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La cover del volume italiano |
La ragazza d'inverno (春風のスネグラチカ, Harukaze no Sunegurachika) è un
manga seinen disegnato e sceneggiato da
Hiroaki Samura per l'editore nipponico
Ohta Shuppen a partire dal
2013. L'opera è completa ed è composta da un
unico volume autoconclusivo. Prima di iniziare vorrei
sottolineare che si tratta di un'opera che in alcuni punti si lascia andare
a scene di violenza e
di sesso. Non sono molte,
non sono crude come quelle de
La carrozza di Bloodharley ma l'autore è lo stesso. In Italia il volume è edito dalla
Planet Manga e offre un'edizione di
pregio in formato tankobon, con
sovraccoperta (toglietela per vedere un'altra illustrazione) e
una pagina a colori al prezzo di 7.50€.
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I due protagonisti |
Petrozavodsk, Repubblica di Carelia,
Unione Sovietica, sulle sponde del lago Onega c'è una
dacia [1] sequestrata durante la rivoluzione d'ottobre ad un qualche nobile. Un giorno del
1933 ci si presentano due strani personaggi. Si tratta di
Belka Zajcevna Sneguraja e
Ščenok Mizgirëv, una ragazza
priva delle gambe e un giovane
palesemente malato di una grave malattia che lo rende di costituzione particolarmente fragile. I due, che stanno evidentemente
cercando qualcosa, hanno dei simpatici
nomi falsi (Belka in russo vuol dire scoiattolo e Ščenok cagnolino, mentre Sneguraja deriva da Sneguročka, traducibile come "La fanciulla delle nevi") e, con uno stratagemma, si insediano
illegalmente nella suddetta dacia. Purtroppo, un solo giorno dopo il loro arrivo, l'OGPU
[2] li scova e
li arresta. Assegnati al
compagno Mikalkov, membro sempre dell'OGPU, i due si trovano a vivere proprio
in quella dacia come servitori dell'uomo.
Ma chi sono veramente i due giovani? E, soprattutto, cosa stanno cercando?
Parlare dei
personaggi senza rivelare le loro concrete identità è onestamente impossibile per cui, da questo punto in poi,
vorrei avvisare che la recensione sarà
un po' più spoilerosa di quello che è mia consuetudine (
diciamo un po' tanto!).
Mi dispiace e non vorrei rovinare la lettura del volume a nessuno, ma se non si va ad analizzare il nocciolo della questione basterebbe chiudere qui la discussione dicendo che si tratta di un bel volume e che assolutamente consigliato.
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L'identità dell'uomo |
I
personaggi principali sono due: Belka e Ščenok e il
rapporto unico che li lega è il nocciolo principale e il fulcro della storia.
Ščenok altri non è che
Aleksej Nicolaevič Romanov, il fragile
ultimo zarevič di Russia, quel figlio emofiliaco che lo Zar Nicola II aveva finalmente avuto dopo ben quattro granduchesse
[3] e che, in questa storia,
si salva miracolosamente dal massacro di Ekaterinburg. Peccato solo che la malattia del giovane sia
così grave da minacciare costantemente la sua vita, per cui gli viene affiancata Belka,
una persona speciale, plasmata in modo da aiutarlo.
Belka, infatti, non solo è
esperta di erboristeria tibetana, ma possiede anche
gli occhi di Rasputin, ossia quello
sguardo magnetico che permise allo starec (
in questa storia!) di diventare
l'unico uomo in grado di controllare la malattia del piccolo zarevič. Per via di queste sue capacità e per la fedeltà che nutre per la corona, la fanciulla smania per essere
sempre a disposizione del principe, anche quando la situazione
lo rende pericoloso per la sua stessa persona.
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Lo sguardo di Belka |
Oltre tutto,
priva di gambe com'è, neanche volendo ella potrebbe allontanarsi autonomamente dal principe, diventando, di fatto uno strumento più che una persona!
Però
Aleksej,
silenzioso, pensieroso e
di buon cuore, non accetta che la sua vita sia stata salvata a
discapito di così tante altre,
si affeziona subito alla sua nuova compagna e le impone, dall'alto della sua autorità, di
trattarlo come se fosse effettivamente suo fratello minore. Se da una parte per il giovane
è fondamentale avere sempre a disposizione Belka per
tenere sotto controllo l'emofilia, dall'altro è evidente che
le vuole bene ed è disposto a mettersi in pericolo e a sacrificarsi per
aiutarla, con la testardaggine di uno che
è abituato a non sentirsi dire di no e la tristezza di chi
non si sente adatto per il ruolo che altri vogliono affidargli.
