L'ingannevolissima cover della serie |
Higurashi no naku koro ni
(ひぐらしのなく頃に Higurashi no naku koro ni, letteralemente, "Quando le cicale
piangono"), conosciuto nei paesi anglofoni come When
They cry, è un anime shōnen
e seinen thriller e
horror basato sull'omonima Sound Novel
prodotta dallo studio 07th Expansion
su idea di Ryukishi07. L'anime, composto da due serie più due
cicli di OAV, per un totale di cinquantanove episodi, è stato
realizzato dallo studio Deen tra il
2006 e il 2009. Esiste anche un manga, composto da trentotto volumi, un
film live action e una serie di
light novel che conta quattro volumi. Il successo di Higurashi è stato enorme, sia a
livello sia a livello nazionale sia a livello mondiale, e, come diverse altre
opere di grido di carattere violento
nipponiche, ha anche uno spiacevole avvenimento
che è stato ad esso ricollegato. Nel 2007, infatti, un alto ufficiale della polizia fu ucciso a colpi
di mannaia da sua figlia sedicenne e l'evento fu subito raffrontato con il
personaggio di Rena Ryugu.
Un gruppo spensierato |
Giugno 1983, nello sperduto villaggio rurale di Hinamizawa (雛見) [1]
arriva il giovane Keiichi Maebara,
appena trasferitosi in campagna dalla grande città. Presso la locale scuola (che, essendo frequentata da
una manciata di studenti in tutto, riunisce gli alunni di tutte le età in
un'unica classe) fa la conoscenza di alcune compagni e stringe amicizia con la pucciosa Rena Ryugu, la tsundere Mion Sonozaki, la super pucciosa Rika Furude e la piccola scassaballe Satoko Houjou (in un tripudio di moe, per
gli amanti del genere).
Mion e Rena, le due dell'etàdi Keiichi |
Sembra che per Keiichi la vita sia tutta in discesa: il posto è tranquillo, le
compagne sono carine (specialmente Rena e Mion, le due che sono dell'età di Keiichi), è l'unico adolescente maschio nell'arco di chilometri e
chilometri e la scuola non è per nulla stressante (tant'è che i ragazzi
ammazzano il tempo con un club il cui scopo e fare giochi di società).
Misteriosi fatti di sangue |
Peccato
che, tra una chiacchiera e l'altra, comincino a saltar fuori paurose storie di morti in condizioni
sospette, morti che vengono presto ricollegate alla leggenda del famigerato
Oyashiro-sama, una specie di locale
divinità che esige un alto tributo
di sangue. Oyashiro-sama (o il Monaco) miete una vittima e ne fa rapire dai demoni un'altra ogni qualvolta
cade la ricorrenza del Watanagashi
Matsuri [2] a lui dedicata.
La statua di Oyashiro-sama |
Nei quattro anni
precedenti ai fatti narrati da questa storia i
luttuosi eventi si sono susseguiti senza eccezione e, arrivato
il Festival anche quell'anno, la
ricorrenza si perpetua senza fallo,
portando alla morte un giovane fotografo
(trovato deceduto con la gola recisa dalle sue stesse unghie,
come se fosse in preda ad un gran terrore) e facendo scomparire una giovane infermiera.
Non più tanto sereno |
Keiichi,
inizialmente tranquillo e rilassato, dopo aver assistito ad alcuni fatti inquietanti e dopo aver parlato con
Kuraudo Ooishi, il locale ufficiale
di polizia, comincia ad essere teso
e nervoso. Così teso e nervoso da
dubitare dell'effettiva bontà delle
sue nuove amiche Rena e Shion e da cadere in una paranoia omicida che lo spinge a massacrarle a colpi di mazza da baseball
senza alcuna pietà, per poi suicidarsi
recidendosi l'arteria della gola con le sue stesse unghie come
aveva fatto il fotografo.
