venerdì 17 giugno 2011

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Saint Seiya - Impressioni sulla serie classica

Atena in tutto il suo splendore, non fatevi
ingannare, sta pensando di fare qualcosa
che la metterà in mortale pericolo
Finalmente ho finito di leggere la serie classica di Saint Seiya I Cavalieri dello Zodiaco, che ancora mancava nella mia collezione e che non avevo modo di vedere durante la mia infanzia. Non ho fatto la solita recensione perché su una serie così nota ce ne sono già tantissime sulla rete, quindi ho deciso di riutilizzare la formula impiegata per il post sulla fine della saga degli Arrancar di Bleach, mettendo un commento per ogni lettera dell’alfabeto. In generale la serie mi è piaciuta, anche se presenta alcune ingenuità e incongruenze nella trama, rimane comunque una delle pietre miliari della nona arte nipponica. Tanto per aprire subito la polemica sui saint il mio Gold preferito è Shaka della Vergine, seguito da Mu dell’ariete (un nullafacente doc), e il mio Bronze favorito è Shun di Andromeda (mi fa tenerezza). Come al solito ricordo che sarà un commento ricco di succosissimi spoiler, per cui prego (i pochi) che non conoscono ancora la serie di astenersi dalla lettura e di andare a recuperarsela. 


Atena: lei è la divinità protettrice dei cavalieri, quella per cui loro combattono piangendo lacrime e sangue, quella che dovrebbe salvare gli umani dalle altre divinità malvagie e proteggere i suoi santi nel momento del bisogno. In realtà sono proprio loro a doverla tenere d’occhio, dato che la ragazza, reincarnata in Saori Kido, ha la spaventosa capacità di fare sempre la cosa che mette più in pericolo la sua vita. I cattivi della situazione non si devono sforzare molto: trafiggerla, rapirla e spingerla al suicidio pare semplice come bere un bicchier d’acqua. Poi qualcuno dei cavalieri deve farsi un mazzo tanto per salvarla, ma questi sono irrilevanti dettagli. In fondo sono i suoi Saint, potrà disporne come vuole no? 

Il gruppo dei protagonisti, seduto Seiya,
seguito da Shun (in armatura rosa), Hyoga
(il biondo) e Shiryu (con la corazza verde).
Di spalle si nota Ikki che come al solito
fa l'asociale
Bronzo: i quattro cavalieri protagonisti (più quel tamarro con una doppia vita di Ikki) sono solo dei miseri cavalieri di bronzo, ovvero la gerarchia più bassa tra i santi del santuario (in ordine Bronzo - Argento - Oro). All’inizio della storia sono appena stati nominati Saint ma grazie alla loro convinzione (e alla raccomandazione di Atena) sbaragliano tutti. Abbiamo la primadonna per eccellenza, interpretata da Seiya (il cavaliere di Pegasus) che di solito si batte con il primo e l’ultimo nemico della serie, lasciano ai suoi compagni tutti quelli che vengono in mezzo. Mica scemo il ragazzo, così sfida l’avversario più fetido (ad esempio Aldebaran) e il nemico finale, che gli vale la gloria imperitura, mentre i suoi compagni, che si sono fatti un mazzo tanto per farlo arrivare lì si possono mettere il cuore in pace ed essere scordati con comodo. Segue Hyoga del Cigno, un biondino russo con un Edipo grosso come una casa. Tende ad ammazzare le persone care in battaglia e a compiangerle nelle successive, rendendosi anche un po’ ridicolo. Insieme a lui ci sono Shiryu del Dragone, che se non i toglie l’armatura e non perde qualche senso (o non viene almeno mutilato in modo grave) non riesce a dare del suo meglio in battaglia e Shun di Andromeda, il povero cucciolo della compagnia. Già perchè, oltre ad avere una costellazione assolutamente poco virile (Andromeda è una ragazza incatenata ad una roccia come sacrificio umano) e una gayissima armatura rosa, Shun è spinto da ottime intenzioni che lo portano a non voler uccidere i suoi nemici e quindi a non usare i suoi colpi migliori, ostinandosi a combattere solo con le sue amatissime catene di carta velina. Il risultato è che nel 99,9% dei casi le prende di brutto, costringendo ad intervenire suo fratello Ikki della Fenice. Questo all’inizio era un cattivo, poi riconvertito ad Atena, ed è forse il cavaliere di bronzo più forte, dato che per quanto uno si impegni per ammazzarlo quello comunque ricompare vivo e vegeto dopo un po’ di assenza. Ha pure l’armatura che si ripara da sola, cosa può volere di più dalla vita un cavaliere! 

