Peach Girl - L'importanza di avere una buona protezione solare!

Chi è il criminale di guerra che ha scelto
il sottotitolo? Ma quale dolcezza!

Peach Girl  (ピーチガール Pīchi Gāru) è un manga shōjo realizzato da Miwa Ueda tra il 1997 e il 2003 per la casa editrice Kodansha e conta in tutto diciotto volumi. Per via del suo grande successo, la serie è stata adattata in un anime (composto da una serie da venticinque episodi) nel 2005 e in un dorama live action di produzione taiwanese nel 2002, composto da tredici episodi. In Italia il manga è edito dalla defunta Play Press in una versione economica da edicola, mentre la serie animata (di qualità inferiore rispetto alla controparte cartacea) è ancora inedita (ma disponibile tramite fansub).
Il titolo della serie deriva dal nome della protagonista, Momo ,  che in giapponese può significare anche pesca (da cui Peach Girl, ragazza pesca).

Momo con Kairi (a sinistra)
e Toji (a destra)

Momo Adachi è una ragazza che ha da poco iniziato le superiori. La sua particolarità è quella di abbronzarsi molto, per cui, avendo fatto parte del club di nuoto, ha una bellissima carnagione dorata. Purtroppo, per alcuni giapponesi (che aspirano ad avere un incarnato pallido da bambolina di porcellana) è un problema e passa la sua vita a spalmarsi di creme solari a super protezione e a cercare di schermarsi dal sole. Tra l’altro, appena iniziata la nuova scuola si rende conto di essere tenuta a distanza dalle compagne, che la evitano come un’appestata. L’unica a rivolgerle la parola è Sae Kashiwagi, una bella ragazza mora con l’incarnato latteo, che si dichiara sua grande amica ma che ha la brutta abitudine di copiarne abbigliamento e accessori.

Sae intenta a dar fastidio a Momo

Momo, ovviamente, è pazzamente innamorata di Kazuya "Toji" Toujigamori (da qui in poi Toji, che sto nome è impronunciabile), un suo ex-compagno delle medie, che ne ricambia l’amore, arrivando in breve tempo a mettersi con lei. Tutti vissero felici e contenti? Nemmeno per sogno! Sae, infatti, non è l’amica che sembra e farà di tutto per distruggere psicologicamente la povera Momo, arrivando a farla ostracizzare dalle compagne (raccontando storie fasulle come il fatto che ha avuto un aborto e similari; il fatto che le altre la evitino è solo colpa sua - non capisco bene questa cosa ma pare che i ragazzi giapponesi siano sempre pronti a maltrattare qualcuno) e facendola anche allontanare da Toji con l’inganno.

Momo maltrattata dalle compagne

Arriverà ad aiutarla (non richiesto) Kairi Okayasu, uno strano ragazzo che sembra riuscire a vedere la reale natura di Sae dietro a tutte le bugie che racconta in giro e la tratta come la vipera che è realmente. Kairi si dichiara (manco a dirlo) innamoratissimo di Momo, ma la sua fama di playboy e il fatto che sembra avere un rapporto speciale con Misao, l’infermiera della scuola, uniti ai sentimenti che la giovane ancora prova per Toji, la bloccano. Riuscirà Momo a trovare il suo ragazzo ideale? E Sae, si accontenterà delle malefatte già realizzate ai danni della sua “amica” o perdurerà nella sua crociata anti-Momo? Toji starà a guardare?

Ad un certo punto Sae fa anche la gattamorta con Kairi (ma la fa anche con Toji e con
ogni altra presenza maschile nel manga)

Le fantasie di Momo su Toji

I personaggi sono parecchi (ne ho introdotti solo alcuni) e, pur essendo classici personaggi da shōjo manga, possiamo trovare dei soggetti abbastanza interessanti. Tanto per cominciare la protagonista non è la solita ragazzina insipida (come Miki di Marmalade boy) ma è una tipa risoluta e determinata e, per una volta, è anche una gran gnoccolona. Così ha senso che abbia tutti questi uomini che le ronzano intorno come mosconi ad un vasetto miele! Secondo me tutte quelle storie dove la bruttina, timida e poco furba viene notata da tutti i maggiori figaccioni del reame non hanno molto significato, anzi, sono ingannevoli (che poi una si aspetta che la realtà sia così). Non è realistico! Almeno Momo è una che si fa notare (fin troppo, visto le voci che mette in giro Sae su di lei) e si dà un sacco da fare! A seguire c’è, appunto, Sae, uno dei personaggi che ho amato di più in tutta la serie (pur detestandola nella storia! Ma per questo è stata creata dalla sua autrice!).

Kairi consola Momo

Sae è cattiva, cattiva nell’animo e non si fa scrupoli per nessuno ma è uno dei personaggi migliori di questo genere che io abbia visto in giro. Lei deve essere malvagia, stronza e falsa e lo fa benissimo! I due maschi del gruppo si difendono abbastanza bene (Toji è un orsetto pacioccone travestito da vero uomo e Kairi un cavaliere in armatura mascherato da donnaiolo pervertito idiota, anche se un po' idiota lo rimane comunque) ma la palma di miglior personaggio maschile va a Ryo Okayasu, il fratello malvagio di Kairi, che riesce a surclassare persino Sae in cattiveria pura! (Peach Girl è la serie dei personaggi malvagi ben riusciti!)

Il cavallo di battaglia di Sae: le finte lacrime!

Dal punto di vista del disegno si può dire che lo stile di Miwa Ueda è un classico stile da shōjo, con personaggi magri, con occhioni giganti e con gambe lunghissime. I protagonisti sono espressivi (a volte fin troppo ma Sae superdeformed è adorabile) e si distinguono bene anche se il character design non è originalissimo (ma abbastanza glamour e elegante nel suo genere). Gli sfondi spesso sono solo abbozzati, sostituiti con glitter, motivetti decorativi e fiori, ma si capisce sempre abbastanza bene dove è ambientata una scena, anche perchè la tavola è organizzata in modo da essere scorrevole e facilmente leggibile. Uno dei punti forti del disegno della Ueda sia il modo in cui fa cadere in modo naturale i vestiti sui suoi personaggi.

Di nuovo Momo (ok, normalmente non
è vestita così)

In definitiva Peach Girl è un manga che, pur affrontando delle tematiche care al genere shōjo  (patemi d’animo adolescenziale) e non dimenticando di inserire qualche classico stereotipo (tipo le ammiratrici di Kairi incazzate come delle belve che vanno a cercare di intimidire Momo dopo che lui mostra i primi segni di apprezzamento per la ragazza), riesce a mettere in scena dei personaggi simpatici e abbastanza ben gestiti (specie quelli cattivi) che evitano di spararsi eccessive pare mentali (ogni riferimento a Yuu di Marmalade Boy non è puramente casuale) e passano all’azione (facendo anche tanti danni, spesso dovuti ad equivoci, ma almeno è divertente da leggere). Per un lettore esperto un’opera di questo genere può risultare un po’ prevedibile (anche se personaggi come quello di Sae ci mettono del pepe) ma mi sento assolutamente di consigliarlo agli amanti dello shōjo, a chi vuole leggere una storia romantica e ingarbugliata, tutta gestita sul fatto che Momo decida di mettersi con Toji o con Kairi (nonostante gli interventi assurdi e malefici di Sae), e, soprattutto, a chi condivide con i personaggi l’età! Posso dirlo? È un manga leggero e adolescenziale ma a me è piaciuto e ogni tanto me lo rileggo volentieri!