mercoledì 26 gennaio 2011

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Umineko ni naku koro ni: che la strage abbia ancora inzio!

Umineko ni naku koro ni (Quando piangono i gabbiani) è una serie del 2009 gemella alla celebre Higurashi ni naku koro ni (Quando piangono le cicale) ed è ricca degli stessi elementi narrativi. Quindi ci saranno efferati omicidi a ripetizione, bambine con sguardi demoniaci e rompicapi da risolvere. Come nella precedente Higurashi gli orribili delitti si ripetono ad oltranza, cambiando modalità e tempistiche ad ogni arco narrativo. Allo scatenarsi di un determinato evento la storia viene resettata e ricomincia dall’inizio.

Beatrice-sama mentre decide come compiere i prossimi
omicidi
L’anime narra della riunione della famiglia Ushiromiya (vedere l’albero genealogico per ulteriori chiarimenti sulla dinastia) sull’isola di Rokkenjima, abitata unicamente dal vecchio capofamiglia, il suo erede (con moglie e figlia) e la servitù. Ad un certo punto della serata viene misteriosamente recata una lettera che invita la famiglia a risolvere l’enigma dell’epigrafe della strega e, come scritto nella stessa, i presenti cominciano a morire in modo brutale, senza che nessuno riesca a fare assolutamente nulla.



L’epigrafe dice:

My beloved hometown, the sweetfish river running through it.
You who seek the Golden Land, follow its path downstream and seek the key.
If you follow the river downstream, you will find a village.
In the village, look for the shore the two will tell you of.
There sleeps the key to the Golden Land.


He who lays hand upon the key shall travel under the rules below.


On the first night, offer the six chosen by the key as sacrifice.
On the second night, the ones that remain tear up the two who get close.
On the third night, the ones that remain will praise my honorable name.
On the fourth night, gouge the head and kill.
On the fifth night, gouge the cest and kill.
On the sixth night, gouge the stomach and kill.
On the seventh night, gouge the knees and kill.
On the eighth night, gouge the legs and kill.
On the ninth night, the witch will revive, no one will survive.
On the tenth night, the journey is over, you will have arrived at the village of gold.


The Witch will praise the wise, and should bestow four treasures.
One shall be, all the gold from the Golden Land.
One shall be, the resurrection of the souls of all the dead.
One shall be, even the resurrection of the lost love.
One shall be, to put the Witch to sleep for all time.


Sleep peacefully, my most beloved witch, Beatrice.

In sostanza sono necessarie per il rituale: sei vittime nel primo crepuscolo, due nel secondo, nessuno nel terzo, uno nel quarto trapassandogli la testa, uno nel quinto infilzandogli il torace, uno nel sesto colpendolo allo stomaco, uno nel settimo bucandogli un ginocchio, uno nell’ottavo perforandogli una gamba. Nel nono crepuscolo la strega risorge e nessuno dei superstiti sopravvive. In tutto sono necessari tredici omicidi, perpetrati tra membri della famiglia Ushiromiya e la servitù.

Alla fine solo Battler, uno dei nipoti, riesce a non accettare che le barbare uccisioni siano stati eseguiti da Beatrice, la strega Dorata, e ne diventa automaticamente lo sfidante in una partita di un sadico gioco dove la donna fa rivivere all’infinito i giorni tra il 4 e il 5 ottobre del 1986, trucidando i presenti in modo sempre più crudele. Il compito di Battler è quello di dimostrare che gli omicidi siano stati effettuati in tutti i casi senza l’uso della magia, mentre Beatrice deve far ammettere al giovane che le streghe esistono. Per poter fare questo hanno diritto a due poteri speciali: la verità rossa e la verità blu. La prima può essere usata solo dalle streghe e conferma che ciò che viene detto è pura verità. La seconda invece serve per affermare qualcosa che dimostra l’assenza delle streghe ed usata principalmente da Battler. Queste due verità vengono usate per inserire dei paletti nel gioco, ovvero ciò che viene detto in blu o in rosso non può essere più discusso. Spesso i due sfidanti si trovano in una specie di gazebo per discutere le mosse appena effettuate, per cui vi sarà un Battler nel gioco che vede morire la gente intorno a lui e non sa nulla della partita in atto e uno onnisciente che gioca con Beatrice. A tutto queste vanno aggiunte altre varie streghe ed entità magiche assortite che si palesano prima o dopo, per cui adesso analizzeremo in dettaglio i vari personaggi. Mettetevi comodi che sono parecchi. Per chi fosse interessato a guardare la serie (che merita) sconsiglio di leggere la parte sottostante.