I cavalieri d'oro al gran completo. Manca solo Aiolos (defunto) ma
 partecipa autonomamente la sua armatura.
Cavalieri d’oro: Dovrebbero essere i più forti guerrieri della dea Atena, pronti a tutto per proteggere la giustizia e l’umanità. Nel momento del bisogno cosa fanno? O non capiscono nulla di quello che sta accadendo loro intorno (e tendono quindi a morire rapidamente e dolorosamente per esigenza di trama) o hanno una buona scusa per starsene a casa loro a fissare intensamente il cielo sperando che Atena e compagnia bella sopravvivano. Tra di loro si annoverano vari casi di assassini psicotici (che Death Mask del Cancro non fosse proprio normale non era difficile da capire), usurpatori (chi ha mai deciso che Kanon fosse il nuovo cavaliere dei gemelli?), fancazzisti di professione (per far muovere le chiappe a Mu dell’Ariete e a Doko della Bilancia ci vuole un terremoto) e gente con una dubbia sessualità (non vorrei infierire su Aphrodite dei Pesci, ma qualcuno deve dirgli che ha anche un nome da donna). In questa allegra brigata si distinguono anche Milo dello Scorpione e Aldebaran del Toro per la loro assoluta inutilità in battaglia (non fanno uno scontro decente che sia uno), Aiolia del Leone per il suo non risolto complesso del fratello (è meravigliosa la scena dove l’armatura del Sagittario salva Seiya davanti all’ospedale, per un attimo ho pensato che Aiolia chiudesse la sua carriera di Saint con un bell’attacco di cuore) e Shaka della Vergine per il fatto che è buddista. Sì signori, il cavaliere più forte di tutto il Santuario, l’unico che riesce nonostante tutto a salvaguardare il suo amor proprio, quello che si esibisce nelle migliori estinzioni in un mondo di luce di sempre, non crede in Atena. Evvai! In tutto questo ci sono i grandi assenti: Saga dei Gemelli (disperso da un sacco di tempo ma con un lavoro part time in nero come Gran Sacerdote) e Aiolos del Sagittario morto anni prima e mai rimpiazzato. Non ho capito bene una cosa, cosa bisogna fare esattamente e quali sono i requisiti per essere nominati cavalieri d’oro? 

Esempio di disegno di Kurumada nella prima parte della
serie
Disegni: sono veramente brutti. Kurumada non sa proprio disegnare, non ce n’è per nessuno, per fortuna durante la serie migliora ma si possono vedere tutta una bellissima gamma di prospettive sballate, teste schiacciate e amenità varie ed eventuali. I personaggi si assomigliano molto tra di loro (differiscono principalmente per le capigliature) e in alcune scene hanno la stessa identica faccia della vignetta precedente, che pare quasi tracopiata. In generale si tratta di un disegno scarno e poco dettagliato, con l’unica grande eccezione delle armature (o Cloth), dove Kurumada esaurisce in toto il suo genio. Queste infatti sono dettagliatissime e molto ben studiate, potendosi trasformare dalla forma base che rappresenta la costellazione all’armatura vera e proprio. La quantità di particolari di questi Cloth è assolutamente impressionante. In particolar modo sono interessanti quelle dei cavalieri di bronzo, che evolvono man mano che i ragazzi maturano le proprie abilità combattive. 

Le armature di bronzo nella loro ultima
evoluzione (per ora)
Evoluzione: alcune armature possono evolvere e altre no. Ovviamente sono proprio quelle dei nostri quattro protagonisti (più Ikki) che, grazie a copiose donazioni ematiche da parte della maggioranza cast, riescono in questa impresa. Partendo da dei cloth a dir poco ridicoli e con la robustezza innata della terracotta, a furia di farle risistemare a Mu con il sangue di personaggi sempre più potenti, riescono ad ottenere addirittura dei God Cloth con poteri fantastici e strabilianti. Se no con il cavolo che Atena si salvava da Ade! Alla fine sono persino più belle delle armature d’oro che i bronzini avevano finalmente il diritto di indossare (per l’avvenuto decesso dei legittimi proprietari) e sviluppano tutte delle ali, prima proprietà esclusiva del Cloth del Sagittario.

