Solanin - Alla ricerca della felicità

Cover del primo volume

Solanin (ソラニン Soranin) è un’opera seinen di Inio Asano pubblicata nel 2005 in Giappone da Shogakugan. Nel 2010 la Planet Manga l’ha editato anche in Italia in due volumi in edizione di lusso con sovraccoperta all’esorbitante prezzo di 7,50 € l’uno (pur non avendo pagine a colori). Nel 2009 è stato nominato per l’Eisner Award for Best U.S. Edition of International Material – Japan e nel 2010 è stato tratto da esso un film live-action (sempre chiamato Solanin) dove Aoi Miyazaki ha interpretato la parte della protagonista. Questa è la seconda opera del maestro Asano che leggo (la prima è stata Il campo dell’arcobaleno) e devo dire che non posso far altro che consigliarla a chiunque desideri avvicinarsi per la prima volta all’opera del sensei (a coloro che già lo conoscono non serve dire nulla ormai) perché riesce a coinvolgere pienamente il lettore in una storia assolutamente drammatica e realistica, creando un fantastico slice of life.

Cover del secondo volume

Meiko è una comune ragazza, da poco laureata e impiegata in una ditta di prodotti informatici. La sua vita scorre tranquilla e pacifica, tra il suo normale e noioso impiego in ufficio, che mantiene solo per lo stipendio, e i lavori domestici più comuni. Un giorno si rende conto di non voler passare la sua vita in quel modo assolutamente privo di stimoli e decide impulsivamente di mollare il lavoro, alla ricerca di una libertà che sente di non aver mai vissuto. Ad essere trascinato da questa decisione è anche Taneda, suo ragazzo e coinquilino, membro di una band e designer part-time per un’agenzia pubblicitaria. Il suo misero stipendio non riesce a coprire tutte le spese della casa e finisce ad essere mantenuto in parte con i soldi di Meiko. Accanto a loro ci sono Kato (uno studente fuoricorso dell’università), Billy (un ragazzone con l’aria da duro che lavora nella farmacia di suo padre), gli altri due componenti della band di Taneda, e Ai (commessa in un negozio di vestiti), la ragazza di Kato. Quello che accomuna questi cinque i personaggi così diversi tra loro è proprio la musica. I tre maschi del gruppo hanno formato la band ai tempi dell’università, all’interno del club di musica leggera dove hanno conosciuto anche le due ragazze. Al momento della fondazione del gruppo i tre pensavano seriamente di sfondare in campo artistico ma, una volta terminata l’università (chi l’ha finita), si sono trovati quasi automaticamente invischiati in una comune vita in cui non c’era abbastanza spazio per credere realmente nel loro sogno giovanile.

Meiko scopre che le cose non stanno come immaginava

La band all'opera

Le cose non vanno esattamente come Meiko aveva previsto nel momento in cui si è licenziata e ben presto la sua nuova libertà si rivela altrettanto priva di stimoli quanto la sua precedente vita, portandola a constatare che le manca effettivamente qualcosa che la motivi. Comincia anche a litigare con Taneda, fino al punto di rinfacciargli il fatto che è un fallito come musicista e che non si è impegnato pienamente nel suo sogno. Taneda a quel punto ci pensa su e prende una decisione azzardata. Anche lui si licenzia per dedicarsi anima e corpo alla registrazione di un’unica canzone con la band in cui mette tutto il suo cuore: Solanin. Come andrà finire dovrete scoprirlo leggendo il manga, merita veramente troppo per essere raccontato in questo modo.

Il disegno di Inio Ansano è come sempre a dir poco stupendo. Grazie al suo character design originale, morbido ma incredibilmente realistico, e la grandissima cura che dedica agli sfondi ricchi di dettagli, riesce a creare un’atmosfera di quotidianità a dir poco perfetta. I personaggi e le situazioni sono talmente realistici (per una rara volta in cui si vedono degli orientali con gli occhi a mandorla) da essere quasi concreti nelle mani del lettore. Lo stile del disegno è estremamente pulito e nitido, con ombre molto nette e una quantità di dettagli sconcertante. Asano andrebbe letto anche solo per il modo in cui riesce a dar vita ai suoi personaggi all’interno delle sue tavole, a prescindere dalla storia (che comunque merita moltissimo).

Taneda decide di provarci seriamente

Solanin rappresenta un meraviglioso e drammatico spaccato di vita quotidiana di persone “normali” che sentono la loro monotona quotidianità stretta e decidono di provare il tutto per tutto per ottenere la libertà, con risultati spesso molto diversi da quelli che erano i loro obiettivi originali. I protagonisti sono in un momento critico della loro vita, quello in cui smettono di essere dei ragazzi, spensierati e privi di responsabilità, e sono costretti a prendere in mano la loro esistenza, nel bene e nel male. Il conflitto interiore che vivono può portare solo a due soluzioni: continuare a camminare su una strada omologata e sicura, ma angosciosamente priva di interessi, o prendere il rischio di fermarsi a fare una scommessa azzardata, cercando una quanto mai effimera libertà. Alcune scelte che fanno sono sbagliate, altre opinabili, altre ancora assolutamente inappuntabili ma quello che più importa è proprio che siano loro a farle, consci della propria individualità. Prima erano completamente e anonimamente inseriti in un contesto sterile, che ne tarpava ogni iniziativa e li spingeva ad una conformità pesante e imposta. Solo nel momento in cui riescono a slegarsi dalle corde che li vincolano quel tanto da riuscire ad esprimersi e ad alzare il pugno verso il cielo, vittoriosi dopo una splendida esecuzione, riescono ad assaporare un piccolo scorcio di felicità. Solanin è una canzone, una canzone di addio, ma esattamente a che cosa verrà detto addio in questa storia?