mercoledì 11 maggio 2011

0

Rookies - Teppisti che puntano al Koshien

Il club di baseball si presenta
Come detto nel post sull’anime di Eyeshield 21 non ho mai amato molto le serie a base di sport (ma ultimamente mi sto ricredendo). Specialmente se si tratta di sport su cui non ho alcuna conoscenza, e io di baseball non so praticamente nulla. Nonostante il professore di educazione fisica alle medie abbia fatto partecipare la mia classe ad un mini corso sul softball ricordo solo l’incredibile difficoltà a colpire quella maledetta palla con la mazza e l’odio incontenibile che mi suscitò il fatto di battere ripetutamente a vuoto. Quindi, detto questo, mi accingo a recensire Rookies (letteralmente “Reclute”), una meravigliosa serie sul baseball. L’ho comprata senza praticamente sapere cosa fosse (era una favolosa super offerta) e adesso, giunta alla fine della lettura, posso affermare con assoluta certezza che si tratta di un capolavoro


La trama è assolutamente classica e lineare: nel liceo Futakotamagawa vige la regola che ogni studente si debba iscrivere ad un club e i peggiori teppisti della scuola fanno tutti parte dell’ignobile club del baseball. La sede è stata trasformata in un luogo di perdizione (fumo, merce rubata, luogo di incontri con ragazze) e nessuno, a seguito di una squalifica per una rissa in campo, partecipa agli allenamenti o pensa seriamente di giocare a baseball. Per risolvere alla radice il problema il preside decide di chiamare ad insegnare nella scuola il professor Koichi Kawato, celebre per aver pestato e mandato in ospedale uno studente, in modo da far scoppiare una lite tra il docente e gli studenti e possa costringere gli alunni a ritirarsi dalla scuola. Ma le cose non vanno esattamente come pianificato. Kawato in pochissimo tempo diviene amatissimo dai suoi studenti (anche i più difficili) e riesce a portarli a giocare nuovamente a baseball, senza lasciare nessuno indietro. In questo modo comincia la corsa del Nikogaku (contrazione del nome Futakotamagawa) verso il Koshien, l’orizzonte massimo per il torneo interscolastico liceale, tra risse, partite amichevoli e incidenti di vario genere. 

La ragazza in prima fila è Touko, la manager del club
In una serie di questo genere i punti forti sono sicuramente due: le azioni mozzafiato, supportate da ottimi disegni, estremamente dinamici, e una splendida caratterizzazione dei personaggi. 

Cominciando da questi ultimi: i personaggi sono assolutamente adorabili. Riescono a crescere e a credere nel loro sogno, cambiando, ognuno a modo suo, senza però tradire la loro anima intimamente teppista. Ogni singolo giocatore della squadra, spronato dai motivanti discorsi del professor Kawato (il docente che ognuno vorrebbe avere), riesce a superare i propri limiti e ad andare avanti, puntando sempre al Koshien. Se devo dire chi sia il mio preferito tra i ragazzi forse mi sbilancerei per Aniya, il fortissimo anciatore titolare, ma devo confessare di amarli praticamente tutti. Da Mikoshiba, il pacificio e intelligente capitano, a Wakana , il ricevitore tamarro, a Sekikawa il velocissimo runner, per finire a Hiratsuka, l’idiota del gruppo e arma segreta della squadra. Ognuno di loro arriva a toccare il cuore del lettore, riuscendo a colpirlo con le sue trovate e con l’impegno sincero che ci mette nel giocare a baseball. Ognuno di loro è un personaggio vivo e pulsante, ricco di stimoli e polimorfo. 

Go, Nikogaku, Go!!
Il disegno di Masanori Morita è pulito, dinamico e estremamente accattivante, con un character design molto caratteristico e interessante. Personalmente ho adorato la forza cinetica delle scene d’azione, curatissime e spettacolari, e la cura con cui l’autore rappresenta le espressioni dei suoi personaggi, rendendoli incredibilmente vivi e realistici. In particolare queste sono veramente stupende, certe volte buffe (il broncio di Aniya e le facce di Imaoka, per citarne due) e altre assolutamente serie e coinvolgenti. 

Grazie ad una narrazione smagliante, che miscela sapientemente sport e commedia, l’autore riesce a far appassionare il lettore fino in fondo, a far amare completamente i suoi personaggi e perfino a commuovere nello splendido finale. Rookies è una piccola gemma grezza, non troppo conosciuta in Italia, ma che merita veramente una lettura, parla non solo di baseball ma anche di amicizia, sogni e relazioni interpersonali. È un prodotto assolutamente godibile anche per un neofita del baseball (come me) e per tutta la durata dei suoi ventiquattro volumi riesce a non annoiare mai, anche con partite che occupano quattro o cinque tankobon consecutivi. È assolutamente consigliatissimo a chiunque desideri leggere un gran bel manga, ricco di emozioni, con un disegno ben curato e con dei personaggi a dir poco irresistibili. Vorrei ancora ricordare che ai tempi della sua pubblicazione, nel 1998, GTO non esisteva ancora e che Rookies era un prodotto veramente innovativo.
author

SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





Nessun commento :

Posta un commento

Un commento è sempre molto gradito!

Se non ha voglia di loggarti, ricordati che con l'opzione Nome/Url puoi mettere un semplice nick di fantasia (la Url non è obbligatoria), così nelle risposte non verrai confuso con altri Anonimi.