Blood: The Last Vampire - Guerra tra Chirotteri e Vampiri

Saya, la protagonista dell'opera

Con questa recensione, e con le successive, intendo trattare del marchio Blood. Per il momento conta un OAV (Blood: The last Vampire), due serie animati con il nome di Blood+, una serie, attualmente in onda in Giappone, chiamata Blood-C, un film con attori in carne ed ossa, ed alcuni manga e romanzi che non ho mai letto. Esaminerò quindi soltanto le tre realizzazioni animate e non il cartaceo, a partire da questa recensione che tratta dell’OAV. Blood: The Last Vampire (ブラッド ザ ラスト ヴァンパイア, Buraddo Za Rasuto Vanpaia) che è il primo prodotto creato sul marchio Blood ed è stato pubblicato dallo studio Production I. G. nel lontano 2000. È un’opera introduttiva, una sorta di esperimento a tema, ed è stato distribuita anche in Italia da Panini Video. Non si tratta di un capolavoro completo ma si può dire che, per i suoi quarantacinque minuti circa di durata, riesce ad imbastire una trama credibile e un’ambientazione horror funzionale. Quest’opera non è adatta a chi non ama spargimenti di sangue a profusione e orribili mostri assassini.

Saya cerca di aiutare la dottoressa della scuola

Ma andiamo con ordine, l’OAV narra le vicende legate a Saya, una misteriosa ragazza che gira perennemente armata di katana. La giovane è l’ultimo vampiro originale rimasto e la sua missione consiste nell’uccidere i Chirotteri, delle sotto specie di vampiri che si mescolano agli umani e li divorano. Nel momento in cui si mostrano per quello che sono diventano degli orribili mostri dotati di lunghe zanne e di artigli affilati che massacrano chiunque li abbia anche solo intravvisti. La ragazza viene spedita a indagare su alcune morti sospette nella scuola della base americana di Yokota, in Giappone, dove scopre che alcune studentesse sono in realtà dei Chirotteri. La trama è abbastanza semplice e intuibile e si conclude con uno scontro armato dove la ragazza si batte con i mostri.

Saya ha appena sistemato un Chirottero

I personaggi degni di nota sono pochi, principalmente Saya, David (l'agente CIA che segue Saya) e la dottoressa senza nome, e non particolarmente ben caratterizzati. Non si conoscono né il loro passato né le loro motivazioni ma in così poco tempo era letteralmente impossibile fare di meglio senza sacrificare completamente l’azione. Diciamo solo che forse un briciolo di lavoro in più su Saya sarebbe stato gradito, dato che lei è la protagonista indiscussa e ha lo spessore psicologico di una bambola assassina armata di katana. I Chirotteri non sono vampiri tradizionali ma rientrano nella categoria orrendi mostri con la passione del sangue e per le stragi ben realizzate. 

Dal punto di vista tecnico l’opera è di indubbia qualità e, pur essendo il primo prodotto interamente realizzato in digitale, non presenta evidenti difetti di produzione. Le animazioni fluide, il character design molto curato e i notevoli giochi di luci rendono l’opera indiscutibilmente interessante. Vanno anche notati i moltissimi dettagli degli sfondi che contribuiscono a creare l’atmosfera dark e decadente di un’America imbarcata da troppo tempo nella guerra del Vietnam e coinvolta in un conflitto demoniaco che desidera nascondere in ogni modo. È molto interessante anche il doppiaggio originale poichè i personaggi parlano la loro lingua di appartenenza e  si alternano quindi tra inglese e giapponese, cosa che, ovviamente, nella versione italiana si perde completamente. 

Un Chirottero si appresta a fare cena

In conclusione è un buon assaggio per avvicinarsi al mondo di Blood per il fatto che viene presentata la protagonista ma soprattutto per via dell’introduzione del discorso sui Chirotteri. Da questo semplice OAV si capisce abbastanza bene quale saranno le atmosfere e i toni delle opere successive, specialmente Blood+ che è un diretto seguito di quanto visto in Blood: The Last Vampire, e che cosa ci si può aspettare da questo marchio incredibilmente splatter e a base di ottimi duelli con orribili mostri. Lo consiglio a tutti gli amanti dei vampiri: qui non troveranno dei simpatici manichini sberluccicosi ma dei rispettabilissimi mostri bavosi.