Vista del castello e dei tetti della città |
Quest'estate io e la Dolce Metà non abbiamo fatto il nostro solito viaggetto estivo a causa delle spese sostenute per la casa e, per rifarci un minimo, abbiamo deciso di fare un viaggetto invernale.
La destinazione scelta è stata Bratislava, la capitale della Slovacchia, e il viaggio è durato in tutto sette giorni e sei notti.
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Bratislava è una città piuttosto piccola (nonostante sia una capitale) e, per via della sua posizione centrale, ha vissuto in prima persona la storia dell'Europa, anche se ne ha quasi sempre giocato con un ruolo secondario. La zona del Danubio attualmente occupata dalla città fu inizialmente popolata da tribù celtiche e slave, subì la dominazione romana e poi, dalla caduta della Grande Moravia (X secolo), finì a far parte di altri regni e imperi. Prima conquistata dal regno di Ungheria (anche se Bratislava può vantare di essere stata il luogo di incoronazione di re Ungheresi, durante l'invasione Turca, e Asburgo durante il la duplice monarchia), poi assimilata nell'impero Austro-ungarico e infine divenne parte della Cecoslovacchia sotto il regime comunista. L'indipendenza della Slovacchia fu raggiunta solo nel 1993 con il Divorzio di Velluto, ultimo atto della Rivoluzione non violenta denominata la Rivoluzione di Velluto.
Il castello visto dall'altra parte del Danubio al calar del sole |
Questa non è neve. È la brina del mattino. |
Vista dalla rocca di Devin sul punto in cui
il fiume Moravia confluisce nel Danubio. Quei puntini bianchi sono blocchi di ghiaccio galleggiante. |
Il castello di Trenčín |
In Bratislava città da vedere consiglio:
1) Il castello: molto carino, anche se quasi completamente ricostruito dopo un brutto incendio nel 1800, per cui gli interni e gli arredi non sono originali;
2) Il municipio: piuttosto interessante, con le sue sale interne e le sue esposizioni. Quando siamo andati noi c'era un'interessante mostra sugli strumenti di tortura. Uno spasso è l'audiogiuda. Premesso che è l'unica che abbiamo trovato in Bratislava (per cui è stata una gradita sorpresa), il testo è stato scritto e\o letto da qualcuno che non aveva idea di quello che stava facendo. Metà delle frasi non hanno senso. L'altra metà è comunque uno spasso;
3) Il ristorante UFO: con il suo punto panoramico sopra al pilone di sostegno del ponte della Rivoluzione. Si può salire sopra anche senza dover cenare. Il bello è che, essendo fuori dal centro storico, dona una bella vista d'insieme della città vecchia;
4) Le statue della città: La città ha diverse famose statue. Questa è Man at work, una presa in giro del periodo socialista, i cui i lavoratori statali erano ben poco interessati al lavoro che svolgevano (oppure si dice che sia la presa in giro di un guardone che sbircia sotto alle gonne delle donne che passano);
5) La chiesa di Santa Elisabetta: particolarissima in stile liberty, sembra una chiesetta di marzapane. Essendo una chiesa attualmente consacrate, bisogna solo fare attenzione ad evitare gli orari delle messe per godersela al meglio;
il cibo, devo ammettere che la cucina slovacca, nonostante io abbia apprezzato molto sia quella Baltica sia quella Ungherese non mi abbia esaltata. Come in tutto il centro Europa la fanno da padrona carni stufate e gnocchi ripieni, ma in questo caso ho trovato un uso eccessivo delle spezie, che tendono a coprire il sapore del piatto stesso (ho apprezzato un po' di più la cacciagione). Come dolci particolari hanno delle mezzelune farcite di noci o semi di papavero (usatissimi) o il classico strudel. Ci sono diverse pasticcerie "rinomate" ma non mi hanno esaltata particolarmente, specialmente per via della scarsa igiene del locale (pecca condivisa con moltissimi ristoranti, specialmente quelli del centro di Bratislava) e per il servizio a dir poco scadente.
In generale, i camerieri slovacchi sono tra i più maleducati che abbia mai visto, sembra che il cliente gli faccia un dispiacere ad entrare e a sedersi nel locale. Ho visto camerieri ridere in faccia ai clienti, ignorarli, ruotare gli occhi al cielo perché facevano domande sugli ingredienti, non conoscere il loro menù, spalancare, in pieno inverno, ricordo, le porte del locale alle spalle di gente seduta "per far girare aria", lasciare i tavoli sporchi da clienti precedenti con i successivi già seduti, insistere per far acquistare altro.
Il Soldato Napoleonico. La mia statua preferita della città, con quel suo sorriso sornione [4]. |
In conclusione Bratislava è una cittadina piuttosto carina, a metà tra Vienna e Budapest, con i suoi castelli di origine medievale (costruiti su strutture romane) e il suo centro storico molto particolare. Merita tenerla in conto per un viaggetto rapido (o per una gita invernale come la nostra - al netto che fa freddino).