Famiglia Ushiromiya:

Kinzo Ushiromiya: è il capofamiglia, misteriosamente arricchitosi in gioventù, è uno stregone conosciuto con il nome di Lord Goldsmith (orefice), ha un’ossessione per Beatrice e arriva a coinvolgere i suoi familiari come vittime sacrificali nel rito per farla risorgere. Anni prima era riuscito a catturare la strega in un corpo umano e a tenerla come sua amante in una villa segreta sull’isola, ma la figlia Rosa, allora adolescente, la porta fuori dalla sua gabbia e la poveretta muore accidentalmente scivolando da una scogliera (che sfiga nera). Solitamente muore bruciato e il suo corpo viene ritrovato in una caldaia, per cui non si può mai stabilire da quanto effettivamente fosse deceduto ma si può solo identificarlo come Kinzo, per via delle sei dite nei piedi.

Momenti condivisi a casa Ushiromiya: il primo crepuscolo
Krauss Ushiromiya: è l’erede ufficiale di Kinzo ma perde il suo ruolo per via del gioco dell’epigrafe. Infatti chi riuscirà a decifrarla erediterà il patrimonio degli Ushiromiya e il fantomatico oro donato da Beatrice al vecchio anni prima. Arrogante e pessimo imprenditore, si merita l’astio dei fratelli, in particolar modo quello di Eva. Pare sia a conoscenza sia delle morte del capofamiglia prima dell’inizio della riunione, sia della reale esistenza dell’oro di Beatrice. Vive a Rokkenjima con moglie e figlia per badare al padre. Muore quasi sempre tra i primi sacrifici.

Natsuhi Ushiromiya: moglie di Krauss e madre di Jessica è una donna nata in una famiglia di preti scintoisti, orgogliosa di suo marito e della posizione che ricopre, si trova spesso a scontrarsi con gli altri parenti, specialmente Eva, e a venir quindi cacciata fuori dalla stanza per il fatto che non possiede il sangue degli Ushiromiya. Desidera il rispetto del vecchio Kinzo al punto di avere delle allucinazioni (il vecchio è già morto a quel punto) in cui l’uomo le fa i complimenti. Nella prima partita è l’unica adulta della famiglia che si salva e tenta, inutilmente, di sparare a Beatrice per salvare la figlia Jessica. Nelle altre partite muore praticamente subito.

Jessica Ushiromiya: Figlia di Krauss e di Natsuhi, vive a Rokkenjima ed è innamorata di Kanon, uno dei servitori della villa e mobile di Kinzo. Durante le partite il loro rapporto si rinsalda finché i due si troveranno a combattere per le rispettive vite. Spesso accusa Eva di essere l’artefice degli omicidi dei suoi genitori. In un posto dove le donne girano principalmente con abiti lunghi (ad esclusione di Kyrie che si veste da uomo) lei sfoggia orgogliosamente la sua minigonna giropassera, suona in una band rock e mena le compagna che fanno apprezzamenti su Kanon. Combatte con due tirapugni e nel quarto gioco riesce a mettere in difficoltà persino Ronove, per poi morire miseramente in un doppio KO con suo cugino George. Una volta finisce in sacrificio con Kanon per il secondo crepuscolo e un paio di volte riesce pure a scamparla.