Finale: è un po’ troppo rapido. Sembra quasi che l’autore abbia voluto chiudere al volo, peccato perché qualche capitoletto aggiuntivo con qualche spiegazione non sarebbe dispiaciuto. Speriamo che nel Next Dimension ci sia un bel finale come questa saga si merita, anche perché il discorso di Seika, la perduta sorella di Seiya, che finalmente ricompare, rimane molto in sospeso.

Il gruppo dei cavalieri di bronzo a una rimpatriata
Genio: Saga è un vero genio del male, unico e inimitabile. Per proteggere il santuario uccide Sion (il precedente Gran Sacerdote), ne prende il posto di nascosto e cerca di uccidere Atena (come non capirlo). Non pago della cosa spedisce Shaka, Shura e compagnia a eliminare il povero Aiolos, l’unico che avesse capito quello che succedeva, e loro non pensano neppure per un secondo che ci fosse qualcosa di strano nell'ordine di uccidere un valoroso e onesto collega. In tredici anni suonati di usurpazione del ruolo di Gran Sacerdote nessuno si accorge di lui, nessuno si domanda dove sia finito il cavaliere dei Gemelli e soprattutto nessuno nota i cadaveri abbandonati al di fuori della sua dimora e le risate sataniche che provengono dalla sua stanza (o meglio qualcuno lo fa ma finisce con i cadaveri). O meglio ancora lo sanno quasi tutti i cavalieri d’oro ma tra fancazzisti di professione, pazzi furiosi e idioti (quelli che non se ne accorgono) Saga la passa sempre liscia finchè non compaiono i benedetti cavalieri di Bronzo. E quando lo beccano cosa fa? Ovvio si suicida, nessun buon cavaliere avrebbe sprecato una tale occasione per porre fine alla sua esistenza. Ma non preoccupatevi torna alla carica con il suo precedessore Sion (e un tot di redivivi cavalieri) nella saga di Hades.

Hades sta per fare del male fisico a qualcuno
Hades: cattivo finale della serie classica. Ama reincarnarsi in corpi di giovani fanciulli dall’animo puro, quindi sceglie come vittima Shun di Andromeda. E Atena cosa fa? Glielo consegna praticamente in palmo di mano portandoglielo infiocchettato all’inferno. Lo dico io che quella ragazza è masochista. Per fortuna la possessione dura poco e, con l’aiuto dell’immancabile Ikki, Shun riprende il dominio del suo corpo. Il piano di Hades per distruggere il mondo creando una perenne eclissi totale non era male (anche se dal punto di vista finisco assolutamente improponibile), anzi per un pelo non ce la fa pure, peccato solo che il comandante in capo delle sue truppe (Pandora) sia una vera schiappa dal punto di vista tattico e manda gli spectre a combattere in modo che possano essere comodamente corcati di botte dal cavaliere di turno, un po’ come fa Aizen Sosuke di Bleach con i suoi Espada. 

Ikki sopravviverà comunque. Puoi fargli
quello che ti pare, tanto lui è immortale
Immortalità: caratteristica di cui sono dotati i cavalieri di bronzo. Puoi trafiggerli, trapassarli, cuocerli a fuoco lento, ghiacciarli nell’inferno, privarli dei sensi ma tanto non serve a nulla. Loro si rialzeranno come se niente fosse e saranno pronti ad riempire di botte il malcapitato che già si stava pregustando la festa della vittoria. A parte quel tamarro patentato di Ikki, che almeno ha la scusa della fenice, qualcuno sa dirmi perché anche gli altri sono dotati di questa peculiarità? (Risposta alla lettera R di questo elenco).


Luce: estinguersi in un mondo di luce è il passatempo preferito del tempio di Atena. Specialmente per i cavalieri d’oro che pare ci provino particolare gusto. Le esibizioni migliori si annoverano durante la scalata al Santuario e la bellissima esecuzione finale fatta da tutti e dodici Saint dello zodiaco riuniti. Praticamente si lanciano in un fantastico suicidio di gruppo per premettere ai cavalieri di bronzo di raggiungere i campi elisi. Non è che si sforzino poi così tanto dato che erano già quasi tutti morti precedentemente (Aiolos, Shura, Death Mask, Saga, Aphrodite, Camus, Aldebaran), molto provati dalle battaglie appena avvenute (Mu, Aiolia e Milo) o amanti dell’autodistruzione (Shaka). Nell’elenco manca solo Doko che, pur non avendo combinato praticamente una mazza per tutta la saga, decide di partecipare alla performance di gruppo (forse aveva finito le scuse per non lavorare). 

