Il cast della serie: in prima fila il prode Rick Grimes |
The Walking Dead (come da titolo) è un telefilm in sei episodi che narra dell’apocalisse zombie. Premetto che ho un’insana passione per gli zombie che mi porta a guardare, nonostante mi facciano discretamente impressione, qualunque cosa mi capiti a tiro in argomento e quindi ho deciso di visionare anche questa serie. La trama è abbastanza semplice, in una ridente cittadina americana il vice sceriffo Rick Grimes viene ferito durante una sparatoria, mentre è in ospedale si scatena il contagio ma fortunatamente i morti non riescono a entrare nella sua stanza per cui lui si salva e si sveglia solo e abbandonato svariati giorni dopo. Arriva a casa sua dove scopre che moglie e figlio sono fuggiti e incontra anche una coppia padre figlio che gli insegnano le basi della vita dopo l’apocalisse. Decide di partire per Atlanta, dove pare ci sia un rifugio di sopravvissuti, per cercare la sua famiglia e, rimasto senza benzina, decide di proseguire a cavallo. Infatti il nostro eroe trova un cavallo, miracolosamente sopravvissuto senza cibo ne acqua per quasi un mese, che lo aspetta nel recinto della prima cascina che astutamente esplora e quindi entra gloriosamente in città in groppa all’equino, in una scena assolutamente assurda e senza peraltro incontrare praticamente anima viva (o morta). Finché, svoltato un angolo, incappa nella fiera dello zombie, un muro di non morti gli si para davanti, assaltandolo da ogni lato e costringendolo a nascondersi in un carro armato abbandonato, mentre loro si spolpano l’amico peloso con calma.
Uno dei primi zombie che Rick trova sulla sua strada |
Lo salva Glenn, un ragazzo coreano esperto di fughe, che gli indica come entrare nel supermercato di fronte. Qui c’è anche un altro certo numero di persone, di cui il nostro poliziotto diventa il capo nell’arco di pochi minuti, ad esclusione di Merle, un piantagrane di professione che viene ammanettato in men che non si dica ad un tubo in acciaio sulla terrazza. La situazione degenera, gli zombie stanno per entrare nel locale e i nostri hanno la meravigliosa idea di camuffarsi da morti spalmandosi di budella di zombie e attraversando la via infestata. Per fortuna nel frattempo è però entrata in vigore una legge anti raduno degli zombie. Scordatevi la massa di prima, da questo momento in poi saranno sempre al massimo una decina e cascheranno pure nell’idiotissimo trucchetto (preso in prestito da Shaun of the Dead). Rick e compagno riescono a rubare una macchina e un furgoncino e a trarre i compagni in salvo, lasciando il pazzoide sul tetto del grattacielo, e tornano al campo base. Qui, sorpresona delle sorpresone, c’è la famiglia di Rick e la moglie lo accoglie a braccia aperte, nonostante fino ad un attimo prima si facesse un’allegra sveltina con l’ex-collega del coniuge. Seguono scene inutili e noiose in cui non succede nulla finché non torna dalla caccia Daryl il fratello del pazzoide abbandonato sulla terrazza. A questo punto avvengono ben due cose (un record per questo telefilm): un primo zombie arriva quasi al campo (dove i nostri sopravvissuti dormono in delle tende) e Daryl scopre il fattaccio dell’abbandono, esigendo di andare a recuperare il fratellone. Rick, che è un uomo di sani principi (e di spiccata deficienza) forma un gruppo e vanno a recuperare l’esaltato nella città infestata.
Rick è diventato il nuovo capo e Merle viene comodamente ammanettato al tubo di metallo |
Nessuno pensa nemmeno per un secondo che se uno zombie è arrivato fino al campeggio possono arrivarne altri e che sia ora di levare le tende (non in senso metaforico) e di trovare un posto più sicuro, o perlomeno di piazzare delle trappole o una palizzata. La squadra di ricerca non trova il fratello pazzo che, per scappare, si è segato una mano e che frega pure loro il furgone, lasciandoli amichevolmente appiedati. E i nostri cosa fanno, rubano un altro furgone? Prendono una macchina? No, loro tornano a piedi! A piedi, da Atlanta (infestata da infetti) fino al loro campo nelle montagne! Dove, tra l’altro, sta avvenendo un attacco in piena regola da zombie affamati. Grazie al ritorno della squadra di ricerca (armata di fucili e di balestra,) i sopravvissuti riescono ad avere la meglio sugli zombie, anche se subiscono parecchie perdite. Il giorno successivo, dietro ordine di Rick, smontano il campo e partono per il centro controllo malattie, che pare sia ancora attivo, per trovarci un solo medico, che tra l’altro cerca di ucciderli tutti con l’esplosione di decontaminazione dell’edificio. Alla fine della serie si trovano in mezzo alla strada come prima, senza provviste e senza grosse speranze per il futuro, con in pazzoide che gira con il furgone rubato e che molto probabilmente vorrà vendetta.
