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Sunako con in braccio Kyouhei, da sx Ranmaru, Takenaga e Yuki |
Perfetct girl evolution (Yamato nadeshiko shichi henge) vorrebbe essere una commedia sentimentale senza troppe pretese con tanti glitter e qualche rimando horror. Non si prefigge di essere la storia della vita, né di introdurre niente di innovativo e per questo va presa. Di per sé l’idea base non sarebbe nemmeno male, ovvero quello di prendere una paurosa gothic girl con dei gusti al limite del psicopatico e metterla in casa con quattro belloni che, in cambio dell’affitto della lussuosa residenza dove vivono, devono trasformarla in una yamato nadeshiko, ovvero in una bellezza tradizionale nipponica. Non c’è nemmeno da dire che i poveracci non faranno che raccogliere delusioni su delusioni, con Sunako Nakahara, così si chiama la dolce pulzella, che si rintana nella sua drammatica stanza a guardare horror con i suoi migliori amici: due scheletri e un manichino anatomico. Sunako è schiva, odia la luce, odia le persone belle, odia farsi notare e si distingue per atteggiamenti oltremodo bizzarri come collezionare animali morti e armi da tortura. Adorare alla follia tutto ciò che dark e pauroso possa esistere e assomiglia, nemmeno tanto lontanamente, a Sadako, la protagonista di The Ring. La sua incommensurabile avversione per tutto ciò che è bello è nata quando frequentava le medie e il ragazzo di cui era innamorata l’ha scaricata dandole della racchia. Questo la porta ad avere una tremenda epistassi nasale ogni qual volta una persona bella entra nel suo campo visivo e ad andare in berserk al solo sentire la parola racchia, specie se pronunciata da Kyohei. Immaginate quindi quanto sia felice di convivere con i quattro ragazzi più belli della scuola. In compenso ha delle ottime doti da casalinga, cucina bene, tiene la casa in ordine e in caso di bisogno diventa una combattente incredibilmente forte.