La personalità malvagia di Eva in uno dei suoi sorrisi
rassicuranti.
Eva Ushiromiya: seconda figlia di Kinzo e insopportabile bisbetica fin dalla sua prima apparizione. Nel terzo gioco riesce a sopravvivere e a scappare dall’isola, appestando la giovane vita di Ange, unica altra famigliare rimastale in vita. Desidera dal profondo del suo cuore diventare l’erede e fare le scarpe a Krauss, ma quando risolve l’epigrafe (sempre nel terzo gioco) decide di spartire l’oro con gli altri, facendo incazzare tantissimo la sua seconda personalità malvagia, che invece lo vuole tutto per sé. Vista più da vicino è una povera ragazza stressata e cresciuta da un padre idiota che si divertiva a far aumentare la rivalità i propri stessi figli. Ama suo marito e suo figlio George, al punto di osteggiare apertamente Shannon, fidanzata del ragazzo e secondo Eva non all’altezza.

Hideyoshi Ushiromiya: inutile marito di Eva, muore praticamente sempre subito e quando non lo fa comunque non è molto utile alla trama, se non per calmare la moglie quando è in crisi d’identità. L’unica volta che ha qualche speranza di salvarsi, il terzo gioco, vinto dalla moglie, provoca Eva-Beatrice fino al punto di farsi ammazzare su due piedi.

Poveri illusi:questa pace non durerà per molto.
George Ushiromiya: figlio di Eva e Hideyoshi, apparentemente è il ragazzo perfetto: bello, bravo, simpatico, romantico e forte nelle arti marziali. In realtà è un po’ tordolo, infatti tra tutti i cugini è quello che meno capisce cosa sta succedendo sull’isola. Sarà che spesso gli ammazzano contemporaneamente ragazza e genitori ma è quello che connette meno al momento del bisogno. È innamorato di Shannon e ad ogni gioco si dichiara alla ragazza, facendo crescere man mano il loro rapporto, mentre la madre cerca di osteggiarli. Una volta è il sacrificio del secondo crepuscolo con Shannon.

Rudolf Ushiromiya: terzogenito di Kinzo, sembra un uomo dall’animo pacato e buono. È il padre di Battler e Ange, anche se il ragazzo è frutto di un precedente matrimonio dell’uomo. Pare che sappia qualcosa sulla faccenda di Beatrice ma non riesce mai a parlarne con il figlio perché ha un’insana tendenza a morire tra i primi. L’unica volta in cui non viene fatto fuori nella prima notte si offre con Kyrie di partecipare ad un raid per procurare dell’ottimo cibo in scatola da cui non tornerà più.

Kyrie Ushiromiya: moglie di Rudolf e come lui appassionata partecipante della prima notte. Era stata la prima compagna del marito, poi rifiutata in favore di Asumu, la mamma naturale di Battler, e infine ripresa dopo la dipartita di questa. Riempie la testa del figliastro con la teoria della scacchiera da ruotare.

Battler Ushiromiya: figlio di Asumu (pare) e Rudolf è un ragazzo dotato di simpaticissimi capelli rossi fuoco, di quelli che solo il personaggio di un’anime può avere, e una logica adamantina: dopo uno scontro tra streghe degno di un fantasy si limita a usare il gatto di Schrodinger per affermare che la magia non esiste. Si qualifica come avversario di Beatrice dopo il primo gioco e tra alti e bassi cerca di dimostrare che gli omicidi sull’isola sono opera umana: tanta fortuna con la seconda serie.

Ange Ushoromiya: sorella di Battler, figlia di Rudolph e Kyrie e solo una bambina durante i fatti di Rokkenjima, per cui non partecipa alla riunione di famiglia, risparmiandosi la visione reiterata delle interiore dei parenti. La versione di Ange adolescente del terzo gioco, quello dove sopravvive una ancora più stronza Eva, viene inserita da Lady Bernkastel come pedina aggiuntiva del gioco per rompere l’anima a Beatrice. La ragazza in realtà, pur essendo anch’essa una strega, non combinerà molto, se non ottenere per Battler la verità blu e morire rivelando a suo fratello chi è veramente.

