mercoledì 27 giugno 2012

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Doll, Vitamin e Phantom Stalker Woman - Volumi Unici In ordine sparso (parte prima)

I tre volumi unici di questo post
Mi sono resa conto di avere ancora un sacco di volumi unici nella mia collezione di cui non ho parlato su questo blog e, dato che spesso si trovano nei banchi in offerta, ho deciso di fare una piccola serie di mini-recensioni (per i miei standard) indicative. Su alcuni volumi più particolari farò ancora la classica recensione (tipo The Black Museum SpringardRecensione del volume e La carrozza di BloodharleyPost dedicato a questo volume unico di Samura) mentre per gli altri adotterò questo metodo, in modo da poter dedicare anche un po’ di spazio a quelle opere che non riempirebbero un post intero o dei cui autori ho già parlato diffusamente in altre sedi.

1) Doll

Cover del volume
Disegnato e sceneggiato da Fuyumi SoryoPost dedicato a Tamara e Never ending heart, altri due volume unici di questa autrice, Doll è un volume realizzato nel 1995 ed è stato pubblicato in Italia dalla Star Comics nel 2003, in un’edizione economica nella collana Amici. Si tratta di uno shōjo sentimentale ambientato nel mondo della danza e vede come protagonista la giovane Mariel Blair, una ragazza molto abile nel ballo ma reduce da un brutto incidente che l’ha costretta per molto tempo a fare riabilitazione. Il giorno dell’audizione per un musical di Broadway il suo partner si ferisce e viene sostituito da Alyosha, un bellissimo, famosissimo e bravissimo ballerino. La sua performance con la giovane stella colpisce Ira (la coreografa), che decide di prenderla per rimpiazzare la ballerina principale che si era da poco licenziata per incompatibilità caratteriale con lei (ovvero due vipere messe insieme non potevano assolutamente collaborare). Mariel diventa così la compagna di Alyosha e comincia ad avvicinarsi a lui anche nella vita sentimentale, ma sarà davvero facile per una debuttante tenere il passo con il famosissimo danseur noble?

Alyosha fa il temuto enlevement
a Mariel
Il volume contiene due racconti, di cui il primo introduce il rapporto tra i due protagonisti, mentre il secondo rende le cose un po’ più difficili tra di loro, complici anche Eve e Gil due ballerini dai caratteri impossibili che entreranno improvvisamente in scena. I personaggi sono abbastanza pochi ma tutti interessanti e ben rappresentati e ognuno di loro riesce ad avere il proprio spazio di azione. In particolar modo, ovviamente, spiccano i due protagonisti, curati e ben descritti psicologicamente. Il disegno è uno dei punti forti di questo volume, delicato e curato, coadiuvato da un character design classico ma molto efficace (Alyosha è fighissimo, assomiglia un po’ a Kail di Anatolia Story) e da una notevole cura nei dettagli, specialmente nelle anatomie dei ballerini in scena. Si tratta di un volume che avevo letto in prestito da adolescente e che ricordavo con gran piacere. Rileggendolo adesso, a distanza di anni, posso dire che, pur essendo una storia semplice e in parte prevedibile, è notevole la scorrevolezza e la freschezza del racconto. Sicuramente è un titolo consigliato a chiunque possa apprezzare una bella storia d’amore, romantica e tenue al punto giusto!


2) Vitamin

Cover del volume
Opera prima di Keiko Suenobu, diventata celebre con la serie lunga Life, vivere per vivereRecensione della serie lunga di Keiko Suenobu, Vitamin è un volume shōjo che ripropone il tema tanto caro alla sua autrice del bullismo scolastico ed è stato pubblicato nel 2005 dalla Planet Manga. Sawako Yarimizu è una ragazza apparentemente comunissima, con delle amiche a scuola e dei voti nella media. Ha anche un ragazzo, Kouta, un giovane molto bello e ammirato da tutti. Peccato solo che questo la costringa sempre a fare sesso, anche quando la situazione non lo suggerirebbe (tipo sui gradini di casa) o lei non sia per nulla disponibile (visto che le fa sempre male). Un giorno la forza a farlo in classe ma sul più bello entra un compagno che vede solo il volto della giovane e pensa bene di scrivere sulla lavagna della classe “Sawako è una puttana!”, spifferando in giro il suo segreto, aggravato dal fatto che Kouta fa finta di non essere coinvolto. I compagni reagiscono in maniera odiosa e cominciano a farne la vittima dei loro atti di bullismo, non limitandosi a piccoli scherzi ma andando decisamente sul pensante, con la complicità dei professori che fanno finta di non vedere. Dopo un  po’ la ragazza non ce la fa più a sopportare una vita da vittima sacrificale e comincia a rifiutarsi di andare a scuola, spalleggiata dal padre comprensivo e osteggiata dalla madre che non riesce a capirla.

