lunedì 6 giugno 2011

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Bal jak - Quando i teppisti sono coreani

Jo Pae sulla copertina del primo volume
Bal Jak (letteralmente raptus) è un manwha che parla delle avventure di una banda di giovani teppisti coreani. Si tratta di un picchia duro (con svariati accenni comici) che, attraverso le gesta del folle Jo Pae, racconta uno spaccato di vita scolastica. Tra uno scontro e l’altro i giovani riescono a fare amicizia e a raccontare al lettore i loro problemi, sempre in modo molto coinvolgente e mai triste, nonostante vengano narrati anche storie crude e a tratti crudeli, senza dimenticare in tutto questo un pizzico di romanticismo. 


Il punto forte di quest’opera sono sicuramente i personaggi, in particolar modo il trio protagonista: Jo Pae (il capo), Oh Ho Ra (il mistico) e Mu Han Ryu (il re dei piercing). Il primo è un super teppista fortissimo, esaltato e deciso a conquistarsi un impero tutto suo per contrastare le ingiustizie del mondo degli adulti. È fondamentalmente un pirla, fa di tutto per farsi del male da solo ma è anche fedele ai suoi principi e si fa letteralmente in quattro per un compagno in difficoltà. I suoi punti di forza sono sicuramente il carisma innato e il coraggio folle che lo contraddistinguono e che tanto affascinano Han Ryu. Forma una banda con le persone che man mano sconfigge, tra cui il povero Ho Ra, che, pur essendo un validissimo combattente, viene suo malgrado promosso a braccio destro di Jo Pae. Poi abbiamo Han Ryu, il mio preferito, che sembra assolutamente un drogato (e alcuni personaggi glielo fanno anche notare), con la sua faccia truce e lo sguardo sognante. Ha un modo di ragionare tutto suo (completamente fuori) e, non si sa bene come, riesce ad essere il più micidiale amico di Jo Pae e ad assumere contemporaneamente un’aria da tenero micione. Ci si mette un attimo per capirlo ma poi non si può fare a meno di amarlo. Intorno a loro gira una galassia di personaggi minori, tra cui solo pochi riescono a risaltare, come il motociclista Kim Tae Jin, carismatico, maturo e estremamente leale. 

I tre protagonisti fanno conoscenza.
Jo Pae è il pelato, Ho Ra il biondo e
Han Ryu il moro con i piercing
Gli autori riescono a mettere in piedi un fumetto smagliante, giovane e capace di appassionare il lettore. Il disegno è limpido ed estremamente dinamico e si assiste addirittura ad un miglioramento dell’opera dopo che Jeon Sang Young (lo sceneggiatore) abbandona Kim Young Oh (il disegnatore) prima del settimo volume per motivi di lavoro (e non per dissapori tra i due). In particolar modo i combattimenti riescono ad essere crudi, violenti e dettagliatissimi, portando il lettore a perdersi in una spirale di azione e sangue. A tutto questo vanno sommate le simpaticissime gag comiche che i personaggi non si risparmiano (persino nei momenti peggiori) a cui viene associato un disegno più sintetico e buffo e che spesso sono compendiate da divertentissime espressioni. Inoltre mi preme segnalare che non si tratta soltanto di una serie che parla di scazzottate ma che vengono posti in luce anche alcuni argomenti più profondi, legati al disagio delle nuove generazioni coreane, che rendono l’opera più profonda e interessante di quello che ci si potrebbe aspettare. Per sottolineare determinati momenti viene utilizzata una interessante tecnica di auto spoiler, dove è l’autore stesso a raccontare la fine di determinate vicende prima di darne i dettagli. 

Qualcuno ha fatto arrabbiare Tae Jin e
Han Ryu ... peggio per lui
Bal Jak è un’opera da leggere tutta di un fiato, piena di avventura e di sentimento. I ragazzi del liceo Sang Rok sapranno conquistare il lettore con la loro forza e la schiettezza delle loro azioni. Jo Pae sarà in grado di formare una vera banda contando solo sulla sua forza fisica (esagerata) e sulla sua determinazione, catapultando il lettore nel mondo delle bande giovanili, ricco di teppisti, scontri all’ultimo sangue e corse in moto. Pur prediligendo maggiormente le opere giapponesi posso dire con sicurezza che Bal Jak è un ottimo fumetto, interessante e ben strutturato. Chiunque ami il genere teppistico-scolastico non può farselo mancare e, se all’inizio si possono creare alcune difficoltà per via dei termini coreani al posto dei più conosciuti corrispondenti giapponesi (e i maledetti nomi che si confondono tra di loro), posso assicurarvi che la simpatia e la determinazione dei personaggi sapranno farsi perdonare lo smarrimento iniziale. Segnalo infine che il linguaggio utilizzato dai ragazzi è estremamente dialettale e scurrile, per cui è bene che le persone che non amano questo tipo di parlato si astengano dalla lettura.
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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





4 commenti :

  1. Tutti questi fumetti a tema teppistico-scolastico mi fanno sempre venir voglia di giocare a Kenka Bancho, poi mi ricordo che non è mai uscito in Europa e allora mi trattengo dal leggerli :\

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  2. Questo gioco non lo conoscevo proprio *_*
    Per che piattaforma è uscito in Jap?

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  3. Kenka Bancho 1 e 2 sono usciti su PS2, il 3, 4 e 5 su PSP. Solo il 3 è stato tradotto e uscito in America, ma non riesco a trovarlo :\ Sono la simulazione di teppismo scolastico definitiva.

    Lo stesso team ora sta lavorando su Gachitora! praticamente una specie di GTO.

    Crows lo hai letto / visto? Manga di Hiroshi Takahashi, da cui hanno tratto 2 film decisamente ben fatti.

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  4. Il trailer di Kenka Bancho è bellissimo!

    Gachitora, altrochè GTO, questo prof mi sembra molto più cattivo del caro vecchio buon Onizuka ...

    Crows non l'ho letto (in italiano non è uscito e di solito preferisco avere il manga cartaceo in mano) ma, visto che tra l'altro i film sono di Takashi Miike, provvedo subito a inserirli nella lista delle cose da vedere. ^^
    Cercavo giusto qualcosa da proporre nella serata film ^^

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