giovedì 14 aprile 2011

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Rinne - A caccia di spiriti

Copertina del primo volume di Rinne
Il nuovo titolo per la testata Express della Star Comics è Rinne (Kyokai no Rinne), l’ultima fatica di Rumiko Takahashi, già autrice di celebri opere come Ranma 1/2 e Inu Yasha. Viene proposto dalla casa editrici con l’offerta a 1,9€, come Gamaran, per invogliare i lettori a comprarlo.
Rinne Rokudo è uno studente liceale dotato di particolari poteri con cui è in grado di aiutare gli spiriti a incanalarsi verso una doverosa reincarnazione. Le sue capacità vengono scoperte da Sakura Mamiya, una sua compagna di classe in grado di vedere gli spiriti. Rinne è dotato di diverse abilità, molta conoscenza in materia di defunti e di uno speciale haori prodotto nella terra dei morti grazie al quale riesce a diventare egli stesso uno spirito e a far diventare tangenti i fantasmi. La trama per adesso è abbastanza semplice (può ricordare l’incipit di altre serie che trattano di ectoplasmi come Bleach e Ga-rei) ma l’argomento viene sviluppato con il classico stile della Takahshi, per cui risulta leggero e simpatico. 


I personaggi importanti introdotti per ora sono solo quattro: Rinne, Sakura (ma un nome diverso no? Tutte Sakura si devono chiamare), Rokumon e Tamako (la nonna svampita del protagonista). Rinne e Sakura formano la classica coppia made in Takahashi, lui forte ma un po’ pirla dentro e lei speciale ma non troppo (riesce a vedere i fantasmi ma non è in grado di fare nulla per loro). Ricordiamo altri esempi classici nelle coppie Ranma -Akane e Inu Yasha – Kagome, dove Akane, pur essendo una combattenste di arti marziali, era la più scarsa del gruppo e Kagome, nonostante il potere delle sue frecce spirituali, aveva sempre bisogno di assistenza per rimanere in vita. Rinne è invece il nuovo “mezzo” della serie. Ranma era mezzo uomo (e mezza donna), Inu Yasha mezzo demone e lui mezzo shinigami, ad ognuno il suo. Rokumon è il personaggio puccioso del gruppo, degno erede di Shippo e di P-chan, sfoggia le fattezze di un gattino con la faccia umana e si trasforma nel gatto fantasma di Ranma 1/2 , quello che voleva sposare Shanpoo. Tamako (la nonna) è una shinigami completa e, al pari dei suoi colleghi di Bleach, dimostra molti meno anni della sua vera età, quindi non immaginatevi il remake della nonna di Shanpoo, ricorda di più Nabiki Tendo. La reale differenza che presentano questi personaggi dai corrispondenti delle precedenti opere della Takahashi è la caratterizzazione psicologica, meno spigolosa e più naturale e quindi interessante. Rinne, pur rimanendo un ragazzo timido (e complessato) come i suoi predecessori, ha un comportamento molto meno infantile e esagerato e Sakura, ragazza composta e tranquilla, per ora si è dimostrata capace di ragionare e di prendere autonomamente le sue decisioni. In oltre, non dovendo “odiare” il povero Rinne (come faceva Akane con Ranma), può tranquillamente preoccuparsi per lui, come farebbe una qualsiasi persona normale. 

Rinne e Sakura in una illustrazione
Il disegno è quello classico a cui Rumiko Takahashi ci ha abituato da anni, con il suo tipico character design, anche se gli sfondi tendono a latitare un po’, lasciando spesso spazio ad un fondo bianco. Le storie, almeno per adesso, sono principalmente episodicheauto-conclusive e vengono ravvivate da alcune tipiche gag demenziali dell’autrice (la storia della capannina metereologica è fenomenale). I combattimenti sono molto più brevi e immediati di quelli visti in precedenza e questo, visto la mole abominevole di scontri presente in Inu Yasha, non può che essere una nota positiva. 

In definitiva posso dire che questo volume di Rinne mi è piaciuto, l’ho comprato per leggere la Takahashi e l’ho trovata esattamente come me la aspettavo. Anche se il tema può sembrare ad un primo sguardo già abusato, l’autrice riesce a trattarlo con il suo classico stile scanzonato e demenziale. Rinne è una commedia scolastica con i fantasmi, le cui vicende si basano sulle battute e sulle scenette divertenti, come ai tempi di Ranma, per cui se state cercando un manga serio sugli shinigami avete proprio sbagliato manga. Adesso mi aspetto solo che entrino in scena i degni eredi di Genma Saotome (il pessimo padre) e di Happosai (il vecchio maestro porcello).
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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





2 commenti :

  1. Per qualche motivo mi ero perso la notizia che era finalmente riuscita a finire InuYasha (nel 2008? sono decisamente indietro). In generale mi piace molto lo stile di racconto della Takahashi, ma credo si valorizzi meglio nelle sue "storie brevi" (i vari Rumic Theater​, One Pound Gospel, la Saga delle Sirene, ecc) piuttosto che nelle "saghe" principali.

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  2. Personalmente anch'io preferisco le storie brevi seinen (che colleziono gelosamente e, appena ho un attimo magari recensisco). Tuttavia Ranma 1/2 è stato una delle mie serie della mia adolescenza, per cui non riesco proprio a tradire la Takahashi. Qualunque cosa disegni in ogni caso un'occhiata glielo do. ^^

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