lunedì 4 luglio 2011

8

Hakuoki Shinsengumi Kitan - conquistare Hijikata a colpi di the drogato

Okita, Todo, Harada, Hijikata e Saito impegnati ad essere
i più fighi possibili con le divise tradizionali
Mesi fa avevo guardato i primi episodi della seconda serie di Hakuoki Shinsengumi Kitan (Hekketsu Roku - cronache del sangue diaspro) ma in seguito avevo abbandonato la serie nel dimenticatoio per sopraggiunta noia, senza mai concluderla. Ieri sera ho deciso che era giunto il momento di terminarne la visione e di scrivere una recensione cumulativa della prima e seconda serie, di rispettivamente dodici e dieci episodi, andate in onda in Giappone nel 2010.


Hakuoki Shinsengumi Kitan racconta le avventure di Chizuru Yukimura una ragazza che, mentre si trova a Kyoto per cercare il padre disperso, viene inseguita da dei malintenzionati che vengono poco dopo trucidati da dei membri della Shinsengumi palesemente fuori di testa. Un attimo prima di fare la fine dei suoi assalitori viene salvata da Saito Hajime e altri comandanti della Shinsengumi stessa, che decidono di portarla al loro quartier generale in qualità di prigioniera. Viene fuori che quei soggetti violenti sono Rasetsu e fanno parte di un’unità speciale creata con una medicina sviluppata proprio dal padre di Chizuru e che quella fatidica sera erano usciti di controllo. Infatti il preparato vampirizza artificialmente le persone ma con il passare del tempo ne consuma la capacità vitale e scatena un incontenibile desiderio di succhiare il sangue dagli umani, portandoli inevitabilmente a compiere delle stragi incontrollate. Con il procedere della serie viene fuori che la giovane in realtà è un Oni (praticamente un vampiro originale, anche se non la vedremo mai bere il sangue di nessuno) da cui è stata realizzata la medicina che trasforma in Rasetsu. Alcuni membri della sua specie vogliono recuperarla, scatenando violente battaglie con gli Shinsengumi, che invece non vogliono lasciarla andare. Durante i primi dodici episodi parecchi comandanti (tra cui Sannan-san e Hijikata) sono costretti a prendere l'Ochimizu, il farmaco che rende Rasetsu.

I personaggi sfoggiano le nuove divise in stile occidentale.
Complimenti al sarto che ha avuto una grande fantasia
a realizzarle tutte diverse.
Nella seconda serie comincia la fase di caduta vera e proprio del Bakufu (lo shogunato dei Tokugawa), per cui si assiste ad un lento e doloroso esodo dei protagonisti verso nord, in linea con i fatti realmente accaduti in quel periodo. Questa parte è discretamente noiosa, poichè che non avviene quasi nulla di rilevante, dato che le battaglie importanti vengono appena accennate e sono mostrati praticamente solo scontri di fantasia e poco pregnanti. L’unica cosa veramente degna nota è l’inevitabile strage di personaggi che, pur con le dovute e non sempre apprezzate licenze poetiche, cominciano a morire come mosche dopo la partenza da Edo. 

I personaggi della serie mentre coccolano
la piccola Chizuru, seduta in basso
a destra
Questa serie è tratta da un videogioco otome, dove la protagonista deve conquistare il maggior numero di uomini disponibili, e quindi l’onorevole e serissima Shinsengumi diviene arbitrariamente un covo di figoni pazzeschi (per soddisfare ogni gusto) e di fashion victim assortiti (ma come si concia i capelli Saito? È il cugino segreto di Kuchiki Byakuya di Bleach?). Ognuno di loro indossa abiti personalizzati e porta tagli di capelli originali, per distinguersi dagli altri e seguire al meglio la moda. Ovviamente la piccola Chizuru diventa subito la mascotte della caserma e in men che non si dica conquista i favori di tutti i comandanti, anche se lei non ha occhi che per Hijikata. Il terribile ufficiale della Shinsengumi, storicamente noto con il soprannome di “oni no fukuchou” (demoniaco vicecomandante) per la sua severità e attenzione al bushido, ovviamente in questa serie non può essere indifferente alla pulzella e le permetterà di stargli accanto anche quando non sarebbe affatto necessario. Riesce a scollarsela di dosso (dopo numerosi tentativi) solo a Sendai, quando parte con Enomoto verso Ezo (l’attuale Hokkaido) e la lascia a terra. Tra una battaglia e l’altra la nostra Chizuru si premunisce di servire il the (solo se nella stanza c’è il suo amato e secondo me glielo droga, il che spiegherebbe molte cose) e, non si sa bene come, riesce ad essere sempre presente alle riunioni strategiche del gruppo, arrivando perfino ad influenzarne le mosse.

