mercoledì 13 luglio 2011

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Soul Eater - Salvare il mondo dalla follia del Kishin

Il sole nel mondo di Soul Eater
Soul Eater è una serie del 2008 prodotta dalla Square Enix che si compone di cinquantuno puntante. La cosa che colpisce immediatamente di questo anime è sicuramente l’aspetto tecnico con la sua ambientazione gotica e punk allo stesso tempo, con cui riesce a creare delle atmosfere uniche, accattivanti e molto particolari. La storia pare narrata in un mondo fantastico, bloccato in una sorta di notte di Halloween rivisitata, con mostri, streghe e dei della morte che si contendono la scena. La cura dei fondali e dei particolari è quasi ossessiva e spesso ai personaggi più importanti vengono anche associate caratteristiche estetiche del mondo che li circonda (vedere per credere il laboratorio di Franken Stain). L’animazione è sicuramente di ottimo livello, una delle migliori degli ultimi anni, e non perde mai in qualità durante l’intera serie, proponendo scontri e combattimenti spettacolari, fluidi e ben sceneggiati. Vengono impiegati colori intensi, saturi e contrastanti che, con il character design moderno e sintetico dei personaggi, ben si adattano allo stile originale dell’opera, creando un notevole colpo d’occhio. A questo va ancora aggiunta la colonna sonora, stilosa e pertinente, in grado di accompagnare l’azione in modo impeccabile. 


Il fantastico professor Franken Stain con una non sempre
controllata vena di follia
I personaggi posti in scena sono veramente tantissimi, al punto di poterli tranquillamente dividere in tre categorie: quelli indimenticabili, che finiscono per oscurare i protagonisti, quelli simpatici ma non molto approfonditi e quelli inutili o deludenti. Nella prima categoria rientrano dei personaggi che con buona probabilità rimarranno nell’immaginario comune, come il grandissimo professor Franken Stain, con la passione per la vivisezione, l’ingranaggio gigante in testa e la sua personalità ambigua, il simpaticissimo Shinigami-Sama, con la sua vocetta acuta e la battuta sempre pronta, e il fighissimo Death The Kid, figlio di Shinigami-sama con una fissa mostruosa per la simmetria. Uno dei punti dolenti della serie è invece la terza categoria. Infatti qui vi sono tutta una serie di personaggi che vengono buttati in scena senza uno straccio di caratterizzazione psicologica o background e finiscono per  essere dimenticati dallo spettatore dopo una frazione di secondo o, ancora peggio, ricompaiono in punti random della serie. Tra questi soggetti vi sono personaggi innocui e trascurabili (messi solo per far numero) ma anche elementi chiave della trama, come Arachne, o insopportabili inserti come Excalibur, il personaggio più logorroico e seccante dell’intera storia dell’animazione nipponica (vedere per credere).

Maka con Soul Eater, la sua falce
In tutto questo c’è la coppia protagonista: Maka e Soul Eater (da cui il titolo della serie). Maka Albaran è una maestra di falce ed è allieva della prestigiosa accademia Shinigami Buki Shokunin Senmon Gakkō (detta Shibusen per brevità), scuola gestita da Shinigami-sama in persona, che ha come obiettivo quello di addestrare giovani talenti a proteggere il mondo. Gli studenti sono divisi in due categorie, i maestri d’arme o Meister (come Maka) e i Buki 武器, ovvero quelli che hanno il potere di trasformarsi in armi, come Soul Eater Evans che diventa la falce della protagonista. Soul purtroppo è un personaggio scialbo, fin troppo ricco di attributi e peculiarità (fa l'idiota, il maniaco, il serio, consola, si sacrifica, ecc), ma, nonostante tutto, non riesce ad avere una vera caratterizzazione psicologica e non convince fino in fondo lo spettatore, risultando di fatto assolutamente insignificante. Maka, invece, pur essendo meglio caratterizzata, è la classica protagonista super raccomandata, capace, senza alcuna motivazione effettiva, di compiere dei veri e proprio miracoli, riuscendo in azioni dove combattenti ben più abili e dotati di lei hanno miseramente fallito. Si pensi solo che riesce a sconfiggere il super cattivo finale (il Kishin, che ha sconfitto praticamente chiunque) completamente disarmata, colpendolo con un pugno “coraggioso”. Purtroppo tutto questo, unito a una sua certa tendenza all’isterismo immotivato, la rendono un personaggio fondamentalmente antipatico