Sawako cerca inutilmente di ribellarsi
alle sevizie dei compagni
Mentre è chiusa in casa a disperarsi Sawako si ricorda che la sua vera passione era quella di disegnare fumetti e si butta anima e corpo  in un nuovo progetto, dove riesce ad esprimere tutte le sue frustrazioni e a ritrovare un sogno. Tutta l’opera ruota intorno al personaggio di Sawako, resa in maniera impeccabile, piccola, fragile e calpestata in modo molto realistico da un manipolo di compagni che si comporta come un branco feroce, ma in ogni caso abbastanza forte da trovare autonomamente una via di fuga da una situazione ormai insostenibile. Lo stile grafico della Suenobu è molto particolare e  prevede di accoppiare un character design semplice da classica storia shōjo con volti molto espressivi e scene di sconvolgente violenza gratuita. In definitiva è un manga che consiglio a chiunque voglia avvicinarsi ad una bravissima autrice come Keiko Suenobu e che non dovrebbe mancare a chiunque abbia già letto Life, vivere per vivere.


3) Phantom Stalker Woman – incubo metropolitano

Cover di Phantom Stalker Woman
Cambiando completamente genere, passiamo a Phantom Stalker Woman (座敷女 Zashiki onna), un volume autoconclusivo horror shōnen, firmato da Minetaro Mochizuchi, autore di Dragon Head (una serie molto particolare ingiustamente bloccata a pochi volumi dalla fine dalla defunta Magic Press) e pubblicato in Italia nel 2002 dalla Star Comics. Una notte Hiroshi Mori sente suonare insistentemente alla porta del suo vicino Yamamoto e, quando si affaccia, vede una strana donna alta, con i capelli neri e dall’aria sciatta che continua a bussare. La notte successiva la scena si ripete e il giovane, stupidamente, comincia ad interagire gentilmente con la strana tipa, lasciandola entrare in casa sua e rivelandole inavvertitamente il suo numero di telefono e il posto dove tiene la chiave di riserva. Lentamente, ma progressivamente, la donna comincia a perseguitare lui al posto di Yamamoto (che pare misteriosamente scomparso), telefonandogli a tutte le ore e intrufolandosi persino in casa sua. Il suo aspetto poco curato e spaventoso e il suo comportamento da psicopatica, portano il giovane in uno stato di paura e ansia sempre maggiore, finchè le cose non diventano assolutamente insostenibili e la donna comincia ad attaccare fisicamente gli amici del giovane, rei, secondo lei, di ostacolare l’amore di Hiroshi nei suoi confronti.

Attenzione a chi suona il campanello
La storia è molto particolare e la trama scorre veloce, tingendosi sempre di più di tinte horror, angoscianti e perfettamente strutturate. Se da una parte vanta solo una manciata di personaggi (tutti ben realizzata), dall’altra vi è la città, sempre deserta nel momento del bisogno, che riesce a creare quella magica atmosfera di terrore che coinvolge e appassiona lo spettatore, meritando pienamente all’opera l’etichetta di horror metropolitano. Il disegno di Minetaro Mochizuchi è molto essenziale ma dinamico, sporco, cupo e a tratti estremamente realistico, perfetto per una storia che fa del disagio di chi la legge il suo punto di forza, ma che potrebbe lasciare interdetto qualcuno che è avvezzo ad un tratto più classico. Ho comprato questo volume in modo del tutto casuale, trovandolo in un cestone di offerte ma devo dire che si è trattato decisamente di un buon acquisto e che lo suggerisco a chiunque vogli provare il sapore dark e claustrofobico dell’horror nipponico.