Shun di Andromeda affronta il nemico
 mostrando il suo grande c... uore
Maestri: alcuni dei bronzini (che mi ricorda tanto per assonanza ronzini) hanno per maestro un nobilissimo e fortissimo cavaliere d’oro (si fa per dire), il più raccomandato del gruppo va proprio al Santuario ad allenarsi e se ne fa amico uno (Aiolia del Leone), mentre altri si devono accontentare o di un inutilissimo cavaliere di Argento o di qualche signor nessuno che si occupi di loro. Perché questa differenza? Gli altri Gold Saint erano occupati? A fare cosa, a darsi lo smalto in tinta con il colore dei capelli? A fissare il cielo? A estinguersi in un mondo di luce? Perché poi il quartetto (più uno) dei protagonisti diventa invincibile mentre gli altri Bronze Saint, che si sono allenati esattamente come loro, rimangono le caghette che uno si aspetta? Detective Conan indaga! (Ah no, quella è un’altra serie). 

Nettuno: cattivo della seconda serie e post cattivo nella terza. Alla fine è un bravo ragazzo incompreso, viene preso dai Saint per un malvagio con manie di distruzione solo perché Kanon, il gemello cattivo di Saga dei Gemelli, lo manovrava nelle ombre. 

Pandora: qualcuno le spieghi urgentemente che resuscitare i fedelissimi cavalieri di Atena, pronti a farsi cuocere nell’olio bollente per lei, per ucciderla è il modo migliore per assicurarsi una rapida e dolorosa sconfitta. Gli unici che credono al fatto che i redivivi Saint siano veramente dei traditori sono proprio quegli idioti dei loro ex-colleghi Gold Saint. 

Hyoga del Cigno sfoggia il suo cosmo
Questo è il mio cosmo: i Saint prendono i loro poteri eccezionali dalla costellazione che li protegge, utilizzando una forma di energia interiore detta Cosmo. Un cavaliere in difficoltà non dovrà far altro che bruciare il suo cosmo (altresì detto settimo senso, chiedere a Doko per spiegazioni più esaustive) e attingere all’energia sconfinata disponibile nella sua galassia. Se si tratta di un protagonista il risultato è un classico power-up immotivato che gli permetterà di sistemare a suon di cazzotti il cattivo che fino ad un attimo prima lo stava cucinando con indifferenza. I malvagi di solito si dimenticano di bruciare il loro cosmo al momento buono, perdendo miseramente tutti gli scontri. 

Raccomandazione di Atena: quella che serve per sopravvivere in questo manga. Se non ce l’hai sei fregato! Anche se sei il più forte del mondo un quindicenne, indossando un’armatura di polistirolo e possedendo un’unica tecnica da ripetere all’infinito, sarà in grado di asfaltarti con nonchalance. Inutile, lascia perdere, se non hai una buona parola da parte della dea dai capelli Viola fai come Doko: eclissati. In questo modo avrai qualche speranza di sfangarla, a lui è andata bene per ben 247 anni. 

Sfiga: quella che ci vuole per diventare cavaliere d’argento. In questa rinomata categoria c’è tutta la carne da cannone al servizio del Santuario. Santi che muoiono come mosche e vengono presto dimenticati dal lettore (e anche dal loro stesso autore). Di solito servono solo a far vedere quanto un nemico sia forte rispetto a loro. Le uniche due che si salvano sono Marin e Shaina, due delle pochissime donne ad essere cavaliere e rispettivamente maestra e amica di Seiya. 

Seiya ripete per la milionesima volta il suo
Pegasus Ryusei Ken
Tecniche replicate: anche la migliore tecnica non funziona più su un cavaliere dopo che questo l’ha vista in azione almeno una volta. È una delle leggi fondamentali del manga, costantemente violata dai soliti raccomandati di turno, come ad esempio Seiya, che riesce a vincere tutti i suoi maledetti scontri usando praticamente solo il Pegasus Ryusei Ken ripetuto allo sfinimento (del lettore). Ma si sa, in una serie dove la forza di volontà e tutto (e il protagonista è ovviamente quello che ne ha a palate) qualunque regola, rapporto di forza o imposizione divina si può infrangere in una scena che abbia sufficiente pathos. 

