Okumura Rin, il protagonista della serie |
Dietro proposta di Aleja ho cominciato a guardare Ao no Exorcist (青の祓魔師 l’esorcista blu), anime in questo periodo in onda in Giappone per lo studio A-1 pictures, lo stesso di Kuroshitsuji. Per il momento conta quattordici episodi, regolarmente fansubbati, e parla di un ragazzo, Rin Okumura un orfano di entrambi i genitori. Il giovane e suo fratello gemello Yukio vivono presso la chiesa gestita da padre Shiro Fujimoto e conducono una vita relativamente normale (Yukio è un secchione mentre Rin è un simpatico combina guai) finchè un giorno Rin viene attaccato da un demone. Viene fuori che i due gemelli sono figli di Satana, il demone più cattivo, ma solo Rin ha ereditato i poteri demoniaci del genitore e nei suoi quindici anni di vita questi sono rimasti sigillati in una spada ammazza vampiri in possesso di padre Fujimoto. In seguito ad un secondo attacco, questa volta guidato da Satana in persona che vuole riportare l’erede a Ghehenna, il regno dei demoni, il buon sacerdote perde la vita e il ragazzo decide di diventare esorcista per uccidere il suo vero padre con le sue stesse mani. Per poter seguire questa via si iscrive all’Accademia True Cross (guidata da Mephistophele, un demone amico del vecchio Fujimoto) che forma i giovani esorcisti e comincia a seguire dei corsi speciali insieme ad un gruppo di nuovi compagni. Qui scopre che su fratello Yukio è già esorcista da tempo e che sarà anche uno dei suoi insegnanti.
L'accademia True Cross, che Rin frequenta per diventare esorcista |
La trama è abbastanza semplice e lineare e, perlomeno fino a questo punto, non presenta nulla di innovativo, anzi si compone di una miriade di elementi già visti in altre opere. La scuola per ragazzi con talenti speciali, il giovane con i super poteri demoniaci, il sacrificio del padre, la figura minacciosa di Satan (demone che piace un sacco ai giapponesi a quanto pare), gli esorcisti e persino i compagni di scuola discretamente stereotipati non rappresentano nulla di nuovo. Ma forse il punto di forza di questo anime forse è proprio in questo minestrone di situazioni note, perché Ao no exorcist nonostante tutto funziona. Riesce a prendere un po’ da tante altre serie e a mescolarlo in modo valido, raccontando una storia scorrevole e nonostante tutto abbastanza divertente. Tranne alcuni momenti di combattimenti in cui il registro della serie diventa serio e drammatico riesce ad essere incredibilmente solare e a tratti spassosa.
Rin con i compagni della classe di esorcismo |
Inoltre i personaggi sono molto azzeccati, a partire da Rin che, onestamente, è simpatico (è questo è molto per un protagonista da shōnen, di solito mi stanno sulle scatole). Non si fa troppe paranoie mentali, ha un modo di ragionare semplice, schietto e un po’ goffo che lo rende amabile e, almeno per ora, non ha il complesso dell’eroe in solitaria. Sa benissimo di non poter ancora affrontare Satan e comincia un addestramento dalle basi. E poi c’è padre Fujimoto, fisicamente assomiglia leggermente a padre Anderson di Hellesing ma caratterialmente è un figo incredibile, davvero un bel personaggio. I demoni sono un misto di bestioline simpatiche e di mostri abominevoli, tra cui spicca quel pazzo di Mephistophele per i suoi modi di fare subdoli e i vestiti fuori da ogni grazia divina. I compagni di scuola sono, nonostante tutto, abbastanza ben amalgamati (il mio preferito è Bon) e Yukio è veramente odioso (ma non poteva dire a suo fratello di essere esorcista prima di fargli fare la figura dell’idiota davanti alla classe?), ma anche quello fa parte del suo ruolo.
