|
Locandina dell'opera |
Batman: Gotham Knight è un film d’animazione
direct-to-video realizzato da un gruppo di
studi di animazione giapponesi per la
Warner Bros. Animation come terzo film della serie DC Universe Animated Original Movies nel
2008. Questo film è
un po’ particolare perché narra le avventure di
Batman nell’universo creato da
Nolan con la sua trilogia ed è ambientato tra
Batman Begins (2005) e
The Dark Knight (2008), mentre il Cavaliere Oscuro si occupa di
ripulire la sua città da
pazzi scatenati e da
gang malavitose. Dopo
Batman Beyond: Il ritorno del Joker, è il
primo film animato su Batman ad aver ricevuto delle
restrizioni di pubblico (PG-13) per le scene di violenza e di sangue. È stato
distribuito anche in Italia (dalla Warner Home Video) con un doppiaggio italiano.
Il film nella sua interezza è composto da una serie di sei episodi in continuity creati da diversi studi giapponesi (un po’ come gli Animatrix). Dato che ognuno di loro è caratterizzato da uno stile peculiare e da una trama propria, scriverò delle mini recensioni per ogni episodio.
1) Have I Got a Story for You
|
L'uomo in nero braccato da Batman |
Scritto da
Josh Olson e realizzato dallo
Studio 4°C, questo è il frammento di apertura del film e vede
tre ragazzi raccontare ad un loro amico di come una volta
abbiano visto il misterioso
Batman in azione. Ognuno di loro dà dell’eroe
una diversa visione (un mostro metaumano - tipo Man-Bat -, un’ombra vivente o un robot combattente) ma l’unico a
rendersi veramente conto dell’umanità del personaggio sarà proprio
il quarto ragazzo, quando alla fine lo incontrerà anche lui.
|
Batman Ombra |
Questa storia, pur essendo di
grande impatto per il modo in cui mostra
la coesistenza di Batman uomo e della sua leggenda, è la
meno originale dell’intero film, visto che
si ispira apertamente alla storia
“The Batman that Nobody Knows” di
Frank Robbins del 1973 (Batman #250), già ripreso come tema nel
meraviglioso episodio di The New Batman Adventure chiamato
“Legends of The dark Knight”.
|
Batman con l'ultimo ragazzino |
Dal
punto di vista tecnico si può osservare come
lo stile sia molto nervoso e applichi
un mix tra un character
moderno (dei ragazzi, dei mostri, dell’uomo in nero) e
uno classico (del Batman umano, che ricorda molto da vicino quello di The New Batman Adventures), ottenendo
un particolare stile a metà tra
l’iperrealismo degli sfondi e
l’aria eterea e poco concreta dei personaggi.
2) Crossfire
|
I due agenti di polizia |
La seconda storia è prodotta dallo studio
Production I.G. e scritta da
Greg Rucka e
Jonah Nolan (il fratello minore di quell’altro Nolan che fa il regista) e si focalizza sui due poliziotti,
Crispus Allen e
Anna Ramirez, che si trovano al centro del
fuoco incrociato di una tra guerra tra bande mentre portano
l’uomo in nero catturato da Batman nell’episodio prima ad
Arkham.
|
Batman in azione |
Entrambi fanno parte della
Major Crimes Unit voluta dal commissario
Gordon, ma Allen ha dei
seri dubbi sull’utilità del suo incarico, visto che la
gran parte del lavoro è svolto quello che lui considera
solo un vigilante violento e che disprezza apertamente. Ramirez, invece, nata e cresciuta a Gotham,
si rende conto molto lucidamente dell’importanza di
Batman nell’equilibrio della città stessa. Lo stile di questa parte è
realistico, con personaggi e situazioni disegnati in modo
dettagliato e
espressivo, in contrasto netto con lo stile a tratti onirico del primo episodio.
3) Field Test
|
Bruce Wayne molto anime |
Per la terza storia del film arriva lo studio
Bee Train, su testo di
Jordan Goldberg, che offre un character design
troppo nipponico per il personaggio di Batman. Se proprio devo dire
il design del mantello con quella fascia sulle spalle e il fatto che Bruce Wayne abbia
un capello castano da studente giapponese e gli occhi scuri non mi hanno convinta per nulla (lo sguardo è troppo dolce e da ragazzino e dov’è la mascella volitiva?).
