martedì 4 settembre 2012

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Sakamichi no Apollon - Un’amicizia legata dal jazz

I protagonisti sulla salita che porta verso la loro scuola
superiore
Sakamici no Apollon (坂道のアポロン, La salita di Apollo, per gli anglofoni Kids on the slope) è una serie anime del 2012 composta da dodici episodi e tratta da un manga josei del 2007 realizzato da Yūki Kodama. Per una santa volta l’avevo anche vista subito dopo la fine della sua messa in onda (aspetto praticamente sempre che le serie siano complete, visto che detesto cordialmente dover attendere una settimana per l’episodio successivo, e spesso finiscono semplicemente nella “lista infinita”) ma avevo già iniziato la trafila della trenta giorni di anime e manga, per cui ho deciso di rimandare ad adesso la recensione (per la serie essere sempre sul pezzo). La serie è diretta da  Shinichirō Watanabe (I cieli di Escaflowne, Cowboy Bebop, Samurai Champloo, Eureka SeveN), prodotta dallo studio MAPPA e ha una colonna sonora composta da Yoko Kanno. Qualche tempo fa avevo già recensito una serie basata sul metalRecensione di Detroit Metal City e una basata sulla musica classicaRecensione di Nodame Cantabile adesso è il turno del jazz!

Kaoru nella sua nuova scuola
All’inizio dell’estate del 1966 il giovane Kaoru Nishimi si trasferisce nel Kyushu per andare a vivere con dei parenti. La sua situazione famigliare è un classico da anime: madre che l’ha abbandonato da piccolo, padre sempre via per lavoro, zia bacchettona e cugina stronza da morire. Ovviamente si trova da schifo anche perchè è scemo e si fa trollare dalla suddetta cugina nella sua nuova dimora e vorrebbe solo tornarsene a vivere con il suo amato paparino, contando anche che, essendo un tipo anonimo e riservato (e, aggiungerei deboluccio), ha difficoltà a fare amicizia con i nuovi compagni. 
Kaoru scopre che Sentarō, che ha appena visto menare
i tizi con la chiave, è nella sua classe
Oltretutto soffre di un disturbo che lo spinge a scappare dai luoghi chiusi (tipo la scuola) a cercare riparo in luoghi aperti (direi che è un po’ claustrofobico ma non mi sbilancerei troppo). La chiave della terrazza della sua nuova scuola è, manco a dirlo, in mano ad un gruppo di teppisti e il giovane Kaoru, colto da una crisi di panico, ha la geniale idea di chiedere aiuto ad una specie di gigante (Sentarō Kawabuchi) che stava marinando* allegramente la lezione sonnecchiando su alcune sedie. Da quel momento nasce una sorta di travagliata amicizia tra i due, cementata anche dalla figura di Ritsuko Mukae, amica di infanzia di Sentarō e amore segreto di Kaoru, e soprattutto dalla musica jazz, che sarà proprio Sentarō a insegnare a Kaoru.

"Il triangolo no, non l'avevo considerato ..."
I personaggi principali sono i tre di cui si è parlato nella trama, che formano un triangolo amoroso del genere “lui ama lei e lei ama l’altro”. Kaoru è un ragazzo timido, introverso, abituato a non farsi notare, proveniente da una famiglia altolocata e con difficoltà ad esprimere i propri sentimenti, mentre Sentarō è un giovane grande e grosso, energico, per nulla interessato allo studio e pieno fino al collo di problemi famigliari (tanto per iniziare sono poveri e molto numerosi). 
Una sessione live con Sentarō, Kaoru (al piano, anche se
non si vede), il padre di Ritsuko e Junichi
Ritsuko è una classica ragazzina giapponese media. Di quelle senza particolari pregi e senza particolari difetti, non è nemmeno troppo carina, pur non essendo brutta. Se dovessi proprio definirla con una parola, direi neutra. Al trio protagonista si unisce un’altra coppia di personaggi, Yurika Fukahori (la classica bellissima e bravissima signorina di buona famiglia) e Junichi Katsuragi (un geniale trombettista, studente all’università di Tokyo che ogni tanto suona con i ragazzi). L’intera serie è basata sulla maturazione e la presa di coscienza dei sentimenti di questi personaggi che, prendendo decisioni non sempre encomiabili, cercano in ogni modo di trovare un loro posto nella società.

