mercoledì 6 luglio 2011

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Battle Royale - Un crudele gioco all'ultimo sangue

Cover del primo volume di
Battle Royale
Brutale, eccessivo e fuori dagli schemi: questo è Battle Royale! E per questo motivo è adatto solo ad un pubblico adulto (come segnalato sulle copertine). Nella serie, infatti, ci sono una grande quantità di dettagliatissime scene di violenza fisica e psicologica, descritte con maniacale cura e alternate anche con altre di sesso esplicito. Si spinge oltre i limiti, sconcerta e cattura il lettore con la crudeltà e l’apparente realismo delle sue scene e per la spietatezza e la devianza del comportamento di alcuni personaggi, spinti al limite da una situazione che non prevede vie di uscita.


La Repubblica della Grande Asia è governata da una feroce dittatura che, tra le altre cose, istituisce un Program per controllare meglio i giovani del paese. Ogni classe terza media del paese può essere la candidata a partecipare ad un sanguinoso “gioco” che avviene una volta all’anno e che prevede che gli studenti si massacrino a vicenda. Ognuno di loro viene fornito di un collare bomba, che esplode se non rispettano le direttive dei funzionari del regime, e di un equipaggiamento base di sopravvivenza: acqua, cartina, bussola, cibo e un’arma casuale (fucili, pistole ma anche coltelli o boomerang). Dopo aver ricevuto il materiale i ragazzi vengono lasciati liberi su di un’isola, i cui abitanti sono stati evacuati con le cattive dal regime, con l’ordine di uccidersi tra di loro. Questa è una Battle Royale (da cui il titolo dell’opera) in cui solo uno degli studenti può sopravvivere. I comportamenti dei giovani sono dei più vari, alcuni non vogliono uccidere quelli che fino a poco prima erano degli amici, altri partecipano attivamente facendo delle vere e proprie stragi e altri ancora non accettano proprio l’esistenza del Program, rifugiandosi nelle loro perverse fantasie.

Soma uccide a sangue freddo una
compagna di classe
La caratterizzazione psicologica dei personaggi è intensa e cruda, a volte fin estrema. Data la situazione atroce in cui vengono inseriti ognuno di loro accentua parti del proprio carattere, spesso esagerando e enfatizzando emozioni e reazioni. In tutto questo vengono raccontate le storie dei giovani, spesso crudeli e non prive di violenza già prima del Progam. Tra i ragazzi abbiamo Shuya Nanahara, il buono per eccellenza, che crede nei suoi principi, non vuole partecipare al gioco e soprattutto vuole proteggere la povera Nakagawa Noriko, amata dal suo defunto amico Kuninobu Yoshitoka. Lo sfortunato Kawada Shogo, già reduce da un altro Program e quindi ormai esperto in tattiche di guerriglia e gli spietati Mitsuko Soma e Kazuo Kiriyama, che partecipano attivamente al gioco. Il primo è un ragazzo dotattissimo ma altrettanto insensibile e malvagio. Uccide chiunque gli si pari davanti senza fare distinzioni e senza provare la benché minima emozione, fino a portare il lettore a desiderare ardentemente che lui tiri finalmente le cuoia. Anche Soma è un personaggio spietato ma nel contempo anche molto triste e desideroso di affetto. La ragazza ha una mentalità distorta dovuta alle violenze domestiche subite da bambina dal patrigno per cui mente, si offre ai compagni e arriva ad usare il suo stesso bellissimo corpo come arma aggiuntiva. In realtà ognuno dei personaggi messi in scena ha qualcosa da raccontare al lettore, nel bene o nel male, e, se lo scopo del Program è quello di mostrare come si comportano i ragazzi in una situazione anomala e feroce, ci riesce benissimo. Quando cominciano a “giocare” vengono trascinati in una spirale di sangue e ognuno di loro adatta il proprio carattere alla situazione, lottando e cercando in tutti i modi di non essere la prossima vittima. 

Sugimura, esperto di arti marziali cinesi,
affronta Kiriyama
Il disegno è estremamente realistico e ben si adatta alla storia narrata, indugiando spesso su dettagli cruenti e particolari delle stragi. Alla fantasia del lettore non viene lasciato assolutamente nulla, ogni ferita viene mostrata minuziosamente (come anche ogni organo sparso dai personaggi) e anche le scene di sesso sono ricche e precise, fin quasi all’eccesso. Lo stile grafico di Masayuki Taguchi è dinamico, attivo e ben si adatta all’azione concitata prevista dalla trama, anche se gli scontri dei personaggi spesso esulano le reali capacità che possono avere dei ragazzi di quindici anni (senza alcun addestramento militare), anche se praticano arti marziali. Inoltre riesce a fare un uso magistrale della tavola in pagina doppia, sempre di grande impatto scenico e capace di sottolineare con maestria i momenti topici della serie. Il character design è abbastanza originale e il disegnatore riesce a riprodurre moltissimi personaggi incredibilmente differenti tra di loro. 

Nanahara in difficoltà davanti ad un
compagno palesemente uscito di
testa per lo stress emotivo
In conclusione si tratta di un grande manga: violento, eccessivo e dinamico; inadatto a chi non ama questo genere di azione e soprattutto a chi non sopporta la vista del gran numero di organi che vengono sparsi dai personaggi. La sceneggiatura di Koushun Takami (tratta dal suo omonimo romanzo) è dinamica e riesce a tenere il lettore sempre con il fiato sospeso per la sorte dei personaggi. In definitiva un manga da non perdere per gli amanti dei seinen (un po’ splatter) e sicuramente da tralasciare per chi non apprezza questo genere. In uscita a settembre c’è il quindicesimo e ultimo volume per l’edizione della Planet Manga con l’attesissimo finale. È una ristampa (la prima volta fu edita dalla defunta Play Press ed è ormai introvabile) ed è composta da quindici volumi con sovraccoperta nera. La qualità dell’edizione non è eccelsa (in particolar modo sono proprio le sovraccoperte a non soddisfarmi) ma a fronte del prezzo di copertina di 4,90 € è fondamentalmente accettabile per un'opera di questo calibro.
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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





2 commenti :

  1. Ho letto Battle Royale qualche anno fa e mi era piaciuto molto, tanto che poi mi sono visto anche i 2 film (con attori reali), consigliati anche quelli. Eventualmente prova a recuperare il romanzo "Il signore delle mosche", ha molti spunti in comune con BR :P

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  2. I film non vedo l'ora di vederli, ma aspetto solo di avere in mano l'ultimo volume, giusto per evitare spiacevoli spoiler (specialmente adesso che sono al punto cruciale).

    Vedo invece di recuperare il libro, mi sembra una buona lettura da portare al mare ^^

    RispondiElimina

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