Death the Kid in azione. Il maniaco della simmetria, come
si può ben vedere, ha i capelli colorati asimmetricamente
 (il che lo fa deprimere quando qualcuno glielo fa notare)
La trama è abbastanza banale e prevede che gli studenti e i docenti della Shibusen, in particolar modo i tre meister Maka, Kid e Black ☆ Star (l'idiota esaltato del gruppo) con le loro rispettive armi, combattano per salvare il mondo dall’avvento del Kishin 鬼神 una creatura malvagia e portatrice di squilibrio mentale. Il tema della follia è lo spunto più originale dell’intera serie, giostrato magistralmente nella prima parte dell’anime (specialmente con l'ausilio del personaggio del professor Stain) e purtroppo buttato ai pesci nel finale. L’opera, pur mostrando un certo andamento altalenante nella qualità narrativa degli episodi, risulta infatti molto avvincente e accattivante fino ad un certo punto, fedele alla versione manga, ma assolutamente non all’altezza nella parte finale. In particolar modo la conclusione della serie è incredibilmente sottotono rispetto alle premesse e molte sottotrame e personaggi secondari vengono completamente dimenticati. Peccato, perché con un finale all’altezza delle aspettative sarebbe sicuramente stato un anime da non perdere per alcun motivo.


L’anima perfetta, abbracciata ad uno spirito ed un corpo perfetti
Motto della Shibusen
author

SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





8 commenti :

  1. Incredibile, si assomigliano tantissimo.
    Dato che il manga di Soul Eater è del 2003 mentre Zelda Mjora's Mask del 2000 direi che Atsushi Ohkubo, autore del manga da cui è tratto l'anime, sì è "ispirato". Non so come sono le atmosfere del gioco (non avendolo mai provato) ma quell'illustrazione è veramente identica!

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  2. è un mio anime in visione ... praticamente ogni anime che recensisci l'ho già visto , si vede che abbiamo gli stessi gusti ;)
    in effetti l'unica cosa che non mi fa andare avanti la non-relazione tra maka e soul . per me loro due dovevano stare assieme, cosa che non accade u.u
    ma si sa , io vedo amore anche dove no c'è ^^"

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  3. Anche io odio quando nella serie è impostato un sottotesto amoroso (basta anche solo accennato) tra due personaggi (specialmente se sono i protagonisti) e alla fine non combinano nulla. Non chiedo grandi cose ma un minimo di soddisfazione non guasterebbe ^^

    Purtroppo spesso negli shonen questo aspetto è molto trascurato ed è un vero peccato perchè renderebbe la storia più completa. Anche se si tratta di una serie di botte da orbi cinque minuti di romanticismo non hanno mai ucciso nessuno e renderebbero felici molti spettatori. ^^

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  4. perchè i presupposti ci sono eccome, abitano assieme santa palla , almeno un qualcosa !!!

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  5. E non bisogna dimenticare che Maka lo mena di brutto tutte le volte che lui fa il maniaco con Blair. Se non gli interessasse avrebbe solo da laciargli fare il lumacone con chi gli pare ^^

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  6. e invece niente ...
    poi ballano pure assieme in modo romantico, insomma che papere !!!

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  7. Infatti! E poi curare un minimo questo aspetto renderebbe solo più completi i personaggi. Non è possibile che questi adolescenti non abbiano mai interesse per le loro coetanee ^^

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