Anzi, all’inizio non avevo nemmeno capito che si trattasse di lui!
|
Batman con il dispositivo che
respinge i proiettili attivo |
Se lo Studio 4°C ha pestato un po’ la mano con
la citazione, qui succede il contrario, e sembra che chi ha disegnato il personaggio
non abbia mai letto o
visto nulla di Batman. Invece,
la storia è abbastanza interessante e mostra un
Batman che studia con
Lucius Fox (ricordo che nella continuity nolaniana Fox è il fornitore di giocattoli di Batman) delle
nuove armi da utilizzare, scontrandosi con
l’impalpabile limite che divide la sua sicurezza personale e il rischio che qualcuno ci lasci
involontariamente le penne. In realtà l’espediente narrativo usato è
abbastanza prevedibile (specie se si ha una conoscenza anche basilare della fisica) ma
funziona decisamente bene.
4) In Darkness Dwells
|
Batman vs Killer Croc |
Questo episodio riesce a mettere in scena una ricchezza narrativa unica, tirando fuori un
mostro misterioso che rapisce un
cardinale, le
fogne di Gotham,
il buio che avvolge Batman mentre parla con
i dimenticati del sottosuolo, una
vista mozzafiato della città dall’alto, il ritorno dello
Spauracchio e uno scontro con
un essere che ormai non è più del tutto umano.
|
Gotham City dall'alto |
Lo stile che
Madhouse (su una scrittura di David S. Goyer) imprime al suo frammento di film
un tocco moderno e
sintetico che unisce
elementi classici (il cappotto di Gordon, le indagini, le fogne sporche e rugginose) a una visione più
allucinata a e da
incubo del solito della città e a elementi
moderni e
efficaci (come il respiratore di Batman e il suo visore nella maschera, oltre al costume stesso, che è più un armatura di un semplice costume).
|
Lo Spauracchio (Scarecrow) |
I dialoghi sono
decisamente incisivi e rimarcano ulteriormente lo stile dell’opera, visto che viene usato
l’espediente narrativo di tenere l’eroe sempre in
contatto radio con il commissario, così, tra uno scontro e l’altro, è costretto
a spiegare cosa succede. Il risultato è un episodio
dinamico e efficace, in cui, forse, la cosa che mi è piaciuta di meno è
il character design del viso di Batman (spesso troppo tondo per i miei gusti) anche se, con le sue
ombre marcate, è perfettamente integrato con lo stile dell’opera.
5) Working Through Pain
|
Bruce, finalmente si sono ricordati
che hai gli occhi azzurri |
Questo è l’episodio più introspettivo ed è anche quello che tra tutti
mi è piaciuto di più e mostra come Batman abbia imparato a
gestire il dolore. Apre con un Crociato Incappucciato
ferito da uno scontro a fuoco e dolorante che ha
un lungo flashback del suo addestramento
in Africa e
in India. Il
character design, nuovamente offerto dallo
Studio 4°C, questa volta però lo scrittore è
Brian Arzarello , è molto
diverso da quello ci si era visto nel primo episodio e mette in scena un Batman
realistico e
molto umano che, facendo sua l’arte di
superare il dolore, diventa un eroe ma
non riesce comunque
a superare il trauma che l’ha condotto nel suo
viaggio d’addestramento.
|
Batman cerca le pistole nella discarica |
Alla fine dello spezzone, quando
Alfred lo va a recuperare in quella discarica di rifiuti e
lo trova con le braccia piene di armi non sembra un terrificante eroe ma solo
un bambino spaventato. Il
character design è sintetico e elegante e realizza in modo ottimale
il contrasto visivo tra il Bruce Wayne
giovane in addestramento e il Batman ormai divenuto
un eroe vissuto e armato fino ai denti.
6) Deadshot (Madhouse)
|
Batman indaga |
L’ultimo pezzo del film è stato nuovamente affidato allo studio
Madhouse su testi di
Alan Brunett, che offre un cattivo
spietato e
preciso come
Deadshot (per chi non lo sapesse è un super cecchino precisissimo) che affronta Batman con quelle
armi da fuoco che lui tanto
aborrisce perché hanno causato
la morte dei suoi genitori (e c’è anche un mini flashback).
|
Deadshot pronto per un altro
omicidio |
Lo scontro
è serrato, una sorta di gara di
nascondino su larga scala, che poterà il vigilante mascherato a
stanare un cecchino che si sente invincibile dalla sua tana. Lo stile è di nuovo
realistico e basato
su ombre nette e
molto evidenti, ma indubbiamente
diverso da quello visto nel quarto spezzone, visto che
rinuncia alla mostruosità che faceva da cardine all’altro, basandosi interamente
sul realismo.