Che sguardo inquietante |
Nell'episodio dopo la storia ricomincia da
capo, da quando tutti erano vivi e vegeti e andavano d'amore e
d'accordo in un'atmosfera rilassata
e amichevole (ovvero
da prima del Watanagashi), anche se alcune cose sono profondamente diverse, tra cui il fatto
che compare Shion, la gemella identica di Mion. La notte del Watanagashi, come
da manuale, l'incubo ricomincia. Ad
ogni reboot della storia i fatti
e i soggetti coinvolti mutano,
introducendo sempre nuove variabili,
scambiando le vittime con
i carnefici e inserendo
nuovi tasselli nella trama.
Non c'è pietà nemmeno per le bambine |
A non
cambiare è il fatto che si arriva ad una tremenda
strage di ragazzini che apparentemente inspiegabilmente si
massacrano tra di loro. Cosa
possono fare i nostri eroi per fermare la maledizione di Oyashiro-sama, che ogni
volta li stermina in modo orrendo? Esiste davvero un Oyashiro-sama o dietro a
questi luttuosi eventi c'è una mano umana? Oppure si tratta di tragici incidenti
che capitano casualmente nel giorno del Watanagashi Matsuri? Qual è la causa
scatenante del reboot continuo? Riusciranno i protagonisti ad avere memorie
delle esperienze vissute nei loop precedenti per riuscire a salvarsi
nei successivi?
A questo turno la psicopatica è lei |
La trama è composta da quattro
archi narrativi, chiamati question
arc, in cui vengono poste le basi del loop e della storia in
generale, oltre che presentati i
personaggi, e quattro ulteriori
archi narrativi, chiamati answer
arc, in cui vengono svelati i misteri. I question arc fanno
parte della prima serie (Higurashi
no naku koro ni), mentre i successivi appartengono alla seconda serie (Higurashi no naku koro ni
kai).
I personaggi in uno degli OAV |
Gli OAV (Higurashi no naku koro ni rei e Higurashi no naku koro ni kira)
contengono degli epiloghi
alternativi, degli spin-off e alcuni extra. Dal punto di vista tecnico si può notare
una discrepanza tra lo stile della
prima serie (più semplice e con un'animazione limitata) rispetto a quello delle
successive (specialmente nei confronti degli OAV, che sono palesemente più curati).
Pericolosa o pucciosa? O tutte e due? |
Il character design è
semplice e classico e riesce a mescolare divinamente
il puccioso estremo (moe) delle protagoniste femminili con la
loro furia omicida e l'inquietante
aria da serial killer psicopatiche che riescono ad assumere. Rena con la
mannaia in mano è ormai diventata un vero e proprio simbolo del contrasto tra
puccioso e assassino criminale (ed è un po' il modello base della yandere
[3] per eccellenza, Gasai Yuno di Mirai Nikki)! A completare
delle atmosfere indubbiamente inquietanti e da incubo sono l'ottima colonna sonora, il buon doppiaggio originale e l'uso oculato che
viene fatto del contrasto tra colori
brillanti delle scene di quotidianità con il buio e le ombre che mostrano quelle
di paura.
Rika è una Miko, una sacerdotessa shinto, e officia il Watanagashi |
I personaggi messi in scena non sono tantissimi, ma hanno la
particolarità di non avere una singola
caratterizzazione psicologica. O meglio, il loro carattere base è sempre lo stesso ma, a
seconda dal fatto di essere colpiti o meno
dalla Sindrome di Hinamizawa
(che è quella condizione che li fa uscire di testa, come succede
a Keiichi nel primo arco narrativo) mutano
radicalmente il loro comportamento, sviluppando sadismo,
paranoia e sete di sangue.
Kei-chan, da bravo, posa l'accetta! |
Ognuno di loro è molto
ben curato e reagisce in modo molto differente agli
stimoli che riceve, alternando
episodi in cui crolla miseramente ad
altri in cui riesce ad essere più reattivo e costruttivo. Keiichi non è il protagonista
della storia, il protagonista è l'intero gruppo di ragazzi, che deve riuscire a
superare i propri blocchi psicologici, i traumi del passato, gli ostacoli
mentali e le proprie paure per sperare di superare l'incubo che li ha
colpiti. Ognuno di loro ha un passato difficile, un segreto, un
incidente con cui dovrà venire a patti o che sarà il trigger per portarlo
nuovamente alla follia!