Rin si confronta con Yukio quando scopre che il fratello è già un esorcista da tempo |
Dal punto di vista tecnico è un’opera di pregevole fattura, con animazioni fluide, character design molto moderno e sfondi ben curati. L’ambientazione dell’Accademia True Cross è molto ben realizzata grazie ad una interessante cura per ogni particolare e ad un buon utilizzo della computer graphica, che rende anche spettacolari gli scontri più importanti. I colori vividi e intensi ben completano il quadro narrativo dando un ulteriore tocco di vitalità alla serie.
Per ora Ao no exorcist non è che a metà ma promette proprio bene, a patto che gli animatori, una volta raggiunto il materiale a disposizione del manga originale, non facciano un pasticcio con il finale. Ci sono alcuni misteri irrisolti (come ad esempio la notte blu di sedici anni prima), dei personaggi ancora da svelare (come il ragazzino con la marionetta) e dei rapporti da approfondire (come quello tra Rin e Shiemi, che sia la volta buona che in uno shōnen ci sia un pizzico di romanticismo?) che mi fanno decisamente ben sperare nel seguito.
è possibile che non mi arrivino gli avvisi dei tuoi nuovi post ?
RispondiEliminasono ferma a qualche cinque post fa ò___ò
ad ogni modo, finalmente ti sei decisa a recensire anche questo anime , il mio anime u___u
la op che hai postato è la mia suoneria, vedi un poco tu :D
niente da commentare, amo rin e il suo mondo !!!
Strano che non ti arrivino gli avvisi, magari blogspot sta facendo manutenzione. In ogni caso ho messo anche i Feed con FeedBurner e funzionano bene (se usi Outlook va aggiunto manualmente perchè fa casino con gli header http, se hai bisogno ti do istruzioni) ^^
RispondiEliminaTi piace davvero un sacco questa serie ^^
La mia preferita :D
RispondiEliminaVediamo se riesco da sola altrimenti accetto l'aiuto con piacere ^^
Sono proprio contenta di leggere una review su questo anime. Ho letto in giro pareri discordanti (dal capolavoro alla schifezza) ed ero curiosa di sapere l'opinione di una persona che 'conosco' (passami il termine XD).
RispondiEliminaOra sto seguendo un sacco di anime, ma visto che lo promuovi questo lo metto in lista ^_-
@Aleja: se hai bisogno di indicazioni chiedi pure
RispondiElimina@Lithtys: Non credo che lo definirei capolavoro ma in ogni caso è una serie molto gradevole per cui quando hai un ritaglio di tempo (magari ad anime concluso) dagli un'occhiata che la merita (per adesso)^^
Io avevo intravisto il manga e non mi ispirava per niente, ora sono molto più tentata, almeno dall'anime.
RispondiEliminaAnche a me i protagonisti degli shonen stanno sulle palle!!! "Devo diventare più forteeeeee" è il lorp pensiero per il 99% del tempo. Cioè, c'è altro nella vita! Come in bleach: Orihime gliela darebbe subito, ma lui preferisce combattere. Ma allora sei un babbo!
Lasciamo perdere Bleach, per me l'unica spiegazione è che Ichigo sia gay. Altrimenti non ci sono motivi per cui preferisca andare a farsi ridurre ad un colabrodo piuttosto che approfittare della bella e disponibile Orihime.
RispondiEliminaPremettendo che anche Rin deve diventare più forte (come tutti) ma almeno non si fissa con le manie da tragico eroe (come invece sta facendo Ichigo e moltri altri colleghi). Per ora si limita ad andare a scuola e a cercare di non farsi sgamare dagli altri (ma in realtà non gli dò più di un paio di puntate prima che qualcuno scopra le sue fiamme)^^
Effettivamente ho appena finito di guardare il 16 ep in inglese ( non ce la facevo ad aspettare ) e tutti hanno scoperto le fiamme di rin u___u
RispondiEliminain effetti era solo questione di tempo !
C'era da aspettarselo, altrimenti il rapporto con gli altri personaggi non progrediva per nulla ^^
RispondiEliminaBellissimo anime questo :)
RispondiEliminaBenvenuta Yuuki, spero che troverai anche altre serie di tuo gradimento ^^
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