Risuko (a sinistra) e Yuriko (a destra) in pullman insieme
Dal punto di vista tecnico si tratta di un’opera di ottimo livello, caratterizzata da un disegno stiloso e molto curato. I personaggi sono tutti facilmente distinguibili tra di loro e così espressivi da riuscire ad esprimere i propri sentimenti senza necessariamente parlare. Molto interessanti e ben realizzati sono anche i dettagli dei vari fondali, che donano una perfetta atmosfera retrò leggermente campagnola. 
Kaoru al pianoforte (le scene dove i personaggi suonano
sono realizzate in modo impeccabile)
Una nota speciale merita infine la colonna sonora, che presenta un mix di brani musicali occidentali ormai classici che riescono ad esulare da una bieca funzione di accompagnamento, riuscendo a coinvolgere i personaggi stessi. Il jazz (genere peculiare che viene suonato dai protagonisti e che pervade la scena) è un tipo di musica abbastanza difficile, ma, plasmato con sapienza da Yoko Kanno riesce sia a sottolineare i momenti cruciali della serie, sia ad esprimere musicalmente le emozioni e i sentimenti dei personaggi.

Kaoru e Ritsuko nel negozio di musica del padre
della ragazza
In definitiva si tratta di una serie molto interessante che, pur non presentando nulla di innovativo (sempre di patemi d’animo di adolescenti si parla e anche le situazioni che si creano hanno un vago sapore di “già visto”) riesce a coinvolgere pienamente lo spettatore e a non far pesare troppo le parti prettamente musicali. Premettendo che io non amo il jazz (troppo artificiosamente sofisticato per i miei gusti), posso dire di essermi vista questa serie in un colpo solo, apprezzando parecchio anche le scene dove i personaggi effettuano delle jam session
I patemi d'animo del giovane Sentarō
Le due cose che forse mi hanno lasciata un po’ più perplessa forse sono Ritsuko, un personaggio assolutamente insipido e privo di charme (e non capisco come mai tutti facciano carte false per essere sua amica o il suo ragazzo) e il modo in cui viene tratteggiato il rapporto tra i due ragazzi protagonisti. In alcuni momenti sembra di star vedendo uno shonen-ai mancato! Preferisco che le cose siano meno ambigue: o si tratta di uno shonen-ai come si deve (con tutti i risvolti del caso e senza personaggi femminili a distogliere l’attenzione) o vorrei che il regista evitasse inutili rossori sulle guance dei suoi personaggi. 

* Credo che marinare si dica solo a Torino, comunque vuol dire saltare le lezioni, tagliare, fare forca o similari. In pratica il giovanotto, in pieno orario scolastico non era in classe ma cazzeggiava per i fatti suoi.


L'opening della serie

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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





34 commenti :

  1. "Marinare" si dice anche qui.. come anche "bigiare" e "far filone".. ahahaha! Quanti ricordi!
    Cmq questo anime è in attesa di visione.. ce l'ho bello e pronto che mi aspetta! xD

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    1. "Bigiare" si dice anche qui ma "Far filone" no. Probabilmente allora era "Tagliare" in modo prettamente locale ;-P
      L'anime è rapido e indolore, un paio di serate ed è andato ^^

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  2. anime molto interessante...ne ho sentito parlare molto bene: quasi quasi "lo provo"! ; )

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    1. Assolutamente consigliato! Nonostante non sia nulla di stupefacentemente innovativo è una gradevolissima visione ^^

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  3. A me è piaciuto molto, come dici tu non ha nulla di innovativo ma il rapporto tra i due ragazzi è coinvolgente, concordo con l'inutilità di Ritsuko (ma anche quello è un classico delle figure femminili centrali in anime e manga, così le ragazzine possono riconoscervisi), mi ha invece toccata molto la vicenda di Yurika e Junichi.
    Forse la cosa che ho preferito è l'atmosfera generale, sottolineata dalla colonna sonora: anche io non ascolto jazz, ma in questo contesto si inseriva alla perfezione, aiutava a comprendere i sentimenti dei personaggi, non era insomma solo un sottofondo ma un elemento fondamentale all'interno della serie.

