The Big Bang Theory - Il lato divertente della fisica

Locandina della serie

Recentemente ho cominciato a guardare due serie americane abbastanza note, dietro consiglio di alcuni amici. La prima è The Big Bang Theory (di cui ho visto le prime quattro stagioni), affrontata con tutti i pregiudizi del mondo (non amo le sit-com e non amo le serie troppo nerd-geek centriche), mentre la seconda, che per ora non rivelo (se tutto va bene entro fine settimana avrà una sua recensione), mi aspettavo che fosse decisamente interessante. Posso confessare candidamente di aver iniziato a vedere The Big Bang Theory al solo scopo di scrivere una bella stroncatura per bilanciare la recensione positiva che pregustavo sulla seconda serie. Invece, come troppo spesso accade ultimamente, le mie aspettative sono state radicalmente ribaltate e ho trovato The Big Bang Theory un piccolo gioiellino, mentre l’altra (per ora ancora misteriosa), una porcata indecente. Ma, bando alle ciance, andiamo a vedere perché una sit-com americana, appartenente ad un genere che di solito evito come una piaga purulenta da vaiolo, mi è piaciuta al punto da inserire uno dei suoi personaggi nel numero dei miei preferiti .

Il gruppo scopre per l'ennesima volta perchè è meglio
lasciarsi sottomettere da Sheldon

The Big Bang Theory è una serie ideata da Chuck Lorre e Bill Prady e prodotta dalla Warner Bros a partire dal 2007. Per il momento conta cinque stagioni, per un totale di ottantasette episodi da venti minuti, ma altre due sono in programma. La prima serie presenta solo diciassette puntate (un numero decisamente anomalo) perché nel 2007 è stata interrotta a causa dello sciopero degli sceneggiatori. Chi mi conosce (anche poco) e ha visto la serie può ben immaginare che il soggetto di cui parlavo poco sopra è il famigerato dottor Sheldon Lee Cooper. 

Leonard: Aspetta Penny, non metterti contro Sheldon, gli
manca solo un incidente in laboratorio per essere definito
un super cattivo

Sheldon, detto Shelly dalla mamma e pochi intimi e interpretato da uno strepitoso Jim Parson, è un ragazzo prodigio, con un QI di 187 e un dottorato conseguito a soli sedici anni. Fisico teorico eccellente, con un carattere d’acciaio e una sociopatia fuori scala, è la punta di diamante della serie. La sua repulsione per il genere umano (in blocco) è pari solo alla sua superbia e alla sua pignoleria, che lo spingono a correggere con esasperante pedanteria chiunque si azzardi a commettere qualunque minuscolo errore in sua presenza. È in grado di spiegare scientificamente praticamente qualunque cosa (anche perché le formiche giganti usate come mezzo di trasporto non possono fisicamente esistere, mentre i conigli giganti sì) ma ha grossissime difficoltà a interpretare il sarcasmo, l’umorismo e a mantenere alcune piccole, per lui del tutto trascurabili, convenzioni sociali. Quando scherza o prende in giro qualcuno termina la frase con la parola "bazinga".

Episodio 1, seconda scena, Leonard si fa spadroneggiare
da Sheldon

Vive insieme a Leonard Hofstadter (interpretato Johnny Galiecki), un giovane e timido fisico sperimentale e sua vittima numero uno (gli ha fatto firmare un assurdamente lungo contratto tra coinquilini con cui controlla praticamente ogni cosa, anche la possibilità che il povero Leonard abbia o meno un rapporto sessuale con una ragazza). Nel primo episodio della serie si trasferisce nell’appartamento davanti al loro la bellissima Penny (Kaòey Cuoco) di cui, con gran gioia di Sheldon, Leonard si innamora perdutamente. La ragazza è un tipa del Nebraska, energica e alla moda (l’esatto opposto dei nostri due eroi, tutti fisica, fantascienza, videogiochi e fumetti) e per vivere fa la cameriera alla Cheesecake Factory, anche se sogna di sfondare come attrice. Si abitua molto in fretta ai suoi due strambi dirimpettai e, dopo l’iniziale (e comprensibile) smarrimento, comincia a conoscere e ad apprezzare molti lati del loro essere, fino ad iniziare una relazione con Leonard che prosegue tra alti e bassi.

L'esatto momento in cui Raji scopre la sua bevanda magica

A completare il gruppo dei personaggi principali ci sono anche due amici di Leonard e Sheldon, nerd-geek come loro e altrettanto esperti di fisica, fantascienza (Star Trek è solo uno dei cavalli di battaglia), fumetti (su cui fanno delle conversazioni fuori dal mondo) e giochi di qualsivoglia tipo e genere (videogiochi, giochi da tavolo, di guerra dal vivo e persino aquiloni). Il primo, Rajesh Koonthrappali (Kunal Nayyar), è un giovane astrofisico di etnia indiana proveniente da una ricca famiglia di Nuova Delhi. Timido di natura, soffre di una sindrome da mutismo selettivo che gli impedisce di parlare davanti alle donne. Per risolvere il problema di solito usa una bevanda magica (l’alcool) che gli scioglie la lingua ma che lo rende anche un idiota di prima categoria. 