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Il pensiero di Aleksej su Belka |
Il risultato è che i due si mettono al reciproco servizio e decidono di fare di testa propria: Belka diventa la salvezza per Ščenok e Ščenok le gambe di Belka. Questo
rapporto tra i due (che rende sereno il principe) è però
inviso a chi l'ha fatto salvare dal massacro nella speranza di
ristabilire la monarchia, in primis il famigerato principe
Feliks Jusupov [4], l'erede di una delle famiglie più
nobili dell'intera Russia, che si aspettava tutt'altra reazione dal suo giovane sovrano. Altero, nobile, stravagante e feroce,
il principe Jusopov è un personaggio che
buca la pagina ma, alla fine, ache lui è costretto
a fare i conti con i desideri di
Aleksej, ossia l'unica persona a cui non può opporsi!
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Il principe Feliks piuttosto contrariato |
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Ščenok torturato dall'OGPU, ad un passo
dal disastro |
Dal punto di vista del
disegno bisogna dire che il tratto di
Hiroaki Samura è perfetto per questo genere di storie, con il suo
stile graffiante e i suoi
personaggi espressivi, inconfondibili e anatomicamente corretti persino nelle deformità; i personaggi realmente esistiti
assomigliano in modo quasi impressionante alle vere foto che li ritraggono (ovviamente al netto di Aleksej adulto, visto che ultime sue foto lo mostrano da ragazzino). Le tavole sono tutte
molto scenograficamente studiate, con delle
ombreggiature incisive e un uso dei
retini che si sovrappone perfettamente ad un
tratteggio realizzato con il pennino. L'opprimente
atmosfera che i personaggi si trovano loro malgrado a vivere è splendidamente ricreata sulla tavola, alternando con abilità momenti di
tensione pura a sezioni della storia
meno concitate ma altrettanto significative. A completare il tutto ci sono
i costumi curati dei personaggi e i molteplici
riferimenti puntuali a personalità, fatti e luoghi storicamente accurati.
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L'immagine sotto la sovraccoperta |
Premettendo che
ho un debole per le opere a carattere storico (o ucronico) disegnate dal
maestro Samura (come La carrozza di Bloodharley o l'Immortale), devo dire che
La ragazza d'inverno mi ha letteralmente
fatta innamorare dei suoi personaggi, arrivando, alla fine del volume, a farmi
desiderare ardentemente un inesistente seguito (
maestro Samura, se mai decidesse di continuare la storia le assicuro che almeno un'acquirente l'avrebbe! [5 - SPOILER FINALE]).
I personaggi che mette in scena sono tutti splendidi e approfonditi ma il silenzioso Ščenok riesce a rubare letteralmente la scena con il suo sguardo penetrante, la sua debolezza fisica e la sua forza psicologica, condita ad una gentilezza che lo rende a dir poco adorabile. Si vede che l'autore, pur prendendosi
qualche licenza narrativa qua e là (specie sulla malattia del suo protagonista),
ha studiato per bene il periodo (a differenza di Don Bluth, che nel suo
Anastasia va piuttosto a braccio con l'ambientazione), inserendo
riferimenti puntuali a persone concretamente vissute e a situazioni realmente avvenute, e che
si diverte a condire il tutto con uno dei
What if? più romantici e dibattuti della
storia moderna.
Cosa sarebbe successo se uno dei Romanov fosse sopravvissuto al massacro di Ekaterinburg? E se quel Romanov fosse proprio il fragile e prezioso unico figlio maschio dello zar?
NOTE:
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La dacia in questione |
[1] La
dacia (in russo дача) è un'abitazione russa di campagna, di solito di proprietà di
ricchi cittadini che la sfruttano come residenza delle vacanza o per affittarla ad altri villeggianti. Durante il
periodo bolscevico molte dacie (specialmente quelle di proprietà dei nobili)
vennero nazionalizzate e poi utilizzate o come case di villeggiatura per la classe lavoratrice o come residenze per i membri del PCUS o dell'emergente elite intellettuale. In ogni caso, anche se assegnate, le dacie rimanevano
di proprietà dello stato e il diritto a usufruirne poteva essere revocato.
[2] L'OGPU era la Direzione Comune Politica di Stato o Ufficio Politico di Stato di tutta l'Unione. Nel 1934 verrà poi unita nell'NKVD e, dopo alcuni altri cambiamenti di sigla, nel 1954, diventerà infine il KGB, ossia il Comitato per la sicurezza di stato (in pratica la polizia segreta).
[3] Per un approfondimento sulla
famiglia Romanov e sulla caduta della monarchia russa rimando alla nota numero uno di
questo post.