... per oggi è tutto, continua nella prossima puntata!
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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





24 commenti :

  1. Anche io ho una marea di volumi unici.. sono allettanti perchè sai che la spesa si ferma lì e spesso ci sono storie veramente fantastiche.
    Il mio problema è che le dimentico più facilmente.. memoria di merxx!!!!
    Di questi citati ho Doll e Vitamin (adoro l'autrice)!

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    1. In oltre sono anche utilissimi per capire se un determinato autore può piacere o meno ^^
      Quando ne trovo in offerta non me li faccio mai mancare!
      La Suenobu (autrice di Vitamin) e davvero brava e Life, la sua serie lunga più famosa è proprio interessante ^^

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  2. Corro a vedere se ci sono su Manga Zoo :D

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    1. Sono tutti e tre titoli degni di nota, spero che ci siano ^^

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  3. Particolare l'ultimo tra i tre XD Un horror incentrato su una stalker attira sempre l'attenzione.
    Devo dire che ho veramente pochissima esperienza con gli autoconclusivi... diciamo che un po' come per gli oav ho sempre trovato difficile per una storia strutturarsi in modo completo in così poco tempo (per intenderci sono più per manga come Monster, che vanno avanti per decine e decine di volumi XD).

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    1. In realtà alcuni auto-conclusivi sono proprio interessanti perchè riescono a dire tutto quello che c'è da dire in un numero limitato di pagine senza sbrodolare in nulla ^^
      Phantom Stalker Woman è un classico horror alla giapponese, decisamente inquietante!

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  4. Non li conoscevo!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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    1. Ci sono un sacco di bei titoli purtroppo molto sconosciuti ^^

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  5. In questo periodo i volumi unici sono quelli che mi invogliano di più: poca spesa, niente attesa e spesso grandi soddisfazioni.
    Tra questi mi ispira soprattutto l'horror con stalker, le storie con personaggi femminili tendenti al pazzo mi incuriosiscono (ci sarà da preoccuparsi per la mia salute mentale?).
    Il secondo mi angoscia già a leggere la trama, ma il tema del bullismo ben sviluppato è sempre coinvolgente.
    Sul primo proprio non ce la posso fare, per qualche ragione che non comprendo odio a pelle tutte le storie che hanno a che fare col ballo, siano film, libri o qualunque altro prodotto mediatico.

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    1. Sono tutti e tre titoli sicuramente validi da leggere ma, se hai dei problemi con il ballo, lascia perdere il primo, solo di quello parla XD Peccato perchè la Soryo non è male come autrice ma ha scritto tante altre cose che non parlano di ballerine e di gente con le calzamagline ;-P
      Phantom Stalker Woman l'ho preso razzolando in un cestone di offerte ma vale proprio la spesa anche a prezzo pieno, mentre Vitamin è una certezza, la sua autrice è veramente brava a trattare il tema del bullismo ^^

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  6. Mi esprimo solo su Vitamin essendo l'unico che ho letto :)In realtà, mi interessa il discorso sull'autrice che è un po' particolare...
    Iniziamo col dire che quando uscì me ne innamorai e tutt'oggi la considero una buona lettura. Mi ritrovavo molto nella protagonista e nel desiderio di voler portare avanti la sua passione; inoltre a quel tempo leggere un manga così dichiaratamente shojo che trattasse di bullismo era una cosa più unica che rara. Solo che... col tempo sono cominciate a saltarmi all'occhio diverse cose che prima non mi avevano colpito. C'è troppo bianco o nero e alcune situazioni sono veramente esagerate o inverosimili.
    E, mi dispiace dirlo, ma questa è una pecca che ho riscontrato nel modo di scrivere dell'autrice, avendo anche letto Life.
    Vitamin è un volume autoconclusivo quindi tutte le violenze ci possono anche stare, ma se si tiene lo stesso ritmo per una serie lunga si scade veramente nel ridicolo...
    Questo mi è successo appunto con Life. Sono arrivata al decimo numero che non ne potevo più delle disgrazie che capitavano alla protagonista. I comprimari erano così bastardi da sconfinare nell'inumano :/
    Ho letto che lei stessa ha avuto esperienze sgradevoli a scuola e la cosa non mi sorprende affatto visto come ne parla...solo che in Life mi è sembrato un voler "dipingere nero" a tutti i costi! C'era più voglia di impressionare il lettore con le continue torture inflitte al personaggio principale che di raccontare, in effetti, il dramma degli abusi. Con personaggi, ripeto, (e questo c'era anche in Vitamin) assolutamente bastardi e dalle reazioni inverosimili XD
    Ancora mi ricordo quella dannata madre di Ayumu che non si accorge dei problemi della figlia manco se gliela violentano sotto il naso! Oppure quella pazza isterica di Manami, che nonostante i gravi problemi mentali tutti le credono ciecamente...
    Per questo, insomma, prendo sempre un po' con le pinze quel che pubblica la Suenobu. Non perchè non credo che sia una brava autrice, ma perchè prima o poi durante la lettura so che arriva quel momento in cui si lascia trascinare dall'odio e allora tutta la trama perde credibilità.

