martedì 15 marzo 2011

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Le fiere del fumetto - perchè si partecipa?

L'interno di una tipica fiera
La fiera del fumetto è un evento che si tiene nelle principali città, a cadenza annuale e semestrale, ed è la gioia e tormento di ogni appassionato di fumetti e giochi. Essendo un evento a tema racchiude una serie di banchi e stand di fumetterie, case editrici e negozi di accessori per cosplayer, a cui si aggiungono i rinomatissimi banchi di vettovaglie. Praticamente è una specie di fumetteria formato gigante con annesso reparto ristoro.
Alla fiera solitamente partecipa una calca inumana di gente che spinge, sgomita e suda copiosamente, chiusa in un piccolissimo spazio vitale, come direbbe il Genio della lampada. Per quanto freddo possa fare all’esterno, all’interno dell’evento la temperatura sarà sempre prossima ai quaranta gradi centigradi con un’umidità del 90%, per cui presto gli zaini saranno pieni di indumenti come giacche (poveri illusi quelli che entrano alla fiera con il cappotto), maglie e altri accessori (guanti e sciarpe), ma la temperatura sarà comunque troppo alta per cui la gente continuerà a sudare. I più esperti si addentrano solo con la magliettina anche in pieno inverno, patendo un po’ la coda alla biglietteria (specie se esterna) ma avendo poi mani e zaini liberi dopo. 


A questi ritrovi per appassionati si può andare per svariati motivi, i principali sono: 

Comprare i volumi mancanti per completare una serie: in questa categoria ci sono i collezionisti blandi. Hanno una raccolta di fumetti, solitamente incompleta, cercano dei numeri specifici (appuntati su appositi foglietti che verranno persi dopo circa dieci minuti, coda all’ingresso compresa) e si limitano a cazzeggiare per la fiera. Se vedono proprio il numero che cercano lo comprano, anche a prezzo di copertina e per il resto di solito vegetano seguendo un collezionista incallito. Non spenderanno molto e dopo un paio d’ore saranno belli che pronti a tornarsene a casa. 

Acquistare fumetti in super offerta: il collezionista incallito parte con il suo zainetto vuoto e controlla i prezzi e la qualità di ogni singolo fumetto presente in ogni banco (come se fosse al mercato del bestiame) e, dopo aver fatto un’operazione di benchmarking degna di un esperto di alta finanza, si fa rifilare una serie completa (ma con delle copertine rovinate) da un fumettarolo che in realtà è uno squalo travestito. Certe volte ci sono i fantomatici banchi di tutto ad un euro o tutto a due euro a cui è veramente difficile resistere, peccato solo che nel 90% dei casi (statistica gentilmente offerta da L) ci siano solo boiate pazzesche, numeri sciolti e avanzi di magazzini. Nel 95% dei casi (statistica sempre offerta da L) il lettore, dopo aver perso un’ora per verificare che si tratta di soli scartini, se ne va a comprare una serie completa dal banchetto vicino, allestito da un noto ladro che sovrapprezzerebbe anche la nonna, o si reca direttamente allo stand della casa editrice. In ogni caso alla fine della fiera il nostro prode appassionato uscirà con uno zaino della massa media di un piccolo pianeta, almeno due buste aggiuntive, un sacchetto con le action figure (da cui spunta un poster) e tutto il materiale gratuito su cui è riuscito a mettere le mani (di cui non se ne farà praticamente nulla, ma fa molto figo averlo). Arranca fino alla macchina, schiacciato dal peso dei suo nuovi acquisti, carica tutto con l’ausilio di una piccola gru e torna a casa, dove scoprirà con dolore che non ha più spazio per mettere i nuovi fumetti. 

Classico esempio di banco di cazzatine
Vendere fumetti: l’intraprendente soggetto è un collezionista che ha deciso di vendere parte della sua raccolta per motivi vari, che possono essere economici o di spazio, per cui arriva alla fiera con uno zaino contente il materiale da smerciare dal peso notevole. Sogna di arricchirsi ma al 95% (statistica sempre offerta da L) avrà poca fortuna. Forse era meglio provare a rivendere il tutto al caro vecchio fumettaro di fiducia. 

Comprare cazzatine made in Japan: i banchi di boiate e idiozie fatte nel paese del sol levante sono sempre più numerosi e rigogliosi (come la gramigna). Possono essere micro banchetti o avere le dimensioni di una portaerei ma il risultato non cambia: per avvicinarsi bisogna comunque fare una fila infernale, schiacciati tra il cosplayer che ti punta la sua maledetta spada in un fianco e l’otaku che è da troppe ore all’interno della fiera e sta seriamente cominciando a puzzare. Quando si arriva finalmente a vedere la merce esposta (peluches, robine plasticose e sberluccicose, assurdità varie ed eventuali) si scopre che sono cavolate assurde a prezzi da gioielleria, ma sono tanto carine, per cui ne verrà comunque venduta una camionata prima della fine dell’evento. Effettivamente alla prossima fiera credo che mi comprerò una di quelle carinissime scatole da bento, costano un po’ care ma sono troppo belle. Ecco ci sto cascando anche io! 