Rosa-obasan, invitata a cena dalla cara Beatrice
Rosa Ushiromiya: quarta e ultima figlia di Kinzo (meno male che qui altrimenti non finiamo più), ha un carattere tendenzialmente schizofrenico, dato che passa nell’arco di un secondo dalla modalità brava mammina che cuce persino il peluche Sakutaro con le sue manine per l’amata figliola a quella di violenta che la mena e le rompe i giocattoli. Ha avuto un’infanzia infelice per via della simpatica l’abitudine del padre di aizzare i suoi figli tra di loro. Spesso lascia la figlia da sola per vedersi con i suoi amanti, aumentando il risentimento di Maria nei suoi confronti. A sua discolpa si può dire che la piccola è veramente insopportabile, crudele e a sentirle fare quel maledetto “fu fu” in continuo pare anche ritardata. In ogni caso mi preoccuperei se avessi una figlia di otto anni che si veste come una gotic lolita ed è in grado di fare quelle risate sataniche. Spesso Rosa è nella lista dei morti, tranne nel secondo gioco in cui sopravvive insieme ai ragazzi.

Non è adorabile la piccola Maria?
Maria Ushiromiya: figlia di Rosa e di padre sconosciuto è la piccola strega di famiglia. Non nel senso cattivo del termine, ma perché lei è proprio una strega con poteri magici e tutto. Crede fermamente in Beatrice e spesso ci interagisce anche. Muore orribilmente solo quando compare Eva-Beatrice, originata dalla psiche perversa della zia Eva ne l terzo gioco. Quando gli altri personaggi cominciano a cagarsi seriamente in mano lei pare divertirsi un mondo e sfoggia sempre più spesso il sorriso satanico e la vocetta da stronza. Il suo migliore amico Sakutaro è stato costruito da sua mamma e distrutto dalla stessa in un momento d’ira, per cui la ragazzina si limita a torturare ad oltranza la genitrice (per dare un po’ di colore all’anime).

Servitù:

La servitù serve principalmente a far numero per le uccisioni, probabilmente i parenti non bastavano. Ci sono tre servitori umani (Chiyo Kumasawa, Teruma Nanjo e Toshio Gouda), che si limitano ad arricchire la scena con le proprie interiore sparse per terra. Viene fuori che la vecchia Chiyo in realtà è Virgilia, la precedente Beatrice e maestra dell’attuale, ma in realtà era solo la maledettissima Strategia del Vento del Nord e del Sole. Per cui sì, è solo una vecchia con un ridicolo grembiule bianco.

Gli altri servitori (Shannon, Kanon e Genjo Ronove) sono di non meglio specificata origine magica e, oltre a servire il the e a fare la polvere hanno delle caratteristiche speciali: si definiscono mobili, sono in grado di combattere con essere capriformi made in Beatrice, muoiono come tutti gli altri e due di loro, Shannon e Kanon, si legano sentimentalmente a due dei giovani della famiglia Ushoromiya, rispettivamente George e Jessica. Questa risulta essere una pessima mossa perché così Beatrice ci gode il doppio a farli schiattare tra le braccia dell’amato/a.

Streghe:

Beatrice: strega dell’infinito o strega dorata è l’origine di tutto questo bordello. Chiude la famiglia Ushiromiya in un loop infinito che ripete ad oltranza quella maledetta notte dove vengono tutti fatti a dadini e ci gode assai. Il rituale dovrebbe avere come scopo la sua resurrezione, ma a quanto pare serve solo per farle elaborare strategie sempre più bastarde per uccidere la famiglia di Kinzo e per estorcere a Battler le tre paroline magiche (le streghe esistono) che porrebbero fine a tutto. Dà il suo meglio nell’elaborata e malvagia Strategia del Vento del Nord e del Sole. Non chiedetemi il perché del nome, ma la strega fa in modo che per una decina di puntate succedano delle cose che non stanno né in cielo né in terra e Battler ci crede pure, rimediando una magnifica depressione quando si rende conto di essere stato preso per il culo in grande stile.