Satoko se la incita la violenza |
In definitiva Higurashi no naku koro ni
è un'ottima serie che riesce a fare quello che si prefigge:
mostrare una storia misteriosa e
avvincente, mettere in scena degli
omicidi violenti e barbari, perpetrati da personaggi insospettabili, e incollare lo
spettatore allo schermo. Higurashi è una storia inquietante, non adatta a tutto il
pubblico (anime sensibili, ve lo dico subito, questa serie non fa per voi,
assolutamente!), e, specialmente nella prima
serie, a tratti complessa
da seguire per via della trama
sincopata dai loop (ovvero, per più di metà serie viene da
domandarsi “Ma che diavolo sto guardando, perché fa così!?”).
Mion e Shion. Una sta costringendo l'altra a strapparsi le unghie |
Ma non c'è nulla
da temere, la seconda serie spiega
poi tutto egregiamente (anche se, devo dire, rinuncia un po' a
quella tensione emotiva che tanto mi aveva fatto amare la prima serie), chiudendo ogni tassello e rispondendo a ogni interrogativo. In
definitiva suggerisco questo anime a
chiunque ami i thriller violenti e
non si sconvolga se i protagonisti
vengono torturati psicologicamente e fisicamente e poi massacrati ripetutamente.
Personalmente l'ho trovata una delle serie di tensione e paura meglio
riuscite che l'animazione nipponica abbia mai creato.
Collegato a questa serie è anche Umineko no naku koro ni, che si basa sullo stesso meccanismo del loop.
Classica casa gasshō-zukuri visitabile a Takayama |
[1] Himanizawa
non esiste, è un luogo di fantasia ispirato al villaggio storico
di Shirakawa-gō (白川郷 "Vecchio distretto del fiume bianco") , un sito patrimonio
dell'umanità situato nella valle Shogawa, al confine tra le prefetture di Gifu e
Toyama. Questo villaggio è caratterizzato dalle case erette nello
stile gasshō-zukuri(合掌造り), ovvero quelle tradizionali abitazioni costruite in
legno e con il tetto in paglia fortemente spiovente (per resistere anche a forti
nevicate) che si vedono spesso nelle opere ad ambientazione tradizionale.
[2] Matsuri (祭)
è una festival tradizionale giapponese, spesso riconducibile a manifestazioni
della religione shintoista. In pratica è una festa locale tradizionale legata a
una divinità shinto del territorio. Nel caso di Higurashi, il Watanagashi è il
Matsuri dedicato a Oyashiro-sama.
[3] Yandere e
Tsundere sono due caratterizzazioni
dei personaggi giapponesi. Mentre lo tsundere è un soggetto volutamente
aggressivo, arrogante e combattivo ma che, conoscendolo meglio, mostra di avere
il cuore di panna, lo yandere è un tipo apparentemente dolce e coccoloso ma che
nasconde lo spirito di Freddy Krueger ed è capace di scoppi di rabbia e violenza
degni del peggior malvagio in circolazione.
La sigla della prima serie. Giustamente inquietante al punto giusto!
Mi è stato consigliato questo anime per la sua particolare violenza nascosta.
RispondiEliminaNon seguo il genere, ma mi ricorda Elfen Lied a tratti
Se ti piacciono delle serie un po' spatter è un'ottimo titolo. Ricorda Elfen Lied solo per le scena di violenza, per il resto , più che essere di azione e avventura è thriller e horror :D
EliminaInteressante.. uhuhuh.. me la segno! xD
RispondiEliminaCome serie merita molto :D
EliminaSembra interessantissimo!
RispondiEliminaMi piace l'idea, non nuova ma se gestita bene decisamente avvincente, delle "doppie personalità".