NOTE:
[1] Come in molti altri posti in Europa. Bisogna sempre fare attenzione ai maledetti lunedì perché c'è la concreta possibilità che quel giorno le attrazioni museali siano tutte sbarrate al pubblico. Di solito faccio in modo di mettere una gita o una destinazione per cui ho la certezza che non ci siano problemi, se nel viaggio capitano uno o più lunedì. A questo giro il mio programma originale è stato un po' vandalizzato dalla scarsezza di ore di luce e dall'impossibilità di raggiungere determinati luoghi.
[2] In Italia vige un tipo di restauro di mantenimento, per cui viene tutto consolidato ma lasciato nello stato in cui è giunto ai nostri giorni. Nell'Europa del nord, invece, tendono a ricostruire quello che non c'è più, con il risultato di avere castelli e palazzi estremamente suggestivi ma non completamente originali.
[3] Quindi, prima di comprarli, è meglio verificare quale sia il treno più comodo disponibile, altrimenti si rischia di finire come noi, che abbiamo fatto i biglietti sbagliati (all'andata) e abbiamo poi dovuto rifarli.
[4] Narra la leggenda che Hubert fu un soldato al seguito di Bonaparte che, arrivato a Bratislava, si innamorò perdutamente di una fanciulla locale. Deciso a non farsela sfuggire si fermò nella città, abbandonando il suo posto tra i ranghi dell'esercito francese, e si dedicò, per mantenersi, alla produzione di vino frizzante. Uno dei vini slovacchi più famosi si chiama proprio Hubert, come il nostro soldato.
[4] Narra la leggenda che Hubert fu un soldato al seguito di Bonaparte che, arrivato a Bratislava, si innamorò perdutamente di una fanciulla locale. Deciso a non farsela sfuggire si fermò nella città, abbandonando il suo posto tra i ranghi dell'esercito francese, e si dedicò, per mantenersi, alla produzione di vino frizzante. Uno dei vini slovacchi più famosi si chiama proprio Hubert, come il nostro soldato.
Che bello, uno dei vostri viaggi! Noi ancora dobbiamo copiarvi quello nelle capitali baltiche che ci ispira tantissimo.
RispondiEliminaBratislava me la vedo più per un weekend lungo.
Che bel viaggetto!
RispondiEliminaAlcune strutture sono veramente strane da vedere (tipo la chiesa di Santa Elisabetta).
La foto della brina mattutina mi ha particolarmente colpita.. ahaha! Mi ha fatto ripensare al gelo che c'è stato da me.. davvero invivibile! @_@
Uno dei pochissimi posti che non mi attirano, e devo ammettere che dopo questo prezioso diario di viaggio ho deciso di accantonarlo definitivamente ^_^
RispondiEliminaPerò forse in estate è diversa la percezione delle cose, ho sentito pareri più entusiasti.
Mio fratello lo visitò anni fa, sembra di rivivere le sue stesse foto :)
RispondiEliminaSono veramente felice del tuo ritorno.
RispondiEliminaTi leggo da sempre, anche se effettivamente mai, in anni, ho lasciato un commento.
In questo posto strano che è Internet, era assai piacevole, una volta o due a settimana, leggere un articolo scritto con passione, ironia, intelligenza, senza scadere in volgarità, tormentoni, o quant'altro hanno reso ormai la maggior parte dei blogger dei comici ridicoli.
Buon proseguimento di vita.
Un tuo Fan.
Bentornata in ritardissimo!
RispondiEliminaMi dispiace molto per la mia assenza ma ho avuto un periodo piuttosto impegnato ultimamente, anche io per alcuni cambiamenti (non ai tuoi livelli, ci mancherebbe), per cui siccome ci metto tanto a commentare ho preferito rimandare per poter scrivere un commento-papiro degno di questo nome ;-P
Mi fa piacere che gli impegni che ti hanno tenuta lontana dalla blogsfera siano state comunque tutte cose positive, dall'amico A. ai meravigliosi nuovi arrivati! E ovviamente complimenti per questo bel viaggetto invernale! :D
Bratislava non l'ho mai approfondita molto come città, anche se sembra alquanto carina e piacevole (temperatura a parte)! I castelli sono la parte che mi interessa maggiormente e questo mi sembra il luogo adatto per vederne, e anche la chiesa di Santa Elisabetta pare caratteristica e suggestiva! :) Nel caso mi capitasse mai di andare terrò conto dei consigli e vedrò di non perdermi le attrazioni principali, grazie mille per questi e per l'articolo, ottimo come sempre! Mentre non so se te l'ho mai detto ma sono davvero belle le foto, rendono un sacco l'idea del posto *___*
Spupazza i micetti anche per me, aspetto i tuoi prossimi post! :)