Guardare i cosplayer: l’amante dei cosplayer (fatti da altri) si presenta armato di macchina fotografica e ferma ogni singola persona travestita che vede (compreso quello che si è solo comprato il cappello da Urahara) per fargli almeno una decina di scatti da posizioni diverse. Alla fine torna a casa con duemila foto di gente in tenuta carnevalesca e si è pure dimenticato di cercare quel numero dell’Uomo Ragno che gli manca da anni. 

Tipico gruppo di cosplayer in azione (nonostante quel giorno
ci fosse una pioggia battente)
Fare i cosplayer: si distinguono dalla massa già durante la coda all’ingresso. Alcuni arrivano già mascherati, con parrucche e costumi, altri con un trolley al seguito. Quindi, se siete in fila e vi rendente conto di essere attorniati da gente con le valige, non preoccupatevi, non avete sbagliato coda e non siete al ceck-in, avete solo trovato un gruppo di cosplayer. Il tema scelto per il costume può essere qualunque, purché attinente ad una serie animata/videogioco/film/telefilm/fumetto per cui si può trovare veramente di tutto, ma di questo parleremo più approfonditamente un’altra volta. Il bravo cosplayer girerà per la fiera in gruppi o in singolo, cercando di fare acquisti ma venendo immancabilmente fermato ogni dieci secondi per delle lunghissime sessioni fotografiche. Tornerà a casa con i piedi distrutti, la schiena a pezzi, il costume rotto e potrà essere certo che il giorno seguente su internet ci saranno almeno un centinaio di sue foto imbarazzanti. In tutto questo non è riuscito a trovare quel numero che gli serviva per completare la collezione ma si è divertito un sacco a sfoggiare il suo costume. 

Passare un pomeriggio all’area games: l’appassionato di giochi tendenzialmente se ne sbatte dei fumetti, per cui evita le calche mostruose che si formano sotto il palco dei cosplayer o davanti ai banchi di super offerte per occuparsi nella sue attività preferita: giocare. Si può trovare impegnato in una mega lannata, a contrattare per le miniature di warhammer o schiacciato dal peso di una dozzina di manuali di d&D. In alternativa ai lancia in una trattativa serrata con un venditore di giochi in scatola, per farsi fare un minimo di maledetto sconto, senza peraltro ottenere molto. Torna a casa con le miniature da fare, uno zaino di manuali, tre buste di giochi in scatola tra cui c’è almeno una versione di Munchkin e un sacco pieno di dadi di colori diversi. 

Accompagnare un figlio appassionato: il soggetto in questione ha solitamente superato abbondantemente gli anta ed è stato trascinato a forza da un figlio adolescente o pre adolescente che non può ancora recarsi alla fiera da solo. Vaga tra gli stand al rimorchio dell’erede (che cerca disperatamente di non perdere di vista) scuotendo la testa alla vista dei cosplayer e di quelli che stanno contrattando per i fumetti. Pensa che una volta il mondo non era così e che forse se questa massa di idioti (suo figlio compreso) crescessero un po’ sarebbe meglio per tutti. Si ferma davanti ad un banco che vende Topolino d’epoca riconoscendo un pezzo della sua infanzia e, facendosi spingere dalla nostalgia, lo compra di nascosto.

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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





8 commenti :

  1. Sarà un post di 20 anni fa, ma commento XD

    Io di solito ci vado per fare un po' di strozzinaggio ed accaparrarmi figure a prezzi quanto più vantaggiosi possibile. Mi spiego, una buona tattica è sempre quella di aspettare la fine della fiera e destinare gli acquisti più corposi (in termini di soldi) proprio a questo periodo, quando i tizi stanno già allegramente per sbaraccare... scoprirete con piacere che i soggetti saranno (con un po' di faccia tosta) ben felici di vendervi gadget a prezzi stracciati invece che doverli ricaricare sul camion e portarseli via ^^

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    1. Volendo si può trattare sul prezzo delle figure ? Credevo le vendessero tutte a prezzo di listino...

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  2. Il post è vecchio ma non importa, i commenti sono sempre graditissimi ^^

    Quella tecnica è effettivamente molto efficace ma di solito la mia Dolce Metà mi trascina via dalla fiera prima dell'ora di chiusura perchè non ne può più (è l'addetto allo zaino e a guidare al ritorno). In ogni caso sono diventata una maestra dello scatolone "tutto a 1€" e nell'impietosire il venditore facendomi abbassare il prezzo.

    Alla prossima fiera cerco di convincerlo a rimanere fino alla fine ^^

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  3. le ultime tre righe sono uno schianto, complimenti :D

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Sono quella che va alle fiere di fumetto, promettendomi di comprare lo stretto necessario e poi esco con due borse piene di fumetti mancanti, o miniserie complete a prezzi vantaggiosi o a volte compro portachiavi o piccole cose dei anime japan.... diciamo che a volte salto le fiere.... quindi sono un presa indietro con i numeri... Bello anche vedere i cosplay e dire ...Comunque anche mio marito ne prende un po' di fumetti, sempre meno di me, ma fumetti italiani e americani... :)

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    2. Innanzitutto benveuta ^^

      Anche a me succede sempre! Mi dico sempre di portarmi dietro solo due spicci per prendere il minimo indispensabile ma poi finisco a mettere qualche soldino in più nel portafoglio (per sicurezza) che viene regolarmente speso in qualche serie in offerta :D
      La anche la mia Dolce Metà fa solo americani ma ultimamente sta comprando molto meno (forse anche perché ha decisamente esaurito lo spazio in camera sua) XD

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