Battler mentre si fa infinocchiare da Virgilia
Virgilia: maestra di Beatrice e strega del finito, si presenta come buona ma è una stronza pazzesca pure lei. Fa parte della già citata Strategia del Vento del Nord e del Sole. Mai fidarsi di una ex-Beatrice. Controfirma il contratto con cui Maria diventa una strega a tutti gli effetti.

Eva-Beatrice: La seconda Eva, ritratta come adolescente, mossa dalla sua avidità, diventa anche la strega dell’Infinito, ereditando il nome e i poteri magici di Beatrice. In realtà si tratta solo della mefitica Strategia del Vento del Nord e del Sole, con cui Beatrice sta ingannando un idiotissimo Battler, mettendogli davanti una strega più cattiva e sadica di lei, per mettersi in buona luce. Però vestita da gotic lolita è un sacco carina.

Lady Berenkastel e Lady Lambdadelta: rispettivamente la strega dei miracoli e la strega delle certezze. In pratica non combinano una mazza se non bere molto the e osservare le partite di Battler. Berenkastel ne approfitta per introdurre Ange nel gioco in un momento di distrazione.

Mobili delle streghe:

Beatrice mette Battler in difficoltà: avanti ragazzino, spiega
questo senza accettare le streghe!
Ronove: maggiordomo demoniaco. Non figo come Sebastian ma ci si avvicina, non fosse per quel suo difettuccio di prendere per il culo il proprietario sarebbe quasi perfetto.

Le sette sorelle del Purgatorio e Le siesta Sister: dato che non bastavano le none di reggiseno sfoggiate da tutte le donne della famiglia Ushiromiya (e da Beatrice), ecco come aumentare ulteriormente il fan service della serie. Questi personaggi si limitano a compiere gli omicidi e a mostrare le mutandine nere. Le sette sorelle del purgatorio diventano amiche con Ange e amano strapazzare Sakutaro in forma umana.

Gaap: demone femminile che compare per menare George l’unica volta che fa il figo invece di piangersi addosso. Si presume che vi siano altri demoni al servizio di Beatrice.

Capre: servitori in smoking con la testa da caprone. Sono la carne da cannone delle streghe. A volte riescono a smembrare chi di dovere, altre volte finiscono fatti a pezzi.

Sakutaro: mobile di Maria e suo migliore amico. Grazie ad Ange riesce alla fine a tornare dalla sua amata padroncina, che lo aveva perduto per colpa di sua madre Rosa. È la componente kawaii (di cui si sentiva molto bisogno) della serie. Purtroppo non viene sbudellato nemmeno una volta.

Altri personaggi:

Kasumi Sumadera: sorella minore di Kyrie e, come tutte le zie che hanno a che fare con Ange in questa serie, stronza pazzesca. Odia la sorella perché le ha lasciato l’eredità della famiglia Sumadera e si è sposata con Rudolph, quindi, dato che Kyrie è morta a Rokkenjima, si rifà sulla cara nipotina, cercando pure di ucciderla. Inutile dire che non serve a molto perché Ange è una strega e devia i proiettili.


In conclusione si tratta di una gran bella serie, ricca di avvenimenti, con una trama contorta al punto giusto e dei personaggi ben studiati. Peccato solo che sia incompleta, per cui finché non uscirà (cosa che mi auspico avvenga presto) la seconda serie, molti degli interrogativi rimangono aperti. Dal punto di vista tecnico è ottima, animazioni fluide, character design adeguato e buona integrazione con la CGI. In sostanza Unimeko ni naku koro ni è una serie da non perdere se si amano gli sbudellamenti seriali, specie se si è apprezzato la precedente Higurashi ni naku koro ni, a patto di saper attendere un finale non ancora scritto.