Ultimatum: i nostri protagonisti devono sempre correre altrimenti Atena muore. In tutte le maledette serie cercano di ucciderla con uno stupido sistema a cronometro, così i bronzini hanno tutto il tempo del caso per ripigliarsi dal primo giro di mazzate, farsi una bella scalinata di corsa (una divinità non può dirsi tale se il suo palazzo non possiede almeno una gradinata) e andare a sconfiggere in allegria tutti i nemici che sbarrano loro la strada. Ma limitarsi a ucciderla con un metodo tradizionale (passarla a fil di spada, strangolarla ecc) o anche più moderno (una bella pallottola in mezzo agli occhi)? Forse pareva brutto, facendo finire la serie in due volumi scarsi. Ma sai che festa poi al Santuario dato che i cavalieri non erano più tenuti a morire per nessuno! 

Shiryu del Dragone poco prima di
perdere di nuovo la vista
Vista: il senso che Shiryu del dragone ama perdere più di ogni altra cosa. In ben due saghe consecutive ne viene privato, per poi recuperarla miracolosamente andando all’inferno, letteralmente. In realtà combatte meglio da cieco che da vedente, tant’è che nell’ultima serie (ambientata proprio all’inferno) si da molto meno da fare del solito. 

Zellos: Spectre del rospo e rappresentante sindacale di tutti quelli che hanno ricevuto una costellazione sfigata. Tra di loro si annoverano Jabu dell’Unicorno (poverino mi fa sempre un sacco pena), Dio della Mosca (orribile), Laimi del Verme (fa coppia perfetta con la Mosca) e Myu della Farfalla (per chi pensava che le rose di Aphrodite dei Pesci facessero ridere). A questi vanno aggiunti gli iellati che hanno avuto una costellazione con strumento musicale annesso. Ce n’è uno per ogni schieramento (Orfeo, Sorrento e Pharao) e, mentre gli altri cavalieri e spectre si menano di brutto usando tecniche arcane o semplice bruta forza fisica, loro si sfidano in interminabili gare strumentali, dove vince chi riesce a sbaragliare al televoto. 

Tutto il cast della serie fa ciao con la manina
Con questo concludo il mio lunghissimo commento. Come accennato in precedenza la serie mi è piaciuta parecchio e sicuramente mi sento di consigliarla a chiunque ami le avventure tipicamente shōnen a base di sane mazzate e tecniche speciali. Il punto più debole dell’intera opera è indubbiamente il disegno approssimativo (e molto vintage) di Kurumada ma per fortuna l’autore si sa rifare con una moltitudine di simpatici personaggi e con una trama che, pur essendo abbastanza prevedibile nelle prime due parti, diventa ricca di colpi di scena nella saga di Hades. Per quanto riguarda l'edizione io ho letto la Perfect Edition della Star Comics e posso dire che è sicuramente valida e, pur non avendo la sovraccoperta, ha una carta di buona qualità e parecchie tavole a colori. Inoltre a fine volume vi sono le schede dettagliate con tutti i particolari delle armature e le istruzioni per trasformarle dal totem della costellazione a corazza.
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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





23 commenti :

  1. Mio Dio ò.ò
    Ne vedevo sporadiche puntate da piccola , e in effetti atena non faceva altro che mettersi nei casini xD

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  2. Io ho sempre odiato Atena e da quando ho letto il manga, ho odiato pure Seiya!
    ..devo dire che però, l'Atena della nuova serie Lost Canvas mi piace!

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  3. Io amo questa serie! L'ho scoperta (credo come tutti) quand'ero piccola in tv e non me ne sono mai persa una puntata! Tra l'altro non so nemmeno dire quante volte l'ho vista XD
    Ho sempre odiato Atena e la sua capacità di comportarsi come la scema di turno; Hyoga e i suoi melodrammi e Shun che finiva sempre con l'essere l'eroe.

    Comprai anche il manga in edizione orrenda della star comics (mi si sono staccate un sacco di pagine) e rimasi colpita dalla 'bellezza' dei disegni e dal fatto che alcuni cavalieri risultavano ancora più antipatici rispetto all'anime XD

    Nonostante i tanti tantissimi difetti, questa resterà sempre una delle mie serie preferite.