La scena di morte di un parente e conseguente resurrezione più noiosa di sempre |
Cosa non va di questa serie? Praticamente tutto. Ma andiamo per ordine. Tanto per cominciare è noiosa, orribilmente noiosa. Questo non va bene, da una serie a base di zombie mi aspetto che sia orrida, che faccia paura, che sia adrenalinica, eventualmente che faccia ridere (Zombiland per citarne uno) ma mai che sia noiosa. Così ti spezza la poesia (se di poesia è lecito parlare quando ci sono morti putrefatti che camminano). Ovviamente bisogna dare un minimo di background e introspezione sui personaggi, altrimenti si riduce tutto ad un simpatico buffet a base di carne umana cruda, ma in questo telefilm tutti i tentativi che vengono fatti dallo sceneggiatore si riducono a dei noiosissimi dialoghi che portano lo spettatore a pensare di saltare in tronco la scena. E la cosa scandalosa è che la prima sequenza veramente noiosa (e con un livello di tedio da ora di latino) è a pochi minuti dall’inizio della prima puntata. In un maledettissimo telefilm sugli zombie voglio vedere scene adrenaliniche con gente che corre inseguita da cosi morti (ma non troppo), non un poliziotto che mi racconta della sua vita matrimoniale e che confessa al suo collega di non parlare a sua moglie perché è troppo deficiente per farlo. In realtà la presenza dei non morti è abbastanza scarsa, per intere mezz’ore non se ne vedono e anche quando ci sono tendono ad essere troppo decomposti per essere credibili (o in alternativa non sembrano proprio zombie, vedi Amy) e a farsi ammazzare con una facilità assurda. Parliamo poi della tipologia dei mostri: a me personalmente piacciono quelli che camminano barcollando e sono implacabili, quelli che sono dotati di forza sovrumana ma se corrono si rompono le caviglie, che attaccano in gruppo e una volta che ti hanno preso sei spacciato. Qui invece abbiamo il modello che corre, annusa, vede, sente e se si impegna un po’ riesce quasi a ragionare (vedi la moglie del signore di colore con il bambino). Ma comunque non serve, i nostri protagonisti sono più forti, più veloci e incredibilmente paraculati per cui comunque si salveranno allo stesso.
Per la sagra delle scene inutili e noiose va in onda: raccontami come nostro padre ti ha insegnato a pescare |
La cosa che però è più deleteria è la caratterizzazione dei personaggi umani. Ho già detto la parola noia? Sì. Bhe la ripeto. Noia somma. Si passano intere scene a sentir parlare queste sottospecie di stereotipi con le gambe delle loro noiosissime vite, di come i lori defunti parenti si comportassero e via discorrendo. Ovviamente non si sono degnati di preparare un vero background ai personaggi per cui abbiamo soggetti scontati come la sorellina preoccupata, il pazzo idiota, la moglie picchiata dal marito, l’asiatico simpatico e l’immancabile nero ciccione vestito da rapper. Non sprecherò tempo a parlare della banda di messicani cattivi (ma tanto buoni dentro) che rapiscono Glenn per un paio d’ore, non ne vale pena. In realtà allo spettatore non frega assolutamente nulla di quello che succede a questi cosi, anzi, dopo un paio di puntate, comincia a sperare che si apra il banchetto a base di carne umana, così almeno smettono di parlare di cose inutili. Per non parlare poi di Rick, il super uomo, lui che si salva pur essendo in coma al momento dell’apocalisse, arriva al campo armato di tutto punto e prende il comando in men che non si dica. Praticamente Capitan America vestito da sceriffo. L’unico che si oppone a lui finisce ammanettato sul tetto di un edificio brulicante di zombie. Personalmente lo odio, lo detesto, non lo sopporto proprio. E sua moglie, che ricordiamo si consolava della sua morte con l’altro poliziotto, appena lo rivede torna a fare la consorte fedele e non ha nemmeno un minimo di tormento interiore sul fatto che in un mese scarso di lutto si sia buttata a pesce sul primo manzo che capitava a tiro.