Kazama, il capo degli Oni
Il punto più debole della serie è proprio la protagonista, inserita arbitrariamente in contesto dove non avrebbe senso di esistere e psicologicamente caratterizzata come una povera bimbaminkia. L’unica cosa che pare saper esprimere è il desiderio di stare incollata al povero Hijikata che, dopo non molto, smania palesemente per liberarsene (anche perché la giovanotta porta una sfiga indicibile, dove c’è lei ci scappa di fisso il morto). Immaginate voi di essere un valoroso comandante, la cui fazione sta pure perdendo la guerra, che si trova attaccato alla divisa per ventiquattro ore al giorno una piattola teinomane con il complesso della mammina e il kimono rosa rubato a Kenshin (di Rouroni Kenshin)! Cosa fareste? Lui non può ammazzarla, per mere esigenze di trama, per cui se ne libera con le buone dopo venti sudatissimi episodi, per andarsene in santa pace a Ezo. Purtroppo l'idillo dura non più di mezza puntata perchè poi quell'impiccione di Ootori la richiama al nord e lei accetta felice e contenta di tornare ad appiccicarsi al "suo" Hijikata e torna a servire l'immancabile the drogato. Nel giro di un episodio però il bel comandante della Shinsengumi si becca una pallottola (lo dicevo io che la pulzella porta sfiga) e il duello finale con Kazama, il capo degli Oni, spuntato dal nulla dopo una serie intera che non combinava praticamente nulla.

Chizuru si guarda intorno stupita
Dal punto di vista tecnico si tratta di un’anime di discreto livello, anche se in certi momenti un filo di animazione in più non sarebbe guastato. Il character design è molto shojo (sono tutti dei belloni allucinanti) ma nel contesto non sgradevole. Devo confessare che mi piace un sacco il doppiatore di Hijikata, ha una di quelle voci serie e profonde che adoro, ma in generale quel personaggio è progettato per trasudare figaggine estrema da ogni poro. 

Hijikata nel primo episodio, indeciso se uccidere Chizuru
o portarla al quartier generale della Shinsengumi. Putroppo
deciderà di salvarla e se ne pentirà amaramente
In conclusione si tratta di un cartone abbastanza godibile nella prima serie e discretamente noioso nella seconda, ammorbata da troppe lacrime e depressioni e che si dimentica quasi completamente il filone dei vampiri. In ogni caso trovo che la protagonista sia veramente insopportabile e troppo estranea al contesto in cui viene inserita per essere anche solo lontanamente credibile. Per quanto riguarda gli Oni (o vampiri che dir si voglia) sono solo una bieca scusa per inserire in una trama già ricca di fan service il tocco esoterico e molto di moda della figura del succhiasangue (Twilight docet), senza approfondirne le figure o degnarsi di dargli un background decente, rendendoli di fatto delle inutili e trascurabili aggiunte. In definitiva è una visione leggera e abbastanza scontata che purtroppo mantiene le pretese del videogioco originale: una bieca e vuota sfilata di figaccioni in divisa (e tra la prima e la seconda serie sfoggiano pure delle divise nuove) che mostrano più un bell'aspetto fisico che un'introspezione psicologica decente.
Peccato perché adoro il periodo del Bakufu e Hijikata Toshizo è uno dei miei samurai preferiti ma questa serie purtroppo non raggiunge la sufficienza.
author

SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





8 commenti :

  1. Grazie, sempre per queste tue serie che posti xD
    questo è un anime ( ma io non ho mai capito se anime è femminile o maschile, e quindi se ci vada l'apostrofo ò.ò ) interessante che probbilmente visionerò !

    RispondiElimina
  2. Visto che anime (al femminile) in italiano ha un altro significato (legato alla religione) direi che, per non creare confusione, sia giusta la versione maschile, tant'è che si sente sempre dire "gli anime".

    Anche se in fondo è la contrazione nipponica di una locuzione inglese (Japan Animation) per cui alla fine non credo che ci sia una regola fissa. In realtà probabilmente la parola anime (intesa come cartoni giapponesi) non esiste nemmeno nella lingua italiana. ^^

    Quando guarderai la serie fai caso a Chizuru, si aggira perennemente con del the in mano!

    RispondiElimina
  3. Ho quasi paura a cercare su google cosa sia un videogioco otome

    RispondiElimina
  4. E' un tipo di videogioco di origine giapponese (chissà come tutte le robine strane le producono loro ^^') dove l'obiettivo della giocatrice (sono destinati ad un adorabile pubblico femminile) è di conquistare i figoni che popolano il titolo. Praticamente è la versione per donzelle di un bishojo game.

    In generale a me fanno paura questi simulatori di appuntamenti. Ma perchè dovrei passare il mio pomeriggio a corteggiare un'immagine virtuale? Non sarebbe meglio uscire e conoscere qualcuno in carne e ossa? Alla fine del gioco cosa ti rimante in mano? Nulla ...

    RispondiElimina
  5. Le fobie sociali fanno spesso preferire le immagini virtuali, probabilmente anche loro sceglierebbero persone in carne e ossa, ma ne sono intimorite :P

    Comunque ho scoperto che hanno appena annunciato l'uscita americana di Hakuoki per PSP :O

    RispondiElimina
  6. chissà se in questo caso gli americani lasceranno i nomi originali dei samurai o andranno di fantasia come in Sengoku Basara ...

    RispondiElimina
  7. Peccato che la trama non sia granchè, le premesse sembravano carine. E che fighi!

    RispondiElimina
  8. Già, anche perchè la prima serie non era nemmeno troppo malaccio, ma la seconda è veramente noiosa ^^

    RispondiElimina

Un commento è sempre molto gradito!

Se non ha voglia di loggarti, ricordati che con l'opzione Nome/Url puoi mettere un semplice nick di fantasia (la Url non è obbligatoria), così nelle risposte non verrai confuso con altri Anonimi.