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    1. Ritsuko mi è rimasta proprio antipatica come personaggio, indecisa, ininfluente e anche l'unica a non aver aspettative per se stessa se non continuare a respirare regolarmente XD
      L'atmosfera generale è il must della serie, la nota veramente innovativa. Sia la colonna sonora che gli sfondi concorrono equamente all'effetto che non si può negare sia di impatto ^^

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  4. Uno shonen-ai mancato xD questo mi riporta alla mente 07-ghost, chissà cosa ne penserai non appena lo guarderai ^^

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    1. 07-Ghost ce l'ho qui in caldo sull'hard disk, appena mi si libera un po' di tempo (ho un altro paio di serie in corso) lo guardo ^^

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  5. Marinare si dice anche a Milano! Credo di avere già letto la recensione di questa serie sul blog di Elena, ma, anche se l'idea non mi dispiace (e neanche il jazz), credo che passerò perché ho ancora 2000 cose che mi piacciono di più da vedere XD

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    1. La sua recensione non l'avevo ancora letta per non farmi pre-influenzare su una serie che avevo intenzione di vedere già di mio. Il problema delle liste immondamente lunghe è sempre annoso XD

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  6. Jazz troppo "artificiosamente sofisticato"? Definizione tanto infelice quanto ridondante.
    Eppure cosa diceva più volte Sentaro a Kaoru? Di buttarsi, perchè se si pensa troppo a fare un pezzo ne esce una schifezza. Allora sì che sarebbe artificioso, ma mai peggio di così.

    Hai notato l'omaggio a Orange Road quando entra in scena per la prima volta Yuriko col suo cappello di paglia? Era praticamente Madoka <3

    Sulle strizzatine d'occhio cripto gaie sono invece assolutamente d'accordo. Il punto è che Sentaro e Kaoru sono sicuramente etero, e tutti quegli strusciamenti, mani che si toccano e sguardi ambigui vari sono puro, meschino fanservice per far abboccare le yaoiste più incallite. Se fossi stato Watanabe avrei usato più polso e mi sarei imposto maggiormente per limitare o evitare del tutto certe scene, a favore di un maggiore approfondimento di alcuni personaggi, tipo la stessa Yuriko o il trombettista fumatore (un genio, fuma e suona uno strumento a fiato).
    Si vede che l'hanno pagato profumatamente per farlo lavorare senza lamentarsi troppo.

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    1. Quella definizione l'ho scritta appositamente per vedere se saltava fuori qualcuno a criticarla ;-P
      Sul jazz, pur non conoscendo nomi e autori, alla fine ne so abbastanza (in casa mi c'è un appassionato sorprendentemente coriaceo) e conosco tutta la solfa dell'improvvisazione. Sono proprio le sonorità che trovo "artificiosamente sofisticate", un voler primeggiare a tutti costi nella tecnica pur facendo finta di stare creando la cosa genuinamente di getto. Parlandoci chiaramente per suonare del jazz bisogna conoscere la musica, conoscerla bene e sfruttare tutti gli artifici possibili per far collimare le melodie dei vari strumenti.

      Probabilmente cambiare troppo il rapporto tra i personaggi rispetto a quello che si aspetta dal manga avrebbe fatto imbestialire i fan storici della serie e quindi anche Watanabe si è dovuto piegare nel mantenere coerenza con l'opera originale. Personalmente è proprio con la Kodama che ce l'ho. XD

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    2. Ma secondo me stai facendo confusione con il progressive. Quello sì che è pieno di precisini della fungia del suono, che si capiscono soltanto loro.
      Ma i pezzi più famosi del jazz sono stati apprezzati da tutti, anche dai più ignoranti in fatto di musica. Per esempio a chi non piace Fly me to the moon? Una sua cover è stata persino messa come ending song in Evangelion.
      La fama di genere 'sofisticato' è più dovuta al fatto che il jazz sia seguito praticamente da sempre da un sacco di fighetti snob.

      E per inteso, per suonare QUALSIASI genere bisogna conoscere la musica. Vale per la classica così come per il metal. Altrimenti qua siamo tutti musicisti professionisti.