Howard: E' solo perchè sono ebreo? Ucciderei il mio
rabbino con una bistecca di maiale per farmi tua sorella

L’altro è Howard Wolowitz (interpretato da Simon Helberg), un ingegnere aerospaziale estremamente orgoglioso del proprio lavoro e del suo (terrificante) abbigliamento. Viene continuamente deriso per non aver conseguito un dottorato di ricerca ma solo una misera laurea magistrale (specialmente da Sheldon che non si esime mai dal maltrattarlo, ma non è per cattiveria, lo fa con tutti). Ebreo non praticante vive ancora con la mamma, è il più infoiato del gruppo (facile contando che Sheldon è disinteressato al sesso, Leonard ha Penny a cui pensare e Raji è troppo timido anche solo per parlarci con le donne) ed è poliglotta (parla fluentemente sei lingue, klingon compreso).

I quattro personaggi principali alla mensa dell'università

Dato che l’azione in questa serie è quasi del tutto assente si può osservare come questa sia interamente basata sul carisma e sulla simpatia dei personaggi che, pur essendo decisamente stereotipati, sono incredibilmente brillanti. Per qualunque punto di forza mostrato dai nostri (e no, non sto parlando di forza fisica perché in quanto a quella scarseggiano molto), essi avranno anche delle pari debolezze che li rendono straordinariamente umani e convincenti (sono adorabili). Quindi, anche un mostro come Sheldon, capace di passare sopra a chiunque senza neppure accorgersene (sempre psicologicamente si intende, il ragazzo è forte come un criceto), esibirà un lato estremamente vulnerabile rivelando le proprie fobie, la sua incapacità patologica nel mentire e i segni delle ferite che la sua infanzia nel Texas orientale gli hanno lasciato nella sua già provata psiche, rendendolo alla fine un personaggio fin tenero. 

Cena a casa Cooper-Hofstadter: cibo orientale da asporto

Ogni episodio racconta una storia autoconclusiva ma si può notare una sorta di filone principale di narrazione, legato al rapporto tra Leonard e Penny, che si muove lentamente ma costantemente nella serie. In questa macro-trama i nostri eroi riescono a crescere e maturare (altrimenti mai più che mi seguivo più di ottanta episodi), grazie anche all’inserimento di altri personaggi femminili come Leslie Winkle (interessante collega di Leonard), Bernardette (coraggiosa fidanzata di Howard) e la terrificante Amy Farrah Fowler (amica molto amica ma per carità non ragazza di Sheldon). Bisogna notare che tutti i personaggi femminili, specialmente le genitrici dei protagonisti, sono sempre molto forti e determinati, dimostrandosi spesso molto più toste dei maschi.

Penny: Basta mi arrendo, uomo impossibile!
Sheldon: No, non posso essere impossibile, in quanto
esisto. Probabilmente volevi dire: Basta mi arrendo,
uomo improbabile!

In definitiva si tratta di una serie a dir poco geniale, con delle battute fulminanti studiate a puntino e una vera e propria marea di citazioni più o meno dirette (mi nominano Flatlandia e X-files, non posso non amarli). Per non parlare poi dei camei offerti dal vasto nerd-verso, come ad esempio quelli di Stan Lee, Katee Sackhoff (Battlestar Galactica) e Wil Wheaton (Star Trek), nei panni di se stesso (acerrimo nemico di Sheldon). Personalmente apprezzo follemente anche i riferimenti scientifici che vengono fatti, dalle battute pungenti alle lavagne piene di formule e flow-chart. Questi vengono scritti da David Saltzberg, professore (reale) di fisica e astronomia della University of California di Los Angeles, che ne assicura la correttezza formale, ma non sono necessarie particolari competenze per godersi appieno questa strepitosa serie. 

Attenzione alla lavanderia, Sheldon potrebbe starti
aspettando al varco con una presentazione in Power Point

Non sto scherzando, l’ho passata a mio nonno (ottant’anni suonati) e anche a lui è piaciuta parecchio (lo so che non è un campione obiettivo ma fidatevi). Se proprio devo muovere una critica posso solo dire che le risate registrate sono uno strazio: signori sceneggiatori americani non vi preoccupate, so da sola quando è il momento di ridere, per cui grazie per l’interessamento ma levate quelle maldette risate, mi spezzano la poesia! Detto questo non posso far altro che suggerirla a chiunque, qualunque cosa siate soliti guardare: se volete farvi due belle e inaspettate risate date un’occhiata a The Big Bang Theory (e preparatevi ad amare il personaggio di Sheldon). Se poi avete un po’ di conoscenze sui classici argomenti da nerd (Marvel, fantascienza classica e giochi vari) o un’infarinatura di fisica non potete proprio perdervela!