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  4. Vedo che Atena è odiatissima da tutti! Un personaggio che riesce a risultare antipatico a grandi e piccini ^^

    @Aleja: Saint Seiya è una pietra miliare dei manga, è un peccato averne viste solo poche puntate (parlo io che fino ad una settimana fa ero nella stessa identica situazione) ^^

    @Nyu: concordo sull'antipatia di Seiya, è schifosamente raccomandato, alla fine della saga dell'inferno un bell'applauso a Hades per l'infilzamento ci sta. Lost Canvans ce l'ho completo e imbustato sul comodino, appena ho tempo lo leggo e lo recensisco. Ho anche episode G (le avventure del giovane Aiolia) tra le cose da leggere.

    @lithys: durante la mia infanzia ho avuto un doloroso divieto a guardare i cartoni giapponesi, per cui ne avevo viste solo poche puntate di nascosto e mi è sempre rimasta la curiosità. Per quanto riguarda l'edizione, per un attimo avevo pensato di prendere quella vecchia della Star che occupa meno spazio il libreria, ma se mi dici che è così terribile meno male che ho preso l'ingombrante Perfect Edition, su cui c'è sicuramente da essere soddisfatti. ^^

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  5. Ops, ho notato che ho scritto Shun al posto di Seiya! XD Errore tremendo, rettifico subito: odiavo Seiya che finiva sempre con l'essere l'eroe XD Shun, porello, mi ha sempre fatto una tenerezza assurda *-*

    Io ho passato l'infanzia e adolescenza a guardare anime: i miei lavoravano ed ero sempre sola quando tornavo da casa. Un po' per passare il tempo, un po' perchè ero una piccola otaku, ho guardato praticamente tutto quello che veniva trasmesso.

    La vecchia edizione Star di Saint Seiya è bruttina, ad essere gentili. Basta che la si sfogli due o tre volte e ti ritrovi con le pagine in mano (un po' come per la vecchia edizione PlaMa di City Hunter...che infatti sto riprendendo nella carissima nuova versione). Hai fatto super-bene a comprare la Perfect Ed.

    Piccolo OT riguardo a qualche post fa: mi interessa Baj Jak; secondo te meglio merita di recuperare il cartaceo della Flashbook? O meglio le scans?

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  6. @lithtys: Per quanto riguarda l'edizione Flashbook di Bal Jak non ho nulla di cui lamentarmi. La carta è leggermente giallina ma per il resto è perfetta (abbastanza spessa da non essere trasparente e non perde il nero). Rilegatura buona, sovraccoperta e editoriali di approfondimento interessanti. In più ci sono molte note che aiutano nella comprensione dei termini coreani (di cui vanto un'abissale ignoranza).
    In definitiva se ti piace avere l'albo in mano è un'edizione che vale la pena della spesa (anche se un po' cara, 5,9€ a volume).
    E poi si possono trovare delle offerte in giro sulla serie completa (io l'ho pagata circa la metà del prezzo di copertina cercando su e-bay). ^^

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  7. Visto che hai fatto un post su Saint Seiya non posso che consigliarti di vedere il cartone. Ma non quello trasmesso da italia uno,con quei dialoghi aulici e i nomi dei protagonisti alterati o peggio italianizzati, no. Da qualche anno seguo un sito dove un gruppo di ragazzi si è divertito a ridoppiare l'anime, rivelando qual'è la vera storia dei nostri cavalieri. Essi sono infatti dei buzzurri ignoranti che provengono da varie regioni italiane,assunti come guardie del corpo da Lady Isabel, proprietaria della Athena S.p.A, multinazionale giapponese che vuole espandersi in Grecia. Sullo sfondo di tutte le vicende aleggia sempre l'ombra di Natasha (che scopriremo far rima con bagascia), madre del confuso Crystal e donna di insaziabili appetiti sessuali.
    Grazie alle prodezze di er Peggasus, er mejo cavaliere, io mi son troppo divertito, ho riso fino alle lacrime.
    il sito è http://www.lamammadicrystal.com è lì si possono scaricare gratuitamente le puntate

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  8. @Emanuele: ho cominciato a vedere la parodia di Saint Seiya che mi hai suggerito. Seiya è più simpatico versione buzzurrissima che nell'originale, il che è tutto detto. Povero Shun di Andromeda, tutti se la prendono con lui sono perchè ha l'armatura rosa (ma tanto tutti se la prendono comunque con lui, povero) ^^

    Mi ha fatto crepare quando Seiya davanti alla casa dei gemelli esclama tutto soddisfatto "Preparati Gemini, sono come la dissenteria, dove ce sto io gli stronzi si squagliano"

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  9. Mi fa piacere che ti sia piaciuta! Anche io concordo, Seiya è molto più simpatico in versione coatto ahahah!