    Quello che mi sta piacendo di lei (e credo che tu ne abbia parlato, ma non ricordo bene) è Limit. Anche lì ci sono i soliti personaggi che sembrano posseduti da inumanità cronica, ma almeno è perchè si ritrovano in una situazione estrema che un po' li giustifica. Infatti appena posso recupero i volumi :D (invece Life l'ho venduto in fiera X/)

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    1. Io le ho lette tutte e tre le opere della Suenobu (di Life ho fatto la recensione completa, mentre di Limit solo del primo volume, devo ancora scrivere quella finale) e posso dire che come autrice mi piace abbastanza.
      Il suo primo manga che ho letto è stato proprio Life e, devo dire, tutto di un fiato (avevo preso una completa in offerta e l'ho finita in un attimo). Dopo i primi volumi (che sono effettivamente tutti impostati sulla violenza scolastica nei confronti della povera Ayumu), c'è poi tutta una parte di rivalsa morale verso il branco che l'ha umiliata e maltrattata e una rinascita della protagonista che affronta la sua antagonista e le sue paure. Credo che in Giappone il problema del bullismo scolastico sia molto più sentito e violento che da noi, dove cose del genere, specialmente sotto gli occhi dei professori, sono davvero inverosimili. Lì da un lato gli studenti sono più stressati (per via delle continue richieste di buon rendimento e di disciplina) e dall'altro i docenti tengono moltissimo al fatto che il "buon nome" della scuola non venga infangato, anche a costo di chiudere gli occhi su fatti indecorosi, creando quindi il terreno ideale per l'insorgere di fenomeni di questo genere. Anche in altre opere meno incentrare sul bullismo vero e proprio spesso compaiono dei ragazzi vittime di violenza (anche estrema).
      Poi considera sempre che queste azioni vengono sempre perpetrate in branco, dove c'è sempre l'insana tendenza ad esagerare e a spingersi ben oltre quello che si farebbe da soli.

      Che la Suenobu abbia subito delle esperienze sgradevoli lo davo un po' per scontato, si vede tantissimo che quello è un tema di cui le preme parlare e i suoi personaggi hanno sempre delle reazioni di rivalsa e non di sottomissione ai loro aguzzini ^^

      Life secondo me è da leggere tutto insieme, i personaggi sono ben caratterizzati e maturano tantissimo durante la serie ma la continuità narrativa di lettura è fondamentale per non perdersi per strada ^^

      Per Limit buona lettura ^^

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  7. Finalmente riesco a commentarti questo post ;)
    Mi sembrano tutte e tre storie interessanti per diversi aspetti ovviamente, ma direi che in tutte e tre ci sarebbe del buon materiale per fare dei film (se non li hanno già fatti). Specie Vitamin mi sembra una di quelle storie adolescenziali che i produttori non si lascerebbero scappare, giocando anche sul fatto di far vedere un po' di violenza.

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    1. Diciamo che Doll sarebbe perfetto per un classico film all'americana con la ragazza con il grande sogno e il talento da dimostrare, Vitamin potrebbe andare al massimo per un film nipponico (certi atti di bullismo esagerato funzionano solo lì), mentre Phantom Stalker Woman verrebbe benissimo in un horror-movie ^^

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  8. Sarebbe interessante capire se Keiko Suenobu scrive quelle storie per qualche esperienza passata personalmente a scuola oppure se ha trovato una "nicchia" di genere con cui vende bene ;P

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    1. Che io sappia ha subito veramente degli abusi durante le scuole e devo dire che si assapora abbastanza l'umiliazione subita e il desiderio di vendetta dell'autrice.