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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





10 commenti :

  1. Mi trovo pienamente d'accordo, è una gran bella serie. La grafica a me è piaciuta un sacco, così come la sigla iniziale, che è fantastica. :)
    A proposito, credevo di essere l'unica ad intuire l'intima inappropiatezza della minigonna di Jessica, e invece...

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    1. Benvenuta ^^
      Questa è una di quelle serie travolgenti che, quando inizi a vederle, non ti stacchi più fino alla fine ^^
      Ho amato tantissimo i duelli strategici tra Buttler e Beatrice!
      Più che altro, quella minigonna, stona davvero tantissimo con lo stile degli altri personaggi XD

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  2. Completamente d'accordo, bell'anime, ma è meglio la sound novel.

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    1. Il solo peccato di quest'anime è di non avere una seconda serie ^^

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  3. Purtroppo non mi trovo d'accordo...perché ho letto la sound novel e l'anime è un aborto totale...non riesce a dare nemmeno l'1% di quel capolavoro che è l'opera originale. La sound novel è composta da 8 episodi e ognuno dura intorno alle 13-15 ore; è divisa in due parti, Question Arcs (Umineko no naku koro ni) e Core Arcs (Umineko no naku koro ni Chiru), la prima con i primi 4 episodi (quelli adattati in anime) e la seconda con gli ultimi 4... L'anime è composto da 26 episodi, per un totale di circa 13 ore (quanto un solo episodio della novel), quindi già si capisce che qualcosa non va....Il manga è un'adattamente di gran lunga migliore dell'anime, quindi, consiglio il manga :D ma naturalmente la sound novel (con l'uscita del remake per ps3 potrebbe anche essere considerata visual novel) resta inarrivabile ;)

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    1. Questo post l'ho scritto tre anni abbondanti fa e, all'epoca, ero ancora convinta che ci sarebbero state delle serie successive che avrebbero completato la storia (un po' come Higurashi no naku koro ni) e devo ammettere di essere rimasta io stessa molto delusa dal fatto che non siano mai state realizzate. Quasi quasi ci faccio un pensierino sulla novel (si trova in lingue comprensibili?), a questo punto ^^

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    2. Sì, la sound novel si trova in inglese e si trova pure in italiano. È stata tradotta in ita da Ars Magica. Ti consiglio veramente la sound novel, così finalmente conoscerai Umineko davvero. È molto lunga, quindi ci metterai molto a completarla. Comunque, se lo farai, spero che scriverai un'articolo sulla sound novel Umineko :) PS: (ho cambiato un po' il Nick perché ho visto che c'è un commento di uno col mio stesso Nick XD)

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    3. Con i miei tempi tecnici e se riuscirò a finirla sicuramente le dedicherò un post, il fatto di non aver mai visto il finale di questa serie mi ha sempre lasciato l'amaro in bocca :D
      PS: OK :D

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    4. hahaha bene XD anche se non è che tu non abbia visto il finale, non hai ancora visto niente XD la prima parte di Umineko (i primi 4 episodi della novel) è davvero spettacolare e ti consiglio, anche se hai visto l'anime che è l'adattamento della prima parte, di leggere anche i primi 4 episodi prima di Umineko no naku koro ni chiru (seconda parte)...se non lo fai è come non conoscere veramente Umineko e non avrai le basi per entrare nella storia della seconda parte. Come ho già detto, la prima parte è davvero spettacolare, ma Chiru è qualcosa di epico, oltre ogni limite, davvero qualcosa di non spiegabile a parole. Ok, ho parlato anche troppo XD bye bye ;)

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    5. Immagino XD
      In ogni caso, se devo iniziare inizierò sicuramente dal principio, non mi piace fare le cose a metà e sono sicura di aver ormai dimenticato dei particolari fondamentali :D
      Mi stai facendo proprio venir voglia di dargli un'occhiatina :D

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