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  10. Non ho mai capito come il cavaliere della bilancia (Yoda insomma) potesse indossare la sua armatura.

    Sarà che vedevo la serie dei cavalieri dello zodiaco in TV quando ero piccolino, ma il mio preferito era proprio Pegasus :P

    Non ho mai avuto i modellini dei cavalieri, ma in compenso me li facevo io con il lego. Ed erano bellissimi.

    Nel cartone mi ricordo anche dei cavalieri con l'armatura robotica. Esistono anche nel manga?

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  11. @Emauele: ho scritto anche la recensione di La mamma di Crystal^^

    @ I am not a girl I am not a gamer: Doko (il cavaliere della Bilancia) non indossa l'armatura per tutta la prima parte della serie. Diciamo proprio che non muove le chiappe dalla cascata dove allena Shiryu (Sirio per il doppiaggio italiano). Quando Ade si libera (capitolo dell'inferno) Doko rivela che Atena gli ha rallentato i battiti cardiaci e che in realtà non è invecchiato di più di 200 anni ma solo di un pari numero di giorni e torna giovane (e forzuto) come ai tempi del Lost Canvas (la precedente guerra sacra contro Ade). In quell'occasione ricomincia a indossare l'armatura d'oro che prima si era limitato a spedire in giro in caso di bisogno.

    Il vecchio in pratica non è vecchio, fa solo finta, e quando il cattivo finale si risveglia smette di fingere (in realtà sorvegliava il sigillo di Ade) e torna giovane e aitante come i colleghi Gold Saint ^^

    Armature robotiche non mi risultano, ricordi per caso qualche particolare in più?

    Che belli i modellini con il lego! *_*

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  12. Armature robotiche = i cavalieri d'acciaio! Nella pagina wiki dicono che erano esclusiva dell'anime, erano bellissimi. Cavalieri dello zodiaco + robot = la gioia di ogni bambino negli anni '80

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  13. questa è una di quelle serie in cui l'anime è meglio del manga(disegni bruttissimi)...poi certo qualche variante nei colpi segreti sarebbe stata ben accetta...

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  14. Kurumada proprio non sa disegnare, o meglio impara un po' con molta pratica e a serie ben avviata. L'unico peccato dell'anime classico è che manca tutta la parte su Ade che è la parte più bella del manga ^^

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  15. Spezzo anch'io una lancia a favore dell'anime rispetto al manga. Innanzitutto, a occuparsi del chara design nell'anime c'era la buonanima di Shingo Araki, che ha nobilitato tantissimo il tratto pezzente di Kurumada. Ma soprattutto la versione nostrana vanta un doppiaggio strepitoso.
    Peccato soltanto che l'adattamento sia stato fatto ad mentula canis.
    Per me Shun era uominosessuale. Cioè, armature e costellazioni femminili a parte, ma come fai a rimanere impassibile con quel bel pezzo di bionda dominatrix (aveva pure la frusta, arf!) con cui ti eri allenato da giovane? E guarda caso toccava sempre a lui affrontare i nemici più frosci di ogni fazione, chiaramente attratti dai richiami feromonici che emanava il verde-chiomato piagnucolone.

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  16. So che l'anime è molto meglio del manga, anche perchè qualunque cosa è più soddisfacente del tratto di Kurumada, tanto che i primi volumi sembrano disegnati da uno che ha serissimi problemi a reggere la matita. Non avendolo però visto a suo tempo (sempre per quel problema di veti paterni) adesso l'idea di recuperarlo tutto mi spaventava un po', per cui mi sono letta il manga.
    In ogni caso l'adattamento italiano (ho visto qualche episodio sparso per curiosità) orami è diventato una leggenda e credo che sia nel manuale "come non adattare un anime".

    E' vero, c'era anche la tipa bionda ad arricchire il bagaglio di particolari a sfavore dell'eterossesualità di Shun! Già fa di tutto per non essere per nulla virile (personalmente lo trovo adorabile) e poi ancora i personaggi intorno a lui non collaborano XD
    Tra l'altro secondo me un po' di spirito masochista ce l'aveva pure (sarà stato un imprinting della dominatrix o del suo possessivo fratello?) perchè alla fine è quello con uno dei colpi più forti di tutto il manga (la Nebulosa di Andromeda) e non lo usa mai, preferendo le sue amate e fragilissime catene.