Parliamo poi del campo: a chi è venuta la meravigliosa idea di fare campeggio in un mondo popolato da zombie? Una tenda canadese non è una protezione sufficiente per un morto incazzato e affamato. Avete visto che fine fa la gente che viene presa, no? Diventa sushi in tempo zero. Piazzate delle trappole, dei segnalatori di presenza (anche rudimentali, una corda e un barattolo bastano), una palizzata, qualcosa. Dato che i mostri (non si sa bene perché) amano attaccare la notte fate le maledette ronde notturne. O ancora meglio: disinfestate una fattoria e piazzatevi lì. Troppo complesso. Preferiscono raccontarsi storielle attorno al fuoco e aspettare di essere presi e mangiati vivi. Comincio a domandarmi come siano sopravvissuti per così tanto tempo.
Ecco perchè entrare in una città infestata da zombi a cavallo è una pessima idea ... |
Infine mi preme di segnalare che alcune scene (le più interessanti) sono state prese di peso da film più famosi (e meglio realizzati). Tanto per cominciare parliamo dell’incipit, lui si sveglia in ospedale e scopre di essere nella terra dei morti. A qualcuno ricorda qualcosa? Ho sentito dire 28 giorni dopo? Risposta esatta: questo è l’esatto inizio di 28 giorni dopo! E il trucchetto per far finta di essere morti? In Shaun of the dead (L’alba dei morti dementi) barcollavano e gemevano come zombie, qui si spalmano di budella ma il concetto non cambia. Non parlerò del supermercato (L’alba dei morti viventi ) perché ormai è diventato un classico cliché da film sugli zombie ma i nostri hanno il camper di Diary of the Dead e tante altre cose (piccole o grandi) prese in prestito da altri film. In un prodotto del genere è ovvio che qualche particolare, ormai divenuto un classico, può essere ripreso e considerato un omaggio, ma così è veramente esagerato. Mi aspettavo solo che qualcuno cercasse un Twinkie (Benvenuti a Zombieland)!
... il risultato può essere solo questo: merenda a base di interiora equine per tutti. |
In conclusione si può comodamente dire che è un telefilm assolutamente trascurabile, noioso e che, pur avendo a disposizione molto più tempo dei classici film di zombie (4,5 ore circa a fronte di un classico film da un’ora e mezza) non riesce ad evitare incongruenze, banalità, stereotipi e spreca un sacco di prezioso tempo in scene troppo lente per essere interessanti. Per darsi un tono si infarcisce di inutile filosofia spiccia da due soldi, diventando inopportunamente strappalacrime e soporifero. I personaggi non pensano, non pianificano, non fanno attenzione a quello che gli succede intorno, hanno solo un culo bestiale e gli zombie sembrano dei sacchi di carne pronti a morire. L’unica cosa originale è la balestra di Daryl (ma potrei sbagliarmi, magari viene da un film che non ho visto) che per la caccia agli zombie è perfetta, silenziosa e si possono perfino recuperare le frecce. A proposito di silenzio, i morti qui sentono i rumori e li seguono, allora qualcuno mi spieghi perché i nostri eroi per non attirarli non sparano ma gridano in continuo?
Non so cosa sia, ma effettivamente gli zombie hanno sempre un loro fascino a cui è difficile resistere.
RispondiEliminaDopo l'esaltante descrizione, ora sono curioso di vedere un episodio di questa serie per gustarmi la tristezza di stereotipi che parlano di cose inutili. Come nella realtà!
Bonus: leggi "The Zombie Survival Guide" se non l'hai già letto. E gioca a Dead Rising se non l'hai già fatto.
Credo che il fascino degli zombie risieda nel fatto che la tua innocua sorellina, che fino ad un attimo prima stava dormendo beata, possa trasformarsi nell'avversario più incazzato e cattivo di sempre. Gli zombie sono il nemico che non finisce mai, anzi cresce con le tue perdite.
RispondiEliminaLa guida l'ho letta e ho persino il fumetto Manuale per sopravvivere agli zombie - Attacchi documentati (sempre scritto da MAx Brooks e illustrato da Ibraim Robertson) ma mi manca il gioco, che provvederò a procurarmi il prima possibile.
Buon divertimento con la serie ... ma ti assicuro che è tempo perso, è veramente noiosa ^^
è uscita la seconda serie.. speriamo in qualcosa di meglio!!