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  9. Ho anch'io "Phantom stalker woman" (mi fu regalato anni fa). Lo lessi di notte e mi spaventai tantissimo, alla fine della lettura temevo che dovesse suonare il campanello! E cosa dire della risata alla Joker di pagina 191? Mamma mia, da farsela addosso!!
    Comunque bel manga, riesce perfettamente nel suo intento, pensa che sfogliando l'albo per trovare la pagina della tizia mi sono inquietata semplicemente vedendo le immagini.

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    1. Io l'ho comprato per caso (ad una super offerta - Tutto ad un euro) e devo dire che mi ha proprio colpita. In ogni caso apprezzo sempre questo vago senso di ineluttabilità degli horror alla giapponese. In quelli all'americana spesso gli umani vincono (o riescono a fuggire) mentre qua è evidente che la creatura sia più forte!

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  10. Li ho letti tutti e tre, ma di Doll non ricordo assolutamente NIENTE (da ciò si può capire quanto mi sia piaciuto XD). PSWoman: anch'io l'ho preso in un cestone delle offerte! ah ah. Non mi ha fatto impazzire, essendo molto inquadrato nel genere horror giapponese, e non presentando niente di particolarmente originale.
    Vitamin mi è piaciuto. Cosa che non posso dire dell'altra opera della Suenobu che ho letto, ovvero Limit: quel finale buonista l'ho trovato stomachevole.

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    1. Mi piacerebbe fare un po' di post sullo stampo di questo che siano una specie di guida al cestone delle offerte (per quelli che sono i miei gusti). Spesso mi capita di pescarci dei titoli interessanti ma altre volte prendo delle schifezze senza pari e non mi dispiace l'idea di condividere l'esperienza ^^

      A me Doll è piaciuto, sarà che l'ho letto da sedicenne la prima volta e che mi è rimasto ma lo trovo sempre carino.
      Su Limit prima o poi scrivo un post ma devo dire di averlo apprezzato molto fino all'ultimo volume escluso, dove non posso che darti ragione XD La Suenobu lì è proprio scivolata nel miele in una storia che non lo necessitava proprio XD

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  11. Doll è l'unico che ho! Adoro la Sooryo, disegna in maniera fenomentale *W* Però la storia è un po'banalotta, devo dire che come sceneggiatrice è migliorata molto in seguito.
    Vitamin sembra sconvolgente, ma mi interessa, anche perchè non ho mai letto niente dell'autrice.
    L'horror però no.

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    1. Doll è carino, poi mi fa un po' effetto nostalgia, quindi l'ho apprezzato particolarmente. Vitamin è l'ideale per cominciare a leggere un'autrice come la Suenobu. Breve, intenso e tratta i temi che sono i suoi cavalli di battaglia. Se ti capita in mano è da prendere senza pensarci su due volte ^^
      L'horror te lo sconsiglierei anche io, è abbastanza pauroso ;-P

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  12. Vederti recensire degli shoujo mi fa sempre strano XD E' come se ti pensassi tutta shounen e seinen e tu puntualmente, mi tiri fuori anche qualche chicca shoujo o josei. Sei davvero una lettrice onnivora *-*

    Come per il post precedente, pure qui ammetto di non aver letto questi tre volumi unici da te proposti =_= In più ricordo solo vagamente di vaer visto la copertina di Doll XD Sono un caso patologico: i volumi autoconclusivi non mi attraggono per niente e li compro solo se amo alla follia il/la mangaka o se la storia mi pare una cosa imperdibile :P

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    1. Grazie, è che cerco sempre di diversificare le letture, mi sembra brutto scartare qualche genere solo per principio ^^

      In ogni caso sugli autoconclusivi è una questione di gusti, ma trovo che mostrino molto la stoffa di chi li disegna. Fare una storiella breve che sia soddisfacente e intrigante ma non banale è sempre molto difficile ^^

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