      Ma tu hai letto anhe il manga di Sakamichi no Apollon? Io ho visto soltanto l'anime e l'idea di ritrovare certe situazioni sinceramente inutili anche su carta mi ha fatto desistere da cercare persino le scan. A questo punto mi sembra che i miei sospetti siano fondati...

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    3. No, no, ti assicuro che non faccio confusione XD

      Non sto parlando in particolare dei pezzi più famosi (che comunque non sono tra i miei preferiti), sono proprio la sonorità di fondo del genere, il tempo (inteso come velocità del pezzo) e il ritmo (non amo troppo il sincopato) che non sono nelle mie corde, per dire, non amo tantissimo tutti i pezzi degli AC/DC perchè a tratti li trovo un po' jazzati come sonorità.

      Oltretutto il jazz tende a venirmi la noia in tutte quelle parti improvvisate tirate per le lunghe (dove i musicisti fanno sfoggio di tutti i virtuosismi che conoscono). Parti che sono, invece, la punta di diamante del genere.
      Il jazz è sofisticato, è "musica colta", si copre della patina di "musica d'arte" e per mantenere questo "status" deve impegnarsi presentando soluzioni tecniche sempre più raffinate e alternative ai classici standard. Ovvio che ogni musicista deve saper suonare il suo strumento per essere tale ma quando senti un jazzista all'opera si vede esattamente il punto in cui si stacca dalla melodia principale e comincia a improvvisare, tirando fuori tutto il suo bagaglio tecnico.

      Non so se mi sono spiegata bene (visto che non sono una cultrice del genere, per cui determinate cose le sento principalmente ad orecchio).

      Tornando a Sakamichi no Apollon, il manga l'ho solo sfogliato ma ho trovato le stesse identiche espressioni e situazioni (rossori compresi) che c'erano nell'anime ^^

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  7. Proprio ieri parlavo di jazz con un mio amico!
    Bella segnalazione, ci darò un occhiata

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    1. Ottimo, la serie è abbastanza interessante (sempre ricordando che è basata su adolescenti) e ha una sua nota di particolarità nelle atmosfere ^^

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  8. anche io ho visto di recente questa serie e mi è piaciuta molto ^^ soprattutto per l'atmosfera "retrò" :) io di Jazz non ne capisco nulla, però ho comunque apprezzato la colonna sonora e mi piaceva un sacco vedere i personaggi suonare "dal vivo". Devo dire che all'inizio Ritsuko mi sembrava simpatica, poi però ha cominciato a diventare troppo pesce lesso =.= io detestavo quel tizio (di cui non ricordo il nome) con una voce odiosa che voleva diventare una star >.>
    Per l'atmosfera shonen-ai, anche io preferisco una distinzione più netta (anche se a molti Sakamichi penso sia piaciuto proprio per la sua ambiguità ?_?), però penso che non sia colpa del regista ma proprio dell'autrice...almeno da quanto mi ha detto mia sorella che ha letto anche il manga ^^
    In breve: sono d'accordo con te xD una serie che non brilla per originalità dell'intreccio narrativo ma che sa comunque coinvolgere :)

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    1. La colonna sonora è particolarmente curata, tant'è che l'ho apprezzata anche io che, invece, non amo molto il genere jazz. Il ragazzino si chiama Seiji Matsuoka. Personalmente questi personaggi non riescono a starmi nemmeno troppo antipatici, dato che sono costruiti appositamente per essere presi in uggia (poretti, mi fanno sin pena XD). Che lui alla fine avrebbe fatto la figura del cioccolataio al festival era scontato (serviva per mettere in luce i protagonisti) e, infatti, sono stata contenta che alla fine ce l'abbia fatta a raggiungere i suoi scopi ^^

      Come serie l'ho trovata anche io carina e coinvolgente, decisamente ben riuscita ^^

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  9. Per quanto riguarda lo shonen-ai credo fosse pensato per essere ambiguo sin dal principio anche se non capisco questa scelta (come dici tu, o lo fai in un modo o in un altro). E neanche capisco l'esistenza di Ritsuko, unica cosa dell'anime che mi fa alzare il sopracciglio.

    Per il resto, bellissimo bellissimo anime una vera delizia per gli occhi *_* I sentimenti sono espressi in modo così coinvolgente e delicato... e Poi Yoko Kanno e il Jazz, dai. Andrebbe visto solo per questo.