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Il principe con il costume da boero |
[4] Il conte
Feliks Feliksovič Jusupov era un uomo ricchissimo, erede di
una nobile famiglia di boeri che discendeva dai Tatari e che si era arricchita nel corso degli anni acquistando
beni immobiliari in Siberia e sfruttando
l'industria mineraria e il
commercio delle pelli. L'enorme ricchezza della sua famiglia gli diede
grande liberà d'azione e nella sua autobiografia (
Dalla corte all'esilio), racconta di aver passato molto tempo
insieme agli zingari e
indossando abiti femminili, con cui si recava non riconosciuto nei locali di San Pietroburgo, ricevendo apprezzamenti e consensi. Diverse testimonianze lo ritennero
omosessuale e si sospetta avesse
una relazione con il granduca
Dimitrj Pavlovič Romanov, cugino dello zar in persona (questa relazione, a cui lui stesso accenna nella sua autobiografia, diede moltissimo scandalo, al punto che la zarina Alexandra rifiutò a Dimitrij la mano della figlia Olga). L'elegantissimo e mondano principe alla fine si sposò con la principessa
Irina Aleksandrova Romanova (figlia della sorella Xenia dello zar) nel 1914 ed ebbero
un'unica figlia che chiamarono Irina come la madre.
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Il principe con la moglie Irina |
La notte tra il 16 e il 17 dicembre del 1916 Jusupov ordì, insieme a
Dimitrj Pavlovič Romanov e a
Vladimir Mitrofanovič Puriškevič (un deputato conservatore), una congiura per
assassinare lo starec
Grigorij Emfimovič Rasputin, l'uomo che, grazie alla sua
presunta capacità di gestire l'emofilia dello zarevič era entrato nelle grazie della
famiglia imperiale, arrivando persino a dare consigli riguardanti
la politica estera. Rasputin fu invitato ad una cena
a casa Jusupov, dove
venne avvelenato. Tuttavia, poiché resisteva al veleno, i congiurati
gli sparano prima al fianco e poi alla schiena. Fu finito nel cortile, con un colpo in testa e il suo cadavere venne infine gettato nella Moika. La cosa più sorprendente è che, secondo l'autopsia, i polmoni del corpo erano
pieni d'acqua, per cui l'uomo ancora respirava quando fu gettato nel fiume, mostrando una sorprendente vitalità.
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Il corpo di Rasputin |
Jusupov fu mandato in
"esilio in campagna" per scontare il suo
crimine, mentre Pavlovič fu spedito
sul fronte Persiano a combattere in prima linea (cosa che però lo salvò dalle esecuzioni della famiglia imperiale). Durante la rivoluzione Jusupov
fu arrestato ma riuscì a tornare a San Pietroburgo a prendere dei
Rembrandt e dei
gioielli prima di fuggire con moglie e figlia verso
la Crimea. Qui si ricongiunse alla
zarina madre Marija Fedorovna. Dopo un lungo viaggio (in cui fu aiutata da re Giorgio V d'Inghilterra) che la portò a passare da Jalta, da Malata, dall'Italia e dalla Francia, la famiglia Jusupov arrivò finalmente a
Londra. Nel 1920 si trasferì infine a
Parigi dove i suoi membri passarono il resto delle loro vite.
Una curiosità, nel 1932 il principe Feliks fece causa alla Metro-Golden-Mayer per il film Rasputin e l'Imperatrice e ebbe il considerevole risarcimento di 25.000£.
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Partono per la Germania e
la storia finisce lì |
[5 - SPOILER FINALE] Per dire,
avrei adorato un volume in cui Aleksej si confronta con
Anna Anderson, mostrando le sue reazioni davanti
alla truffatrice e magari un incontro con
una sorella realmente sopravvissuta o con qualche parente fuggito al tempo della rivoluzione. Mi sarebbe anche piaciuto anche vederlo
confrontarsi con la sua malattia nell'ipotesi di avere dei figli. Se da una parte i suoi figli maschi sarebbero nati
sani, le femmine sarebbero state portatrici del morbo come sua madre. Diciamo che se questo volume è
molto dedicato alle origini di Belka e al riconoscimento del suo passato, mi sarebbe piaciuto un volume dove
Aleksej fosse il centro della storia.
L'ho prenotato.. andrò in fumetteria in questi giorni; spero sia lì ad aspettarmi.. xD
RispondiEliminaIo l'ho adorato <3
EliminaNon ho letto tutta le recensione (volevo evitare gli spoiler), ma mi hai convinto lo stesso :D
RispondiEliminaSecondo me è un ottimo acquisto (hai fatto bene a non leggere tutto!) :D
EliminaSembra interessante
RispondiEliminaPersonalmente l'ho trovato molto interessante :D
EliminaMi ispira tantissimo, lo voglio!