RispondiEliminaNon l'ho ancora vista ma, visti i presupposti, temo che non sarà molto meglio della precedente.
RispondiEliminaQuesta volta non sono tanto d'accordo. Ci sono un sacco di film sugli zombie, quindi farne un altro dove è pieno non avrebbe molto senso. Poi la serie è tratta da un fumetto e ripercorre quella trama, che a mio modesto parere è piuttosto buona. La seconda serie ti posso dire già da ora di non guardarla. A parte i primi dieci minuti, in 7 episodi si vedranno all'incirca 50 zombie XD
RispondiEliminaDiciamo che normalmente quello che uno si aspetta guardando un film (o un telefilm) sugli zombie siano tanti non morti che saltano fuori da ovunque e le reazioni all'estremo dei protagonisti (ovvero adrenalina e schifo sanguinolento). Però qui non c'è né una né l'altra componente. Gli zombie come detto sono rarissimi e la caratterizzazione psicologica del personaggi l'ho trovata veramente limitata. In particolar modo quello che mi ha disturbata è stata la noia provata ad ascoltare interminabili dialoghi senza alcuna utilità per la trama. Ho seriamente sperato che gli zombie li ammazzassero tutti più di una volta (specialmente il Rick Grimes, ma ho un difficile rapporto con i protagonisti e questo non aiuta).
RispondiEliminaIn realtà la seconda serie sto aspettando di vederla tutta insieme per fare il seguito di questa recensione (e sto anche recuperando il fumetto per essere documentata fino in fondo) ;-P
Per la seconda serie dovrai aspettare ancora un pò visto che è ferma all'episodio 7 fino a febbraio, ma come ho detto ti annoierai. Comunque sono d'accordo sul fatto che un film di zombie dovrebbe avere una miriade di zombie che mangiano in continuazione, ma è una serie ed è normale che i dialoghi siano più presenti. Se leggi anche il fumetto sei da stimare e li sicuramente non dovresti annoiarti (anche perchè da quel poco che ho letto la trama è un pò diversa e alcuni personaggi fastidiosi levano le tende molto presto XD). Da poco ho scoperto anche una webserie di walking dead di sei episodi da 3-4 miuti ciascuno intitolata "storia di uno zombie"...te la consiglio, perchè merita.
RispondiEliminaNon c'è problema se devo aspettare un po' per la seconda serie non ho fretta e così ho anche tempo di leggermi tutto il fumetto. ^^
RispondiEliminaGrazie per il suggerimento della miniserie, non l'avevo ancora vista e fa luce su uno dei primi zombie che compaiono all'inzio della serie.
Sia lei che l'ex marito si fanno fregare come polli (pur sapendo che c'erano zombie in giro) ma tanto pianificavano di andare ad Atlanta per cui, non essendo protetti dal potere della raccomandazione dei protagonisti, non avevano nessuna speranza di sopravvivere.
Penso che tutto dipenda da come l’affronti la storia, se sei un patito di storie di zombie pure e semplice sicuramente TWD è noiosissimo. Io invece non ho mai apprezzato il tema quindi ero partita con poche pretese, quasi non la guardavo, invece la storia mi ha preso proprio per le atmosfere da “fine del mondo” e la lotta per la sopravvivenza .
RispondiEliminaAllora sono d’accordissimo anche sul fatto che spesso si comportano in maniera assolutamente incomprensibile, non capisco se per una regia disattenta, oppure per incapacità interpretativa degli attori, trovo assurdo quando vanno in giro chiacchierando tranquillamente, guardandosi i piedi, senza preoccuparsi minimamente se ci sono zombie o non nei paraggi.
Diciamo che quello che più mi è mancato in questo telefilm è il senso opprimente di mancanza di via di fuga che di solito aleggia nei film di questo genere, che, unito ai noiosissimi dialoghi in cui i personaggi si raccontano i fatti loro come se fossero ad un pic nic e non in mezzo all'apocalisse, mi fa scendere il gradimento sotto zero. Diciamo che io ho passato la serie intera ad aspettare che questo manipolo di disperati venisse attaccato da Zombie, sperando che facessero tutti una brutta fine XD
RispondiEliminaNon so se la colpa è del regista, dello sceneggiatore o degli attori ma ci sono alcuni buchi di realizzazione spaventosi, a cominciare dai dialoghi allucinanti, per arrivare alle famigerate tende. Ma chi, sano di mente, si metterebbe a fare campeggio in piena invasione zombie? Io vorrei mettere tra me e loro almeno un bel muro di mattoni!