Kuroshitsuji II - Recensione Finale

Sebastian mentre ferma un treno a mani nude, tanto per
non farsi notare.

Kuroshitsuji II è una serie che parte da delle basi molto interessanti, ovvero la precedente Kuroshitsuji, ricca di spunti dark e di personaggi ben studiati, peccato che riesca a rovinare tutto quanto.

Comiciamo dalle dolenti note: la trama fa acqua da tutte le parti. Alcuni episodi, come quello del pic-nic o quello del treno, sono assolutamente inutili ai fini della storia, e sinceramente non si sentiva affatto il bisogno di filler in una serie di soli dodici episodi.


 La trama principale narra di come Sebastian si sia fatto fregare l’anima di Ciel, subito prima di mangiarla, da Claude Faustus: un altro demone. Claude è il maggiordomo (e qui la fantasia si spreca) di Alois Trancy, detto il Ragno della Regina (Joou no Kumo 女王 の くも蜘蛛), un giovane e insopportabile conte. Alois ha in corredo un classico triste passato che comprende: un villaggio bruciato da un demone, un fratellino morto e delle violenze sessuali subite dall’ex-conte di Trancy. Il suo scopo è quello di vendicarsi di Ciel Phantomhive perché il suo amato maggiordomo, che lo guarda con la stessa intensa espressione che di solito si concede ad una cacca di cane appena pestata, gli ha simpaticamente raccontato la balla che il precedente contraente di Sebastian è l’autore della distruzione del suo villaggio. Dovrebbe quindi vendicarsi del demone ma a quanto pare Ciel, che ha perso la memoria degli eventi della prima serie, gli sembrava una preda più facile. Anche alla fine della storia, quando, tra un duello e l’altro dei due maggiordomi, Hanna si svela come il demone che ha realmente distrutto il villaggio, Alois non cambia obiettivo per la sua vendetta. Per giungere ad un finale che fa porre una sola domanda: perché? Perché Ciel diventa demone e Sebastian continua a servirlo? A chi ne viene in tasca qualcosa? A Claude? No, è morto. A Hanna? No, ha ottenuto l’anima di Alois ed è contenta. A Sebastian? No, anzi è felice come uno con un’occlusione intestinale. Allora perché!? Era così bello il finale della prima serie con il demone che giustamente banchetta con l’anima del conte, dopo aver adempiuto al contratto, ma no, bisogna rovinare tutto salvando il caro “Bocchan”.

Claude, poco prima di uccidere un incredulo Alois

Il personaggio migliore della serie è Alois, perfetto nella sua bimbomikiaggine spaziale e nel suo insopportabile modo di imitare i veri nobili. È la caricatura perfetta del giovane signorino viziato, senza sapere realmente cosa voglia dire venire viziato da qualcuno. È plebeo nell’anima ma sfarzoso esternamente, vuole assolutamente vendicarsi di Ciel (che ricordiamo non gli ha fatto nulla) ma in realtà desidera solo essere accettato e amato dalla persona a lui più vicina: Claude. Il suo dramma umano è completo e definitivo con l’abbandono dell’amato maggiordomo, che a lui preferisce il nobile erede dei Phantomhive. Al contrario sono abbastanza carenti gli altri personaggi introdotti, Claude Faustus è una versione più tarda del caro vecchio Sebastian, Hanna sembra una schiava sessuale (e utile solo per il fan service) per quasi tutta la serie, per poi dimostrare che lo è veramente nei confronti di un marmocchio morto da anni. Per quanto riguarda le vecchie glorie purtroppo trovo che il rapporto padrone-servo tra Sebastian e il conte di Phantomhive sia stato sgretolato nelle fondamenta. Sebastian perde il suo fascino da pericoloso demone, imbarcandosi in questa farsa della falsa vendetta di Ciel e dimostra un attaccamento per il suo “Bocchan” che va oltre il limite del patetico. Inoltre tutte le scene dove si mette in posa da figo per la gioia delle sue fangirl sparse per il globo (e di Grell) sono troppe e danno il colpo di grazia al carisma del personaggio.

Dal punto di vista tecnico l’anime è di buona qualità, con animazioni fluide, musiche apprezzabili e personaggi ben delineati, anche se tende a peggiorare con il procedere degli episodi. Il character design dei nuovi personaggi è abbastanza apprezzabile, anche se si poteva fare qualcosa di più con Claude, che nelle scene di combattimento spesso si confonde con Sebastian.



Ciel Phantomhive, soddisfatto di come la serie è finita

In conclusione questa serie è stata una delusione, chiunque abbia apprezzato quella patina dark e il rapporto contorto tra Sebastian e Ciel della prima serie non può amare questa accozzaglia di eventi condita di demoni e conti che compiono azioni idiote a catena. Alla fine si giunge persino a compatire quel poveraccio di Sebastian, quando in realtà, nella prima serie, la gran parte del suo fascino era dovuta proprio al fatto al fatto che fosse onestamente malvagio e che serviva Ciel solo e unicamente per ottenere la sua anima e non per una reale fedeltà al ragazzino. Pensandoci lucidamente ad anime concluso ci si continua a porre sempre e solo la stessa domanda: perché tutto questo? Spero solo che il manga, di prossima pubblicazione per la Planet Manga, sia migliore di questa serie, dove la scena migliore è quella in cui Claude apparecchia la tavola nel primo episodio.