Non credo avrò mai il tempo di vederlo, ma se proprio me lo metteranno sotto il naso non dirò di no! XD
Personalmente ho trovato molto interessante la storia generata con i loop. Un po' si percepisce che l'originale era un gioco (e i vari loop erano i vari finali possibili) e, con questo espediente, riesce ad inserire davvero tanti misteri nella trama :D
EliminaSe vuoi te lo passo ;-P
...mi tenti... ^^
EliminaSe vuoi ne ho anche altri ;-P
EliminaQuante cosa ci sarebbero da dire su Higurashi No Naku Koro Ni... In primis, ad esempio, che non ho ancora finito di vedere la seconda stagione! XD Purtroppo devo essere in una condizione emotiva particolare per guardare questo genere di anime (perchè è davvero violenti, di tensione e, in un certo senso, davvero stressante)... Comunque è davvero forte e, nonostante il sangue e tutte le altre cose da brividi, ti tiene veramente attaccato allo schermo! E' imprevedibile e, se la prima serie è intrigante perchè sei tutto preso a capire cosa cavolo succede, la seconda ti attrae perchè vuoi assolutamente sapere come fa a finire! Epico insomma... anche se non so ancora neanche io cosa aspettarmi... ^^'
RispondiEliminaPremetto che sono una difficilmente impressionabile e che amo queste serie dove i personaggi finiscono a prendersi a roncolate in faccia (anzi, spesso ne cerco ma non trovo molto di decente da vedere) ma ti assicuro che la seconda serie è decisamente più leggera della prima. Anzi, man mano che gli archi narrativi vanno avanti e meglio le cose vanno :D
EliminaCome serie è una delle migliori di tensione che ho mai visto, davvero ben azzeccata e intrigante. Credo di essermela vista tutta in pochissimi giorni XD
Sembra interessantissimo, ma sono una delle anime sensibili di cui parli e già la tizia che costringe la sorella a strapparsi le unghie mi provoca problemi. Temo di dover rinunciare.
RispondiEliminaMeglio lasciar perdere, allora, la serie è bella ma è anche inquietante da matti e a tratti un po' disturbante. Se non è il tuo genere è davvero da evitare ^^
EliminaSembra una serie molto particolare, soprattutto per questo elemento dei loop.
RispondiEliminaIl genere non credo sia proprio il mio, più che lo splatter le torture fisiche mi mettono un'angoscia mostruosa D: se riesco a mettere insieme un nutrito gruppo di amici con cui vederlo, forse ho qualche possibilità XD
In tutto ciò mi chiedo...come cavolo fa a funzionare una classe in cui tutti hanno età diverse? °°
Noto che i giapponesi adorano questo contrasto tra puccioso e horror davvero singolare!
Visto la particolarità del titolo ti consiglio di guardarlo solo se ti senti veramente, psicologicamente è molto ben fatto e quindi un po' pesante.
EliminaIn pratica, nei paesini rurali (credo che funzioni così anche in Italia) non c'è la possibilità di avere più classi per la scarsezza di allievi. Nell'esempio di Hinamizawa hanno in tutto sedici ragazzini nel paese, per cui verrebbero fuori al massimo un paio di studenti per classe, se fossero divisi. In pratica credo che la professoressa insegni a turno le diverse materie ai diversi livelli. Gli studenti che non devono seguire quella spiegazione, lavorano autonomamente sul loro programma (in pratica sarebbe come dividere la classe in diversi gruppi e ogni gruppo fa esercizi diversi) o aiutano i più piccoli. Il metodo di insegnamento Montessori prevede classi di età mista :D
Credo che il puccioso serva a stemperare la vena horror. Se il character design fosse stato più realistico sarebbe stato ancora più inquietante ^^
Lo terrò presente allora °°
EliminaDavvero? Non lo sapevo proprio che fosse previsto un metodo di insegnamento simile. Da un certo punto di vista deve essere interessante. Immagino si crei una grande unità all'interno della classe!