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    1. Sì, sì credo anche io che fosse pensato proprio così. Tant'è che sfogliando le scan ho trovato le stesse identiche espressioni nei due personaggi maschili.
      Ritsuko è talmente neutra che sbiadisce ancora di più in confronto alle altre personalità che la circondano. La scena più spassosa, secondo me, è quando Yurika la pettina con il fazzoletto da povera contadinella disperata XD

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    2. speriamo che lo portino in Italia *-* secondo me ci sono buone probabilità :)
      xDDD "povera contadinella disperata"! LOL!

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    3. La serie ha fatto abbastanza successo, per cui qualche speranza c'è (in fondo siamo pieni di case editrici di nicchia, anche se il josei non tira molto in Italia) ^^

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  10. Ma povera Ritsuko, che vi ha fatto? Lei è la classica ragazza da sposare *__*
    Io la preferisco di gran lunga a quella gattamorta di Yurika.

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    1. In realtà non ha fatto quasi nulla di male, è solo caratterizzata come un'acciuga sotto sale. Un po' come Jessica Rabbit "non è colpa sua, è che la disegnano così" ;-P

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    2. Ma a me invece piace proprio così com'è. Lei è quella donna che ti urla dietro quando stai per fare qualche cavolata, è la prima a farti un pensiero al tuo compleanno o a natale, è quella che ti incoraggia se stai giù di morale. Come non farsela piacere?
      Altro che acciuga, è l'unica vera Donna là in mezzo, e con la D maiuscola. Il brutto è che le cose migliori ce l'abbiamo a volte sotto il naso e non ce ne accorgiamo. Credo che l'autrice con Ritsuko volesse esprimere proprio questo, basti pensare infatti a come ha reso il rapporto tra quel maccarone di Sentaro e la stessa Ritsuko ;)

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    3. Bhe è anche quella che non capisce bene cosa fare, che impiega mesi e mesi a rendersi conto dei suoi stessi sentimenti e che non mostra mai un'iniziativa o idea personale che sia una. Ritsuko è neutra, piatta, senza immaginazione, costretta nel suo stesso schemi mentale di brava ragazza a tutti i costi (cosa che invece Yurika riesce a superare).

      Dal punto di vista femminile è un personaggio un po' deprimente, sempre un gradino al di sotto di tutti i personaggi maschili della serie (compreso l'idiota che vuole sfondare nel Pop), incapace di avere anche solo un suo sogno personale e che vive di luce riflessa da quelli degli altri (Sentaro, Kaoru, Junichi e persino suo padre). Nel momento del vero bisogno si rivela anche inutile. Secondo me non è una Donna con la D maiuscola ma uno spettro di donna, uno che serve solo a decorare lo sfondo e a tenere la casa ordinata XD

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    4. Ma scusa cosa pretendi da una ragazza che è ancora in età da superiori? :P
      Dopotutto è pur sempre una teeanger, ma di sicuro è quella con la testa più sulle spalle là in mezzo.Che poi abbia dei dubbi anche lei mi sembra comunque normalissimo, amorosi o di qualsiasi altra natura possano essere.
      Poi, brava ragazza a tutti i costi non direi proprio. Non è costretta da nessuno a esserlo, nè tantomeno da sè stessa. Lei ha ricevuto una specifica educazione ed è cresciuta in un certo modo, e di sicuro si è sentita meno oppressa di Yurika o Kaoru, che invece sono rampolli di famiglie tanto benestanti quanto ottuse.
      In soldoni, Ritsuko è così naturalmente, Yurika invece no. Senza contare che quest'ultima da sola non avrebbe combinato nulla e si è aggrappata disperatamente a Jun'ichi per uscirne.
      A me sembra che tu detesti Ritsuko più per partito preso che per altro. :/

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    5. Più che con la testa sulla spalle la definirei ben indirizzata ad una futura vita da casalinga disperata XD