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  17. Devo dire che Saint Seiya è uno dei miei manga/anime preferito, se non il preferito, tantè che io e la mia gemella ci facciamo chiamare GeminiSaga e GeminiKanon (io). Sono d'accordo con te. Shun fa davvero tenerezza, infatti è il mio preferito. Beh, diciamolo pure, è un piagnone e un ingenuo però è molto dolce. Eppure io ho letto che Shun ( quando utilizza la sua potenza appieno) è più forte anche di un gold Saint. Beh, a dirla franca, non che ci voglia molto. Insomma i gold Saint sono i più forti, ma solo di fama! Infatti come si spiega che vengono sempre battuti, in un modo o nel'altro? Comunque io odio Saori la quale, oltre a farsi rapire o salvare o menare, non sa fare niente! Quella di Lost Canvas è meglio, decisamente! Tuttavia io ho visto quella antecedente a Sasha e posso assicurarvi che è meglio delle altre due messe insieme! ( Batte perfino due dei da sola, senza aiuto dei suoi cavalieri! Un record per Atena)

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  18. Shun è davvero un bel personaggio, dolce e be studiato. Anche il fatto che non usi mai la sua sacrosanta Nebulosa di Andromeda, preferendo pendere tante mazzate (tanto poi arriva Ikki a salvarlo), per cercare di non uccidere l'avversario alla fine lo rende un personaggio incredibilmente coerente (e poi diciamocelo, è comunque troppo tenero con quell'aria da cucciolo).

    Saori è una tragedia, una dea così è decisamente meglio perderla che trovarla. Sono più i cavalieri che muoiono per cercare di mantenerla in vita che altro. Non che i Gold Saint diano prova di grande forza o resistenza, ma se anche la dea ci mette del suo per farli morire prematuramente non è un aiuto.

    Lost Canvas lo sto leggendo adesso e Sasha è decisamente meglio dei Saori (è bilanciata dal fatto che Tenma è peggio di Seiya, raccomandato e combinaguai), quella precedente non l'ho ancora incontrata, ma se dici che è così tosta ho ottime speranze ^^

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  19. La saga nelle 12 case è stata una lunga attesa per me, già mi immaginavo: che figo sarà il mio cavaliere, quello dei pesci, poi quando finalmente arrivò... pwòpwòpwò pwòòòòòòòò.

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  20. Non che a me vada molto meglio, il mio è quel fancazzista patentato di Doko della Bilancia. Almeno il precedente cavaliere dei Pesci (Albafica) è decisamente notevole, a me invece va male, anche nel Lost Canvas è Doko ad avere l'armatura della Bilancia ç__ç

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  21. Sto guardando gli OAV di Lost Canvas in versione BD e devo dire che sono davvero ben fatti. Forse l'unica mancanza è una OST non imponente e varia come quella della serie classica, ma comunque orecchiabile. Ma dal punto di vista grafico è molto, ma molto meglio degli OAV sull'Hades Chapter, che la buonanima di Shingo Araki mi perdoni.
    Ma soprattutto, alcuni personaggi sono ben più apprezzabili delle loro controparti 'canoniche'. Sasha, come reincarnazione di Athena, dà la pista a quella gattamorta di Saori come e quando vuole. E anche i Gold Saint sono molto più carismatici, e si comportano - finalmente - da veri e propri santi devoti ad Athena, e non da deficienti boccaloni che credono alle cavolate del primo gran sacerdote fasullo che passa.

    Quindi mi chiedevo, a che punto sei col manga di Lost Canvas? :)

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  22. Lost Canvas lo sto leggendo (sono circa a metà) e stavo giusto pensando di farci un bel post di confronto con la serie classica. I vecchi (per ordine cronologico di continuity) cavalieri d'oro erano veramente fighi e persino una casa iettata come quella di pesci (con le sue rose) ottiene un cavaliere di tutto rispetto come Albafica.

    In ogni caso fare peggio degli OAV sul capitolo Hades era veramente difficile. Ne ho visto solo qualche spezzone ma si son veramente impegnati a farli patetici XD


    PS: Ovviamente rispetto a quelli dell'Omega questi della serie classica spiccano

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