In effetti...penso tu abbia ragione ^^
Certamente gli studenti sono costretti ad essere maggiormente uniti (per esempio, nella mia classe delle superiori non eravamo affatto uniti, ma potevamo farlo perché ognuno remava per sé) ma, d'altro canto, tutti quanti sono costretti a seguire un unico percorso (ovvero niente specializzazioni nella scuola superiore - che se vuoi fare l'artistico e la maestra unica non sa disegnare sono poi cavoli tuoi) :D
EliminaL'anime è molto avvincente, ti tiene incollato al video episodio dopo episodio, mistero dopo mistero. Bisogna vedere entrambe le serie di seguito, poiché si comincia a capire il significato di tutto solo a partire dalla seconda.
RispondiEliminaUnica pecca IMHO: hanno un po' esagerato con la "pucciosità" di Rika
Giustissimo. Quando lo cominciai a vedere rimasi incollata allo schermo fino all'ultima scena! Prima volevo capire che diavolo stavo guardando e poi volevo sapere come andava a finire :D
EliminaDavvero una serie azzeccatissima e ben riuscita :D
Mi han consigliato di guardarlo quando stavo giocando una beatmap di Osu! ma mi è stato detto "occhio che è taaanto violento" xD Sinceramente non so come faccia a fare "senso" lo splatter di un cartone animato, ma va beh.
RispondiEliminaSpero di trovare la voglia di riprendere a guardare qualcosina, per ora nada :|
Non sono una persona particolarmente sensibile al sangue ma questa serie è davvero ricca di scene molto violente. Sia violenza fisica sia violenza psicologica, quindi capisco che chi te l'ha consigliato ti abbia detto di andarci con i piedi di piombo (una volta ho suggerito una serie violenta ad un amico che credevo non avesse problemi e c'è rimasto malissimo).
EliminaPrima o poi tornerà :D
Bellissimo, uno dei primi anime che ho visto, mi rimane un grande ricordo, pieno di tensione e raccapriccio. Peccato per la seconda serie, la storia si chiude bene ma è noiosa da morire...
RispondiEliminaAnche io l'ho visto un po' di tempo fa e, per scrivere la recensione, mi sono riguardata un po' di archi e devo dire che non ha perso smalto, nonostante il tempo trascorso :D
EliminaIl finale lasciò un po' interdetta anche me. Speravo di qualcosa un po' più in linea con la prima serie ;-P [SPOILER] Anche se sono stata, da una parte, contenta che si sia chiuso così XD [FINE SPOILER]
Ho guardato (o meglio, sono stata forzata a guardare) il primo question arc, però la storia non mi ha presa e l'ho abbandonata. Probabilmente è stato proprio perché non l'ho iniziata di mia spontanea volontà, e non ero in vena di una storia del genere, per quanto la violenza non mi dia alcun fastidio. Magari la riesumo quando sarà il momento giusto, anche solo per capire cosa cavolo stesse succedendo.
RispondiEliminaA proposito di violenza (solo psicologica in questo caso), hai visto Aku no hana? Ci hanno fatto su un sacco di polemiche per il rotoscope, ma io l'ho trovato bellissimo.
Il primo question arc lasciò molto basita anche me. Non si capisce cosa succede, non si capisce chi siano tutti i personaggi messi in scena (e questo Oyashiro-sama, chi diavolo è?) e non si capisce nemmeno dove voglia andare a parare. In me prevalse la curiosità e mi sono guardata tutta serie di fila, ma capisco che se non eri in vena sia una storia poco apprezzabile ^^
EliminaNo, non l'ho visto ma ce l'ho in programma :D
Un anime che al tempo mi colpì e inquietò così tanto che essere obiettivo mi è impossibile XD ricordo che però intrigava assai e che già i primi secondi del primissimo episodi erano un pugno nello stomaco!
RispondiEliminaC'era quella musichetta inquietante che ti faceva subodorare il peggio già ancora quando le cose andavano tutte bene, figurarsi dopo :D
EliminaPersonalmente l'ho amata moltissimo come serie ^^