      Vedi ben anche il finale SPOILER Kaoru ha successo con un lavoro di prestigio come il medico, Yurika e Junichi hanno formato una famiglia e Sentaro ha trovato la sua strada come prete. L'unica che vegeta nel nulla è lei XD
      Non dico che abbia ricevuto un'educazione opprimente ma che ricalchi lo stereotipo limitante della casalinga perfetta, della donna tutta lavoretti a maglia e niente aspirazioni ed è per questo che dico che è un personaggio deprimente dal punto di vista femminile. In che cosa si realizza lei? In che cosa lei mostra il suo talento? In che cosa lei si distingue? In che cosa presenta creatività o originalità? In nulla. Bella roba XD
      Persino l'Otaku dei treni ha più personalità di lei XD

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    6. Ti sfugge il nocciolo della questione: Ritsuko è felice così com'è. Ecco perchè a me piace. Non è nemmeno una che si accontenta, perchè già in quel caso farebbe una sorta di violenza verso sè stessa. Ritsuko ti mette in pace con il mondo soltanto a starci insieme qualche minuto. Non mi meraviglio che più di un maschietto sia rimasto colpito da lei.
      Ma finchè tu continui a vederla da femminuccia ed io da maschietto non ci troveremo mai d'accordo, ed è giusto così.

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    7. Ritsuko è veramente felice così o si bastare la vita che ha? Vuole davvero fare la tappezzeria? Questa è la fondamentale domanda di fondo ^^

      Credo comunque anche io che la discussione procederà per sempre su due binari paralleli, anche perchè la gran parte del succo della questione è basata sul "Mi piace" o "Non mi piace" la tipologia del personaggio ^^

      Comunque è sempre interessante sentire opinioni diverse ^^

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  11. Belle le musiche, ma personaggi e storia davvero banali e troppo, troppo shojo per i miei gusti.. abbandonato dopo pochi episodi. Si fa prima ad ascoltare un album di John Coltrane :P

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    1. Questo rientra in categoria josei ma pur sempre ha come target primario le donzelle, per cui nel romanticismo ci sguazza. L'idea della musica gli regala un'atmosfera molto particolare ma, se non ami il genere, non c'è nulla da fare ;-P

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  12. Ordunque, avevo iniziato a vederlo, poi cause di forza maggiore (ossia mancanza di tempo e afa allucinante), mi avevano tenuta lontana dal pc perciò ciò che dirò si basa sulla visione di circa un terzo degli episodi.
    Alura, l'idea di fare un anime incentrato sul jazz mi è garbata parecchio. Non sono una fan del genere e ammetto candidamente la mia più completa ignoranza in materia (essendo più portata verso il southern rock e il metal), ma ascoltare una colonna sonora jazz è stato piacevole.
    I protagonisti mi hanno fatta torcere un po' il naso: a parte Sentaro (gran figo XD), Kaoru e Ritsuko mi sono risultati un po' indigesti. Il primo perché è il classico ricco infelice con paturnie a carico e la seconda perché più ameba di lei ne ho viste poche...ma come diamine fa ad avere la fila di pretendenti? In base a quale invisibile carisma?! O_o Mah...
    Per quanto riguarda l'alone shounen-ai sinceramente non l'ho capito. Parlo sul serio: io non ho mai visto due etero comportarsi così con quegli inutili rossori e sguardi di gelosia. Tanto più che non si va da nessuna parte, sono scene gratuite che non c'entrano una mazza. Non ho compreso qual è l'intento di questi strani atteggiamenti: forse solo mero fanservice? Boh.
    Sono però curiosa di vederne la fine...

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    1. Come gusti musicali ci avviciniamo abbastanza ma devo dire che la parte jazz è stata studiata molto bene e non è mai pesante.
      Kaoru è un protagonista classicissimo, sia come character design che come carattere (per dire ricorda mille altri suoi colleghi come Kimihiro Watanuki di xxxHolic, per fare un esempio) e calza tutto il tempo la parte che gli è stata assegnata senza intoppi. Classico ma efficace. Sentaro è mitico ma anche lui non è esattamente una novità (non so perchè tutti quelli secchioncelli debbano essere occhialuti, mingherlini e con i capelli neri e tutti quelli scarsi e un po' buzzurri grandi grossi e castani ;-P) mentre Ritsuko mi fa proprio cadere le braccine. Non ce la faccio proprio con una tappezzeria sbiadita come lei XD

      Rimango dell'idea che tutto quel finto shonen-ai fosse fanservice per le amanti del genere e nulla più XD

      Guarda la fine che ... ;-P non te lo dico ;-P

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