RispondiEliminaSecondo me è un ottimo acquisto :D
EliminaBello m'incuriosisce. Però! Due post dedicati alla Russia rivoluzionaria :D! Sull'altro post non ho accennato, ma qui lo faccio: molto interessante l'approfondimento storico!
RispondiEliminaPs: con la beatificazione dei Romanov (nel tuo precedente post), c'è stato un totale cambiamento d'opinione da parte del popolo russo nei confronti della famiglia reale. Per Rasputin invece non fu così. Nonostante le nuove ricerche storiche dimostrino che non fosse poi così "cattivo", anzi (da alcune documentazioni, è perfino uscito che avesse idee politiche piuttosto progressiste e che fosse dalla parte del popolo - a cui per altro apparteneva -) ancora oggi è considerato una figura negativa.
Grazie mille :D
EliminaA volte (quando riesco) mi piace fare dei gruppi di post a tema, in modo da sviscerare meglio un argomento :D
PS: Rasputin era una figura piuttosto strana. Da una parte partiva come un poveraccio, dall'altra riuscì a tessere una rete di conoscenze potentissima, che lo portò fin nella casa dei sovrani. Questo lo rese inviso sia al popolo sia alla nobiltà. Dubito che verrà mai completamente riabilitato (in ogni caso tempo che non fosse comunque un bel soggettino) ^^
Questo sembra decisamente promettente: precisione nell'ambientazione storica, personaggi psicologicamente approfonditi ... tutto quello che mi piace, in poche parole! Complimenti anche a te per la bella recensione!
RispondiEliminaGrazie mille :D
EliminaAmmetto di avere un debole per Samura ma queste sue opere storiche (o finto storiche, come La carrozza di Boodharley) sono davvero affascinanti :D
Mi hai convinta, questo me lo regalo per Natale.
RispondiEliminaOttimo :D
EliminaL'avevo sfogliato in fumetteria *.* poi quando ho visto il prezzo l'ho lasciato a malincuore sullo scaffale (avevo già tre manga in mano da comprare...) potrebbe essere un'opzione regalo visto che il Natale è vicino
RispondiEliminaSecondo me Samura è un autore che merita un sacco, ormai lo prendo ad occhi chiusi (anche se non dovrei farlo, con lui mi faccio sempre tirare) <3
EliminaMi sembra di capire che questo periodo storico ti affascini molto! ;)
RispondiEliminaIo avevo capito l'identità del protagonista maschile dalle prime pagine perchè ho letto gli approfondimenti su Anastasia e questo post uno dopo l'altro :P
Sembra un volume davvero bello. Samura mi ispira da tempo per L'Immortale e avevo adocchiato anche La Carrozza, ma mi sembra un po' eccessivo per i miei standard.
Il suo tratto è davvero bello e riesce bene a caratterizzare l'aspetto dei personaggi, da quelle poche tavole che ho visto. ^^
Sì, decisamente. In generale mi piace molto quando si parla di storie legate alla nobiltà, trovo che abbiano un loro fascino :D
EliminaEh eh eh, effettivamente tutte quelle note intorno alla famiglia aiutano ad individuarlo :P
Io adoro Samura, secondo me questo è un buon volume per iniziare a leggerlo. Non troppo criptico, non troppo violento e neppure troppo lungo (L'immortale sono una marea di volumi) ^^
Volevo dirti che l'ho letto (è la mia prima opera di quest'autore) e l'ho trovata bellissima! E poi ha tutto un senso, anche il padre che si traveste (c'era scritto che nella realtà era omosessuale) quindi non era una scena messa cosi' tanto per (questo mi avrebbe un po' lasciata "meh").
RispondiEliminaLa tua rece come sempre è molto dettagliata, ottimo lavoro! Io lo consiglio a tutti, non rimane nulla in sospeso...Molta gente è restia a comprare volumi unici per paura che la storia "non offra abbastanza" in realtà se l'autore o l'autrice riesce a calibrare bene il tutto, sono anche piu' interessanti di certe mini serie.
Grazie :D
EliminaIo adoro Samura, mi piace molto come scrive le sue storie e come riesce a far combaciare i vari dettagli. Questa volta, poi, in particolare, si percepisce molto che si è documentato per bene sul periodo storico e i personaggi :D
Spesso i volumi unici riservano gradevolissime sorprese, motivo per cui, se attirano la mia attenzione, tendo a prenderli senza pensarci troppo :D