Menzione speciale all’Alfred in cuffia con Batman che gli dice al volo quali sono i treni che passano.
Conclusioni
|
Il commissario Gordon nell'ultimo
spezzone |
In definitiva
Batman Gotham Knight è un buon lavoro, che riesce a offrire
una visione molto particolare dell’eroe mascherato,
tirando anche
fuori nemici blasonati come
Scarecrow,
Deadshot e
Killer Croc e racconta
una storia coerente e
molto interessante. Assolutamente da non perdere sono
gli scorci di Gotham disegnati con i
diversi stili, ma la parte più intrigante è che
Batman,
sempre lo stesso Batman, grazie all’espediente narrativo dei
segmenti differenti può mostrare diversi
aspetti della sua personalità e del suo stesso
personaggio, interpretando a volte la parte del
bravo eroe, a volte quella del
vigilante ringhioso e a volte quella del
bambino traumatizzato che ancora si domanda perché i suoi genitori siano morti.
|
Alfred recupera Batman nel
quinto episodio |
Il
comparto audio completa perfettamente il quadro narrativo con la sua
colonna sonora ricca e travolgente e il
doppiaggio perfetto in lingua inglese (nonostante la produzione originale nipponica, con Kevin Conroy ad interpretare Batman!) Esiste anche un
doppiaggio giapponese e trovo che sia anche molto ben riuscito (Batman è interpretato da Tesshō Genda - il suo storico doppiatore nipponico - in tutti gli episodi tranne il terzo, in cui la voce è offerta da Shinichirō Miki, già voce di un sacco di personaggi tra cui l'Hijikata di
Hakuoki Shinsengumi Kitan).
Il trailer del film
Per chi se li fosse persi, ecco gli altri post del progetto su Batman:
Che post interessante *___* Mi piace quando gli Usa incontrano il Giappone in fatto di animazioni!
RispondiEliminaE comunque dalle immagini che vedo si vede molto lo zampino dei nipponici ^__^
Grazie ^^ Quando USA e Giappone si incontrano si viene a creare un mix davvero unico! I giapponesi non possono far a meno di lasciare il loro marchio, è più forte di loro ^^
EliminaTutti i cartoni animati dovrebbero essere così: sceneggiatura e regia occidentali + realizzazione tecnica nipponica.
RispondiEliminaComunque, Bee Train al rogo. Ci fosse stato un anime marchiato da loro che mi fosse piaciuto. Uno!
Sono andata a vedere (non ricordo mai quale studio ha realizzato cosa) e, effettivamente, è autore di diverse ciofeche, come la serie di Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE, uno dei peggiori adattamenti di manga della storia XD
EliminaBelli.. *o*
RispondiEliminaMi piacerebbe un sacco vederne qualcuno!
Chissà se qualcuno ha fatto i sub in italiano! :p
La versione che ho trovato io ha anche la traccia in italiano e ho visto che esistono anche dei sottotitoli ^^
EliminaChe produzione interessante! ^^
RispondiEliminaHo visto diverse cose degli studi I.G., Madhouse e 4°C anche se ho sempre difficoltà a far corrispondere lo studio alla serie, perchè non presto mai molta attenzione a questo elemento ^^" però ricordo che diverse cose che avevo visto mi erano piaciute :)
Personalmente trovo che sia una produzione davvero molto particolare che riesce a far collimare in modo organico due modi di raccontare storie (quello nipponico e quello made in USA) spesso molto distanti!
EliminaDi solito non guardo il nome dello studio di produzione fino a quando non ho finito la serie (e di solito quando lo faccio è per scrivere la recensione), per non farmi influenzare dal giudizio che ho di loro opere precedente ^^
È da un po' che non vedo film a episodi con più stili, deve essere interessante e mi sembra anche animato bene: bello il mantello nella prima scena del trailer!
RispondiEliminaSe hai visto la trilogia di Nolan (o almeno la prima parte) dà anche un po' di spessore al personaggio di Batman ^^
EliminaUhm, potrebbe essere un bel regalo per un mio amico! Grazie!
RispondiEliminaSono sempre felice di essere utile ^^
Elimina