a tutto schermo)

La caramelldansen! Fuggite finché potete

Sempre nel filone degli AMV ci sono anche quei trend o meme che spopolano a periodi alterni in rete, come la caramelldansen. Chi sa di cosa parlo è libero di rabbrividire, per tutti gli altri vediamo un attimo di cosa si tratta. La caramelldansen è il primo pezzo dell’album Supergott del gruppo svedese Caramell, pubblicato nel 2001 e uscito anche come singolo. A metà del 2006, quando il gruppo originale era pure stato sciolto, ha cominciato a diffondersi viralmente su internet come meme legato ad un video in cui due protagoniste della visual novel Popotan ballano sulle note della canzone. All’inizio era una semplice animazione flash in loop ma, con il passare del tempo la cosa si è evoluta, arrivando a versioni sempre più complicate, e diventando un vero e proprio fenomeno di massa in Giappone (poi passato anche al resto del mondo). Tanto che sono state fatte delle versioni successive del brano originale in cui la band è stata rimpiazzata da delle versioni anime. In ogni caso Caramelldansen è diventata la colonna sonora di infiniti AMV in cui i fan hanno fatto ballare ogni sorta di personaggio. La danza da fare è semplice e ripetitiva, per cui non richiede particolari abilità per realizzarla, anche se esistono anche delle versioni con coreografie personalizzate.

La Caramelldansen classica

Una versione che raccoglie un mix di personaggi vari: nessuno è al sicuro dalla Caramelldansen!

Una versione con, invece, una coreografia più complicata, eseguita dalla brigata SOS

Un altro meme che gira su internet da anni: Orihime con il porro! La prima volta che l'ho vista non conoscevo ancora Orihime e non avevo idea che venisse da Bleach, quindi per me è il video della tizia suonata che gira il porro!

2) VIDDING - Idem come sopra ma non a tema anime

Analogo a quello dell’AMV esiste ovviamente anche il fenomeno del Vidding, basato su spezzoni di film e telefilm made in USA montati su basi musicali. Nato in America nel 1975 ad una convention di Star Trek (ma che novità, non l’avrei mai detto! Quasi tutto quello di cui tratta questo post ha origine nel fandom di Star Trek), quando Kandy Fong proiettò una serie di diapositive con uno sfondo musicale. Il fenomeno si espanse qualche anno dopo quando, con l’avvento delle videocassette, si passò dalle diapositive (che richiedevano abilità manuale di proiezione live non indifferente) al più classico formato video. Anche questa forma di tributo dei fan si è sparsa a macchia d’olio sulla rete e serve, quasi sempre, a mostrare l’amore incondizionato dell’autore per uno o più personaggi o a rendere noto al mondo quali siano le sue coppie preferite della serie. Magari questi due non si sono mai calcolati, ma con un attento ritaglio delle scene può quasi sembrare che siano amanti da sempre!

Esempio di Vidding su X-files, una delle mie serie preferite di sempre!

3) PARODIE e FANDUB - Quando i fan si divertono sui loro beniamini

Esempio di parodia

Una parodia è l’imitazione dello stile e dei personaggi di un’opera celebre o di una persona realmente esistente (ma qui non stiamo parlando di reltà ma di fantasia, quindi le parodie politico-sociali le tralascio). Questa pratica si presta tantissimo al fandom, contando che la quasi totalità delle fan art e molte fanfiction, specialmente quelle con la pericolosissima etichetta Comico o Demenziale, altro non sono che parodie delle versioni originali dell’opera. Personalmente temo sempre un po’ le parodie perchè dietro a quest’etichetta spesso ci si nasconde tutto un mondo composto unicamente da parolacce e da squallide battute da cinepanettone. Per fare un paio di esempi di parodie fumettistiche (fan art) abbiamo RarutoRecensione di questa parodia (una bella parodia di Natuto, che potete trovare a queste coordinate, dove tra l’altro ci sono anche altre parodie interessanti), la parodia di Harry PotterClicca qui per saperne di più e la celebre Myth ClotsRecensione dell’opera complete dell’autore, disegnata da The Sparker.

Il mezzo espressivo che però si presta di più a questo scopo è però sicuramente il video. A cominciare dai cosiddetti fandub, doppiaggi alternativi creati dai fan per far ridere, per arrivare a dei veri e propri filmati parodistici ricreati intorno ad un argomento scelto. Per fare un esempio classico di fandub di cui ho già parlato su questo blog non si può non nominare La mamma di Crystalrecensione complete dell’opera, noto fandub parodistico sulla serie Saint Seiya.

Esempio di fandub comico su Rocky 3 ad opera de "Il nido del cuculo"

Normalmente devo confessare che diffido abbastanza delle parodie (tranne che nelle fan art) perchè, a quanto pare, è difficile discernere tra il concetto di simpatico e divertente e quello di grottesco e volgare, ma, occasionalmente, riescono a stupirmi con dei lavori veramente ben fatti. Esistono degli autori celebri (come Eichiro Oda, autore di One Piece) che realizzano dei brevi sketch parodistici sui loro stessi personaggi principali, come può essere, ad esempio, il teatrino del cappello di paglia.

Parodia di Twilight

CONCLUSIONI (oddio, ho veramente finito, non ci credo, sono commossa)

In pratica i mezzi espressivi usati dagli appassionati sono principalmente tre: la scrittura (vedi primo post),  l’arte figurativa e i filmati. In un enorme calderone di orrori a grottesco sfondo sessuale e schifezze inimmaginabili senza capo ne coda si possono occasionalmente trovare delle storie o delle opere interessanti ma, attenzione, bisogna avvicinarsi con cautela. Si potrebbe rimanere molto male sul loro contenuto! Infatti, a quanto pare, quello che i fan desiderano più di ogni altra cosa, oltre a produrre delle simpatiche parodie, è che i propri personaggi del cuore facciano sesso! Tanto sesso! Montagne di sesso! Più sesso di quanto si possa mai immaginare! Possibilmente accoppiati con uno (o più) pairing del tutto improponibili! Le storie ufficiali sono troppo caste per il fandom? Nessun problema, perchè non scrivere e disegnare tutti i sogni erotici delle fangirl e dei fanboy in circolazione (oddio spero che a nessuno sia mai venuto in mente di girare dei porno amatoriali in costume. Se esistessero per favore non fatemelo sapere, vivo benissimo nella mia ignoranza)? Vorrei dire, è risaputo che Internet è la patria del porno e che la regola 34 (If it exists there is porn of it, no exception!) non risparmia nessuno, ma così si mostra appieno la vera natura degli scrittori e dei lettori di tutto il mondo! Nascosti dietro il proprio nick a creare o cercare porno-ficcyne, fan art fraintendibili e filmati romanticosi sulla propria coppia immaginaria preferita! L'importante è essere coscienti del  pericolo che si corre aprendo gli archivi condivisi (ovvero quello di essere sommersi dalle brutture) e soprattutto essere sempre rispettosi delle idee del prossimo (cosa che spesso purtroppo manca), in modo da permettere a tutti di divertirsi (ovviamente non sto parlando delle schifezze illeggibili senza capo né coda, quelle vanno bruciate migliorate).  Adesso stacco, la Pina mi suggerisce di leggere un paio di ShunUki prima di dormire. (pubblico il mattino ma scrivo la sera).

The Internet is for porn, dal musical Avenue Q andato per la prima volta in scena a Broadway nel 2003